Pubblicato il 5 ottobre 2019, ultima modifica 11 ottobre 2019
Quest’anno ci pare che Novegro sia stato “col botto”: in N davvero molte le novità viste, come testimonia la lunghezza di questa nota, anche se vi sono opinioni che la fase di decadimento rispetto agli anni d’oro non sia finita, come parrebbe dalla riduzione del numero di espositori, a vantaggio delle associazioni che hanno potuto espandere i loro spazi per i plastici. Beh, verrebbe da dire che se c’è una contrazione questa non riguarda certo la scala N!
Apriamo il racconto con il consueto disclaimer, e i dovuti ringraziamenti:
Il disclaimer: a Novegro non c’ero – non ci sono mai stato – e questa nota quindi può contenere errori ed omissioni: me ne scuso e prego come sempre di mandarmi segnalazioni per poter correggere o integrare.
I ringraziamenti: in primo luogo a Paolo Imperiali, che con grande gentilezza e tempismo mi ha inviato, già il giorno di apertura della fiera, un ampio set di fotografie dalle quali ho potuto evincere quali fossero le principali novità, e ritagliare la maggior parte delle immagini qui riportate (tutte quelle senza autore specificato sono sue). Grazie Paolo!
Poi a Luca Di Pinto: anche lui mi ha inviato a fiera appena chiusa molte foto, ed un utilissimo testo nel quale ho potuto ottenere varie informazioni addizionali qui riportate.
Infine a coloro che hanno postato sui soliti forum (NParty e ASN) immagini e informazioni che ho potuto “saccheggiare”: grazie!
Veniamo quindi alla fiera, iniziando dai produttori ormai consolidati, e iniziando dal più prolifico: il solito Lorenzo Colli (nomen omen: “LoCo“).
Lorenzo fa poche promesse – ma porta sempre frutti concreti. Non si smentisce nemmeno quest’anno, presentando una impressionante serie di interessantissime novità
La sua serie di E.428 si arricchisce di un nuovo elemento: la E.428.226 nella livrea MDVC, macchina nota come “Pirata“.

Vista frontale della E.428.226 “Pirata” di LoCo – Foto Luca Di Pinto – si noti come il modello “regga” l’ingrandimento!
Non è una semplice ripittura: il modello ha delle differenze rispetto alla E.428 aerodinamica precedente, nella quale un finestrino di cabina era a lunetta, mentre nella “pirata” è rettangolare, tant’è che nella collezione “LoCo” entra anche una versione castano-isabella con le stesse caratteristiche: si tratta della macchina del parco storico FS (che poi è sempre la 226 ex “pirata” tornata alla livrea d’origine).
Tre anni fa, a Novegro 2016, ad opera sua era apparso il primo convoglio TreNord in N, composto di una E.464 e di carrozze Piano Ribassato nella livrea della compagnia lombarda.
Ora sono giunti rinforzi, con le MDVC che, in versione FS, erano già nel parco rotabili di Lorenzo, e che ora sono pronte anche nella livrea TreNord. Si tratta di carrozze di prima e seconda classe, accompagnate da semipilota di tipo “Mazinga”.
In tema di novità basate su variazioni di livrea, abbiamo anche l’interessante arrivo delle E.626 in versione Grigio Pietra e persino nella livrea nero-rossa di origine, quest’ultima in serie limitata, con tanto di fascio littorio sul frontale. E’ così possibile formare il terzetto di E.626 di seconda serie nelle varie livree vestite nel corso della loro storia.
Le ricche novità presentano anche modelli che i tedeschi chiamano “Form-Neuhigkeiten”, ovvero arrivi davvero nuovi perché non sono “ripitture” di rotabili già in produzione, ma nuove progettazioni. E’ questo il caso delle E.424, arrivata a sorpresa.
Questa motrice in N aveva già una lunga tradizione (Lima, Marchese, Mehano, Euromodell FP, HiTech RR Modelling, e persino Del Prado). Si tratta dunque di un modello che non manca in molte delle collezioni degli ennisti, anche se va detto che le Lima avevano un sottocassa inguardabile (erano modelli degli anni ’60…), le Marchese sono estremamente rare, le Mehano avevano una velocità massima piuttosto bassa, le Euromodell sono costosissime, le prime HiTech RR Modelling prodotte avevano i carrelli sbagliati (poi corretti, anche se non su tutte)… insomma c’è posto. Tanto più che il modello riprodotto è la 003, con coprigiunto basso, mentre i modelli finora giunti sul mercato avevano il coprigiunto a scalino oppure doppio. E poi questa nasce con l’opzione digitale e, volendo, sound.
