pubblicato: 7 maggio 2011 – ultima modifica: 31 ottobre 2014 |
Mallet è un nome noto a tutti i modellisti. La Big Boy, la Challenger, la Cab Forward facevano bella mostra di sè nei cataloghi Rivarossi H0 già negli anni ’70 (nel 1975 la Cab Forward costava 45,000 Lire e la BigBoy 52,000 Lire un capitale per l’epoca… si veda il Catalogo 1975-76, pag, 41,42). Successivamente arrivarono in scala N, e oggi il panorama delle articolate è… articolato.
Ma cosa solo le “Mallet”? Sono motrici articolate a doppia espansione, e prendono il nome dell’inventore, l’ingegnere francese di origine svizzera Anatole Mallet che le brevettò nal 1884. L’idea era di usare i cilindri ad alta pressione e quelli a bassa pressione per muovere due gruppi diversi di treni motore. Il primo dei due gruppi era mobile rispetto al telaio, e la locomotiva era quindi articolata. Il sistema dava alla locomotiva elasticità e potenza, grazie al numero raddoppiato di cilindri che sfruttavano al meglio l’espansione del vapore, aveva una migliore aderenza grazie all’ aumento del numero delle ruote motrici, e permetteva una facile inscrizione in curva. (Un articolo in inglese ricco di dettagli tecnici è pubblicato su catskillarchive).

Schema del flusso di vapore in una Mallet – rosso alta pressione, giallo bassa pressione, blu scarico
Le Mallet furono immediatamente di gran successo sia come piccole locomotive di montagna (in Europa) che come giganteschi mostri di potenza (in USA). Delle circa 640.000 locomotive a vapore costruite nel mondo, solo circa 5.000 furono delle Mallet, e metà di esse operarono su binari USA. Una lista delle Mallet sopravvissute fino ad oggi si trova su malletlok.de.
Mallet (e articolate) americane in scala N
Il panorama delle Mallet (e delle articolate, in qualche caso non basate sulla doppia espansione) in USA è ben rappresentato in scala N. Si contano diversi modelli, alcuni realizzati da vari produttori, ed è interessante passarli in rassegna. (Tutte le foto si possono ingrandire cliccandovi sopra). Tra l’altro, il confronto di prezzo tra queste complesse realizzazioni e le più semplici riproduzioni in scala N delle motrici italiane fa pensare (ed anche un po’ arrabbiare, in verità…).
Alcuni modelli (Bachmann) sono incredibilmente a buon mercato: una 2-6-6-2 Bachmann Spectrum digitale si trova, nuova, a meno di 160 US$ spedizione inclusa (circa 115 €). Poi se la spedizione passa dalla dogana ci sono almeno una trentina di Euro di dazio e e tasse varie, ma ugualmente il prezzo resta interessante. E’ pur vero che Bachmann è un pò considerata la Lima americana, ma le recensioni che ha la macchina non sono male. il difetto principale è la capacità di trainare “solo” 20-25 carri merci a 4 assi…
La 2-6-6-2 è stata prodotta anche dalla Coreana Samhongsa e commercializzata da Key. Interessante anche la sua variante 2-6-6-6 che risale al 1994.
La mia preferita, la bellissima Intermountain Cab Forward 4-8-8-2 costa (nuova e in versione DCC) 270 US$ (193 €, spedizione a parte), Introvabili le più vecchie versioni Samhongsa o Nakamura (giapponese) commercializzate Key, ma tanto la Intermuntain è meglio: ha recensioni eccellenti.
La Mallet 2-8-8-2 di Rowa, Bemo, RIvarossi e ConCor (così come la variante 2-8-8-0) è ormai fuori produzione da anni. Life Like ne aveva fatto una versione nel 2008 (a catalogo LL-90115 e LL-90116), e fino a poco tempo fa si trovava (nuova, digitale e con suono) a 260 US$ (meno di 190€), ma pare sia ora esaurita.
Anche nelle varianti 2-8-8-4 di Samhongsa (del 1994) e di Boo-Rim Precision (altro marchio coreano, del 2004) sono ormai fuori dal mercato.
Ci sono poi articolate decisamente meno note, che a differenza delle altre erano dedicate al traffico passeggeri. Basta guardarle per capire che la velocità era l’obiettivo principe nella progettazione di questi mostri. Non erano Mallet ma Duplex (ovvero entrambi i circuiti erano ad alta pressione). Per la verità non erano nemmeno davverio articolate, tanto che la S1 (un prototipo) non riusciva quasi a fare le curve. La T1 era così potente che slittava anche in velocità… Pare che Samhongsa le abbia collezionate:
Per capire quanto queste locomotive fossero spaventosamente grandi val la pena di guardare una foto dal vero:
Non abbiamo ancora parlato però della coppia di articolate più famose: Challenger e Big Boy.
La Challenger è stata prodotta da Nakamura (1985), Rivarossi (1987), Korea Brass (2001) prima dell’ultima, praticamente perfetta cinese Athearn del 2007. In meno di 4 anni, nonostante gli oltre 300$ di prezzo è già impossibile trovarla nuova nei normali canali commerciali. Va detto che il prezzo è comprensivo di un DCC con una serie impressionante di suoni (ne avevamo già parlato in passato), e sconta una meccanica complessa ma perfetta. Viene spontaneo confrontare i poco più di 200 € di questo gioello con i prezzi di quel che si trova di italiano…
La storia della Big Boy è analoga: produzioni Rivarossi (1980), Samhongsa (1985), Korea Brass (2000) prima della perfezione di Athearn del 2008 (430 US$ = 310 € di listino).
Due considerazioni:
- è sorprendente come, nonostante il “price tag” non proprio basso, queste locomotive scompaiano letteralmente dal mercato nel giro di due-tre anni;
- che i modelli cinesi non possano essere di (grande) qualità è palesemente una leggenda metropolitana.
Per finire questa prima sezione sulle Mallet, alcune segnalazioni:
- un bel filmato che mostra due Challenger in scala N in doppia trazione (cosa non rara al vero).
- una curiosa articolata che in N non è (ancora) apparsa (ma in scala H0 si! – Le ha fatte MTH, anche in scala G e scala 0, su youtube si trovano vari video): la Triplex della Virginian Railroad, una delle tre 2-8-8-8-4 costruite, ma che evidentemente non fu un esperimento ben riuscito visto che rimase in servizio solo tra il 1916 e il 1920. Le altre due Triplex erano di Eire.
- altre articolate della Pennsylvania RailRoad: le Q1 (sperimentale) e Q2 (26 esemplari). Entrambe avevano rodiggio 4-6-4-4 ed erano adibite al servizio merci. Anche queste non sono riprodotte in N, ma in H0 sì.
- un bel video della Big Boy in azione, segnalato da Gigi Voltan:
I’m glad you show some photos of the Pennsylvania T1 and S1…everyone likes the “Big Boys”, but in my opinion, these are the most beautiful of them all! Great post as always!
il video molto bello la locomotiva una leggenda il sito molto interessante
Grazie!