Pubblicato il 9 gennaio 2021
Tra le locomotive “antiche” pervenute nel parco FS spesso si ricordano i “Mastodonti dei Giovi“, dei quali abbiamo parlato anche noi. Quelle famose motrici non sono però le più anziane: il titolo dovrebbe infatti spettare alla 1033 del 1851. Immatricolata nel gruppo 103, aveva quattro compagne, più o meno coetanee, che erano le sole sopravvissute di un gruppo più corposo. Provenivano dalla Rete Mediterranea, ma la loro storia inizia nelle SFSP (Strade Ferrate dello Stato Piemontese).
Queste locomotive, di costruzione britannica (Sharp and Stewart, di Manchester), erano atte alla trazione di treni veloci. Raggiungevano la per l’epoca ragguardevole velocità di 80 km/h, grazie alla loro potenza di 300 CV. Erano caratterizzate da carro esterno alle ruote e cilindri interni a distribuzione Stephenson. Il tender a tre assi trasportava 7 t di acqua e 3 t di carbone. Come le motrici dell’epoca, non aveva cabina coperta.
L’unica ruota motrice, centrale, aveva diametro di 1980 mm, mentre le due portanti, anteriore e posteriore, avevano diametri di 1373 e 1240 mm. Il rodiggio era 1A1, come anche quello delle altre due classi di motrici che esamineremo: si tratta dunque di “eredi” della Bayard.
L’interasse posteriore era di 2360 mm, quello anteriore di 2132 mm. La lunghezza della motrice era di 8098 mm. Il tender aveva lunghezza di 5983 mm, con ruote di 1086 mm con l’interasse 1829 mm.
La lunghezza complessiva era di 14211 mm, e la massa (in epoca FS, dopo i rimaneggiamenti che menzioneremo) di 27 t.