Pubblicato il 26 giugno 2021
Sempre più spesso si vedono scene ferroviarie di questo tipo. Sicuri di saper riconoscere i rotabili? Un suggerimento: ci sono ETR e ALn, ma quali? . La risposta completa alla fine di questa nota…
Il confine tra ETR e ALe (Automotrici Leggere Elettriche) è in linea di principio chiaro (gli ETR sono a composizione bloccata e con trazione distribuita sui vari elementi che lo compongono) ma nella pratica non così chiaramente rispettato. Ad esempio le ALe.883 erano nate per essere in composizione bloccata ed avevano trazione distribuita su due dei tre elementi, ma erano ALe e non ETR, mentre l’ETR.220 era ETR pur avendo una rimorchiata, e gli ETR.500 sono convogli con due motrici e vagoni intermedi… A questo si aggiungono le versioni con motori termici (ATR e ALn) e quelle ibride (BTR). Insomma c’è un po’ di confusione sotto il sole! Anche le regole di numerazione, mai state brillantissime, almeno un tempo erano chiare: ore abbiamo invece, messo da parte il numero di posti disponibili che in passato era ‘elemento chiave, abbiamo nella numerazione il numero di casse, ma a volte è presente come ultima cifra, altre come prime, mentre altre ancora non c’e’ per nulla…
Inoltre la regionalizzazione della trasporto ferroviario ha portato ad una frammentazione del parco, con convogli presenti solo in una zona d’Italia, come ad esempio nei casi dei TSR (solo in Lombardia) o degli ATR 365 e ATR 465 (pendolini sardi). Non è quindi facile farsi una idea complessiva del parco automotrici, elettromotrici, autotreni ed elettrotreni attualmente circolante in Italia.
Noi ci proviamo, basandoci sulla documentazione della Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF), recentemente allargata con l’aggiunta “e delle Infrastruttura Stradali e Autostradali (ANSFISA). Questa mantiene, tra le altre, la lista dei complessi a composizione bloccata di tipo convenzionale (intendendo con questo “non ad Alta Velocità). Si tratta dei convogli di questo tipo attualmente (2021) autorizzati alla circolazione sulla rete nazionale, ovvero quelli dotati di AMIS (Autorizzazione Messa In Servizio).
Visitandola possiamo avere la lista del parco veicoli di tale tipo circolanti in Italia. La esaminiamo, raccogliendo i mezzi per “famiglie”, così da ottenere una piccola antologia che possa servire per orizzontarsi in questo variegato panorama. Proseguiamo così nella nostra piccola collezione antologica che comprende già le Littorine FIAT anteguerra, le locomotive elettriche FS a corrente continua, e i tipi di locomotiva elettrica moderna in Italia.
Alstom Coradia
Dei Coradia abbiamo parlato diversi anni fa in una nota, facendo una panoramica dei veicoli di tale tipo esistenti in generale (ovvero non solo in Italia). La famiglia è composta di molti sottogruppi, di cui due presenti in Italia: Stream e Meridian. Questi ultimi sono in ambito Trenitalia suddivisi in Minuetto (Elettrico o Diesel) e Jazz.
ALe.501+Le.220+ALe.502 e ALn.501+Ln 220+ALn.502
E’ la composizione bloccata di tre elementi nota come “Minuetto“, nelle versioni elettrica (TE) e diesel (TD). Ne abbiamo parlato in una nota dedicata.

Minuetto elettrico Trenitalia a Goriano Sicoli (AQ) -Foto © Emanuele Simone da http://www.panoramio.com
Oltre che da Trenitalia sono stati acquistati da vari operatori, presso i quali hanno ricevuto nomi diversi:
- Ferrovia Centrale Umbra – ora BusItalia – SITA Nord (“Pinturicchio”),
- Ferrovia Sangritana (“Lupetto”, nome condiviso con l’ALe 506 del quale parliamo dopo),
- Gruppo Torinese Trasporti (“TTR-Treno Trasporto Regionale”),
- La Ferroviaria Italiana (“Elfo”),
- Trentino Trasporti (talvolta chiamati “Orsetto“, nome non ufficiale);
ETR.234, 245, 324, 435, 526
Dopo i Minuetto furono realizzate delle varianti con composizione maggiorate, esteticamente simili ai primi, ma solo elettrici e presenti in composizioni reversibili da 4 a 6 vetture.
