Pubblicato il 20 giugno 2020
Nel dopoguerra si era posto il problema di ricostituire il parco rotabili della FS, severamente provato dal conflitto. Il Tipo 1940 (progettato nel 1940, con cassa simile a quella delle precedenti 32.000 Tipo 1937 ma consegnato solo a guerra finita nel 1946) aveva introdotto delle importanti innovazioni: era stata realizzata una struttura autoportante costituita da telaio, pareti ed imperiale saldati tra loro. Il conseguente irrigidimento e al tempo stesso alleggerimento aprì la strada alla futura costruzione di vetture di maggior lunghezza rispetto al passato. Un elemento innovativo caratteristico fu anche dato dagli ampi finestrini singoli, di larghezza superiore al metro (per le prime classi) – in precedenza la finestratura di ciascun compartimento era molto minore, ad eccezione delle carrozze sperimentali Piaggio in acciaio Inox del ’39. Seppur realizzate in pochi esemplari, le Tipo 1940 furono vetture importanti perché aprirono la strada per l’intera famiglia delle carrozze a compartimenti che arriva fino alle Tipo 1959. Qui passiamo in rassegna le vetture di questi vent’anni (quindici in realtà, visto che durante la guerra non ne vennero realizzate). Ringraziamo l’amico Luigi Voltan, che ha avuto un ruolo fondamentale nel risolvere i nostri dubbi, correggere i nostri errori e aiutarci a reperire immagini, ed anche Robert Kurmann, perché sono state le sue realizzazioni in scala N, delle quali abbiamo parlato di recente, a spingerci ad affrontare questo tema vasto che era in agenda da molto, ma che continuavamo a posporre per il timore che fosse troppo complesso, data anche la scarsità di documentazione fotografica disponibile in rete.
Tipo 1940
Il Tipo 1940 si concretizzò in 10 carrozze di terza classe, immatricolate Cz 33.000 – 009. Le loro più peculiarità più caratterizzanti erano date dalle nervature orizzontali sulle fiancate, e dalle estremità rastremate (l’ultimo finestrino del corridoio, su entrambi i lati, è obliquo). Tale rastrematura terminava con una carenatura che proteggeva gli intercomunicanti a mantice. Le carrozze avevano 10 compartimenti da 8 posti, erano dotate di riscaldamento a vapore ed elettrico FS a 3000 volt, e grazie ai carrelli di tipo 28 potevano viaggiare a 140 km/h. Restarono in servizio fino agli anni ’80, assumendo le livree castano-isabella di origine, castano, e grigio ardesia. Erano lunghe 22710 mm.
Del lato compartimenti non abbiamo immagini, e facciamo quindi riferimento ad un modello Laser in H0, nel quale possiamo vedere i due piccoli aeratori posti sopra ciascun finestrino.
Simultaneamente erano state ordinate due carrozze con caratteristiche assai simili, ma realizzate in lega leggera. Di questa ne venne consegnata solo una: la ABz 53.000, che ebbe vita breve, venendo demolita nel 1954, forse per l’elevato costo di manutenzione di un esemplare unico. Aveva 9 compartimenti da 6 posti ciascuno, sia nei tre di prima classe che nei sei di seconda.
Tipo 1946
A questi prototipi fece seguito, anche grazie ai finanziamenti del Piano Marshall, una robusta fornitura di carrozze Tipo 1946, che dei prototipi riprendono l’impianto di massima. Si abbandona l’idea della lega leggera, ed anche la ricerca della leggerezza viene moderata: le Tipo 1946 peseranno circa il 3% in più (circa una tonnellata di differenza, raggiungendo, per le terze classi, le 34 tonnellate). Esteriormente, la differenza più evidente è la sparizione delle nervature orizzontali intermedie, grazie all’ispessimento delle pareti. Restano solo una nervatura orizzontale sotto la fascia dei finestrini , ed una alla base della fiancata, mentre vengono introdotte un paio di nervature verticali (a circa un terzo e due terzi della lunghezza). Cambia anche la rastrematura, con i finestrini alle estremità che diventano complanari con quelli intermedi. La lunghezza (22716 mm) è sostanzialmente la stessa delle Tipo 1940, anche se lunghezza della cassa ed interperno potevano differivano lievemente a seconda della versione.
