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Posts Tagged ‘Chivella’

Pubblicato il 21 ottobre 2023

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Presi dalla pandemia quasi non ce ne eravamo accorti, ma il 2021 era l’Anno Europeo delle Ferrovie. In quell’occasione, la UE organizzò un convoglio celebrativo, il Connecting Europe Express, ovviamente vestito di una speciale livrea blu che richiama la bandiera comunitaria.

Transito in Austria sulla linea del Brennero del Connecting Europe Express trainato dalla 1116.276 in livrea dedicata – Foto Markus Kistler da bahnbilder.warumdenn.net

Partito da Lisbona il 2 settembre 2021, ha attraversato gli stati dell’Unione percorrendo circa 20.000 Km e terminando la sua corsa a Parigi il 7 ottobre 2021, con una rispettabile media di circa 500 km al giorno, fermandosi in oltre 100 stazioni nelle quali hanno avuto luogo vari eventi.

Ha percorso 22 dei 26 stati dell’Unione : Malta e Cipro non hanno ferrovie, mentre Irlanda e Finlandia hanno binari a scartamento largo e non sono direttamente raggiungibili in treno provenendo dagli altri stati membri. In compenso, ha corso sui binari di alcuni stati non membri: per raggiungere la Grecia ha attraversato Serbia e Macedonia del Nord, ha percorso il Bothnian Corridor che passa per la Svezia per congiungere Danimarca e Repubbliche Baltiche. mentre un ruolo speciale lo ha avuto la Svizzera, isola non comunitaria nel cuore dell’Unione.

Percorso del Connecting Europe Express

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Pubblicato il 13 marzo 2022, ultimo aggiornamento 15 marzo 2022

Eccoci con la solita cronaca di veroNa Model Expo (In N, ovviamente…). Premessa: come sempre, è probabile che vi siano mancanze o imprecisioni: saremo grati a chi ci aiuterà a completare e correggere questa nota.

A detta di tutti, è stata un’edizione di ritorno alla normalità, anche se tuttora con mezzo viso nascosto dietro la mascherina. Certo, non affollata come un’edizione pre 2020, ma con un bel via vai di persone. Piccoli affollamenti davanti a Pirata, la cui vetrina è sempre un magnete irresistibile per gli ennisti, e la coda per poter incontrare Lorenzo Colli, grazie soprattutto al continuo (e meritato) successo dei suoi kit.

Però la cosa che piú ci ha colpito è che ora si vede N dappertutto! Almrose aveva un microplastico con le RhB di Kato che giravano, SircamElettronica mostrava i propri automatismo sfruttando un doppio ovale in N, DLF Fermodellismo Mantova aveva i suo bel plastico in H0 con una fedele riproduzione della stazione della città, ma in un angolo mostrava anche “Raddoppio Stablini”, un piccolo plastico in scala N a tema RhB.

Realistico modello della stazione di Mantova. Purtroppo in H0!

Raddoppio Stablini

Negli stand dei rivenditori vari (come ad esempio Artuffo) facevano capolino anche modelli nella scala piccola.

D.341 serie 4000 di Fratix nello stand Artuffo.

Del resto, che la scala 1:160 stia vivendo un momento di rifioritura non vi è dubbio. Non si sono ancora spenti gli echi per il clamoroso annuncio dei nuovi modelli italiani di Arnold (le Aln 668!) anche se non vi era ancora traccia dei relativi prototipi, ma siamo certi che si farà un gran parlare del nuovo catalogo Pirata.

Catalogo Pirata ’22

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Pubblicato il 20 marzo 2021

Di treni sanitari e treni ospedale abbiamo già parlato in passato. Vi avevamo menzionato il treno speciale per l’emergenza COVID19, e ne avevamo mostrato un paio di immagini.

Carrozza Bm nella speciale livrea Emergenza COVID19

Il tema purtroppo è rimasto attuale più a lungo di quanto avremmo sperato, e pochi giorni fa se ne è riparlato in occasione della presentazione ufficiale del convoglio (8 marzo 21).

