Pubblicato il 23 maggio 2016
Quest’anno il classico appuntamento veronese si è spostato di qualche mese: invece del classico fine febbraio-inizio marzo è traslocato verso questa fine di maggio. E’ stato un bene? Difficile giudicare. Al mattino, fino allo scorso anno, gran coda per entrare ai parcheggi, quest’anno invece no. L’impressione che lo spazio commerciale si sia un pochino ridotto, ma è un ‘impressione.
Di certo non è calato lo spazio occupato dalla scala N, presidiato come ormai da tradizione dai megaplastici modulari di ASN ed Nparty, sempre più belli e ricchi, con i gruppi di soci-amici impegnati come sempre tra piacevoli chiacchiere, manutenzione tecnica e attività conviviali.

NParty: la curiosa ambientazione marina dell’Eremo di San Colombano (l’originale è in Vallarsa, presso Rovereto in provincia di Trento)

Un po’ di Francia sul modulare ASN, mentre una Picasso sfreccia davanti al tipico paesino d’oltralpe
Come ormai da tradizione, NParty metteva a disposizione dei tablet per far pilotare i convogli digitali sul proprio modulare a chiunque volesse. I bambini (ma non solo) interessati erano davvero tanti, e c’era la coda, con tanto di biglietto da salumiere. Con grande pazienza i soci NParty (e soprattutto le loro mogli) accoglievano e accompagnavano i visitatori. Alla fine del giro i ragazzini ricevevano in dono una casetta in scala N, di quelle che venivano vendute della “De Agostini” nell’ambito di una delle sue inizative hobbistiche (“Costruisci il tuo plastico”), e chissà che il seme gettato non faccia spuntare nuove passioni anche tra i nativi digitali.
La N però non stava solo nei due grandi modulari, ma affiorava quà e là anche in diversi altri punti: la si trovava ad esempio presso il Gruppo Ferromodellistico Milanese, che confermava la presenza dello scorso anno con il loro modulare 1:160. Era rappresentata in alcuni piccoli plastici esposti, come nei vari di Fabio Carretti: piccoli gioiellini.
Uno in particolare era interessante: un semplicissimo ovale chiuso in un parallelepipedo nero che ne esaltava la vivacità, e con una separazione scenica che su un lato presentava una vista autunnale (Fay aux Lodges) , su quello opposto una invernale (St. Lazare). Chissà perchè però locomotori tedeschi in una ambientazione francese…
La N era presente anche nel bel plastico, interamente computerizzato, nello stand di TG Trains.
Come al solito, lo stand ASN aveva un vetrina assai interessante. Vi erano i diorami del nuovo concorso in memoria di Aligi Losio, socio storico di ASN e recentemente scomparso. A noi è piaciuto più di tutti quello di Andrea Sottile, con dei campi realizzati con grande realismo e la bella cappelletta della Madonna.
Andrebbero citati tutti – rimandiamo al forum ASN per dettagli – qui ci limitiamo a menzionare quello con una ambientazione archeologica ed una ALn 556 in una assai curiosa veste XMPR.
C’eano le ormai tradizionali realizzazioni di Maurizio Chivella, sempre più belle! Della UIC-X ristoro Tipo 1974 derivata da una base Rivarossi vanno osservati i curatissimi particolari, come gli aeratori sull’imperiale nella zona cucina spostati al centro, l’assenza delle cassa dell’acqua sul lato cucina, la bellissima tabella di percorrenza a destinazione Venezia S.L.
Quest’anno si poteva ammirare la cassa della E.402B Frecciabianca, in due delle quattro versioni realizzate dall’amico triestino. Ammirevole la pulizia della decals preparate da Maurizio.
Di sicuro però ciò che più catturava l’attenzione era la correzione alla teoria della relatività di Albert Einstein. Costui aveva stupito il mondo dicendo E=mc2. ASN modfica l’equazione in E444=m2c3. La criptica espressione si interpreta dicendo che il nuovo kit della E.444 prototipo è ottenuto dalla fusione delle competenze di Maldifassi, Malinverno, Cordioli, Cucchi e Chivella.
Il kit comprende la cassa in resina, fusioni in metallo bianco dell’imperiale e del sottocassa e degli aggiuntivi come le trombe, le prese d’aria, le fiancate dei carrelli, una lastrina degli aggiuntivi in fotoincisione come i corrimani, i mancorrenti, le tubazioni, i tergicristalli, i fregi, le griglie, i Rec, i ganci, una lastina con i noti pantografi di Mario, decals, respingenti, vetri tagliati a misura e istruzioni per l’assemblaggio. Il risultato finale, davero notevole, merita di essere visto da più angolazioni.