La cosiddetta “famiglia 3”, dal secondo numero della marcatura, comprendeva carrozze di:
- 1^ classe (Az 13.010 – 059) 50 unità da 8 compartimenti da 6 posti, tara 35t.
- 1^ e 2^ classe miste (ABz 53.010 – 049) 40 unità da 4 + 5 compartimenti da 6 posti (diverranno Az dal 1956) tara 37t
- 2^ classe (Bz23.010 – 149) 140 unità da 9 compartimenti da 6 posti (diverranno Az dal 1956), tara 35t.
- 3^ classe (Cz 33.010 – 844) 765 unità da 10 compartimenti da 8 posti (diverranno Bz dal 1956), tara 34t (le 70 marcature 650-679 e 710-749 non furono assegnate).
Contestualmente vennero realizzati anche bagagliai Dz 83.000 – 109, a cui poi fecero seguito i bagagliai-posta DUz 93.100 – 139, noti come Tipo 1949, e poi seguiti da altre varianti – ne discuteremo in dettaglio in una nota ad hoc.
Le carrozze della serie ebbero carrelli tipo 27 (passo 2700 mm). Per alcune Cz 33, bagagliai e bagagliai-posta furono inizialmente impiegati carrelli di recupero dei tipi AM/m, AB/m, ABB/m, ABM/m. Alle carrozze della serie fu assegnata la categoria di velocità “Speciale”, che ne consentiva il traino alla massima velocità ammessa dalla linea. A partire dal 1969 la loro categoria divenne “velocità 140”, eccetto che per le unità con carrelli di recupero.
Internamente, in terza e seconda classe vi erano divani imbottiti a 4 posti come quelli della precedente famiglia 32.000, mentre in prima di erano tre poltrone per lato.

Interno di un compartimento di seconda classe della carrozza ABz 53.010 – SI notano i due aeratori sopra il finestrino – Foto FS
Sono carrozze che marcano la transizione tra epoche ferroviarie profondamente diverse, e quindi il riscaldamento era sia a vapore di tipo FS che elettrico a 3000 Volt. Alcune carrozze (sia Az che ABz che Bz) ricevettero il Riscaldamento Elettrico RIC a tre tensioni per servizio internazionale.
L’impiego di queste carrozze fu estensivo, andando dagli accelerati ai convogli di punta come il Treno Azzurro (nel quale furono impiegate della Az, Bz, ABz e DUz), fino a quando l’avvento delle UIC-X le soppiantò.
Tipo 1955/1957
Le successive Tipo 1955, le prime progettate nel dopoguerra, non si discostano molto dalla falsariga tracciata delle Tipo 1946. Essendo le più nuove, avrebbero dovuto essere destinate primariamente alle relazioni di prestigio, anche se non sempre avvenne: ad esempio non furono utilizzate per il Treno Azzurro. Rispetto al Tipo 1946, la lunghezza venne aumentata di quasi un metro rispetto a quella delle serie precedenti, passando a 23.672 mm, sul tetto le grondaie sono limitate alla zona sopra i vestiboli e gli aeratori sono due per compartimento, posti vicino agli angoli del finestrino.
Nelle Az il numero di compartimenti passa dagli 8 dei tipi precedenti a 9, ma grazie all’allungamento della vettura il sacrificio di spazio di ciascun compartimento è limitato, scendendo dai generosi 2100 mm a 1946 mm.
Delle Tipo 1955 ci sono anche la ABz. In queste, le ritirate passano da 1 a 2 per lato, con quella interna cieca. Qui i 4 compartimenti di prima recuperano un po’ di spazio, risalendo a 2000 mm, mentre i 5 di seconda sono da 1756 mm.
Vengono introdotte anche delle carrozze a cuccette, che però tratteremo separatamente, mentre non ci sono delle seconde classi.
Le successive Tipo 1957 sono sostanzialmente uguali, tanto che in genere dei due tipi si discute assieme: la novità introdotta sono i finestrini Klein, con la parte inferiore fissa e quella superiore abbassabile tramite una manovella, in luogo dei finestrini a vetro unico abbassabili a mano.
Anche tra le Tipo 1957 vi sono le ABz.
