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Posts Tagged ‘LoCoMake’

Pubblicato il 10 marzo 2024

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Lo scorso anno avevamo terminato il breve racconto dello Hobbymodel di Verona esprimendo la speranza di non dover ripetere l’augurio di pace nella martoriata terra di Ucraina. Invece quest’anno non solo ci troviamo a ripetere la stessa cosa, ma anzi siamo di fronte ad altre perfide, inumane e violente aggressioni, e a risposte che pongono chi era stato aggredito sullo stesso piano dell’aggressore. La age of aquarious di cui cantavamo tra gli anni ’60 e ’70 era dunque solo un bel sogno… Che ci resta di quegli anni di speranza?

A Verona abbiamo potuto rievocarne l’epoca sul modulare ASN, in un paio di scorci di Massimo Di Giulio, popolato di grigio ardesia, castano isabella e dell’ultimo vapore.

Fine anni ’60 sul moulare ASN.

Una Pacific italiana sul modulare ASN

Poi, come gli scorsi anni, lo sgradevole passaggio di rumorosi carri armati telecomandati ci ha riportato come un oscuro presagio all’oggi incerto: sicuro, erano solo giocattoli, ma si è comunque trattato di una inquietante presenza che speriamo resti a livello ludico. (altro…)

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Pubblicato il 6 marzo 2023

Eccoci ancora un volta a raccontare l’ultima edizione dello HobbyModel di Verona per quanto riguardo la parte ferroviaria.

Verona 2023

Dovessimo definire questa edizione, la chiameremmo “Figlia della crisi”. Gente ce ne era, anche se le attrazioni principali erano altrove (soprattutto nel padiglione del Lego), ma di segni negativi ve ne erano molti. Innanzitutto il padiglione che ci interessa, quello del fermodellismo, ci è parso molto meno “denso” del solito. Meno espositori e meno plastici.

Stazione di Pavia sul modulare ASN – si possono notare ampi spazi sullo sfondo, a testimonianza di una più “bassa densità” rispetto al passato del padiglione del fermodellismo.

Iniziamo dai plastici: nonostante la forte presenza di ASN, che si trova trovava in posizione centrale nel padiglione, agli ennisti non poteva non saltare all’occhio, con un certo dispiacere, l’assenza di NParty, che fino alla scorsa edizione aveva il pregio di attirare tanti bambini con la possibilità di pilotare i treni con il proprio smartphone (beh, diciamo quello del papà). ASN, oltre a giocare il suo solito ruolo, è riuscita a farne un po’ le veci, perché commutando ad un certo punto il proprio modulare da analogico a digitale permetteva di fare lo stesso tipo di operazione grazie ai telecomandi wireless predisposti da Roberto Bravin.

Un momento della “sessione DCC in corso” sul modulare ASN

Certo, NParty aveva più esperienza nel pubblicizzare la cosa con i passanti, così da avere una coda di attesa per avere il proprio turno da macchiNista. In ogni caso, l’assenza del modulare “fratello e rivale” di quello di ASN si è notata.

Anche nella scala maggiore ci è parso che diversi gruppi che in passato avevano una presenza individuale e marcata, quest’anno si siano accorpati con altri. Comunque entrando del padiglione la prima cosa che ci salta all’occhio è un bellissimo convoglio in H0 interamente composto di vetture Tipo 1921. Sarà che di questi tempi siamo particolarmente sensibili al tema, anche se la scala ci sembra sbagliata…

Due viste del convoglio di Tipo 1921 in H0

Molto evidenti, e forse cresciute, le scale davvero “grandi”  (G) che esibivano in stand diversi, delle splendide Big Boy e altre locomotive con sound e fumo, davvero notevoli.

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Pubblicato il 10 dicembre 2022, ultimo aggiornamento 16 dicembre 2022

Non c’è dubbio che per molti anni le locomotive simbolo delle FS siano state le articolate, tanto che una di esse figura in uno dei loghi storici della società.