In ambito Trenitalia sono gli ETR 324, 435, 526 detti Jazz (rispettivamente a 4, 5 e 6 casse)

Il primo dei 4 Jazz della Regione Marche – Foto © G. Senese – Creatività e Broadcasting, FS Italiane, da http://www.fsnews.it
Gli ETR 526 sono stati acquistati anche da Trentino Trasporti.
Ad essi si aggiungono il GTT ETR.234 a 4 casse e l’ETR.245 di TreNord a 5 casse.
Quest’ultimo differisce dall’ETR 435 principalmente per l’arredamento interno, visto il tipo di servizio a cui i convogli di questo gruppo sono dedicati: CSA, ovvero Convoglio Servizi Aeroportuali.
ETR.103, ETR.104, ETR.204
La versione di Coradia Stream acquistata da Trenitalia, dove ha assunto il nomignolo Pop, ha a una velocità massima di 160 km/h ed un’accelerazione superiore del 20% rispetto a quella del Jazz. E’ presente in versione a 3 e 4 casse, rispettivamente ETR.103 e ETR.104.
In ambito TreNord (I-TN) sono chiamati “Donizetti“, mentre presso TPER mantengono nome e livrea Trenitalia pur avendo marcature I-TTX invece che I-TI. Una lista dei convogli in servizio è reperibile su forumferrovie.info. Scheda tecnica su fsitaliane.it.
Sempre in ambito TreNord c’è la versione a quattro casse con la presenza di posti di prima classe: la sigla è ETR.204. Oltre che per la differente collocazione dei posti, e per i sedili rivestiti in velluto in prima classe, differisce dall’ETR.104 per la presenza di una seconda ritirata.
I Coradia Stream, oltre che in Italia, sono presenti nei Paesi Bassi e in Lussemburgo.
Hitachi Rail
ALe.506+Le.736+Le.736+ALe.426 e EA.760+EB.990+EB.990+EA.761
Si tratta dei convogli a due piani noti come TAF (Treni ad Alta Frequentazione). In ambito Trenitalia hanno le sigle ALe per le motrici e Le per le rimorchiate, in quello TreNord EA ed EB.
Anche di questi abbiamo parlato estensivamente altrove.
ALe.711+ALe.710, EA.710+EA.711
Altro convoglio a doppio piano di HitachiRail. Presente solo in Lombardia, fa parte sia della flotta Trenitalia che di quella TreNord. Si tratta dei convogli come TSR. Sul documento ANFISA sono indicati con le sigle M 710 e MCH 711,.
Previsti in configurazione da 2 a 6 casse, sono di fatto usati in composizioni da 3, 4 o 5. Di fatto non sono strettamente convogli a compoizione bloccata perché sono ricomponibili a piacimento senza intervento di officine. Anche a questi abbiamo dedicato uno scritto.
ETR.421, 521, 621
Anche questi convogli di Hitachi Rail sono a due piani: e a composizione bloccata, prodotti in tre versioni: a 4, 5 o 6 casse ed immatricolati, rispettivamente, ETR.421, ETR.521 e ETR.621.

Trenitalia ROCK in prova nel locodromo di Velim – foto © Vladan Fišar da http://www.vladanfoto.cz/
Sono usati da Trenitalia, che li chiama Rock, e TreNord presso cui hanno il nomignolo Caravaggio. Ne abbiamo parlato in dettaglio in una nota.
HTR.312, HTR.412
La H sta per Hybrid: alimentabile da generatori Diesel, da catenaria a 3 kV CC o da batterie di potenza. Sono i nuovi treni Trenitalia attesi per quest’anno e soprannominati “Blues“. Saranno HTR.312 e HTR.412 a seconda del numero di casse (3 o 4). Non sono ovviamente ancora inclusi nella tabella ANSFISA, ma noi proviamo a portaci avanti dandone comunque indicazione.
L’aspetto ricorda i Rock, anche se sono monopiano. Sono stati commissionati in 43 esemplari che dovrebbero andare alle regioni Sardegna, Sicilia, Lazio, Toscana e Valle d’Aosta.
