Pubblicato il 28 Novembre 2020, ultima modifica 16 Dicembre 2023
Cosa sia una piattaforma girevole lo sanno tutti. Non tutti però ne conoscono una particolare declinazione: quella a settore. Eppure in Italia ve ne è una in un luogo assai famoso per gli appassionati di Ferrovia: Pietrarsa.
SI tratta di una porzione di cerchio (un settore circolare) nel quale un ponte girevole può muoversi, andando a porsi in corrispondenza di uno o dell’altro binario. Quella partenopea permette di scegliere tra tre diversi binari.
Per quanto si tratti di una rarità ferroviaria, quello di Pietrarsa non è l’unico caso in Italia.
I resti di una piattaforma di questo tipo, con un angolo di rotazione di 90º, sono ancora visibili nella ex zona industriale di Bolzano.
Ma vediamo di approfondire un poco…
Le piattaforme girevoli a segmento sono presenti, sia pure in misura limitata, almeno in Francia (dove sono chiamate Pont Secteur o plaque-tournante-a-segments, in Germania ed Austria (Segmentdrehscheibe o Schwenkbühne) e UK (Segment turntable o sector table) Ne abbiamo trovato un esempio anche in Svezia.
Sono caratterizzate, come abbiamo visto, dal fatto di non poter girare completamente, e pertanto non sono in grado di effettuare la giratura di un rotabile, per la quale ovviamente è necessaria una rotazione di 180º. Il loro scopo è primariamente quello di spostare i veicoli su binari adiacenti, risparmiando spazio rispetto ad una soluzione classica basata su scambi.
Possono essere incernierate centralmente, come nel caso svedese visto sopra, o ad un estremo, nel qual caso la loro forma è propriamente quella di un settore circolare.
Un classico esempio di uso si ha in una piccola stazione di testa.
Un caso di questo genere si trova, al vero, nella stazione di Bezau della Bregenzerwaldbahn in Austria, dove la piattaforma è di costruzione relativamente recente (2004).
La complessità della costruzione e manutenzione ha fatto sì che raramente si sia realizzato questo tipo di dispositivo.
In Germania troviamo vari casi di Segmentdrehscheibe. Vi è ad esempio quella di ZIttau.
Per lo più però si vi sono piattaforme a segmento di concezione e scopo differenti: si trattava infatti di costruire delle piattaforme girevoli “quasi normali”, risparmiando però un po’ di spazio. Almeno una è ancora attiva: quella di Neuenmarkt-Wirsberg, dove si trova il Museo Tedesco delle Locomotiva a Vapore (Deutsche Dampflokmuseum – DDM). E’ una piattaforma nella quale la rotazione è limitata a circa 270º.
Analoghe erano quelle di Bebra e di Bayreuth, quest’ultima smantellata nel 2007. Come si vede bene in questa, qui la piattaforma rotante è incernierata in modo asimmetrico.
Simile alle piattaforme di Bayreuth e Neuenmarkt-Wirsberg, in Francia troviamo la spettacolare doppia piattaforma di Montluçon in Francia, dove una megarimessa era costruita attorno alla doppia piattaforma girevole, ed una delle due era a segmento.
Un importante, storico Pont Secteur si trovava a Boulogne Maritime.
Su google maps se ne individuano ancora i resti.
In Francia troviamo poi dei Pont Secteurs di minore importanza, basta cercare un po’.
Tornando in Germania, vi è il caso della piattaforma di Klütz, alla fine della linea ferroviaria Grevesmühlen – Klütz. Si tratta una piccola piattaforma girevole “normale” alla quale però è stato limitato il raggio di azione. Non è un caso unico: se ne trovano altri in terra di Alemagna, ma anche in U.K.
In U.K. poi abbiamo delle implementazioni che raggiungono lo stesso risultato ma sono più correttamente classificabili come ponti trasbordatori (traversing table) come avveniva alla stazione di Birmingham Moor Street.
Qui infatti lo spostamento non era rotatorio ma trasversale, su una piattaforma dotata di tre binari paralleli che si posizionavano (due alla volta) su un doppio binario, così da traslare la motrice sul binario parallelo e permetterle di liberarsi lasciando ferme le vetture che aveva condotto fino a lì.
Sempre a Birmingham, ma in usa diversa stazione, Snow Hill, una soluzione analoga era effettivamente classificabile come “sector table“, in quanto involveva una rotazione invece che una traslazione.
Torniamo in Italia.
