pubblicato il 16 luglio 2011, ultima modifica 23 settembre 2011 |
I carri FS di MW-Modell in scala N (il cui annuncio era stato riportato su questo blog qualche mese fa) sono ora disponibili. La notizia è un buon pretesto per parlare di carri F, e per vedere cosa sia stato realizzati in proposito in scala N.
Prima del 25 gennaio 1965, la marcatura dei carri FS prevedeva una sigla letterale ed un numero di sei o sette cifre. Le sigle definivano la tipologia del carro, così come la prima cifra del numero (o la seconda per alcune famiglie). Tutti i carri con centinaia pari erano dotati di freno a vite e di garitta del frenatore, quelli con le centinaia dispari ne erano sprovvisti o erano dotati del solo freno a mano di stazionamento. I carri chiusi avevano lettera F, G o H. Gli F erano i carri per derrate, avevano sportellini o grigliette, i G avevano sportelli un pò più grandi ed erano adibiti a trasporto bestiame, mentre gli H (completamente chiusi) erano carri isotermici o frigo.
I carri F sono (stati) molto diffusi: nel periodo tra le due guerre (e nei primissimi anni del secondo dopoguerra) ne sono stati costruiti più di 10.000 esemplari in diverse versioni: con e senza un frenatore, con passo lungo e corto, e con 2+2 o 1+1 fori di ventilazione per ogni lato della vettura.
A seguito della la standardizzazione europea di denominazione avvenuta nel 1965, presero il nome di Ghms (per la versione standard) o Ghkkms, mentre la sigla Ghkrs è per la versione allungata (precedentemente FF). Nota: sigle e immagini sono desunte da “I nostri carri per le vostre merci (ed. 1972)“.
La sigla Ghms sta per: G = carro coperto di tipo corrente, h = munito di apposite aperture di aerazione poste a livello del pavimento, m = munito di piano di carico di lunghezza inferiore ai 9 m, s = atto al regime di circolazione a 100 Km/h. L’aggiunta del kk indica “limite di carico compreso tra le 20 e le 25 tonnellate”, quindi il carro corto ma con maggior capacità di carico diventa Ghkkms.
I primi carri avevano struttura a doghe di legno, che dapprima erano orizzontali, poi furono verticali. Successivamente furono realizzati in metallo.
Confrontando i Ghms a cassa metallica come quello mostrato all’inizio (foto in bianco e nero) con i carri a cassa in legno riportati qui sopra si può osservare come nel passaggio dalle strutture in legno a quelle in metallo il passo si sia allungato (anche se esistono carri in metallo costruiti su telai di carri in legno, oltre a prede di guerra per cui l’eterogeneità di passi e forme non manca…)
Circa la metà dei carri era dotato di garitta per il frenatore, come nelle immagini seguenti. Anche qui si può notare la differenza di passo tra carri in legno e carri in metallo.
Per quanto i carri F siano in genere identificati con quelli con il tetto a 2 falde, vi erano dei carri F anche di forma diversa, come il cosiddetto “Cupolone” o “a monta alta” del 1925. Un esemplare è preservato a Milano Smistamento, un altro è in corso di recupero presso l’Associazione Carrozza Matta.
Altri carri F con monta non a falde sono quelli costruiti nel 1957, come nell’esempio mostrato in foto.
Con l’avvento della marcatura UIC, la parte letterale dei carri a monta classica a 2 falde divenne Gh(kk)(m)s, e quella dei carri a tetto tondo Gs. Ma dei carri Gs parleremo un’altra volta.
Carri F con monta a falde in Scala N
In scala N la lunghezza fuori respingenti di questi carri dovrebbe andare dai 57,4 mm del Ghms ai 72,4 mm del Ghkrs. Le versioni con garitta sono di circa 4.5 mm più lunghe.
La produzione industriale di modelli si è occupata in passato di questi carri, e successivamente vari artigiani e piccoli produttori hanno affrontato il tema, per cui la varietà è tanta.
