Pubblicato il 16 marzo 2019, ultima modifica 21 marzo 2019
Eccoci al solito appuntamento annuale con un report dallo HobbyModel di Verona, al quale nemmeno quest’anno ho partecipato – ho però buoni informatori, che ringrazio: oltre al solito Gigi Voltan anche Luca Di Pinto e Max Icardi. Il tutto poi viene arricchito da una spruzzatina di immagini recuperate da facebook, la piaga del secolo che però ogni tanto a qualcosina serve.
Iniziamo con la produzione industriale, anche se i grandi marchi non avevano stand (almeno quelli che producono anche in N), eccezion fatta per Piko, i cui modelli erano esposti dall’importatore italiano Emmemodel, ma che in N aveva ben poco, e nulla di italiano, ed Hornby, che concentra la produzione in N con lo storico marchio Arnold Rapido. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, quest’ultima aveva ben due motrici “italiane”, entrambe delle E.483, in livrea Mercitalia e NordCargo. Della prima conosciamo codice e prezzo di listino: HN2435, Euro 169,90 analogica, HN2435D Euro 219,90 digitale.
Esponeva anche dei carri merce Trenitalia: degli Habills nelle due livree FS e Mercitalia (set HN6415: due Mercitalia e un FS, Euro 102), e poi i soliti carri Eaos su cui è presente un carico di rottami (set HN6414, Euro 102).
Gli stand più interessanti per gli N-isti sono quelli del solito trio che ravviva il panorama: LoCo, Pirata e Fratix. C’erano poi artigiani “minori” che esponevano nelle vetrine ASN (Danifer e ICHModel).
Lo stand di Lorenzo Colli (LoCo, nomen omen…) è sempre un bellissimo vedere, con la parata dei molti mezzi di sua produzione, ormai ben noti, attorno all’ormai solito ma sempre bellissimo diorama con una rimessa attorno ad una piattaforma girevole. La politica dei piccoli passi, ed una costanza ultraventennale portano sempre frutti.
Per questa edizione novità minori, ma non trascurabili: la E.444 è ora anche in versione bafforosso (con la 061, dopo la 112 baffoblu).
Erano presenti anche due carri merci FS con un carico “idraulico”, in una confezione.
C’era poi una piccola novità nascosta (nel senso che non era esposta, ma era comunque disponibile per i soli eletti): la E.626 con matricola 055 riservata per i soci ASN.
Va comunque osservato come sia importante la continuità produttiva: mentre altri lanciano un prodotto con il messaggio “acquistalo subito, perché tra due anni non sarà più disponibile”, Lorenzo tende a mantenere in vita i suoi modelli, magari migliorandoli di tanto in tanto, come è avvenuto lo scorso anno abbracciando anche il digitale, cosicché chi è giunto da poco alla N, o chi non ha disponibilità economica immediata possa comunque poco a poco costruirsi un parco rotabili invidiabile.
Ai Pirati abbiamo da poco dedicato un articolo: rispetto a quanto detto in quel contesto, non si sono registrate novità. Citiamo comunque la bella carrozza ristorante RhB, bel complemento per i kit Kato.
Peccato una piccola svista: la scritta sulla fiancata riporta “Rhätischen Bahn” mentre invece dovrebbe essere “Rhätische Bahn”, senza la n finale, ma si sa, il tedesco è ostico… Sicuramente il problema verrà risolto.
Del resto non è il primo produttore ad andare incontro a un piccolo inciampo: ricordiamo come nella prima produzione della “Alpinisten” HN2109 di Arnold Rapido le scritte su una fiancata fossero errate (in italiano invece che in tedesco), ed il problema venne successivamente stato risolto da Hornby, credo applicando una decal coprente.
Erano visibili le prove di campionatura di self service e bagagliai in metallo serigrafato. In bella mostra c’erano le CIWL di LS Models (probabilmente le più belle CIWL mai prodotte in N).
A sorpresa poi, ecco delle TEE Gran Confort. No, non si tratta delle attese carrozze con il logo a televisore, né di una riedizione di quelle disponibili qualche anno fa: semplicemente… dei fondi di magazzino, casualmente ritrovate. E pensare che c’era chi era rimasto senza perché a suo tempo erano sparite come neve al sole!