Si tratta di un progetto nato in collaborazione tra il Gruppo FS Italiane, il Dipartimento della Protezione Civile e l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia (AREU), con la collaborazione della Fondazione Elisabetta Franchi ONLUS.

Convoglio AREU in arrivo a Roma Termini

Scopo del progetto è avere la possibilità di integrare il servizio sanitario territoriale per la gestione delle emergenze nazionali o internazionali con un Posto Medico Avanzato velocemente rilocabile ovunque nel paese vi siano dei binari. Il treno può rinforzare le strutture ospedaliere in caso di emergenze, alleggerendo la pressione su di esse o aumentandone la capacità. Può inoltre esser usato per trasportare pazienti verso altre zone (in Italia o all’estero). Il convoglio, che è  equipaggiato con specifiche attrezzature mediche, è dotato di personale sanitario dedicato.

 

Carrozza 1 del convoglio

L’idea pare buona, anche se, a parte i treni ospedale della prima guerra mondiale, analoghe iniziative previste per le emergenze in passato non sono mai state usate (forse per fortuna), e sono presto finite accantonate.

Vecchio treno sanitario in stato di abbandono a Bari

Diamo qui un occhiata al nuovo convoglio, soffermandoci più sugli aspetti ferroviari (tipologia delle carrozze, composizione e livrea) che medico.

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Pubblicato il 23 gennaio 2021

Nel 2015, parlando del Model Expo di Verona, scrivemmo:  “sul modulare ASN transitavano convogli davvero pregevoli: la ROLA e il THELLO di Maurizio Chivella, che ci pare stia seriamente studiando da Maestro Modellista.

Siamo stati facili profeti: a sei anni di distanza l’apprendista si è laureato: Maurizio da Trieste è stato nominato Maestro Modellista: se non sbagliamo i conti è il quinto della diNastia, dopo Marco Carugati, Giorgio Donzello, Mario Malinverno e Carlo Mercuri, e tra questi il terzo ad avere le iniziali M e C (in vario ordine).

La sua splendida “carriera” è ampiamente documentata sul forum ASN, in modo però piuttosto dispersivo, tra una thread e l’altra. La ripercorriamo allora qui per sommi capi, cercando di ricapitolare le varie tappe senza pretesa di esaustività. I link portano alla thread in cui i modelli sono presentati, o a nostri post nei quali il suo lavoro era menzionato.

La prima cosa di cui abbiamo trovato notizia è la realizzazione del 216 in lastrina di Marco Camatarri, del 2010.

216 (Lastrina di Camatarri) realizzato da Maurizio Chivella

Già si nota l’estrema pulizia del lavoro e la finezza delle decals: caratteristiche che ritroveremo negli altri lavori di Maurizio. Ricordiamo che siamo in scala N, e questo “aggeggino” misura circa 3 cm sul lato più lungo!

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Pubblicato il 6 ottobre 2018, ultima modifica 29 agosto 2022

In due precedenti puntate abbiamo visto le evoluzione del progetto E.402, dal simulacro ai prototipi, fino alla versione di serie E402A. Lo stadio successivo fu la versione “B”.

FS E.402B in livrea d’origine, foto CC LHOON da wikimedia

Non somiglia neanche un pò alle precedenti “A”, né ai prototipi, e presenta anche differenze interne davvero importanti, al punto che è un mistero perché la FS abbiano insistito nel catalogare queste motrici nel gruppo 402, anche se in una sottoserie diversa (queste infatti iniziano da 101, mentre le A andavano da 006 a 045, ed i prototipi occupano le prime 5 posizioni della sequenza).
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Pubblicato il 18 marzo 2018

Quest’anno per me niente Verona, dunque un report basato sul sentito dire – e quindi suscettibile di errori e omissioni. Segnalazioni integrative e correttive sono come sempre più che benvenute! Devo in apertura ringraziare Gianfranco Visentin per avermi prontamente inviato varie foto che mi hanno permesso di corredare questa nota.

Iniziamo passando in rassegna i produttori “storici”: Locomodels, Fratix e Pirata.

