Pubblicato il 5 marzo 2016, ultima modifica 8 marzo 2016
I segnali ferroviari luminosi vanno di norma collocati alla sinistra del binario a cui si riferiscono. In tal caso il loro aspetto è “a vela tonda”: un disco nero con bordo bianco, ed al centro la zona luminosa. In genere sono posti su un palo (detto anche “stante”). Talvolta però non c’è lo spazio per collocare lo stante: in tal caso si può porre lo stesso sulla destra del binario, ed il segnale assume la “vela quadra”, con la zona luminosa al centro di un quadrato nero con bordo bianco.

Segnali a detra e sinistra dei binari, da http://www.segnalifs.it
Quando possibile, si preferisce però non far ricorso alle vele quadre. Per poter porre il segnale a sinistra anche quando non c’è lo spazio sufficiente per uno stante, si ricorre dunque all’ancoraggio del segnale dall’alto invece che dal basso tramite il “portale a sbalzo”. Un esempio è all’uscita della piccola stazione di Lomello, sulla Pavia-Alessandria. (Giorgio Stagni ne discute degli aspetti economici sul suo interessantissimo sito Stagniweb).
Per inciso, notiamo come in foto il segnale più a sinistra soprasti un triangolo bianco su sfondo nero, indicatore di velocità di percorrenza limitata a 30 Km/h poiché la linea è deviata.
Vi sono anche portali di dimensione assai maggiore, come quello che si vede nella stazione di Lovato.

Portale a Lovato, da http://www.trenichepassione.it
Tuttavia quelli che si incontrano con maggiore frequenza sono queli a sbalzo, davvero frequentissimi sulla linee italiane. Ne passiamo in rassegna alcuni. Cominciamo dalla stazione di Terontola, della quale abbiamo parlato in un’altra nota.
In foto 1 vediamo tre binari serviti da due portali. Il binario più a destra fa riferimento a una vela tonda soprastante un triangolo (la linea è infatti deviata). Il binario centrale fa curiosamente rferimento a segnali alla sua destra (a vela quadra). La freccia soprastante serve ad eliminare ambiguità, soprattutto in caso di scarsa visibilità. Si accende assieme alla via libera, e serve a rafforzare l’indicazione (data dalla vela quadra) che si si riferisce da binario alla sinistra del segnale. Più distanziato, ancor più sinistra, un segnale a vela tonda posto su un portale, anche se sembrerebbe esserci lo spazio per mettere il segnale su un semplice palo.
Ricordiamo che l’argomento “segnali luminosi ferroviari” è assai articolato, e raccomandiamo una visita all’ottimo www.segnalifs.it a chiunque voglia approfondirlo.
In foto 2 c’è un caso più semplice: un portale con due segnali, entrambi a vela tonda, ed entrambi con limitazione di velocità.
Foto 3 serve a mostrare quanto i segnali a portale siano “di moda!” Ben tre in uscita nord da Terontola.

Portale a Verona attorno al 1980 – Foto © Paulatti da http://www.pugio.it
L’ultima immagine mostra il transito del TEE Mediolanum a Verona attorno a fine anni ’70: Il portale a sbalzo mostra due segnali disabilitati (con la “X” sopra) e un indicatore lumionoso di direzione per il segnale di destra. Si noti la forma semplificata della passerella: non erano ancora in vigore le successive norme sulla sicurezza.
Sono solo alcuni esempi, ma dando un’occhiata a una qualunque stazione italiana se ne trovano moltissimi altri. Dunque sarebbe interessante riprodurli sui plastici. Già, ma come si fa ad avere dei portali in scala N? Per fortuna c’é Alex…
I portali a sbalzo di Alex La Torre in scala N
Della maestria di Alex La Torre abbiamo già parlato in una nota del 2012. All’epoca Alex faceva dei miracoli costruendo segnali (ed anche portali a sbalzo) con fil di ferro saldato e del tulle. Da allora ha percorso una lunga strada, che lo ha portato a impratichirsi di fotoincisione. Il primo risultato sono stati i suoi portali a sbalzo “2.0”, le cui lastrine sono state messe a disposizione degli “ennisti” interessati. (Le foto che mostriamo sono le sue.)
Il livello di dettaglio raggiunto è impressionante: la prossima foto mostra una cuffia, ancora da montare, sul palmo della mano: si può notare come sia riprodotta anche la scritta FS! (e ricordo, siamo in scala 1:160…)
Vista montata, a confronto con un’unghia di Alex, colpisce davvero…
Ancora un dettaglio del portale montato e verniciato…
…prima di vederlo completo: il raffronto con la pinzetta rende l’idea delle dimensioni.
…e, verniciato, montato sul plastico:
E tutto questo nasce, come detto, da una lastrina fotoincisa (ne esiste anche una versione H0 per i cugini della scala maggiore):
Esaminandola, si può notare come vi siano varie vele: singole, doppie, tonde, quadre, con e senza triangolo. Già, ma la freccia? se uno volesse metterci anche la freccia? Niente paura, Alex ha in fase di realizzazione anche delle lastrine per segnali a stante (cioé quelli “su palo”), e in quelle nuove lastrine si potrà trovare davvero di tutto. Ma ne parleremo un’altra volta, quando saranno pronte…
Intanto, possiamo guardare un video di Stefano Fagnani che mostra un portale di Alex (montato da Stefano stesso) in esercizio su un plastico.
Per comandare i segnali, Stefano ha utilizzato come base il decoder accessori di Paco Canada con il software Unisemaf648 (sempre di Paco) che riesce a gestire fino a 32 aspetti.
Molte altre immagini e istruzioni per il montaggio si trovano sul Forum NParty, tramite il quale si può contattare Alex (immagini, istruzioni e contatti ci sono anche sul forum ASN).
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