A differenza dalle Tipo 1955, che ebbero prime classi ma non seconde, il Tipo 1957 non aveva delle Az ma presentava delle Bz: le 45.000 – 099. In queste, Il numero di scompartimenti venne ridotto da 10 a 9 rispetto alle precedenti Bz 33.xxx, aumentando lo spazio a disposizione dei passeggeri (ma riducendo la capienza da 80 a 72 posti): la dimensione interna dei compartimenti passa da 1640 mm dei tipi precedenti a 1864 mm. Prime e seconde classi (ma anche le miste) si trovano quindi ad avere un pari numero di scompartimenti. Come nelle ABz Tipo 1955, le ritirate diventano due ad ogni estremità. Essendo il primo gruppo a nascere dopo l’abolizione della terza classe, non ci sono ovviamente le Cz.
Sia le Tipo 1955 che le Tipo 1957 adottavano inizialmente carrelli di tipo 27 B, ed erano abilitate ai 140 km/h. Le molte unità sulle quali questi furono poi sostituiti con i più moderni tipo 24 ebbero l’autorizzazione ai 160 km/h.
Di questo gruppo “intermedio” (1955/57), le uniche ad entrare in composizione del Treno Azzurro furono le Bz, che erano decisamente meglio delle ex Cz Tipo 1946 precedentemente impiegate.
Queste carrozze furono ritirate dal servizio a partire dalla fine degli anni ottanta.
Tipo 1955R
A complemento delle Az Tipo 1955 costruite ex novo, altre 70 carrozze furono ottenute tra il 1955 e il 1957 ricostruendole sulla base di 67 unità Cz 30.xxx oltre alle Bz 20.265, ABz 30.203 e 627. A differenza dalle Az Tipo 1955, presentavano 8 compartimenti come le Az 13 Tipo 1946. Due di queste furono le prime carrozze FS ad usare i finestrini Klein. Le altre si distinguono dalle Tipo 1946 per le stesse caratteristiche che abbiamo visto per le Tipo 1955: grondaia ridotta alla sola zona sopra i vestiboli e gli aeratori doppi posti vicino agli angoli dei finestrini.

Altra immagine di una 1955R, accantonata, lato compartimenti – Foto © Bartolomeo Sanamrco da trenomania
Tipo 1956R
Analogamente all’operazione fatta con il Tipo 1955R, 16 carrozze di seconda classe furono ottenute ristrutturando delle vetture preesistenti: in questo caso delle Bz 30.xxx. Ebbero 10 compartimenti, come le Cz.33 Tipo 1946.
La prima, classificata Bz 30.800, aveva finestrini a vetro unico, le restati 15 (Bz 30.801-815) montavano finestrini Klein. Tutte presentavano tre aeratori sul tetto, che permettono di distinguerle facilmente dalle Tipo 1946 (assieme alla grondaia ridotta).
Tipo 1959
Si tratta di carrozze assi simili alle precedenti Tipo 1955/57, con le quali condividono lunghezza e impianto generale, al quale vennero apportate poche modifiche. Si differenziano principalmente per la maggiore altezza (9 cm di differenza: 4.076 mm contro 3.986) e per la presenza di aeratori sul tetto in corrispondenza di ogni scompartimento.
Furono costruite come Az, ABz e Bz. Le Bz hanno i compartimenti leggermente più grandi di quelli delle Tipo 1957 (1912 mm contro 1864 mm): lo spazio necessario fu ottenuto sacrificando un poco il vestibolo e le ritirate.
A queste si aggiungono la BRz, che erano sostanzialmente delle Bz nelle quali il primo compartimento era dedicato al ristoro: serviva da “dispensa” ed era provvisto di un piccolo fornello. Il servizio vero e proprio veniva poi erogato lungo il treno con un carrello. Il finestrino del compartimento ristoro era protetto da una griglia formata da sei barre verticali. Sotto il finestrino si trovava un apposito logo “Servizio Ristoro” con la scritta su un calice stilizzato.
Inoltre, anche tra le Tipo 1959 vi furono delle cuccette, che rimandiamo ad una prossima nota.
Le prime carrozze consegnate montavano carrelli di tipo 27, mentre quelle successive al 1963-64 ebbero i più moderni carrelli tipo 24. Anche su alcune unità delle prime forniture i carrelli furono sostituiti con i 24, con i quali le carrozze entravano nel Rango B. Per quelle dotate della variante 24 Au, la velocità massima ammessa passò da 140 a 160 km/h, il che permise di metterle in composizione con le carrozze UIC-X.