La prima grande novità riguarda Locomodels. Lorenzo Colli diceva che alla stragrande maggioranza dei suoi clienti del digitale non importava molto: per questo la sua produzione era rigorosamente analogica. Evidentemente ora le cose sono cambiate, e a catalogo LoCo sono apparse un gran numero di macchine digitali o digitalizzabili. I modelli sono stati “aggiornati” con l’inserimento di un circuito stampato che presenta la “slot” per l’inserimento di un decoder standard, e sono ottenibili anche con decoder  già presente.

LoCo da oggi è anche Digitale!

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Pubblicato l’8 aprile 2017, ultimo aggiornamento 8 ootbre 2023

Abbiamo recentemente visto come, a meno di 100 giorni dalla sua comparsa, la prima motrice con la livrea di Mercitalia Rail sia stata riprodotta in scala N da Maurizio Chivella su base Minitrix (in sette esemplari, di cui uno venne esposto nella vetrina di Pirata allo Hobbymodel Expo 2017 di Verona).

E.483 Mercitalia in scala N di Maurizio Chivella (foto sua). Modello su base Minitrix

Ci proponiamo oggi di sapere qualcosa di più su Mercitalia, nuova protagonista dei binari italiani, e di vederne la livrea.
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Pubblicato il 1 aprile 2017, ultima modifica 8 luglio 2021

Thellō è una società ferroviaria operante treni passeggeri tra la Francia e l’Italia.

Convoglio Thello. Foto © Baptiste G. da flickr

La storia

Fu creata il 5 febbraio 2010 da Trenitalia e la francese Transdev, ciascuna con il 50% di capitale. Transedv, che all’epoca era era il quarto operatore gestore di trasporto pubblico in Europa, gestisce reti sia su ferro sia su gomma ed è presente in 9 Paesi: Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Australia, Italia, Germania, Canada, Portogallo e Spagna. È una filiale della Caisse des dépôts et consignations dello stato francese. L’iniziativa era probabilmente parte di schermaglie tra l’ex monopolista italiano ed il (di fatto) monopolista francese. Le due compagnie gestivano in comune un servizio transfrontaliero (Artesia), ma all’entrata di SNCF sul mercato italiano (era divenuta partner di NTV, di cui possedeva il 20%) Trenitalia aveva risposto impedendo di fatto il transito dei TGV sulla linea ad alta velocità Torino-Milano, e stabilendo la partership con Transdev, mettendo la parola fine sull’esperienza Artesia (ne abbiamo parlato altrove).

Il Palatino Artesia trainato da una BB 36300 - Foto © Michel Ledieu da marklinfan.com

Il Palatino Artesia trainato da una BB 36300 – Foto © Michel Ledieu da marklinfan.com

Nel marzo 2011 Transdev e Veolia Transport fondarono una nuova società Veolia Transdev detenuta in quote paritarie da Veolia Environment e dalla Caisse des dépôts et consignations. Il nuovo colosso divenne così il primo operatore mondiale gestore di trasporto pubblico. La joint venture tra Trenitalia e Trnsdev venne ribattezzata Trenitalia-Veolia Transdev (TVT), e a fine anno iniziò l’esercizio effettivo, dando il nome Thellō ai convogli.

Logo thellō

Logo thellō

I primi treni Thellō nacquero dunque in sostituzione di quelli Artesia, con servizio notturno Paris /Gare de Lyon – Venezia/Santa Lucia inaugurato l’11 dicembre 2011.

Treno notte Thello nel 2013 - Foto © Damien Thomas da flickr

Treno notte Thello nel 2013 – Foto © Damien Thomas da flickr

Le fermate intermedie (Dijon-Ville, Milano-Centrale, Brescia, Verona, Vicenza, Padova e Venezia-Mestre) non erano autorizzate ad effettuare traffico nazionale, ma solo internazionale (cioè da una stazione francese a una italiana e viceversa).
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Pubblicato il 9 luglio 2016, ultima modifica 28 gennaio 2017

Quando nel nel 1985 le FS avevano deciso di dare seguito al filone UIC-Z che inaugurato nel decennio predente con le Eurofima, sembravano avere le idee ben chiare: le carrozze ordinate erano di seconda e andavano a far coppia con le GC Bandiera di prima: assunsero quindi la livrea Bandiera.