Stadler Rail
ATR.100, 110, 115, 116, 120, 125, 126, 200
I GTW (acronimo dal tedesco Gelenktriebwagen, automotrice articolata) sono una famiglia di automotrici prodotte dalla società svizzera Stadler Rail. Si tratta di vetture con corpo centrale ribassato in numero variabile tra due e quattro, di cui le estreme dotate di cabina di guida. Tra di esse sono intercalate una o più unità di trazione alimentabili da linea aerea o da generatore diesel. I primi convogli di questo tipo in Italia furono quelli acquisiti da SAD per la riapertura della linea della Val Venosta nel 2005: 12 convogli a due casse (GTW 2/6) intercalate con un PowerPack diesel classificati ATR.100.
Convogli analoghi sono presenti nel parco Sistemi Territoriali (2 unità immatricolate ATR .110 e una ATR.116), Ferrovia Udine Cividale (FUC, 2 unità immatricolate ATR .110) e TreNord (8 unità immatricolate nel gruppo ATR.115 usate sulla Brescia-Iseo-Edolo)
Entrambe, sia Sistemi Territoriali che Trenord, acquisirono successivamente anche dei GTW 4/12, simili ma composti di 4 casse passeggeri e 2 PowerPack diesel ciascuno. Presso Sistemi Territoriali sono classificati ATR.120 (due unità) e ATR.126 (altre tre). In casa TreNord, vi sono invece 20 convogli GTW 4/12 acquistati per la Milano-Lecco e classificati come ATR.125.
Ferrovie del Sud Est ha tre convogli di tipo GTW 2/6: si tratta di tre prototipi ex MThB acquistati nel 2007 da SBB. Hanno una aspetto diverso dai GTW di serie, con cabine più spigolose. Sono immatricolati ATR.200 e li citiamo anche se non figurano nella lista di ANSFISA.
I GTW in Italia sono tutti motorizzati diesel (anche se sarebbe possibile, cambiando il solo PowerPack, trasformarli in elettrici). Non sono presenti in Italia i GTW 2/8 e 4/8. Le Ferrovie Appulo Lucane hanno dei convogli Stadler 4/8 e 4/12, che però non sono dei GTW ed essendo a scartamento ridotto non figurano nella lista ANSFISA che stiamo seguendo.
ETR.150, 155, 170, 330, 341, 342, 343, 350, 360, 524
I FLIRT (Fast Light Intercity and Regional Train;, ma in tedesco anche il più poetico Flinker Leichter Intercity- und Regional-Triebzug – Elettromotrici più snelle e leggere per Intercity e Regionali) sono convogli articolati bloccati passeggeri costruiti dalla svizzera Stadler Rail. Sono previsti in composizioni da due a dodici carrozze, e da 4 a sei assi motori. Possono raggiungere un massimo di 200 km/h, anche se la velocità di punta dipende dal modello. Sviluppati in origine per le Ferrovie Federali Svizzere nel 2004, stati venduti in tre continenti (Europa, America ed Africa) per un totale di oltre 1500 convogli (dato del 2018).
Le prime unità circolanti in Italia sono state quelle di SAD (Provincia Autonoma di Bolzano) con i 4 ETR.155 a 4 casse impiegati in Val Pusteria.

Un FLIRT SAD 170, già oggi bitensione, impegnato in una corsa di prova in terra austriaca (come si può notare dalla palificazione). Immagine Ufficio stampa Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige – febbraio 2014
SAD ha poi acquisito delle versioni a 6 casse denominate ETR.170 estendendo il servizio ai collegamenti San Candido-Bolzano e sulla Merano-Bolzano. Gli ETR.155 sono poi stati allungati con due casse addizionali e trasformati in policorrente (15 kV AC / 3 kV DC) raggiungendo anche Innsbruck e Lienz. Anche gli ETR.170 sono stati trasformati in policorrente, ed alcuni nuovi sono stati acquistati in versione tricorrente, aggiungendo anche i 25 kV 50 Hz con cui sarà a breve elettrificata la Val Venosta. In totale ora sono in uso 8 dual-voltage (di cui 4 sono gli ex ETR.155) e 24 ETR.170.1/.2 dual/tri voltage. Il servizio è poi stato esteso fino a Verona: coprono quindi ora l’intera Ferrovia del Brennero.
Trentino Trasporti ha due ETR.170 analoghi ai SAD.