Il kit è prenotabile presso l’Ennegozio (soli soci ASN) al prezzo di 40 Euro, e verrà realizzato a blocchi di un minimo di 20 richieste alla volta.
C’era molta attesa per la nascita di un nuovo marchio ennistico: il nome “IT Models” raggruppa ora le iniziative di Stefano Depietri (Trenomodel) e Nino Iraci (IRmodel): già lo scorso anno alcuni modelli del secondo erano ospitati presso lo stand del primo, ora la “fusione” è formalizzata dal nuovo marchio, anche se i nomi precedenti permangono: quello nuovo riguarderà solo la futura produzione comune, che per ora si concretizza nell’annuncio delle ALe.801 – ALe.940 delle quali erano visibili i prototipi preproduzione.
Li vedremo ai prossimi appuntamenti. Per intanto c’erano le E.453 ed E.454 di IRmodel in metallo, già presentate in passato, ma ora effettivamente disponibili a 200 €. Ci ha stupito la E.454 nella quale sono stati riprodotti gli specchietti davvero mobili: cosa che pensavamo impossile in N! (in foto sembra storta, ma è colpa dell’aberrazione sferica dell’obiettivo).
La E.403 già vista lo scorso anno invece non è ancora definitiva. Tra le altre cose esposte in vetrina, ci ha colpito una rete di recinzione in fotoincisione dal realismo impressionante.
Di Trenomodel ci aspettavamo di vedere il TSR che lo scorso anno sembrava già a un buon livello di avanzamento, invece abbiamo potuto osservare solo i “soliti” bei Minuetti.
Lo stand di Fratix (Guido Fraticelli), attivissimo dopo il suo ritorno alla scala N, già domenica mattina era “felicemente vuoto”, visto il grande successo riscontrato sabato: le vendite sono andate oltre le aspettative, l’interesse è stato grande, e la domenica non è rimasto praticamente più nulla! Le Thello, da quando sono state presentate qualche mese fa, sono state vendute in 1200 esemplari. Il set è fatto di 5 carrozze: se tutti gli acquirenti lo avessero preso intero, significa che almeno 240 persone hanno a casa un treno Thello, ma se alcuni hanno preso solo uno dei due set il numero di clienti cresce ancora! Davvero un risultato notevole. Purtroppo non c’era molta luce nello stand, e giunti a casa abbiamo scoperto che le foto che abbiamo fatto erano un pò mosse, per cui non riusciamo a mostrare i particolari.
Come tutte le carrozze Fratix, la cura è davvero notevole: i poggiatesta degli interni ad esempio sono colorati, ed anche il sottocassa è riprodotto. Di quest’ultimo al plasticista probabilmente non potrebbe importare di meno, mentre i collezionisti apprezzano… c’è spazio per tutti.
La nuova proposta (appena presentata) è il Cisalpino, con due vetture vendute nel set 2219 N distribuito da BlackStar, società del gruppo ACME. Si tratta del bagagliaio Z e della Self Service.
La produzione è pensata come complemento del set Minitrix composto di una Re.484 con tre vetture svizzere (Apm e Bpm), o di quello Arnold con Re.484 e carrozze Z.
Sappiamo che il mercato italiano non è vasto, e quindi abbiamo più volte visto come i produttori italiani tengano d’occhio anche quello estero: bene ha fatto quindi Fratix a presentare anche dei prodotti che forse interessano poco agli italianisti ma che possono avere un interessante spazio oltralpe: le ristorante WRkmz, presenti in più versioni con due diversi allestimenti interni.

WRkmz in versione “Jan Kiepura” delle ferrovie polacche PKP: elementi in fotoincisione anche nel sottocassa!
Ma che senso hanno queste carrozze così particolari? Si tratta di proposte che acquistano significato se viste in un contesto globale. Così come abbiamo visto che le Cisalpino di Fratix sono un complemento ideale per i set Minitrix o Arnold, le WRkmz 858 (che per inciso ACME ha prodotto in H0) rivestono lo stesso ruolo riguardo all’offerta Pirata, che a catalogo ha due set da due vetture ciascuna dello Jan Kiepura (WLABm + WLAm e Bvcmbz + Bvcmz) e DB City Night Line (BDcmz + Bpm e Bvcmbz + Bvcmz) (peraltro, nella vetrina di Pirata faceva bella mostra di sé anche uno dei set Cisalpino composti di motrice e tre carrozze). Assistiamo quindi a una sorta di coreografia spontanea, nella quale, pur senza accordi di collaborazione, i vari “player” finiscono per favorire il collezionista corroborando con intelligenza le reciproche offerte, pur giocando “ognuno per sé”.
