Pubblicato il 25 aprile 2020
Quando si pensa alle FS 245, vengono subito in mente le “unificate”, o al più le Jenbach (di queste ultime abbiamo parlato in un’altra nota).
Ci sono però delle 245 assai diverse e meno note: le serie “8000”, di costruzione Jung. Di queste ultime ci occupiamo qui.
Una matricola così alta potrebbe far pensare a una serie successiva a quella delle unificate, ma in realtà dobbiamo ricordare che la prima cifra nel numero di serie delle motrici diesel individua il costruttore, e in questo caso l’otto specifica appunto il costruttore tedesco Jung, importante produttore soprattutto all’epoca del vapore, con oltre 10.000 motrici prodotte, tra cui le Br 52.
Si trattava di tre sole motrici di tipo R42C, classificate 8001-8003. Erano macchine diesel-idrauliche con cambio idrostatico Hydro Titan: trasmissione Voith L37 A, più grande del L27 montato su altre 245: lo stesso che equipaggia ad esempio le V60 delle DB. Il motore era MAN W8V 17,5/22 A a 4 cilindri tarato a 325 kW a 1100 giri/min. La massa era di 45 tonnellate. La velocità massima ammessa era di 60 km/h in linea, ridotti a 30 km/h in manovra. Con rodiggio C, avevano passo rigido di 3400 mm (1700 + 1700), ruote da 1100 mm e lunghezza totale di 9285 mm. Le tre ruote erano accoppiate mediante una biella, mentre una seconda biella trasmetteva loro il moto da un asse cieco contrappesato.
Elementi caratteristici di questa motrice sono il rialzo tondo sopra il cofano posteriore (nel quale ruota una ventola) e la campana sul tetto della cabina.
Le tre motrici, che come furono costruite tra il 1956 e il 1963, appartennero all’Impresa Giuseppe Lagorara di Genova che le usava per le manovre nel Porto di Genova. Le matricole di fabbrica delle tre macchine erano 12841, 13427 e 13426.
Tale esercizio fu gestito dalle FS dal 1969 al 1980, ed è infatti in questo lasso di tempo che le motrici ex Lagorara entrarono nel parco delle Ferrovie dello Stato. Appena acquisite dall’operatore nazionale, le tre motrici furono revisionate dalle Officine di Cittadella, immatricolate FS 245.8001-3 e vestite con la livrea standard FS verde con righe gialle, per tornare subito dopo al loro servizio a Genova.
La 8003 fu radiata nel 1978 e venduta all’ONT (Magazzini Generali dell’Organizzazione Nazionale Trasporti) di Milano-Certosa.

Rara immagine a colori della 245.8003 nel 1980, quando era già passata alla ONT ma aveva ancora la livrea FS – Foto M.Brunello
Le altre due furono cedute nel 1980 al Consorzio Autonomo del Porto che subentrò alle FS nel servizio: qui ebbero matricola 402-1052 (la ex 8001) e 402-1056 (la ex 8002).
Furono sottoposte a una grande revisione, nel corso della quale il motore venne sostituito con un Breda Isotta Fraschini. Vennero riverniciate interamente in giallo
La ex 8002 passò poi nel 1996 a SerFer. Immatricolata K 134 lavorò, tra l’altro, a Fossano, fino alla dismissione avvenuta il 5 settembre 2016.

Serfer K134. ex FS 245.8002 a Udine nel 2012, foto da http://www.rangierdiesel.de

Altra vista della Serfer K134. ex FS 245.8002 a Udine nel 2012, foto da http://www.rangierdiesel.de
Della trentina di R42C ve ne fu anche un’altra in Italia: anche questa a Genova, e non per caso: l’importatore era lo stesso delle tre motrici discusse, Ernesto Maganzini. Il cliente in questo caso fu l’Azienda Municipalizzata Gas e Acqua di Genova (AMGA), che operava sul raccordo industriale della Valbisagno. La motrice fu una delle primeR42C costruite, la matricola 12352 del 1956, che fu acquistata dalla Azienda Municipalizzata Gas e Acqua di Genova (AMGA), e immatricolata con il n.2. Aveva colori verde e rosso.
Dopo la chiusura del raccordo industriale della Val Bisagno, fu accantonata (1965), e nel 1967 venne venduta alla Attilio Rossi / Ge.Fer. S.p.A. di Roma, dove fu immatricolata come T 8015. Il 30 novembre 1975 il locomotore viene investito durante una manovra dall’espresso Palermo-Milano trainato dalla E.646/070 nella stazione di Castiglione in Teverina.

T 8015 Ex AMGA dopo l’incidente di Castiglione in Teverina, Foto M.Cruciani da http://www.gassicuro.it
Nella primavera 1978 la motrice fu interamente ricostruita dalla IPE Locomotori S.p.A. di Pradelle di Nogarole Rocca che si occupa di costruire e ricondizionare locomotori ferroviari su richiesta del cliente, assumendo un aspetto completamente diverso (non ne abbiamo reperito immagini). Nel 1992 la motrice rientrò all’IPE, e fu smantellata presumibilmente attorno al 2000.
La storia delle Jung R42C in Italia non termina qui, perché ci è un’appendice. Una quinta motrice è giunta in Italia: si trova a Luino (VA), al Museo Ferroviario del Verbano dell’Associazione Verbano Express. Si tratta della macchina n. 13290 del 1962 detta “Judy”, ordinata dalla Hoechst Farbwerke di Frankfurt am Main, dove operò per la movimentazione interna e sui raccordi con le DB presso lo stabilimento 6 di Gersthofen. Venduta alla Clariante Produkte GmbH di Gersthofen nel 1997, vi rimase fino al 1999, anno in cui fu acquisita da LSB (Lok Service Burkhardt) di Hinwill (Zurigo). Affetta da un guasto che ne rende troppo onerosa la riparazione, venne ceduta nel 2003 a titolo gratuito alla Verbano Express che la conserva nel proprio museo.

Altra immagine della Jung 13290, foto da http://www.rangierdiesel.de
Un articolo sulle tre Jung FS a firma Beppe Tronconi si trova a pag. 30 sul n.16 del gennaio 1982 de “i Treni Oggi”.
Nel modellismo
La R42C è stata riprodotta in scala H0 da RealModell.
Per la scala N, Gianfranco Visentin ne ha realizzato la carrozzeria in stampa 3D. La motorizzazione non dovrebbe essere faccenda eccessivamente complessa, visto che ruote ed interassi sono identici a quelli della BR89.
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