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Archive for the ‘Carrozze italiane’ Category

Pubblicato il 23 marzo 2024

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Di recente abbiamo discusso delle carrozze per il trasporto di detenuti. Abbiamo visto come in epoca FS ve ne siano state di 4 tipi: le K 48.100 e le Kt 48.400 a due assi, le Kz 48.600 a carrelli del 1953 e le due carrozze derivate dalle UIC-X standard.

Questa volta diamo un’occhiata alle realizzazioni modellistiche.

Iniziamo con quelle in scala N. Dato che non abbiamo trovato alcuna traccia di realizzazione in 1:160 di alcuno dei tipi di cellulare FS, abbiamo pensato di provare a farle noi, concentrandoci sulle Kz 48.600 che sono quelle che più si avvicinavano alle vetture con cui abbiamo già fatto esperienza. Le abbiamo disegnate al computer con un CAD e fatte stampare in 3D da un service professionale italiano. Una volta ricevute le stampe, abbiamo verniciato le casse ed applicato le decals che Giacomo Spinelli ha disegnato per noi. I modelli, che abbiamo mostrato al recente Hobbymodel di Verona, rappresentano la 48.605 in castano, la 46.603 in grigio ardesia e la vettura 48.622 conservata presso il Museo Ferroviario delle Puglia in castano isabella.

Kz 46600 in scala N in livrea castano

Kz 46600 in scala N in livrea castano isabella

Kz 46600 in scala N in livrea grigio ardesia

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Pubblicato il 2 marzo 2024

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Per molti anni le ferrovie si fecero carico del trasporto di detenuti. Allo scopo vennero costruite vetture apposite che, come i furgoni adibiti allo stesso scopo, sono chiamate “cellulari”. Di queste ci occupiamo oggi.

Carrozza cellulare Kz 48.622 il livrea Grigio Ardesia – foto da museoferroviariodellapuglia.it

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Pubblicato il 27 gennaio 2024

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Riprendiamo a parlare dei nostri modelli in scala N realizzati in stampa 3D: dopo le Tipo 1921 e le vetture di servizio da esse derivate[1][2], proseguiamo con le Tipo 1931. Le avevamo già portate in preview a Novegro, ma ora sono pronte.

Le 1931 in scala N:  una 31000 Grigio Ardesia, una 21000 in Castano, una 11000 Castano Isabella e una 11000 verde (livrea sperimentale della 11900)

Si tratta di vagoni FS in scala esatta che, a quanto ci risulta, non sono mai stati riprodotti in scala 1:160 in passato. Innanzitutto vediamo di inquadrarli storicamente, e di capire le differenze rispetto ad altri tipi di carrozza.  Abbiamo già scritto una nota sulla storia delle Tipo 1931, ed un’altra sulle realizzazioni modellistiche in H0, ma ricapitioliamo qui i punti salienti.

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Pubblicato il 13 gennaio 2024

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Blu e azzurro azzurro tornano, ad intervalli, sui convogli italiani. Abbiamo avuto il blu delle carrozze letto (anche in tono più scuro con le IC notte) e poi delle note di blu XMPR sulle vetture Giubileo. Più recentemente la livrea DTR ha sfoggiato del blu, che abbiamo quindi sui vari Swing, Pop , ecc. Ovviamente poi sui nostri binari è passato, ed ancora transita, un blu molto più elegante e fascinoso: quello delle vetture CIWL,

L’azzurro, più raro, ha marcato rotabili eleganza e fascino non inferiori a quelli delle carrozze dell’Orient Express: abbiamo avuto il Treno Azzurro, negli anni della rinascita postbellica, e poco più tardi il superbo periodo del grigio perla e blu orientale (e quel grigio pare quasi un tono di azurro).

A quest’epoca pare ispirarsi una nuova livrea di FS: quella di Treni Turistici Italiani (TTI), che però a nostro avviso è lontana dall’eguagliare la finezza del vestito delle Tartarughe di origine.

Il convoglio TTI verso Calalzo

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Pubblicato il 21 ottobre 2023

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Presi dalla pandemia quasi non ce ne eravamo accorti, ma il 2021 era l’Anno Europeo delle Ferrovie. In quell’occasione, la UE organizzò un convoglio celebrativo, il Connecting Europe Express, ovviamente vestito di una speciale livrea blu che richiama la bandiera comunitaria.

Transito in Austria sulla linea del Brennero del Connecting Europe Express trainato dalla 1116.276 in livrea dedicata – Foto Markus Kistler da bahnbilder.warumdenn.net

Partito da Lisbona il 2 settembre 2021, ha attraversato gli stati dell’Unione percorrendo circa 20.000 Km e terminando la sua corsa a Parigi il 7 ottobre 2021, con una rispettabile media di circa 500 km al giorno, fermandosi in oltre 100 stazioni nelle quali hanno avuto luogo vari eventi.

Ha percorso 22 dei 26 stati dell’Unione : Malta e Cipro non hanno ferrovie, mentre Irlanda e Finlandia hanno binari a scartamento largo e non sono direttamente raggiungibili in treno provenendo dagli altri stati membri. In compenso, ha corso sui binari di alcuni stati non membri: per raggiungere la Grecia ha attraversato Serbia e Macedonia del Nord, ha percorso il Bothnian Corridor che passa per la Svezia per congiungere Danimarca e Repubbliche Baltiche. mentre un ruolo speciale lo ha avuto la Svizzera, isola non comunitaria nel cuore dell’Unione.