Nel caso di Bolzano visto prima, ad occhio dovrebbe avere la dimensione del ponte di circa 10 m. E’ probabile che fosse usata per movimentare un carro merci, probabilmente spinto a mano o al più da una “sogliola”.
Un’altra piattaforma girevole non tradizionale la troviamo ad Iseo, sulla Brescia-Edolo (ringrazio Carlo Lagomarsino per la segnalazione). Si tratta di mezza piattaforma, atta quindi anche alla giratura di mezzi. Un filmato su youtube la mostra in azione per girare una 740.
Qui la vediamo dal cielo:
Come si può notare dall’immagine, è utilizzata per far accedere ad una rimessa (binari in alto, anche se la rimessa non si vede).
Ancora Carlo Lagomarsino ci ha segnalato la presenza di ben due piattaforme a settore in un raccordo dismesso a Trezzano sul Naviglio (linea Milano-Mortara), all’estremità nord lato Mortara della stazione. Il raccordo è in disuso da molti anni, ma le due piattaforme sono comunque visibili dall’alto (grazie a Google Maps).
Nota: chi trova interessante questo tema, probabilmente apprezzerà anche le note su:
Nel modellismo
Nonostante la scarsa diffusione di questo artefatto ferroviario, la fantasia di molti modellisti è stata stimolata dall’idea. Si trovano facilmente descritte varie autocostruzioni di piattaforme a settore. Ne segnaliamo una, in scala TT, documentata da un bel video.
Nel 2011 LocoRevue dedicò un articolo ad una realizzazione di un pont secteur.
In H0 si trovano prodotti industriali di Noch e Faller.
Tra i produttori industriali, un caso curioso è quello di Lima, che In H0 aveva a catalogo una piattaforma girevole a settore manuale.
Da questa ha preso spunto Matthias Wiesmann per automatizzarla. Matthias dice: “Il pont-secteur di Lima è curioso, perché sembra privo di senso: ha solo due binari, che sono collegati alle estremità del ponte del settore, un semplice binario curvo avrebbe svolto la stessa funzione. La mia ipotesi è che Lima originariamente volesse realizzare un ponte girevole, e per semplificazione è arrivata a questo prodotto che veniva venduto assieme ad una rimessa per locomotive. Ai tempi Lima non si preoccupava troppo del realismo, il gioco era più importante.”
Anche in scala N troviamo sia autocostruzioni che prodotti industriali. Una realizzazione amatoriale è ottenuta tagliando una piattaforma girevole Arnold Rapido.
A riprova dell’interesse attorno questo particolare dispositivo ferroviario, vi sono in N diverse iniziative commerciali. La più nota ed usata è probabilmente quella di Faller (art.222105), analoga al loro prodotto in H0. Si tratta di una scatola di montaggio.
Va quindi assemblata: il seguente video (in tedesco) parte dall’unboxing e mostra l’intero processo di realizzazione.
Il noto negozio DM-Toys commercializza due prodotti di Modellbahn Union: MU_N-B00069 e MU_N-B00113. I due modelli differiscono perché il secondo prevede un binario di uscita sul lato “stretto”, il primo no. Come per il modello di Faller, quelli di MU sono dotati di un motore passo passo per la movimentazione (l’elettronica di controllo va comperata a parte – e costa circa come il kit stesso: una cinquantina di Euro -, ma chi “se ne intende” può realizzarla con un Arduino, v. ad esempio qui).
Seguendo i link sopra riportati si possono scaricare dal sito i pdf descrittivi dei kit, comprensivi delle misure di ingombro.
Vi è poi un kit è prodotto anche da Ndetail.
Hapo-bahn realizza in lamierino di ottone delle Segmentdrehscheiben (chiamate però più semplicemente Segmentscheiben) in varie scale, incluse sia N che Nm e Z. Sono fornite già montate, con o senza motorizzazione.
Utile, anche per conoscere produttori minori per la scala N che non conoscevo. Grazie!
Bell’articolo su una infrastruttura piuttosto rara, specialmente in Italia!
Sulla Brescia-Edolo c’è una piattaforma a settore nel deposito di Iseo, con ampiezza 180°.
Mi sembra di aver visto qualche altro esempio simile a quello di Bolzano in foto di altri raccordi industriali, ma purtroppo non ricordo più dove.
Grazie, interessante segnalazione: l’ho aggiunta alla nota.