Abbiamo citato Pirata: sempre nella loro vetrina, tra le tante cose commercializzate (ormai sia in N che in H0), ci è sembrata particolarmente bella la Ge 4/4 in versione Bernina Express su base Kato.
Di interesse più italiano c’erano l’attesa, ma ancora prototipale E.444R, che sembra avrà un prezzo interessante, e la Oceanogate V 100 212 Mak, al vero noleggiata dalla società rosa per la manovra pesante all’interno del terminal di Melzo.
Pare poi che i problemi con i cinesi che tanto a lungo hanno bloccato la produzione di nuove versioni di Gran Confort (tra tutte le Bandiera!) verranno entro l’anno risolti spostando la produzione in Italia, probabilmente senza aggravio del costo finale per l’acquirente.
Giorgio Donzello ha lanciato la proposta di un kit per la realizzazione della E.552 trifase. Se raggungerà le 10 adesioni il kit andrà in produzione.
E veniamo al più italianista tra i produttori: Lorenzo Colli. Il suo stand è sempre un bel vedere per l’ennista appassionato di ferrovie italiane, non fosse altro per la ormai storica parata di articolate.
Con una certa emozione abbiamo potuto prendere in mano e osservare dal vivo le E.626.
Abbiamo scritto “le”, e non è un errore. Il plurale è d’obbligo, perché come era da aspettarsi è giunta anche quella nella storica livrea grigio pietra. Anche se quest’ultima, essendo di nicchia, non è destinata a ripetere il successo commerciale della sorellina castano-isabella, in essa si può sorgere l’amore e l’interesse di Lorenzo per la riproduzione della storia delle F.S. a tutto tondo. E poi, può mancare nella collezione di un vero amatore?
Si tratta di macchine davvero bellissime, che meritano varie inquadrature.
Inoltre, le E.626 sono ora disponibili anche in versione con luci anteriori e posteriori.
Anche le E.632/633 hanno ricevuto una seconda livrea: presentate inizialmente nel bellissimo Grigio Perla-Blu Orientale di origine, sono ora disponibili nel più recente (ma più triste) XMPR.
Erano poi presenti le piano ribassato – revamping (con il fungo sull’imperiale) in XMPR, anche in versione semipilota. Anche queste davvero molto belle.
Questo è quanto, per quel che riguarda la N.
Attorno c’era tutto il resto mondo del ferromodellismo, prevalentemente H0, ma non solo. Tra le realtà in forte crescita c’era l’Associazione Ferroamatori del Trentino Alto Adige, con un modulare H0 ben movimentato che comprendeva varie stazioni trentine, ed un angolo che riproduceva staticamente i mezzi storici la Ferrovia Elettrica Transatesina – Überetscherbahn (ovvero la Bolzano-Caldaro-Mendola), inclusa la Jenbach arancione che fu usata negli ultimi anni, quando la ferrovia si limitò al traffico merci, ed un plastico dinamico in scala 0 della Ferrovia elettrica del Renon – Rittnerbahn, compresa una tratta a cremagliera con lo spintore, e motrici e vetture riprodotte persino con ganci realistici funzionanti. Anche se non è N, qualche immagine dobbiamo mostrarla.
In tutto il padiglione 4 risuonavano poi realistici annunci FS: un gruppo si è procurato il software della Loquendo con le voci ufficiali FS, e così i presenti venivano costantemente informati del solito inevitabile ritardo ed invitati a non oltrepassare la linea gialla. Sembrava di essere davvero in stazione: un bel corollario per i realistici modelli presenti!
Come sempre, se qualcosa è stata omessa o è errata segnalatelo e saremo felici di correggere/integrare.
Retrospettiva su Verona negli anni passati
- 2011/03/20 – Verona ModelExpo 2011
- 2012/03/03 – Verona ModelExpo 2012
- 2013/03/03 – Verona ModelExpo 2013
- 2014/03/08 – Verona ModelExpo 2014
- 2014/03/08 – Verona ModelExpo 2015
Lo spazio degli stand commerciali si è di molto ridotto. Rispetto agli anni d’oro, è solo un ricordo, purtroppo. Spostare le date, per un evento consolidato, è poi deleterio, specie per chi pianifica per tempo le partecipazioni. In 15 gg. si accavallano ben 4 manifestazioni…..