Di lì a pochissimo vi fu un cambio di idea, e le successive carrozze della serie inaugurarono una nuova elegante livrea: la cosiddetta “Bigrigio” o “Finanziera” (per la somiglianza di aspetto con la divisa della Guardia di Finanza). Le carrozze passeggeri nate con questa livrea furono tantissime: circa 800, un corpo circa paragonabile per numerosità a quello che oggi veste la livrea Frecciabianca (per le prime delle 625 carrozze di seconda nacquero ancora in livrea Bandiera, mentre tutte le 100 di prima e le 80 BH vestirono le grisaglie). Sarebbe quindi logico pensare che buona parte dei convogli del tempo abbiano circolato con un uniforme, elegante aspetto in due toni di grigio. Non fu così. Non ci è infatti ben chiaro quale fosse la “missione” della livrea, e in che misura identificasse una proposta commerciale diversa da quella della livrea Bandiera – forse non lo era nemmeno in casa FS. Era stato chiaro l’uso principale della livrea C1, usata prevalentemente in convogli internazionali, con l’eccezione di treni per la Sicilia. Altrettanto chiaro era stato il passaggio dai TEE Nazionali Bandiera di sola prima classe, agli IC di prima e seconda. Ma i convogli in bigrigio, cosa avrebbero identificato?  Sportinglife sottolinea la coincidenza con la livrea a due toni di grigio usata dalle ferrovie elvetiche per il RABe a partire dal 1988 (si veda il commento). Tuttavia, anche se di fatto furono molto usate per convogli internazionali, ci pare difficile che in origine fossero pensate per il solo servizio Eurocity: troppe carrozze!  Quindi non siamo riusciti a capire cosa fosse nelle intenzioni delle FS. In effetti, è estremamente difficile trovare foto di un convoglio tutto in livrea bigrigio, nonostante che vi fossero sia bagagliai che ristoranti (Snack bar) che assunsero tale livrea.

Siamo riusciti a trovare un treno (corto, quattro carrozze) a Taormina nel 1997. Probabilmente si congiungeva poi a Messina con uno spezzone proveniente da Palermo, ma chissà se aveva uguale livrea?

Convoglio interamente in bigrigio a Taormina nel 1997 - Foto Stefano Paolini da photorail.com

Convoglio interamente in bigrigio a Taormina nel 1997 – Foto Stefano Paolini da photorail.com

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Pubblicato il 12 marzo 2016, ultimo aggiornamento 7 gennaio 2024

Nel 1971 le FS ordinarono 20 nuove carrozze pensate per un servizio diverso da quello “Ristorante” tradizionale, sul modello di ristorazione che i Francesi avevano sperimentato già dal 1963 con le loro “libre service” – “Gril Express”: si tratta delle vetture “Self Service”, entrate in servizio a partire dal 1974.

Una Self Service sulla costa Ligure nel 1988 in una composizion eterogenea, tra un bagagliaio e una UIC.Y francese. Dettaglio da una foto © Giorgio Stagni

Una Self Service sulla costa Ligure nel 1988 in una composizion eterogenea, tra un bagagliaio e una UIC.Y francese. Dettaglio da una foto © Giorgio Stagni

Si tratta di un progetto imparentato con le Gran Comfort: stessa sagoma, stessi carrelli (carrelli F.71). Nate climatizzate, erano già all’origine atte ai 200 Km/h. Presentavano 39 posti arrangiati a spina di pesce, più 3 sgabelli al banco. Per massimizzare lo spazio utile al “core business“, le carrozze non erano dotate di ritirata (accessibile nelle vetture adiacenti) e vi erano porte di accesso dall’esterno solo sul lato della sala pranzo. Su entrambe le fiancate, sotto il primo finestrino all’ estremità senza porte, presentavano due piccoli portelli quadrati, probabilmente per il carico vivande.

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