Pubblicato il 27 novembre 2021, ultima modifica 3 dicembre 2021
Questa nota è dedicata a Marta, che il 1 dicembre compie 100 anni (auguri!). Nata a Villach e vissuta a Bolzano, la Val Pusteria l’ha percorsa innumerevoli volte.
A volte capita che il percorso ferroviario più breve o più agevole tra due città o regioni della stessa nazione passi al di là dei confini statali. In Italia ad esempio capita tra Ventimiglia e Cuneo: la spettacolare linea che connette nel modo più diretto le due località (Ferrovia del Col di Tenda) passa attraverso la Francia.
Altri Paesi hanno vari altri casi del genere, e quello che ne ha il record è l’Austria:
- la linea tra Innsbruck e Salisburgo passa attraverso la Germania, così come quella tra Scharnitz e Ehrwald (entrambi in Tirolo);
- tra Vienna e Deutschkreutz si passa per l’Ungheria;
- tra Lavamünd e Bleiburg (entrambi in Carinzia) si transitava per la Jugoslavia
- tra Innsbruck e Lienz si entra in Italia, via Brennero – Pusteria.

Cartello di percorrenza del Transalpin, con indicazione di “Korridorzug” tra Salisburgo e Kufstein – Foto CC Roman Klementschitz, Wien
Treni nazionali che varchino il confine passando su territorio straniero sono detti treni-corridoio (in tedesco Korridorzug, anche se il termine ufficiale è Privilegierter Eisenbahn-Durchgangsverkehr: transito ferroviario privilegiato). In epoca pre-Schengen erano sottoposti ad un particolare regime giuridico che li sottraeva alle normali disposizioni doganali e di polizia. Per godere di tale regime, non facevano servizio passeggeri sul territorio straniero, ovvero non si poteva salire o scendere durante il transito all’estero. In genere non erano proprio previste fermate in territorio straniero, anche se in alcuni casi erano indispensabili per invertire la direzione di marcia: avveniva per esempio a Rosenheim (sulla Innsbruck-Salzburg) prima che fosse costruito un raccordo ad hoc che evitava tale operazione.
Al confine salivano a bordo agenti di polizia per sorvegliare. Ad esempio si controllava che non venissero lanciate merci dal finestrino: sarebbe stata una semplice forma di contrabbando! – anzi, almeno in alcuni casi i finestrini erano bloccati.
Talvolta non era l’intero convoglio ad effettuare il percorso, ma solo una o più carrozze che venivano aggregate a treni della nazione “ospitante”, dette in tedesco Sperrwagen (carrozze “chiuse a chiave”). In tal caso personale di polizia vigilava affinché nessuno salisse o scendesse da esse al di fuori del paese di origine e destinazione, ed ovviamente gli intercomunicanti con il resto del convoglio erano disabilitati.
Il 1 dicembre 1997, con la applicazione degli accordi di Schengen sottoscritti dall’Austria due anni prima, fissa lo spartiacque oltre il quale i treni-corridoio perdono la loro raison d’ètre, almeno nell’Europa comunitaria. Prima di allora però quei treni erano (quasi) l’unica occasione di vedere materiale motore estero sui nostri binari, cosa che da noi avveniva, come detto, nella tratta Brennero-Fortezza-Prato alla Drava, interessando quindi la parte più settentrionale della parte italiana della Ferrovia del Brennero, e l’intera Ferrovia della Val Pusteria. Proprio dei transiti austriaci su questo percorso ci vogliamo occupare oggi.
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