Sul frontale della macchina sono visibili i buchini per il montaggio di aggiuntivi (mancorrentI).
Forse un attento osservatore avrebbe potuto prevederne l’arrivo, visto che da non moltissimo era stata fatta la E.636, e derivarne la E.424 non era poi troppo complicato: quello che non si poteva prevedere era che la macchina monta una motorizzazione del tutto nuova.
E’ disponibile anche in versione tutta isabella. Interessante il prezzo, molto inferiore alla produzione LoCo tradizionale grazie alla nuova meccanica: 190 Euro in versione analogica e 225 Euro con decoder installato.
Sul sito di locomodels se ne possono vedere dettagli, anche con macchina aperta.
Sempre da una costola della E.636 giunge l’ultima novità: la “Camilla“, della quale per ora non c’è ancora la macchina completa, ma della quale si possono vedere le semicasse.
Sappiamo a questo punto quale sarà la prima novità di Verona… Inoltre, per restare in casa di Lorenzo, molte le novità “invisibili”: pian piano le motorizzazioni dei modelli già esistenti vengono tutte rifatte, per introdurre anche la slot per il decoder digitale e per chi vuole anche sound.
Passiamo al lavoro di Guido Fraticelli, alias Fratix. Il profilo facebook taceva da marzo (Verona), ed in occasione di Novegro è apparso un post che pubblicizza un suo nuovo marchio: Garage 87. Se i nomi hanno un significato, si tratta di modelli di autoveicoli in scala H0… il primo ad apparire, appunto a Novegro, è un camion FIAT 645 dei pompieri prodotto in soli 100 esemplari numerati.
Dunque gli ennisti che attendevano l’arrivo delle articolate-non-articolate delle quali tanto si era discusso, con toni fin troppo accesi, vedono giungere un 645 non articolato, e non treno, nella scala sbagliata… ma ognuno è ovviamente libero di seguire le sue passioni e i propri mercati. E’ un (nuovo) abbandono della N?
Non esattamente, anzi. Ricordiamo che uno dei meriti di Guido è quello di aver convinto ACME, uno dei maggiori produttori di sempre di modelli italiani in H0, a commercializzare sotto il suo marchio anche i modelli in scala N prodotti da Fratix. Ricordiamo che a Verona erano disponibili in versione Tipo 1975 (carenatura ridotta, griglia centrale – set art.16510 comprendente una prima classe e due seconde, e poi set art.16513 in versione con cartelli di percorrenza Milano-Venezia, ora disponibile).
La novità è la ora realizzazione delle stesse carrozze in livrea rosso fegato (set art. 16514), che saranno presto commercializzate.
Una piccola chicca è la presenza di un set addizionale di due vetture, di cui una nella livrea sperimentale blu, applicata al vero ad una prima ed una seconda classe. Si tratta di un inedito assoluto in N.
Guido ci ha comunque confermato (telematicamente) che non intende affatto lasciare la N, e che anzi il piano di collaborazione con ACME è molto ambizioso. Pare comunque che non comprenderà le discusse articolate.
Proseguendo nel giro virtuale tra gli stand incrociamo Giuseppe Borzellino dietro una vetrina che mostrava la sua produzione DaniFer. sempre più ricca.
Giuseppe sta facendo un Master in Diesel: la sua produzione si è arricchita qui di un nuovo elemento, dopo le D.341, D.343 e D.345: la D.342.
La D.342 è motorizzata Lineamodel (come anche le sue altre motrici di produzione recente: E.636. E.645, E.646 e le D.343 e D.345). E’ anche predisposta anche per il digitale. Un’altra novità è la D.345 in versione folle, per simulare la doppia trazione. Chi è interessato ad avere il suo catalogo (con i prezzi) può richiederlo a danifer95@libero.it. La sorpresa più grande è però arrivata quando Giuseppe ha mostrato il primo esemplare della sua prossima produzione: il D.141!
Massimo Icardi (ICH Models) presentava nello stand di Pirata (con cui collabora) un prototipo in stato già avanzato: la ABe 4/4 III delle Rhätische Bahn. Si tratta di un modello realizzato in stampa 3D ad alta definizione e motorizzato Tomix. La scala è 1:150, la stessa adottata da Kato per la sua linea RhB di gran successo. Al prototipo mancano vetri, fotoincisioni, tra cui le porte, fiancate dei carrelli e piccoli particolare, ma è in stato sufficientemente avanzato da far presagire l’entrata in produzione a breve.