Logo FS anni ’70

Avevano un aspetto unico – e non solo in Italia – con le due semicasse separate dal soffietto, che le rendeva immediatamente riconoscibili (tra le ferrovie Svizzere entrambe le RhB che le SBB avevano una motrice che pareva costruita sulla stessa idea, ma lo snodo tra le casse era solo verticale e non orizzontale: RhB Ge 6/6 II e SBB Re 6/6 prototipo). Le articolate italiane erano le motrici di punta delle loro epoche, quelle di Espressi e Rapidi, basta pensare al treno Azzurro.

Ovvio quindi che fossero nei desideri dei ferromodellisti, e che quelli in scala N ne sentissero fortemente la mancanza, visto che i produttori industriali non le avevano a catalogo. In questo racconto vediamo come tale mancanza sia stata progressivamente colmata negli anni. Diremo solo dei modelli prodotti per la commercializzazione, e quindi acquistabili da chiunque. Non citeremo, a parte quella con cui la saga inizia, le realizzazioni fatte da hobbisti per se stessi: di alcune abbiamo detto in altre note su questo blog.

Iniziamo dunque la lunga storia. Il primo modello in scala 1:160, una E.636, lo vidi esposto in una vetrina nel centro di Firenze, nel 1968. Chi ne fosse il produttore resta ignoto: ne abbiamo parlato in Mistero Fiorentino. Molto probabilmente era ottenuto partendo da due Lima E.424, come faceva Giovanni Muzio.

E.636 di Muzio

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Pubblicato il 25 settembre 2022

Diamo seguito alla tradizione di report degli Hobbymodel Expo: l’ultima volta che abbiamo parlato di Novegro era il 2019, poco prima dell’arrivo del malefico virus. Tre anni dopo, rieccoci finalmente senza mascherina alla fiera milanese. Beh, non noi, che come al solito non c’eravamo ma che comunque proviamo a raccontare cosa ha potuto vedere chi c’era…

Lo facciamo come al solito grazie a chi ne ha pubblicato immagini, un po’ sui soliti forum, un po’ sui social. In particolare questa volta ringraziamo con piacere in primo luogo Angelo Favoriti: ove non diversamente indicato, le foto riportate nel seguito sono sue.

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Pubblicato il 13 marzo 2022, ultimo aggiornamento 15 marzo 2022

Eccoci con la solita cronaca di veroNa Model Expo (In N, ovviamente…). Premessa: come sempre, è probabile che vi siano mancanze o imprecisioni: saremo grati a chi ci aiuterà a completare e correggere questa nota.

A detta di tutti, è stata un’edizione di ritorno alla normalità, anche se tuttora con mezzo viso nascosto dietro la mascherina. Certo, non affollata come un’edizione pre 2020, ma con un bel via vai di persone. Piccoli affollamenti davanti a Pirata, la cui vetrina è sempre un magnete irresistibile per gli ennisti, e la coda per poter incontrare Lorenzo Colli, grazie soprattutto al continuo (e meritato) successo dei suoi kit.

Però la cosa che piú ci ha colpito è che ora si vede N dappertutto! Almrose aveva un microplastico con le RhB di Kato che giravano, SircamElettronica mostrava i propri automatismo sfruttando un doppio ovale in N, DLF Fermodellismo Mantova aveva i suo bel plastico in H0 con una fedele riproduzione della stazione della città, ma in un angolo mostrava anche “Raddoppio Stablini”, un piccolo plastico in scala N a tema RhB.

Realistico modello della stazione di Mantova. Purtroppo in H0!

Raddoppio Stablini

Negli stand dei rivenditori vari (come ad esempio Artuffo) facevano capolino anche modelli nella scala piccola.

D.341 serie 4000 di Fratix nello stand Artuffo.

Del resto, che la scala 1:160 stia vivendo un momento di rifioritura non vi è dubbio. Non si sono ancora spenti gli echi per il clamoroso annuncio dei nuovi modelli italiani di Arnold (le Aln 668!) anche se non vi era ancora traccia dei relativi prototipi, ma siamo certi che si farà un gran parlare del nuovo catalogo Pirata.

Catalogo Pirata ’22

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Pubblicato il 4 settembre 2021

Finalmente si torna a una parvenza di normalità: ricomiciano le fiere. Se riusciamo a superare questa follia dei “novax per principio” ce la possiamo fare, e tornare alla normalità vera. Mi scuso per la mia “strong opinion” in merito con chi la pensa diversamente, ma consiglio di cuore di leggere l’interessantissimo punto di vista di Samantha Cristoforetti – alias Astrosamantha, ed il relativo commento di Riccardo Luna (brevissima lettura, istruttiva).