Sono bicorrente (15 kV AC / 3 kV DC) anche i RABe 524/ETR.150 C di Tilo (Svizzera/Italia), poi ridenominati in Italia ETR.524.0 : 23 unità a 4 casse ed 17 a 6, a cui si aggiungeranno 14 nuovi Flirt TSI a 6 casse (si veda il sito di Tilo in proposito).
Le restanti unità sono tutte monocorrente:
- Ferrovie del Gargano: 3 unità a tre casse classificate ETR.330
- Ferrotramviaria: 3 a quattro casse unità classificate ETR.340
- Sistemi Territoriali: 2 unità a quattro casse classificate ETR.340 (v. sito dell’azienda), più 16 unità a quattro casse acquistate successivamente e classificate ETR.343 e 4 unità a sei casse classificate ETR.360 (v. sito dell’azienda)
- TPER: 12 unità a cinque casse classificate ETR.350 (v. sito dell’azienda)
BTR 813
E’ il primo esempio di treno ibrido in Italia: una unità multipla bimodale a pianale ribassato composta di una parte elettrica tradizionale accompagnata da un Power Pack nel quale due motori diesel generano la corrente necessaria per azionare i motori elettrici, azionabili però anche direttamente dalla catenaria, se disponibile.
Fanno parte della famiglia FLIRT 3, anche se il concetto basato sul modulo “Power Pack” è chiaramente derivato dai GTW. Sono stati acquistati dalla Regione Val d’Aosta e immatricolati come BTR.813. Vi abbiamo dedicato un articolo.
ATR.803
Come gli HTR anche questi non sono ancora in servizio, e pertanto non sono inclusi nella tabella ANSFISA, ma anche per queste “ibride” di un terzo tipo ne anticipiamo l’indicazione. Appartengono alla famiglia Flirt ed sono bimodali come il BTR 813, a cui somigliano, ma l’alimentazione invece che diesel o da rete sono diesel o a batteria, così da poter spegnere i motori diesel pur non usando la linea aerea (non ci sono pantografi). Questa modalità e prevista in partenza e/o negli attraversamenti urbani, così da limitare le emissioni nelle zone più densamente popolate. Commissionati da TreNord in 30 esemplari, con opzione per altri 20, avranno nomignolo “Colleoni”.
CAF
ATR 365, 465
Si tratta di convogli diesel a potenza distribuita (tutte le vetture sono motrici) a tre o a quattro elementi (rispettivamente ATR 365 e ATR 465) con sistema di assetto variabile attivo che consente un’inclinazione massima di 6° per lato, dedicati a servizi regionali veloci. I convogli sono stati realizzati dalla spagnola CAF (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles) per la Regione Sardegna. che ne ha acquistati otto. Si tratta di treni già in uso nel Nord della Spagna e in Algeria, pensati per offrire elevate prestazioni anche su linee tortuose: hanno una velocità massima di 160/km. Ogni treno, composto da tre vetture, offre 204 posti a sedere.
ETR.563, 564, 452
La famiglia dei CAF Civity è un prodotto dedicato al mercato europeo adatto a servizi regionali a medio raggio.
Si tratta di convogli articolati costituiti da due elettromotrici monocabina (Mc) fra le quali possono essere intercalate sia semplici rimorchiate (R) che ulteriori elementi automotori privi di cabine (M, di cui almeno uno dotato di pantografi). La composizione è bloccata, essendo tutte le vetture basate su carrelli di tipo Jakobs, ma la modularità del progetto permette di adeguare la potenza alle necessità, distribuendola sul convoglio.
La Regione Friuli-Venezia Giulia ne ha 8 in composizione a 5 casse di cui tre motorizzate (rodiggio Bo’2’Bo’2’2’Bo) classificati come ETR.563 e in esercizio dal 2013. Offrono 297 posti e raggiungono i 160 km/h. Successivamente ne sono stati ordinati altri 4, che differiscono dai primi in quanto policorrente, usabili su tratte transfrontaliere con Austria e Slovenia. Questi ultimo sono inquadrati come ETR.564.
Una versione a quattro casse è stata acquistata, in 5 esemplari, da Ferrotramviaria a partire dal 2015, ed è classificata ETR.452.
CAF Civity sono presenti anche in Montenegro, Olanda, U.K. e Australia.