Presentava anche una nuova realizzazione FNM. Si tratta di una carrozza ex SBB CFF FFS riprodotta con i tipici cancelletti metallici di intercomunicazione sulle testate. Il modello, realizzato su base Fleischmann, ha mancorrenti in fotoincisione.
Siamo dunque giunti allo stand di Pirata, e vediamo esposti i Carri Habils disponibili da un paio di mesi, in versione con logo inclinato e logo a a televisore (art.Art. PI-H23461-1 e PI-H23461-2).

Carri Habils Di Pirata – dal negozio on-line di Pirata (Cari Pirati, ma perchè deturpate le immagini apponendoci il logo in filigrana?)
La novità importante è però l’annunciata E.402B realizzata su meccanica Hobbytrain, in tre diverse versioni: dovrebbero essere consegnabili nel nuovo anno.
In primo luogo, quella in livrea d’origine
Poi l’ultima arrivata in casa FS: la livrea IC.
Infine, la versione XMPR, che non era annunciata ma è arrivata lo stesso. Per il futuro ci sarebbe eventuale spazio per le versioni Freccabianca ed Archimede…
Dietro alla E.402 XMPR intravediamo una carrozza non decorata: si tratta del prototipo di una BHR (ex self service). Già, a catalogo 2019 erano annunciate anche le carrozze IC-Sun da poter agganciare dietro alla E.402B IC. Secondo quanto dichiarato, dovrebbe trattarsi di un primo set (art.6170) composto di due GC 1970 – una di prima e una di seconda, e una BHR ex Self Service: proprio quella che si intravvede nell’immagine sopra, dietro la motrice e che qui mostriamo in un’altra immagine.
E’ prevista anche la semipilota, ma già si sapeva che avrebbe avuto tempi più lunghi, quindi non sorprende non vederla ancora nemmeno come prototipo.
Le Self Service potrebbero poi vestire una miriade di livree (rimandiamo ad una nota in proposito): vedremo in che ordine arriveranno.
Il catalogo prevede anche un secondo set (art.6171) composto di una GC 1985 di prima e due Z1 1985 di seconda, tutte in revamping IC901. Ed ecco quindi che spunta anche il prototipo non decorato della Z1.
Anche l bagagliaio Z (sullo sfondo nell’immagine precedente, e mostrato qui sotto) pare pronto per una riedizione.
Le Z1 serviranno anche per i nuovi set in livrea bandiera (art.6160 e 6161) che comprenderanno delle GC e, appunto, le Z1. Il set 6161 avrà in composizione anche un bagagliaio GC, ed ecco quindi la terza carrozza non decorata presente.
Le fiere servono anche per questo: per mostrare lo stato di avanzamento di progetti che comunque hanno la loro complessità e i loro tempi. Basta che non vada come le E.444R che continuano a latitare, ma i Pirati già a Verona ironizzavano dicendo che arriveranno di sicuro, ma non si sa in quale anno. Anche le 245 serie 2000 (quelle senza bielle) non sono ancora sullo scaffale.
In preparazione invece – quasi pronte- carrozze non italiane, come un bagagliaio OBB e la vettura ristorante per il Mosca-Nizza, visibile nella foto d’insieme qui sotto.
Sempre bello poi l’angolo dedicato alla ferrovia Patrimonio dell’Umanità UNESCO: Rhätische Bahn, con vetture ora in varie livree.

Le carrozze RhB di Pirata, con le scritte corrette- foto © Susanna Warger dal suo negozio fli2009 su ebay
Lo stand dei Pirati ospitava anche, con ampio spazio, il marchio MaxRails di Massimo Peroni. Non ne avevamo mai sentito parlare (ignoranza nostra) ma sembra una realtà decisamente interessante: la vetrina era ricca di bei prodotti.
Tra questi la E.645.001 con meccanica Lineamodel e doppia motorizzazione digitale, una E.424 XMPR, e delle belle Aln 668 serie 3000 anche nelle livree Kimbo e la Aln.668.1207 caratterizzata, dal vero, dalla cassa inox. Telai e motore sono tutti di Lineamodel. Le Aln.668 hanno PCB Almrose. Non avendo mai visto prima questi modelli, vi diamo ampio spazio.
Tutti i modelli MaxRails hanno le casse in stampa 3D, finestrini in acetato tagliato al plotter, e sono stati realizzati in collaborazione con PiRATA che ha seguito il progetto e la stampa.
Stranamente, pare che quasi nessuno tra coloro che hanno commentato la fiera abbia notato una perla esposta in un altro stand. Si tratta di un modello che va a arricchire una nota collezione di trifase: quelle di Giorgio Donzello. A Novegro aveva esposto la sua nuova E.330. Grazie a Marco Gallo che la ha segnalata sul forum di NParty.
