Pubblicato il 23 giugno 2009, ultimo aggiornamento: 3o gennaio 2016 |
Posso mescolare rotaie di produttori diversi? No, non sempre. Dipende da vari fattori, quindi occorre fare delle scelte iniziali che poi saranno abbastanza vincolanti. Innanzitutto salta all’occhio che alcune (Fleischmann ad esempio) hanno la massicciata ed altre (la maggioranza) no.
Poi, il colore: ricordo le orribili rotaie gialle di Fleischmann in H0 negli anni’60: avranno avuto una buona conduttività elettrica ma erano davvero brutte! In scala N, la maggior parte sono color argento, ma Arnold ad esempio le produce brunite.
La tendenza a ossidarsi (e quindi a non condurre più bene la corrente): le rotaie Lima erano più economiche, ma davvero cattive da questo punto di vista. Tra l’altro era difficilissimo saldarle a stagno.
Giunzioni: possono essere simmetriche o asimmetriche (uno dei due binari è più lungo dell’altro su un estremità, e più corto sull’estremità opposta). Arnold, ancora una volta, si distingue dagli altri, essendo asimmetrico, tanto che occorre uno speciale binario di compensazione per unire un binario Arnold ad uno di altra marca.
Geometria: dimensioni dei pezzi e raggi di curvatura differiscono da marca a marca – mescolare elementi di marche diverse in genere introduce complicazioni nella stesura del tracciato. Si veda in proposito anche l’articolo sui raggi di curvatura.
Il profilo: quelle “vere” hanno un profilo ad I (o a fungo). In scala N la maggioranza sono ad I, ma alcune hanno profili diversi (ancora Arnold, ad esempio ha la testa arrotondata). In realtà i profili sono “normati”, ovvero esiste una norma internazionale (NEM 120) che definisce come dovrebbero essere fatti i binari. Per la verità la norma raccomanda alcune possibili combinazioni di parametri, e le specifiche si applicano poi alle varie scale. Per la scala N le specifiche raccomandate sono la CODE 70 e la CODE 55. (il “code number” è l’altezza del profilo espressa in millesimi di pollice, quindi 70=1,8 mm e 55=1,4 mm), Curiosamente il codice 70 – che corrisponde ad una delle due raccomandazioni NEM- è disponibile solo da un paio di produttori minori. ATLAS perà ha introdotto quest’anno (2009) un CODE 65 con massicciata (vedi il loro catalogo). La maggior parte di produttori usa il codice 80 (altezza 2,1 mm). Atlas e Peco producono anche il Code 55, che risulta più leggero alla vista ed in fin dei conti più realistico. Si trova anche (in genere a prezzi da gioeilleria) il codice 40. Attenzione però – alcuni modellini più vecchi (vagoni e locomotori) potrebbero avere difficoltà su binari con codice minore di 80, a causa del diametro del coltello delle ruote (il coltello è la parte interna della ruota che incontrando il fianco della rotaia impedisce alla vettura di scivolare fuori dal binario). In genere il problema può essere risolto (facilmente per i vagoni, meno per le motrici) sostituendo le ruote.
Sul sito della Atlas c’era – in inglese – la storia dei loro code 55 (purtroppo sparita…).
Binari di codice uguali e di produttori diversi possono in genere essere accoppiati, fatte salve le dfferenze di aspetto, pià raramente, e di giunzione.
Il sito tedesco spur-n.com presenta una bella rassegna dei tipi di binario dei vari produttori. Un traduzione in italiano aggiornata al luglio 2009 è disponibile in una pagina del sito ASN.
A proposito: un’altra norma (la NEM 112) specifica quale debba essere la distanza tra binari che corrono paralleli (interbinario). In realtà questa distanza è in genere per il modellista una distanza obbligata dalla geometria degli scambi – la norma è utile però perchè produttori diversi devono (o dovrebbero) usare la stessa geometria.
Per i deviatoi (scambi): la meccanica per lo spostamento (manuale o elettrico) può essere negli (orribili) cassoni neri a fianco dello scambio, oppure nascosta sottoplancia. La seconda opzione, disponibile solo da alcuni costruttori, è più costosa e logisticamente più complicata perchè occorre ricavare gli spazi necessari sotto la massicciata, ma è infinitamente più bella e realistica. Tra le meccaniche sottoplancia, le più raffinate permettono un movimento lento dello scambio (azionato da un micromotorino invece che da una elettrocalamita che provoca lo spostamento a scatto degli aghi). Un esempio di quest’ultimo tipo per la scala N è quella a catalogo Conrad (426c112 Universal-Weichenantrieb meno di 10 euro Euro a pezzo).