Pesa
ATR.220
Gli ATR.220 (PESA Atribo) sono in composizione bloccata di tre elementi costruiti in Polonia a partire dal 2008. Possono essere accoppiati tra loro fino ad un massimo di tre complessi.
I primi sono stati acquisiti da FSE (Ferrovie del Sud Est), che ora ne possiede 27, tra il 2008 e il 2010.
TreNord ne ha 2, impiegati originalmente sulle Brescia-Edolo ma poi accantonati per problemi sulle linee acclivi.
TPER (Emilia Romagna) ne ha 12, giunti tra il 2009 e il 2010.
Trenitalia, che li ha denominati “Swing“, ne ha acquisiti 58 a partire dal 2014, ma vista l’esperienza di TreNord ne ha richiesto una motorizzazione più potente.
NEWAG
ETR.322
L’Impuls 36WE è un altro convoglio di produzione polacca, ma di una diversa azienda: Newag. Fuori dalla Polonia è impiegato solo In Italia, e qui solo presso le FSE (Ferrovie del Sud Est), dove è immatricolato nel gruppo ETR 322.
In composizione bloccata a tre casse, offre 177 posti a sedere, ed ha 4 porte di accesso per i viaggiatori (oltre a 2 di cabina). Sono stati acquistati 11 convogli, con opzione per altri. Entrati in servizio sull’unica tratta elettrificata di FSE (la Bari-Taranto), hanno sostituito su di essa gli ATR.200 (diesel) che sono stati dislocati sulle altre linee. (Scheda tecnica su Ferrovie.it). Stanno purtoppo abbandonando la loro vivace livrea iniziale per omologarsi a quella DTR.
TITAGARH FIREMA ADLER
ETR.243
Titagarh Firema Adler S.p.a. è la società nata dopo l’acquisizione di Firema S.p.A. da parte del gruppo indiano Titagarh Group.
Gli ETR.243 sono gli gli elettrotreni monotensione Alpha 2 di Titagarh-Alder-Firema. Composti di due casse, ciascuna con due accessi passeggeri per cassa per fiancata, offrono 140 posti a sedere. Hanno rodiggio 2B’o + B’o2, e quattro motori trifase azionati da inverter, per un totale di 1600 kW di potenza continuativa grazie ai quali raggiungono i 160 km/h.
EAV (Ente Autonomo Volturno) ne possiede tre usati sulla Benevento-Cancello (uno fu noleggiato da TPER e prestò servizio sulla Modena-Sassuolo per un certo tempo. Lì fu soggetto a critiche per la lentezza nell’apertura delle porte.
EAV possiede anche degli Alpha 3 usati sulle linee suburbane SEPSA, Cumana e Circumflegrea. Esteriormente simili, si riconoscono per la presenza di tre porte per cassa per lato. A regime dovrebbero essere 12. Non sono presenti nella tabella ANSFISA e non sono omologati per la circolazione sulla rete Trenitalia.
Siemens
Railjet
ANSFISA include nella categoria che stiamo considerando anche i Railjet di ÖBB.
Si tratta di un treno composto da sette carrozze a composizione fissa, con intercomunicanti a tenuta stagna: ad una estremità si trova una semipilota il cui disegno richiama quello della motrice che si trova all’estremità opposta. La locomotiva è una Taurus (Siemens ES 64 U2 per le tratte nazionali e le Siemens ES 64 U4 policorrente per quelle internazionali). In Italia i Railjet sono in servizio sulle connessioni Vienna-Venezia via Tarvisio e Vienna-Bolzano via Brennero. Se necessario possono essere usati in composizione doppia: in tal caso in genere una delle motrici si trova a centro treno, come abbiamo discusso in un’altra nota.
Altri
Raggruppiamo in questa categoria le composizioni più datate, ancora presenti sui binari italiani, ma con qualche anno sulle spalle… Di alcuni ci sfugge la logica di inclusione nella tabella ANSFISA: ad esempio la 080 di Ferrovie del Gargano che è una elettromotrice singola. Come mai poi sono incluse alcune ALn.668 (e solo alcune: perché?). Perché ci sono le ALn.776 e non le ALn.663? Perché le ALe.088 di EAV, e non le ALe.126 della stessa compagnia? Non abbiamo risposta, ma comunque seguiamo la lista ufficiale.