[…] mon billet a été découvert par un blog italien qui fait l’inventaire de nombreuses plaques secteur aussi bien des modèles que des modèles réels. J’ai aussi découvert le réseau de la […]
ecco la foto di una targa settoriale a Winterthur:
Bellissimo e documentatissimo articolo. Una sola piccola osservazione : per la rotazione completa di un rotabile non è sufficiente una piattaforma che ruoti a 180 gradi, come scritto, perché in tal caso il rotabile effettivamente assume una direzione opposta, ma verso un binario diverso da quello di provenienza. Per riavviarlo, ruotato, verso il binario di provenienza occorre necessariamente una piattaforma che ruoti di 360 gradi. Ancora complimenti per l’articolo.
Grazie per i complimenti, ma guarda che ti confondi: 180 gradi sono il mezzo giro che serve, 360 fanno un giro completo e ti ritrovi esattamente come eri prima di iniziare a girare.
Mi scuso se non sono riuscito ad esprimere chiaramente quanto intendevo affermare. Dato che stiamo parlando di piattaforme a settori, dove il binario rotante è normalmente incernierato in modo asimmetrico o ad una estremità di esso, e posto che obiettivamente (come tu giustamente precisi) per ottenere la inversione della direzione di un rotabile è necessaria la rotazione di 180°, volevo solamente osservare come anche una piattaforma a settori che ruoti sino a 180° ed oltre non consenta di invertire la direzione di un rotabile immettendolo in posizione invertita nuovamente verso il binario di provenienza, come normalmente necessario ad esempio per far ripartire una locomotiva a vapore con il corretto orientamento in una stazione di testa, o comunque quando si intenda invertirne l’orientamento, operazione per la quale è necessaria invece una piattaforma completa, capace di ruotare a 360°, dove il binario rotante è incernierato in mezzo, in tal caso naturalmente limitando comunque la rotazione a 180°.
Lo si può facilmente verificare ad esempio nella bellissima immagine di Montlucon, dove la piattaforma a settori può ruotare anche oltre i 180°, ma non consente l’operazione da me descritta, consentita invece dall’altra piattaforma adiacente ruotante a 360°.
Tra l’altro l’immagine di Montlucon mi ha incuriosito, perché ho notato che nella piattaforma “completa” sono presenti corti elementi di binario posti sul bordo anche nella zona adiacente alla piattaforma a settori, dove dalla piattaforma completa non escono in realtà binari. Come accade con alcune piattaforme fermodellistiche commerciali, ovvero quelle vendute complete di tutti gli innnesti “fissi” per i binari di uscita, e che non sempre è possibile invece utilizzare pienamente.
Escludendo che le piattaforme reali si acquistino…. “confezionate”, mi sono appunto incuriosito, ed ho scoperto che il deposito di Monlucon è stato modificato più volte nel corso degli anni, ed è giunto ad avere contemporaneamente ben tre piattaforme circolari di diverso diametro, due delle quali poi eliminate, e sostituite dalla piattaforma a settori che si vede nella foto, con binario di 23 metri infulcrato ad una estremità di esso, e che ha convissuto con l’unica piattaforma circolare rimasta.
Oggi rimangono solamente una rotonda circolare completa, e solamente parte delle rimesse.
Grazie ancora per il bellissimo articolo.
Grazie, ora è molto più chiaro quel che intendi. Vero, con una piattaforma incernierata in modo asimmetrico (e quindi anche con le piattaforme propriamente a settore) non è possibile effettuare la giratura di un mezzo tornando al binario di origine, ma la giratura può essere possibile se si esce su un binario diverso, come avveniva ad Iseo. Interessanti le tue osservazioni sui particolari di Montlucon, grazie ancora.
Segnalo la presenza di ben due piattaforme a settore in un raccordo dismesso a Trezzano sul Naviglio (linea Milano-Mortara), all’estremità nord lato Mortara della stazione. Il raccordo è in disuso da molti anni, ma le due piattaforme sono chiaramente visibili su Google Maps:
https://www.google.com/maps/place/20090+Trezzano+sul+Naviglio+MI/@45.4199446,9.0654321,73m/data=!3m1!1e3!4m6!3m5!1s0x4786e83042f6419b:0xd000abf5d225ce44!8m2!3d45.4266514!4d9.0600219!16s%2Fg%2F11bc5t105f?entry=ttu
Grazie mille, aggiornato la nota.
Ho trovato un’altra piattaforma a settore, in quel di Tortona, presso lo stabilimento Cosmef (officina per la riparazione di carri ferroviari). Apparentemente, la piattaforma è in uso (ci sono due carri, un Sggmmrss e un Sgnss in sosta su un binario che può essere raggiunto solo transitando sulla piattaforma)
https://www.google.com/maps/@44.8999535,8.8575566,44m/data=!3m1!1e3?authuser=0&entry=ttu