Le vetture autorizzate al traffico internazionale differivano da quelle per servizio interno solo per pochi dettagli estetici, sia all’interno che all’esterno. Esternamente si riconoscono per il grosso commutatore di tensione del REC (alimentato in Italia a 3kV) posto al centro della vettura e i relativi “cassoni” nel sottocassa con le apparecchiature aggiuntive.
Di questa serie nel Treno Azzurro furono utilizzate alcune Az, ABz, Bz e BRz.
Le Tipo 1959 furono ritirate dal servizio negli anni novanta. Fondazione FS ne conserva diversi esemplari che, ristrutturati, sono conservati in ordine di marcia come rotabili storici.
Le trasformazioni
Dopo circa un ventennio anni di esercizio, si decise di intervenire per adeguare le carrozze ai nuovi standard, cercando di portare le carrozze ad un livello vicino a quello delle UIC-X. L’intervento riguardò le sole prime classi – ad eccezione di due carrozze di seconda. Tra il 1975 e il 1983 si agì sulle vetture di prima classe di Tipo 1946, dando origine al Tipo denominato 1946T. Il secondo intervento, datato tra il 1986 e il 1989, operò sulle Tipo 1955, ed il corrispondente gruppo viene chiamato Tipo 1955T.
Tipo 1946T
Le Tipo 1946 Az (che in origine erano state Az, ABz e Bz) vennero ristrutturate, trasformandole in carrozze di prima classe più moderne (riscaldamento elettrico migliorato, rifacimento arredi, finestrini Klein, ristrutturazione su 9 scompartimenti per le ex CZ che ne avevano 10, installazione con impianto di aria soffiata – escluse le prime trasformate). I carrelli 27 lasciarono il posto ai 24Au, permettendo l’autorizzazione al rango B di velocità. Da un certo punto gli intercomunicanti a mantice furono sostituiti con quelli tubolari. Le fiancate sono lisce: scompaiono infatti le caratteristiche nervature. La carrozze con impianto ad aria soffiata, oltre che per il voluminoso apparato sottocassa, si distinguono per la presenza di una grata d’aerazione sul lato corridoio. Mantennero le grondaie a tutta lunghezza sull’imperiale, e furono immatricolate 50 83 19-38 xxx.

FS Tipo 1946T, lato corridoio. Carrozza con impianto ad aria soffiata (come vi vede dalla griglia sulla fiancata)
Due sole carrozze rimasero di seconda classe, mantenendo il modulo a 10 compartimenti.

Tipo 1946T – 50 83 20-48 222-9 lato compartimenti a Bologna nel febbraio 1985. E’ una delle due Trasformate di seconda classe.
Tipo 1955T
Analoghe ristrutturazioni furono applicate tra il 1986 e il 1989 alle ex Az 23.500, Tipo 1955. Vennero applicati i finestrini Klein, soffietti tubolari, condotta a 13 poli e una seconda condotta pneumatica. Scomparvero le nervature sulle fiancate. Le prime 13 carrozze mantennero gli aeratori laterali e furono immatricolate 50 83 19-30 xxx., le altre ebbero l’impianto ad aria soffiata e la loro immatricolazione fu come quella delle Tipo 1946T: 50 83 19-38 xxx. Essendo derivate dalle Tipo 1955, sono distinguibili dalle Tipo 1946T per la grondaia solo sopra i vestiboli.
Livree
Le Tipo 1940, nacquero in livrea castano-isabella. Avevano imperiale color alluminio con una fascia castano sotto la linea delle grondaie, la ABz aveva una fascia castano trasversale anche alle due estremità. Vestirono successivamente il castano semplificato, con imperiale alluminio, e quindi il grigio ardesia con imperiale alluminio.
Le Tipo 1946 seguirono lo stesso schema delle Tipo 1940 per tutte le classi. Avevano sul tetto la fascia castano sotto la linea delle grondaie, ma anche qui troviamo su alcune carrozze in castano isabella la fascia castano trasversale anche alle due estremità come nell’immagine della ABz 53.012 riportata all’inizio. Parte delle Az 13 , alcune Bz 33 e alcuni DUz 93 furono dipinte dal 1957 in blu e celeste per i rapidi R30/33 Treno Azzurro.
Le Tipo 1955 furono le ultime a nascere in castano isabella. Il loro tetto era interamente color alluminio. Poi vestirono il castano unificato, per passare infine al grigio ardesia.
