Pubblicato il 26 settembre 2020
Abbiamo visto di recente la storia dei Rames Grand Parcours che giunsero in Italia, a Milano, sia come TEE che come rapidi di prima classe. Ne esaminiamo ora le realizzazioni modellistiche. Ci concentreremo soprattutto sullo splendido modello in scala N di Mikadotrain/REE Models recentemente uscito, ma daremo qualche cenno anche alla scala maggiore.
Iniziamo con qualche breve cenno alla H0: Lima fece un modello della RGP TEE a metà anni 60. Era composto di tre elementi: due motrici (delle quali una sola effettivamente motorizzata) ed una rimorchiata intermedia. Dettagli su RivarossiMemory.
Successivamente Lima ne fece una versione giallo sole.
Molti anni dopo Roco realizzò un modello H0 (43033) rappresentante il TEE X 2780 + XR 7778.
Successivamente, vi fu una seconda versione (63079) rappresentante X 2778 + XR 7775
Vi fu anche una versione verde (37007)
E’ probabile che in H0 vi siano state altre realizzazioni ad opera di costruttori minori, ma non abbiamo indagato approfonditamente.
Veniamo invece alla Nostra scala. Una prima realizzazione, in stampa 3D, è ottenibile da Sony2000 su shapeways (Olivier Dargaisse) : si trovano lo X2702, con il suo rimorchio XR7702.
Quanto al modello completo invece, nel 2015 REE Models annunciò l’intenzione di produrre modelli in N del RGP 1. Furono presentati a Trainsmania 2019 a Lille. Nel frattempo, dal 2016, la commercializzazione dei modelli in N di REE Models è cambiata, ed ora avviene con il marchio REE/Mikadotrain.
I set offerti comprendevano quattro modelli: due in livrea TEE (con terzo faro centrale), e due in livrea di origine (con le due luci d’angolo).
A parità di livrea, i modelli differiscono per i numeri di serie e per il deposito di appartenenza, così da poterli accoppiare ottenendo un convoglio a quattro elementi. Nulla vieta però accoppiamenti misti, come al vero.

Coppia di RGP1 eterogenei REE – Plastico e foto di GB59 da https://le-forum-du-n.1fr1.net/
Nel caso di composizione di due convogli, si può interporre un soffietto di comunicazione. Si sfilano le porte (come al vero), si inserisce il soffietto fornito come aggiuntivo e si aggiungono ganci standard (tipo Arnold, anch’essi forniti) per agganciare i due convogli tra loro. E’ anche possibile mettere un gancio standard in testa alla motrice (ad esempio se si volesse realizzare una composizione da 3 convogli): si vedano in proposito i foglietti di istruzione riportati sotto.
L’accoppiamento di motrice e rimorchiata avviene con ganci magnetici che hanno anche funzione di conduttori elettrici: fanno passare i due poli (analogici, o DCC), dato che la rimorchiata non ha presa di corrente dal binario.
Stando a quanto scritto dai modellisti che le hanno acquistate e fatte girare sui plastici, la connessione è affidabile e non dà problemi nemmeno in curva e che permette un “close coupling” davvero perfetto.

Dettaglio dei ganci dei modelli di REE di RGP 1 – Foto © piston93 da https://le-forum-du-n.1fr1.net/

Dettaglio dei carrelli dei modelli di REE di RGP 1 – visibili i cavi elettrici che vanno ai ganci. Foto © piston93 da https://le-forum-du-n.1fr1.net/
A quanto si legge su un forum francese, la circolazione è ottima anche su raggi stretti – i cosiddetti R1 e R2, inclusi gli scambi a raggio stretto.
Il modello è digitalizzabile, ma abbisogna di due decoder: un Next18 (ad esempio N045) per la motrice ed uno per la rimorchiata. Quest’ultimo serve per commutare le luci: 3 bianche (gialle) frontali, o due rosse (in basso), o quattro rosse (due in basso e due in alto). Per questa funzione REE propone il suo REE XB-414, ma un qualunque NEM 651 a 6 contatti va bene, incluso l’economico cinese Laisdcc, testato con successo da utenti del forum citato.
Il modello non ha illuminazione interna, dato che la motrice è occupata da motore, trasmissione ed elettronica. Alcuni segnalano che dai finestrini si vede il volano lucido, e suggeriscono di verniciarlo di nero.
Nota importante, in digitale non si deve far circolare la rimorchiata senza decoder: la tensione di linea potrebbe infatti bruciare le lampadine. Una soluzione possibile è di rimuovere il “bouchon” analogico, così da non far arrivare corrente all’illuminazione. In questo caso il modello circola con le luci della rimorchiata spente, ma non vi sono problemi.
Il dettaglio dei modelli è davvero assai raffinato e convincente. Lo dimostrano alcune immagini reperite sui forum e dall’eccellente http://www.referencement-n.com, sito fondamentale per la documentazione della N transalpina. Come sempre, le foto sono ingrandibili cliccandoci sopra.
Iniziamo con la NW-131, versione TEE con terzo faro.

NW-131-dettaglio del frontale, da http://www.referencement-n.com/

NW-131- motrice vista dai due lati, da http://www.referencement-n.com/

NW-131 rimorchiata vista dai due lati, da http://www.referencement-n.com/

NW-131-dettaglio della rimorchiata, da http://www.referencement-n.com/
Passiamo poi alla NW-132, il livrea di origine e senza terzo faro.

NW-132 -dettaglio del frontale, da http://www.referencement-n.com/

NW-131, motrice vista dai due lati, da http://www.referencement-n.com/

NW-131, rimorchiate vista dai due lati, da http://www.referencement-n.com/

NW-132-dettaglio della rimorchiata, da http://www.referencement-n.com/
Prodotti in serie limitata, i modelli sono introvabili ad un anno dal loro arrivo nei negozi: esauriti!
Visto il successo, ne è stata annunciata una seconda serie, che dovrebbe essere in consegna nel 2020. Questa seconda infornata comprende due convogli in livrea giallo-rossa, ma uno dei due è un TEE, ed uno invece è senza scritta Trans Europe Express sulla rimorchiata, ed ha il logo SNCF. Entrambe queste versioni sono senza faro centrale.
La “seconda edizione” comprende anche tre set in livrea jaune soleil (ma dichiarata “orange“): il primo ha la fascia finestrini in grigio metallizzato, e gli altri due in grigio cemento. Questi ultimi due differiscono perché NW-166 ha le scritte dell’Alpazur.
Gli N-isti italiani hanno quindi ancora un’occasione per completare la loro collezione di TEE che hanno circolato sui binari italiani aggiungendo l’ultimo ancora mancante, o di arricchirla con l’RGP 1 in livrea jaune soleil che abbiamo visto nella nota precedente a Milano Centrale come Rapido Mont Cenis.
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