Dunque oggi e domani (4 e 5 /9) Hobbymodel a Verona. Dicevo una parvenza di normalità, perché non è proprio tutto normale. A parte le mascherine, alle quali siamo ormai abituati, i parcheggi erano problematici per via delle  indicazioni carenti (due giri dell’isolato sul lato dei soliti parcheggi – regolarmente indicati come al solito, ma chiusi!) prima di chiedere ad un addetto e scoprire che era aperto solo il P7. Pazienza. Biglietto solo on-line, green pass per entrare, ma tutto fluido e senza problemi. C’era anche una postazione per i tamponi, per chi non aveva un green pass valido.

Una volta entrati, erano aperti solo quatto padiglioni, tutti piuttosto fiacchetti (quello di elettronica quasi inesistente). Chi si difendeva meglio era il numero 11: ferromodellismo, che in fondo è quello che ci interessa. In un altro padiglione ancora treni, al mercatino dell’usato, piuttosto popolato e frequentato: Dunque treni vicino al 50% della fiera.

Prima di entrare nel padiglione 11, si incontrano due bellissimi, giganteschi modelli in scala 5″ interamente costruiti a mano da Carlo Ginelli, un anziano signore con una evidente gran passione ferroviaria.

E428 in scala 5″ di Carlo Ginelli

Era proprio un bel benvenuto! (Comunque Gigi Voltan ha trovato subito una piccola inconguenza:  il cancelletto antinfortunistico sugli avancorpi non va d’accordo con la livrea grigio pietra; è stato introdotti dal 1938 quando la livrea era già mutata in Isabella. Mitico Gigi!).

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Pubblicato il 29 maggio 2021
Dei Kit di Colli (LoCoMake) delle articolate FS in scala N la cui commercializzazione è iniziata a febbraio di quest’anno (vedi qui) hanno già detto, scritto, fotografato e filmato in diversi. Recentemente è arrivato il secondo modello della serie, la bellissima 080 in livrea blu orientale – grigio perla.
Che resta da dire?

Il nostro montaggio verso le fasi finali

Non molto, se non confermare quanto già visto e sentito. Ma poiché riassumere non fa male, eccoci qui. Aggiungeremo poi le nostre impressioni.

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Pubblicato il 15 maggio 2021, ultimo aggiornamento 11 giugno 2021

Da un paio di giorni è disponibile sul sito di Locomodels la seconda uscita della serie LocoMake: la E.636.080 nella splendida veste blu e grigia.

In occasione del “lancio” pensiamo sia utile fare un po’ di storia di questa macchina, anche per sapere come ambientarla correttamente nel plastico, e in quali composizioni metterla. E’ una delle due E.636 che vestirono la nobile livrea grigio perla – blu orientale: l’altra è la 117.

Anticipiamo che la si vide in buona parte di Italia: tutte le regioni del Nord, salvo forse il Friuli, e la parte ovest della penisola fino a Benevento: dunque Toscana, Lazio, Campania e probabilmente un po’ di Umbria. Trainò merci e viaggiatori in varie livree. Se poi facessimo finta che fosse una 117, potremmo vederla prima in Sicilia, poi in Lombardia per entrare in parco storico, e da allora la si può incontrare in varie occasioni e in varie combinazioni di rotabili.

Ma vediamone la storia, e le differenze tra le due numerazioni.

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Pubblicato il 13 febbraio 2021

Annunciato qualche tempo fa, è ora disponibile ad un prezzo assai interessante il primo kit di Locomodels: una splendida E.636 in scala N! Ne abbiamo già parlato per le preview viste in qualche fiera, ma la notizia è che ora è ordinabile, con un tempo di consegna previsto (stando al sito) di due settimane.

La E.636 LoCo in kit montata

Il kit “Basic” per l’autocostruzione della E.636

Vediamone i dettagli, ma prima inquadriamo questa iniziativa nel contesto della scala N.

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