Poi c’era ASN, con il modulare “più grande e bello che pria”, i “Clinics” e il Trofeo Mennucci: vincitori – la “Cabina A di Pavia” di Fabrizio Mazziero nella Cat. A (Edifici) e la “Colonna Idraulica” di Paolo Farina nella Cat. B (Accessori). Quest’ultima merita una menzione speciale perché non è statica, ma tramite un meccanismo può ruotare per rifornire le vaporiere in scala N! E’ descritta nel bellissimo blog di Paolo al quale rimandiamo.
Presso ASN si poteva vedere anche un “work in progress” di Salvatore Spinelli: una 851.
Nella vetrina ASN c’era anche una novità assoluta per la N, della quale curiosamente nessuno ne ha nemmeno accennato sui forum: un modello della ALe 724-Le.884-Le.774, usata al vero inizialmente nella metropolitana di Napoli, ma poi presente anche a Torino. Si trattava di un prototipo ancora in lavorazione, ma in buono stato di avanzamento. E’ realizzato da Nino Rizzo Borrello.
Il modello presentato, ricco di dettagli come ad esempio gli interni, non è definitivo. Verrà realizzato in due versioni: una con i condizionatori di origine (come quelli presenti sul modello esposto a Novegro) ed una con i più recenti Thermoking. Ne parleremo più diffusamente in una nota dedicata.
E’ finita? Neanche per idea! C’è ancora un piatto forte, e come! È sempre festa quando un produttore industriale decide di mettere mano ad un progetto italiano: purtroppo non capita quasi mai… Invece pochi giorni prima di Novegro è arrivato l’annuncio di Hornby che il suo marchio dedicato alla N, Arnold Rapido, ha messo in cantiere nientemeno che il Frecciargento ETR.600/610. Certo, avviene perché il modello può essere preparato anche in versione SBB (RABe 503) ed è dunque appetibile ad un mercato più robusto e danaroso, ma comunque quel che conta è il risultato. Tanto più che le versioni marcate FS dovrebbero essere ben tre: Frecciargento in due diverse livree, e Cisalpino.

ETR.610 dalla brochure delle novità Arnold Rapido” Art. HN2472, livrea Cisalpino con logo Trenitalia
Vi saranno poi le due versioni svizzere: SBB RABe 503 e Cisalpino con marcatura SBB: si tratta comunque di rotabili che hanno circolato (Cisalpino) o circolano (RABe 503) sui binari italiani, ad esempio nell’IC Zurigo-Venezia.
Non circola da noi invece la quinta versione dell’elettrotreno, la spagnola Renfe Serie 114.
Ovviamente gli elettrotreni sono un po’ problematici negli spazi asfittici dei plastici, e per questo la versione prevista è limitata a un set di quattro elementi, a cui potrà fare seguito una integrazione con le tre vetture mancanti, prevista se il modello avrà successo. Se poi proprio non dovesse realizzarli, si potrà farli da sé con i modelli in stampa 3D di CMAC Models. Il set iniziale Arnold dovrebbe avere un prezzo assai interessante per un convoglio intero: attorno ai 250 Euro. I Pirati accettano già prenotazioni offrendo uno sconto sul prezzo finale.
A Novegro era visibile un prototipo composto per ora di tre elementi.
Chi si lascerà scappare una simile occasione?
Quanto agli altri produttori industriali, Piko ha portato solo pochi articoli in scala N, e tra questi nessuno ricollegabile ai binari nostrani. Discorso simile per Fleischmann e Minitrix.
Chiudiamo con una piccola segnalazione: in occasione di Novegro questo blog inaugura un periodo privo di pubblicità. In precedenza vi erano inserti pubblicitari interposti dalla piattaforma di pubblicazione (WordPress) – non erano inseriti da noi, che non percepivamo alcun beneficio economico da questi banner. Abbiamo deciso di eliminarli, pagando un obolo annuale a WordPress per liberare questo sito da intrusioni fuori luogo. Ora treni e basta!
Note sui ModelExpo negli anni passati
I fanali del D 141 non erano gialli ma verdi
https://littorina.net/2013/02/18/d-141-1023-savona-piazza-doria-27-marzo-1988/
Grazie, ma In realtà c’è anche con i fari gialli, come qui: http://www.mecschlanders.com/images/Vorbild/Vinschgerbahn/Vinschgerbahn%20(4).JPG
(Grazie a Gigi Voltan)