Quanto all’attesissima E.444R… qualche notizia. Il modello è pronto a livello di stampo, telaio e meccanica ma pare che la ditta che si occupa della verniciatura continui a sbagliare sempre qualcosa e quindi la ciurma rimanda indietro il mock-up… Sperano di poterla mettere in commercio ad aprile, ma scottati dall’esperienza fin qui fatta precisano, con una battuta, che “non si sa di quale anno”!
Il terzo moschettiere è Fratix. Nessuna delle molte motrici preannunciate (le famose articolate non articolate, ma anche le tartarughe viste in preview a Novegro) si è per ora trasformata in “prodotto”.
Il catalogo del primo trimestre 2019 è comunque ricco.
C’erano dei nuovi bagagliai assai interessanti, ad iniziare da uno Z bigrigio.
Vi era poi un inedito bagagliaio GC, con carenature inferiori, carrelli F 75 e logo inclinato che lo ambienta nell’epoca delle composizione con le carrozze tipo Z. Al vero, questo bagagliaio fu ricavato da un ex furgone TEE riallestito. Le prese d’aria sul tetto furono chiuse e ne venne rifatta tutta la parte interna, e le finestrature.
Il modello è il primo di una serie di tipologie che verranno riprodotte, con variazioni riguardanti carrelli usati, carenature, e iscrizioni e livree (l’ultima in XMPR).
Vi è poi un interessantissimo salto nel passato, con il bagagliaio DUz 83.100 Tipo 1946. Le foto lo mostrano ancora non terminato, ma a Verona era disponibile finito e con logo a televisore.
Gli informatori mi parlano di prezzi appena sotto alla novantina di euro, che con 10 euro di sconto fiera diventavano 79.
Infine, era visibile il prototipo della semipilota Z1.
Veniva esibito in spinta su un ovale per mostrarne le proprietà dinamiche, come si può vedere nel sottostante filmato.
Passiamo alla vetrina ASN che, al solito, forniva uno spazio espositivo anche ad artigiani senza stand. Vi si vedevano i prodotti di Massimo Icardi e Giuseppe Borzellino.
Danifer (Borzellino) ha esposto la E 646 prototipo, la E.645.100 e la E.636. Sul modulare ASN girava anche una sua D 343.
Massimo Icardi (ICH Models) presentava alcune riverniciatura di modelli, che comprendevano dei carri della Società “Ausiliare” con immatricolazione FS, ciascuno con 2 numerazioni : dei carri silos (riverniciatura di carri Arnold), dei carro cisterna (riverniciatura di carri Atlas o Minitrix).
I carri cisterna erano presenti anche con immatricolazione Fiat Lubrificanti Torino con 4 numerazioni diverse (riverniciatura di carri Minitrix completamente in metallo).
Presenti anche dei carri merci a porte scorrevoli “Hbis”, riverniciatura di modelli Roco, immatricolati FS, con due numerazioni. Per tutti i carri menzionati sono disponibili anche solo le decals per realizzare i modelli in autonomia.
Sempre in ambito “binari nazionali” c’era la V200 delle Ferrovie Padane con logo a foglia, ottenute a partire da modelli Roco.
ICH Models ha nel nome sia la I di Italia che la CH di Svizzera (oltre a giocare sul cognome “ICardi”) e quindi da sempre si occupa anche dei binari elvetici. Per questi erano presenti dei carri chiusi a passo lungo Gbs su base Arnold con 4 numerazioni diverse, con sostituzione della classica porta del Gbs Europeo con la versione svizzera del portellone di carico, riprodotta in fotoincisione, cosi come i mancorrenti laterali, uno per lato. Lo stesso carro era anche in versione “impresa SERSA costruzioni ferroviarie”, sempre con immatricolazioni SBB-CFF-FFS.
Vari altri modelli erano presenti, ma li si era già visti a Novegro.
MS Mencaroni esponeva tutto il suo campionario (ma non vendeva in fiera): tra le altre cose era sempre presente la palificazione tipo 1938 col palo singolo, quello con ormeggio e quello doppio per 2 binari.
Infine, ovviamente presenti i plastici modulari di ASN e NParty, sempre più grandi, ricchi e belli. Facevano come al solito cornice alle relative cambuse, dove si mangiava e beveva in armonia ed allegria. Per immagini e filmati rimandiamo ai relativi forum.
Retrospettiva su Verona negli anni passati
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