Arnold negli anni ha realizzato varie versioni senza garitta: cat.0375, 0429, 0443 (“Motta”), 4431, 4685, 4689… Alcuni hanno porte bloccate in posizione semiaperta. Come osserva Gigi Voltan “il carro F Arnold è fuori misura, allungato artificiosamente per sfruttare qualche telaio già esistente” – in effetti la lunghezza eccede del 10% la misura in scala dell’F, ma è del 15% troppo corta per essere un FF. Quelli con porta chiusa sembrerebbero un pò meglio, ma dalla foto che ho non si riesce a prendere le misure per controllare.
Anche Minitrix ne ha realizzate varie versioni, che sono in una scala più esatta. Ci sono sia in classica livrea rosso vagone (cassa in legno e cassa in ferro, ad es. cat.3526, ma tutti a passo corto) che nei colori di varie aziende: Martini, Cinzano…
Tibidabo ne aveva a catalogo in livrea rosso vagone, e in colore giallo per trasporto banane. I modelli Tibidabo, che riproducono carri a cassa in legno, sono poi stati ripresi da Acar.
Riviermodel, negozio genovese e noto produttore artigianale agli albori della N, modificava i carri Tibidabo aggiungendo la garitta.
Una piccola curiosità: si osservi come il numero di serie dei due Tibidabo e del Riviermodel sia lo stesso (F 102031) nonostante le diverse livree del carro rosso e di quello per le banane. Il numero permane uguale nel Riviermodel a cui è stata aggiunta la garitta: ma in questo caso la cifra delle centinaia non potrebbe essere “0” dovendo essere dispari!
Il piccolo produttore svizzero Swisstoys (Romeo Pianezzi) aveva prodotto negli anni ’70 tre versioni del carro F FS a doghe in legno: rosso vagone, bianco e grigio. A catalogo avevano numero 51, 52 e 53.
Euromodellismo (di F. Vescovo), un negozio di Milano ormai scomparso, in anni ora lontani e per un breve periodo aveva proposto modelli del carro in cassa metallica a passo lungo con e senza garitta nelle versioni rosso vagone, giallo con bande blu (soccorso), grigio postale e grigio di servizio.
La leggera imbarcatura del tetto che si nota nel carro con garitta di Euromodellismo la si ritrova in vari dei modelli dello stesso produttore posseduti da Paolo Angioy e visibili nel suo fotostream su Flick’r.
HiTech Railroad Modelling ha carri F (tutti senza garitta) bianchi con loghi pubblicitari Cinzano, Alemagna e Motta (varie versioni) a 25 €, e un carro rosso vagone con luci fine convoglio a 40 €. Anche questi sono modelli rappresentanti carri con cassa in legno.
Assoenne produce lastrine per tre diversi carri F: versione 1912, 1925 e 1942 (tutte senza garitta) a prezzi tra gli 8 e i 10 € (ma gli acquisiti sono riservati ai soci).
Bellissimi poi i carri prodotti in alpacca e ottone da Sagi. A guardare le foto si stenta a credere siano oggetti in scala N… Sono stati realizzati sia con che senza garitta, a prezzi tra i 50 e i 60€ (ma con forti riduzioni per i possessori di SagiCard).
Veniamo quindi ai carri di MW Modell, appena giunti sul mercato (ma verranno prodotti in piccola quantità: 200 esemplari per pezzo). Un set di due carri (con numeri di serie diversi) costa 50 €.
Davvero notevole l’agganciamento ravvicinatissimo! Sono disponibili sia con che senza garitta (lunghezze rispettivamente 62 mm e 57,5 mm), in varianti epoca 3 ed epoca 4.
Ricordo infine che a Verona sono stati presentati dei carri F di Pirata ancora non completi. Ora sono a catalogo. Anche questi sono venduti a 50 € la coppia, e ci sono tre versioni con Garitta e tre senza, consegna 2011… insomma, sono proprio un “rebranding” dei carri di MW Modell! (Coincidono anche i numeri di catalogo: N-IT-401a/b/c e N-IT-402a/b/c, che seguono lo standard di numerazione di MW Modell).
