Pubblicato il 27 agosto 2016, ultima modifica 16 dicembre 2016
All’Expo di Milano 2015 eravamo riusciti a trovare qualche piccolo spunto di carattere ferroviario. 76 anni prima, all’Expo di New York del 1939, le ferrovie avevano invece avuto un ruolo di primo piano.
Nel parco di Flushing Meadows che ospitava l’Expo (quello dove si trovano i campi da tennis sui quali si giocano gli US Open) vi era un’ampia zona dedicata ai trasporti, al cui interno si trovavano il Railroad Building nel quale si svolgeva anche un’opera teatrale in cinque atti (Railroads on parade) che, di fronte a 3000 spettatori alla volta, celebrava l’epopea delle ferrovie, con musiche di Kurt Weill.
Protagonisti a teatro erano proprio i treni, con una mostra di locomotive a vapore che ne ripercorreva l’epopea, a partire dal Tom Thumb, la prima macchina a vapore ad uso ferroviario costruita in USA, fino alle macchine più recenti e prestigiose.
All’interno del Railroad Building si trovava l’enorme plastico “Railroads in action” in scala O (49 metri per 12) che merita di essere discusso a parte, in una prossima nota.
Vi era anche “The Yard”, un cortile interno nel quale erano raccolti treni e locomotive storiche: The General, J.C.Davis, Colorado & Southern, Denver & Rio Grande Western, la PRR H3, la Boston & Maine 494 e la Delaware, Lackawanna & Western 952.
Oltre alle macchine usate per lo spettacolo e a quelle storiche, il piatto forte era però una mostra di grande effetto, nella quale erano esposte varie tra le più avanzate conquiste della tecnica ferroviaria dell’epoca. Del resto il tema dell’expo era “Building the world of tomorrow – preserving the world of yesterday” (Costruire il mondo di domani, preservare quello di ieri).
Era sicuramente impressionante la vista della S1, la grande locomotiva carenata di Pennsylvania RailRoad (della quale abbiamo parlato in un’altra nota): era montata con dei rulli sotto le ruote motrici, che correvano per tutto il giorno a 60 miglia all’ora (circa 100 Km/h).
Oltre alla S1, PRR presentava anche le sue macchine elettriche GG1, rappresentate dalla #4896

PRR GG1 #4896, da http://www.1939nyworldsfair.com
NYC rispondeva con la sua J3 Hudson disegnata da Henry Dryfuss (anche di questa abbiamo parlato altrove), e con il nuovissimo switcher Diesel che sarebbe entrato in servizio a fine fiera.

J3 Hudson Streamliner, da http://www.1939nyworldsfair.com

Switcher NYC #660 da http://www.1939nyworldsfair.com
Non potevano mancare le nuove Diesel Elettriche

New Haven Diesel elettrica 0361, da http://www.1939nyworldsfair.com
Non c’erano però solo treni americani in mostra: gli inglesi mostravano la loro LMS Princess Coronation Class 6229 Duchess of Hamilton che in realtà era marcata come “6220”, la locomotiva che nel 1937 aveva strappato il record di velocità alla LNER con 114 miglia all’ora (184 Km/h) – anche se all’epoca della fiera era già stata battuta dalla dalla LNER A4 Class 4468 Mallard che aveva raggiunto le 126 mph (201 Km/h).
Era però l’Italia a presentare la tecnologia più avanzata, con l’ETR 200 di Breda, che aveva da poco stabilito il record di velocità media sulla lunga distanza.

L’E.T.R. 209 esposto alla Mostra di New York; era stata ricostruita anche la linea aerea di tipo italiano – Foto: O.C.Perry, Archivio Claudio Pedrazzini da trainsimsicilia.net
Il treno era verniciato di bianco, con porte e sottocassa rossi. Una rarissima immagine lo mostra a colori alla fiera.

ETR 209 a New York, da da http://www.1939nyworldsfair.com
Si può notare come allo scopo sia stato costruito anche un tratto di catenaria italiana. Si può anche osservare come, dopo le tre vetture dell’ETR, vi sia qualcos’altro: simile e nelle stesse tinte.
Si tratta dell’ALe 88 FIAT-Marelli, progenitore dell’ALe 880/790, portato in due unità ciascuna con una testata aerodinamica ed una tronca. Vi era poi anche la ALn 556.2250 Breda: insomma uno spaccato di come le FS stavano trasformando il trasporto passeggeri sia sull’Alta Velocità che sul trasporto a media e breve distanza. Infine, in fondo al binario “italiano”, era esposto anche un carro frigorifero nella caratteristica livrea bianca.

Carro Hg refrigerato alla New York World Expo del 1939. Photo courtesy of the World’s Fair Historical Society
photo wf-340r
Il trasporto era avvenuto ovviamente per nave: l’ETR 200, re della velocità su rotaia, aveva così incontrato il REX, che qualche anno prima aveva stabilito il record di velocità transatlantica.
Il viaggio americano è ricordato da ACME con dei modelli in H0 dell’ALe 88 nella speciale livrea usata per la mostra.
Citiamo en passand che ovviamente l’Italia era presente anche nella zona dei padiglioni nazionali: il suo era stato progettato da Michele Busiri-Vici, insignito nell’occasione della cittadinanza onoraria di New York. Era caratterizzato da una cascata alta 60 metri e da un monumento dedicato a Guglielmo Marconi, uno degli italiani più noti in America.
Tragicamente, prima della fine dell’esposizione il “mondo di domani” fu disegnato in ben altro modo dall’entrata delle truppe naziste entrate in Belgio, e l’obiettivo di “preservare del mondo di ieri” divenne sarcastica ironia. L’ETR 209 fece giusto in tempo a rientrare in patria, per essere poi bombardato dagli americani che lo avevano ammirato a Flushing Meadow.
in questo video https://www.youtube.com/watch?v=MUZGLL26_e8&list=LLU6nazTb-2cv3pry8Ds-04Q&t=112s&index=1 da 1.31 a 1.40 si vedono i treni italiani !!
Bellissimo, grazie mille!