Gli scambi possono essere destri o sinistri, diritti o curvi o a Y. Importante l’angolo di deviazione: la maggior parte dei produttori ne offre due, uno ampio per chi ha poco spazio (come i Minitrix a 30 gradi, che però sono bruttissimi da vedere), ed uno con angolo minore (15 o 10 gradi, già molto più realistici). Recentemente si sono visti anche scambi con angolo ancora minore, per emulare quelli per treni ad alta velocità.
Poi ci sono i doppi scambi inglesi, una specie di incroci che permettono di muoversi anche sul ramo deviato. Interessanti certe geometrie speciali, come il double crossover prodotto da Peco in codice 55 che combina quattro scambi e un incrocio in un singolo pezzo (anche Kato e Tomix hanno elementi simili, in codice 80)
Per finire, alcune segnalazioni:
- una lettura interessante: una guida scritta per l’H0 (Scelta dei binari per principianti), ma che ha una parte generale che introduce alcuni termini e concetti indipendenti dalla scala (interbinario, griglia, scambio pensante ecc.).
- un sito americano ove reperire i binari Code70, 55 e 40 di Micro Engine
- un sito tedesco che vende binari codice 80. Sono prodotti dalla italiana GT (che non vende direttamente), e come tipo di materiali si accostano bene alla famiglia Atlas-Roco-Minitix.
- le sagome di ingombro dei binari Peco (dal sito di Massimo di Giulio) per simulare (in dimensione reale) la posa dei suddetti binari prima di acquistarli.
- Curiosi i binari Tomix MiniRail e SuperMiniRail: hanno raggi di curvatura ridottissimi (103, 140 e 177 mm) che possono risultari interessanti per qualche tratto di ferrovia industriale – attenzione però che la maggior parte dei rotabili non riesce a circolare su questi raggi!. I binari sono reperibili su Plaza-Japan.
Ciao!
Articolo molto interessante per un neofita come me che vuole iniziare a costruire il suo primo plastico in scala N!
Sempre riguardo ai binari e la progettazione del tracciato volevo farti questa domanda: qual’è la pendenza massima da non superare?
Ho cercato informazioni a riguardo ma trovo indicazioni per la scala H0 e non per la N…
Ti sarei veramente grato se riesci ad illuminarmi a riguardo!!
Grazie!!!
E ancora complimenti per il blog… 🙂
Ciao Diego, grazie. Una ferrovia reale ha pendenze di qualche permille, ma può arrivare ben oltre: sulla ferrovia montana piu’ frequentata d’ Europa, la linea del San Gottardo (Chiasso – Lucerna) le pendenze massime sono del 26/27 per mille. Sul forum “il mondo dei treni” c’e’ una discussione che riporta vari casi di pendenze elevate. In Germania si vedono delle brevi rampe con pendenze vertiginose per permettere a un binario di portarsi sotto un altro in un sottopassaggio – ma sono davvero brevi.
Su un plastico, tra scala N e H0 non c’è sostanziale differenza di pendenza: sconsiglierei di oltrepassare il 3% per evitare penosi slittamenti – certo dipende poi anche dalle motrici, dalla presenza di anelli di aderenza sulle ruote motrici ecc. – ma se ti mantieni il 3% non dovresti avere problemi (c’è chi consiglia un massimo di 3.5% in rettilineo, ma in curva la pendenza va comunque un pò ridotta).

Se hai linee che si percorrono solo in discesa puoi usare pendenze più elevate. Se vuoi superare dislivellli importanti puoi ricorrere, come al vero, a gallerie elicoidali. Infine, se ti interessa riprodurre un ambiente di montagna, puoi usare binari a cremagliera Fleischmann su cui le apposite motrici, come quella mostrata qui sotto, possono superare pendenze del 25%.
desidero sapere la pendenza massima per i treni in scala n e il raggio di curvatura dei binari , binari con massiciata in scala n
Vincenzo, per la pendenza vedi il commento precedente. I raggi di curvatura sono standardizzati in R1=192 mm, R2=225.6 mm, R3=396mm,4 R4=430mm. R1 e R2 possono dare problemi con vetture lunghe e con certe motrici (oltre ad essere ben poco realistici). I binari Fleischmann Piccolo sono con massicciata.
Salve volevo saper che differenza c’e con la scala N con la Spur.N
Spur N (o N Spur) vuol dire Scala N in tedesco (è la stessa cosa)