Anche se abbiamo detto che dei carri Gs parleremo in futuro, citiamo qui il carro offerto da Fine Scale München perchè esplicitamente dichiarato come “carro F”. si tratta di una elaborazione di un carro Minitrix a cui sono state aggiunte delle lanterne di fine convoglio lampeggianti e molto curate: 96 € per averlo… Peccato il tipo di logo FS scelto, piuttosto improbabile su un carro a doghe in legno di questo tipo che sarebbe certamente più “a tono” con logo di altra epoca. Sotto, un filmato del carro in azione.
Grazie a Paolo Angioy, Carlo Mercuri e Cristian Cicognani per le loro foto, a Carlo Mercuri e a Gigi Voltan per commenti e correzioni, e a tutti i partecipanti alla menzionata thread sul forum ScalaN per le informazioni senza le quali questo post sarebbe stato molto meno ricco.
Il carro Fine Scale Muenchen con lampeggianti di coda è indicato come F, ma non è un errore in senso assoluto; ai tempo della marcatura FS non UIC, F era la lettera che individuava tutti i carri chiusi ordinari, distinti tra le varie serie dalla serie numerica.
Con l’avvento della marcatura UIC, la parte letterale dei carri a monta classica a 2 falde divenne Gh(kk)(m)s, e quella dei carri a tetto tondo Gs.
Semmai nella foto è rappresentato il carro a monta tonda già con la marcatura uniforme UIC, per cui Gs sarebbe la dizione esatta (credo fuori luogo il logo inclinato, per un carro a fodere in legno).
Si anch’io avevo perplessità sul logo. Quanto al fatto che in pre-UIC tutti i chiusi ordinari fossero F, io avevo trovato (ed ho riportato) che “I carri chiusi avevano lettera F, G o H, a seconda che avessero finestre o sportelli con reticolato (F) o senza reticolato (G), o fossero completamente chiusi (H).” E’ errato?
Gli F avevano gli sportellini e le grigliette, per trasporto merci o derrate, mentre i G avevano sportelli scorrevoli leggermente più grandi ed erano adibiti anche a trasporto di bestiame. Gli H erano carri isotermici o frigo (Hg, Hgb, ecc….).
[…] un anno fa MWModel aveva annunciato al produzione di carri F con monta a falde, e ne avevamo dato notizia in questo blog. Era prevista la produzione di 200 […]
[…] carri F furono prodotti in varie versioni ambientate in varie epoche, con diversi loghi, con e senza […]
Sapreste dirmi la dimensione al reale del diametro di rotolamento delle ruote del carro Ghkms (ex F) perchè, pare impossibile, ma sui figurini non ci sono quote relative ai diametri ruota.
Dovrebbe essere 850 mm – vedi qui: http://www.museoferroviariopiemontese.com/ita/schede/F133423.asp
Thank you for your information about the Carro F. Do you know when the code Ghms (with leading dot) was changed into Ghkkms according to the revised UIC standard? Did it happen in 1974?
Best wishes from Germany,
Eike
Hi Elke, As far as I understand the new codes were applied (initially only to the wagons used for international traffic) starting from the end of January 1965. See here (unfortunately in Italian): http://www.gfm-online.com/articoli/art_marcatura.pdf . Bests
Hello,
thank you very much for your answer and for the PDF, which is a great source of information! There I found the solution: The letters Ghms must have been changed with “Circolare del 10/12/79”, when the new code “kk” was introduced (“vengono modificati i significati di alcune lettere indice internazionali”). Another indication is that from this date on the dot formerly used in front of the Ghms letters was discontinued (“scompare il punto davanti alla sigla letterale”). So this leads in my understanding to the following conclusion: If you have a Carro F or Carro FMA on your model railway and your time period is between 1965 and 1980 (my model year is 1972), you should always use the letters Ghms with the leading dot. The letters Ghkkms (without the dot) should be used from 1980 on. While TTM always adds all required decals to their marvellous kits, Italeri is unfortunately missing the letters Ghms in their article 8703 and even recommends to use Ghkkms from 1968 on.
Best wishes,
Eike
Thanks Elke for your accurate analysis. Bests