ALe 056
Si tratta delle ex SNCB AM 54/55/56 trasferite in Italia. Ne abbiamo estensivamente discusso in una nota, quindi non ne diamo dettagli qui rimandando a quanto già scritto.
La tabella ANSFISA cita solo quelle revampizzate dalla Sangritana, oggi TUA-Società Unica Abruzzese Trasporto, e battezzate “Orsetto”. .

Orsetto Sangritano. Foto © Daniele Neroni, http://www.leferrovie.it
ALe 080
Le automotrici vennero costruite dalla Stanga-TIBB nel 1981 in 6 unità, per le Ferrovie del Gargano, e classificate ALe 80.01 – 06.
ALe 088 – Le 088
I treni Firema E 126 sono una generazione di convogli sviluppati per le ferrovie secondarie italiane e costituiti da elettromotrici e rimorchiate in composizioni da due e tre elementi.
Il disegno è derivato da quello delle Stanga-TIBB appena viste. Furono realizzate per ATCM (Azienda Trasporti Collettivi e Mobilità, Modena) in una versione da 2 elementi ed una da tre, entrambe con automotrice ALe.088. Seguirono due da tre elementi con automotrice ALe.126 per La Ferrovia Benevento Cancello, oggi parte di EAV, ed infine altre due (Tipo 126C) per Ferrotramviaria (Bari). EAV ha acquistato anche le due ex ACTM attorno al 2013.
ALn 72422
Sono le automotrici 067-072 di TPER, dette “Turche”.
Furono costruite in 16 unità da Fiat Ferroviaria nel 1995, con 2 motori Diesel sovralimentati a 6 cilindri da 503 CV( 370 kW) a trasmissione idraulica Voith rodiggio 1’A A’1. Velocità massima 90 km/h, posti disponibili 80 oppure 76 + posto disabile.
ALn 668
L’elenco ANSFISA comprende due automotrici Trenitalia di questo gruppo (le 3158 e 3197), una FER con rimorchiata, (018 con la Ln 880-039) ed una Sistemi Territoriali (605).
ALn.776
SI tratta di una versione delle note automotici ALn.663 succedute alle ALn.668: la lista di ANSFISA include quelle di TUA (ex Sangritana) e di Busitalia -SITA Nord (Ex FCU – Ferrovia Centrale Umbra), nelle versioni B ed M. Anche a queste automotrici abbiamo già dedicato una nota.

ALn 776.020 FC nel 2016 nella nuova livrea Trenitalia DTR/BusItalia – Foto © Ubaldo Fangucci da trenomania
ETR Y0530 GTT
L’elettrotreno Y 0530 della GTT (ex SATTI), poi del GTT, fu costruito da FIAT Ferroviaria e ADtranz nel 1996/97 per il servizio sulla linea Torino-Ceres, in sette unità composte di due elementi (M1 e M2) accoppiati permanentemente.
Furono in esercizio sulla Torino-Ceres da 2000 al 2006, e poi sulla Ferrovia Canavesana e sulla Torino-Chieri. Il 31 dicembre 2020, con il passaggio di gestione della Ferrovia Canavesana da GTT a Trenitalia, hanno cessato la loro attività e sono stati accantonati a Fossano. In assenza di manifestazioni di interesse da parte di altri operatori ferroviari verranno demoliti.
Risposta alla domanda iniziale:
Da sinistra a destra: due ETR.526 di Trentino Trasporti (TT), un ETR.170 di SAD, un ALn.501 di TT e un ETR.170 di TT.
Articolo molto interessante e pieno di dettagli. Conosco qualcosa di TreNord ma non sapevo tutte le possibili varianti regionali. La motrice delle Ferrovie del Gargano forse l’avrò vista nel 2013 alla stazione di Foggia.
Articolo che è riduttivo definire interessante, esso si rivela infatti FONDAMENTALE per capirci qualcosa in un mare di sigle e modelli di convogli spesso difficilmente distinguibili (come a suo tempo lo erano E 636 ed E 645 1^ serie), cosa ancor più complicata dalla livrea quasi sempre unificata.
Grazie per aver fatto chiarezza
Grazie per l’apprezzamento
Una piccola correzione: Ferrovie Udine Cividale ha in forza 2 GTW ATR110, acquistati in accordo quadro con Sistemi Territoriali.