Pubblicato il 19 febbraio 2022
Il trasporto di automezzi sui treni copre diverse esigenze: trasferimento di nuove produzioni dalla fabbrica al venditore sul territorio, trasporto di mezzi commerciali (camion) per ridurne la percorrenza su strada (intermodalità, es. Rollende Landstrasse), trasporto di auto al seguito di passeggeri, navette per evitare passi alpini o altre difficoltà, trasporto di mezzi militari a fini bellici o di esercitazione: ricordiamo ancora i convogli che fino gli agli anni ’70 trasportavano camion militari, carri armati e autoblindo. Talvolta il trasporto di automezzi avviene su pianali ordinari (carri K e R, dei quali abbiamo già discusso in passato [1][2]): non ce ne occupiamo qui). Questa volta ci interessiamo del solo trasporto di autovetture al seguito, ovvero al trasporto di auto come “bagaglio appresso” di passeggeri (in genere nei treni notturni) lasciando da parte per ora altre modalità di cui ci ripromettiamo di parlare presto.
La storia dei carri dedicati al trasporto di autovetture al seguito in Italia inizia negli anni ’50 con carri coperti con porte di testa e pareti imbottite, atti (non solo ma anche) al trasporto di automezzi. La marcatura originale era HHe, divenuta poi Hbccqrs.
Hbccqrs – da FS, I Nostri Carri per le Vostre Merci, ed. 1972
Figurino del carro Hbccqrs – da FS, I Nostri Carri per le Vostre Merci, ed. 1972
La sigla indica: H=Carri coperti di tipo speciale , b =lunghezza piano di carico tra 12 e 14 m (per carri a due assi) e volume utile ≥ 70 m3, cc = con porte di testa ed atto al trasporto di auto , q=condotta di riscaldamento che accetta tutte le tensioni ammesse, r=condotta RV (riscaldamento a vapore), s=ammesso a circolare al regime S (100 km/h). Successivamente la condotta vapore fu eliminata e contestualmente la marcatura perse la r.
Furono costruiti in 50 esemplari con un peso medio a pieno carico di 17 tonnellate. Erano pensati per una maggiore protezione delle auto trasportate, e furono dedicati al trasporto di quegli autoveicoli che risultavano fuori sagoma per essere caricati sui carri aperti (dei quali parleremo tra poco). Nel 1982 risultavano ancora in uso in due espressi periodici notturni (1756/1757 Roma – Calalzo, e 1286/1287 Roma – Bolzano). erano in genere usati in numero di due per convoglio, raramente fino ad un massimo di tre.
Una decina di anni dopo li ritroviamo sui treni periodici 1601/1602 Roma Tiburtina-San Candido e 1606/1607 per Calalzo.
Alcuni di questi carri sono ricevettero in anni recenti la nuova livrea verde di Mercitalia.
Hbccqs nel 2013 in livrea verde – Foto Roberto Bartoletti da toprail.it
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