Le Tipo 1959 hanno come livrea di origine il castano con tetto alluminio. Le ultime serie entrarono in servizio già nella nuova livrea grigio ardesia, successivamente estesa al resto del gruppo. Terminarono la carriera in livrea rosso fegato e grigio beige.
Il castano fu applicato a partire dal 61, il grigio ardesia dal 65, e la livrea rosso fegato fu usata negli anni ’80. La livrea Treno Azzurro iniziò nel 1957.
Nessuna delle carrozze discusse arrivò a vestire XMPR, cosa che invece avvenne con le cuccette, delle quali parleremo in un’altra nota della serie.
Nel modellismo
Una lista dei modelli prodotti in H0 è reperibile su gamos81.altervista.org. Sono assenti le Tipo 1940
- Tipo ‘46 Az 13000, Az 23000, 23000 ricostruite Tipo ’46T, Bz/Cz 33000
- Tipo ‘55R/’56R/’60R Az 20500, Bz 30800, ARz 601
- Tipo ’55 / ‘57 ABz 64100/64500, Bz 45000
- Tipo ‘59 Az 23658, Bz 45100, ABz 64200
Vari articoli descrivono le carrozze di queste serie in scala H0. Su Valestelor ne troviamo relativi alle Tipo 1940 di Rivarossi e Laser, Tipo 1946 di Lima, Rivarossi, Oskar, TIpo 1955 di ACME (parte 1 e parte 2 e parte 3), Tipo 1955R e 1956R di ACME, Tipo 1957 di ACME (parte 1, parte 2 e parte 3), Tipo 1946T di ACME. Vi è poi la lunga serie di cinque articoli sulle Rivarossi Tipo 1959.
Per quanto riguarda la scala N, alcune carrozze sono riprodotte in stampa 3D (Visentin, Robert Kurmann) ed altre sono a catalogo Danifer (Giuseppe Borzellino). Di quelle di Robert abbiamo parlato di recente, delle altre discuteremo in un prossimo articolo dedicato.
Se non erro, molte di loro ora sono in Albania…
Si vero, ne parleremo nelle prossime puntate.
Ciao! Un articolo molto interessante
Quelles voitures pouvait-on éspérer voir en France, en isabelle-châtaigne, vers Strasbourg , en trafic international ? Mixées avec quelles voitures SNCF par exemple ?
Par exemple celui-ci ici:
https://www.ferrovie.it/portale/articoli/5714
Buonasera.
Vorrei dipanare un mio dubbio.
Nel suo bellissimo articolo sulle carrozze tipo 1946 scrive che furono costruite 775 carrozze di terza classe serie Cz 33010-784.
Il Cherubini in Carrozze FS 1983 (pagina 52) riporta un totale di 765 carrozze nelle serie Cz 33010-649, 33680-689, 33750-844. Che però sommate darebbero un totale di 745 unità; un numero inferiore alle 745 riportate dallo stesso Cherubini ed inferiore alle 775 da lei riportate nell’articolo.
Grazie del riscontro che sarà graditissimo.
Giuseppe Peluso
P.S
Il Cherubini come totale ne riporta 765
E’ un errore di battuta, grazie per averlo individuato, correggo la nota. La sequenza delle matricole assegnate è (seguendo Voltan che è la mia Bibbia):
010-349 ordine 1946
350-379 ordine 1948
380-489: ordine 1946
490-569:ordine 1947
570-609: ordine 1948
610-649: ordine 1947
650-679 NON ASSEGNATE
680-689: ordine 1947
690-709: ordine 1947
710-749 NON ASSEGNATE
750-814: ordine 1947
815-824: ordine 1947
825-844: ordine 1949
Dunque dalla 010 alla 844 sono 835 matricole, dalle quali bisogna sottrarre quelle non usate (30 matricole da 650 a 679 e 40 matricole da 710 a 749), dunque 835 – (30+40) fa 765, che coincide con quanto dicono Cherubini e Voltan.
Grazie per la segnalazione e per l’apprezzamento!
Grazie Marco (spero che ci si possa dare del comodo “tu”).
Mi permetterò di chiederti, in futuro, qualche altra delucidazione in merito alla comune passione (in special modo le carrozze ferroviarie).
Ciao
Giuseppe (Peppe) Peluso
Grazie a te Peppe! Quando vuoi, mi fa piacere sentirti.