Percorso del Connecting Europe Express

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Pubblicato il 16 settembre 2023

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Studiando le Tipo 1921, abbiamo imparato come molte di queste carrozze degli anni ’20 siano rimaste attive fino al nuovo millennio in ambito FS,  trasformate in vetture di servizio. Abbiamo quindi approfondito l’argomento cercandone immagini e documentazione: ne abbiamo parlato in una nota dedicata. Abbiamo visto come molte siano divenute Vetture Alloggio e Dormitorio (Vad), mentre altre hanno avuto sorti diverse, divenendo cucina e mensa, o aule didattiche. Altre ancora sono divenute il treno del Genio Militare per le emergenze: anche di queste  abbiamo già discusso. Abbiamo provato anche a vedere cosa fosse stato realizzato modellisticamente: non molto, ci pare.

Una vetture derivata da una ex Cz 30000 (Tipo 1921) era presente in un kit ErreZeta che riproduceva l’intero convoglio di appoggio ad un carro gru residente a Milano negli anni ’70.

Carrozza Vad per il convoglio di appoggio a un carro gru a vapore, modello H0 di ErreZeta

Una lista di carri soccorso e affini commerciali in H0 è presente su Valestelor, ma tra di esse non troviamo nessuna vettura derivata dalle Tipo 1921-1937.  La lista non comprende una realizzazione di ACME che ha prodotto una coppia composta da una Vad derivata da una Tipo 1933, accompagnata da un ex bagagliaio trasformato in officina.

Carrozza Dormitorio (ACME 50226) assieme alla carrozza officina Vofm ex bagagliaio (ACME 50245), in H0

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Pubblicato il 2 settembre 2023

“Centoporte” è un nomignolo di carattere generale, attribuito a tutte le vetture caratterizzate da molteplici ingressi disposti lungo la fiancata delle stesse. Ne abbiamo parlato altrove. In genere però il nomignolo viene usato per identificare le carrozze della famiglia più recente, diffusa e variegata: quella delle vetture a carrelli e a cassa metallica.

Parata di vetture centoporte a a carrelli e cassa metallica – Foto Werner Hardmeier de drehscheibe.de

Si tratta della generazione di “Centoporte” che furono prodotte dopo il primo conflitto bellico (ed alcune anche dopo il secondo!). Sono vetture singolari, perché uniscono l’antico paradigma dell’accesso individuale ad ogni scompartimento con la novità della cassa metallica introdotta nella produzione italiana a partire dal 1921. Si distinguono in due grandi famiglie: quelle a carrelli, delle quali ci occupiamo qui, e quelle a tre assi che saranno oggetto do una successiva puntata. Come altre vetture (ad esempio le Corbellini 1953R) furono realizzate riutilizzando i telai di carrozze preesistenti: per le “nuove” Centoporte a carrelli le basi furono le Tipo 1906 e Tipo 1910 (che erano delle Centoporte a cassa in legno).

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Pubblicato il 29 luglio 2023, ultimo aggiornamento 1 agosto 2023.

In precedenza abbiamo discusso di treni leggeri, delle carrozze Tipo 1933 (CT e BCDT, “terrazzini”) e di parte delle Tipo 1936 che le seguirono (CI e ABI) . Questa volta proseguiamo con le rimanenti Tipo 1936 (BCDI) e con le loro variegate evoluzioni come vetture semipilota: le BCDI 65.500 (500-509).

Queste erano l’esatta corrispondenza delle BCDT: come queste avevano un ampio vano da 48 in terza classe, uguale a quello da 5 moduli delle CT e CI. Come nelle BCDT, oltre la ritirata vi era un vano di minore dimensione (composto di due moduli leggermente più spaziosi di quelli di terza) con 16 posti di seconda classe, e finestrini a bifora. Oltre questo vi era il vano di accesso, che nelle BCDT era aperto lateralmente e protetto da una ringhiera, mentre qui era chiuso da porte laterali. Infine, si trovava lo spazio per il piccolo bagagliaio nel quale era situato anche il piccolo ufficio (una sedia e un tavolino) per il capotreno.

Tipo1936-BCDI65.509 allo stato di origine, lato opposto alla ritirata

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Pubblicato l’8 luglio 2023, ultima modifica 12 luglio 2023

Di recente abbiamo discusso delle carrozze FS a terrazzini che le FS ordinarono negli anni ’30 per i “treni leggeri“, e di cui vennero prodotti solo 20 elementi. Questa volta esaminiamo il seguito della storia, ovvero parleremo delle vetture dette “Tipo 1936” e  tra il 1938 ed il 1940 in tre tipologie: 190 unità  di sola 3^ classe CI 35.000-099 e 200-289, 100 unità  miste di 2^ e 3^ classe BCI 65.000-099. Lasciamo poi per una prossima puntata le altre 10 unità  ancora miste, ma con comparto bagagliaio BCDI 65.500 509.

treno inaugurale della ricostruita Lucca-Viareggio fermo sopra un viadotto ad archi in una località imprecisata nel 1946. dettaglio da una foto reperita su  http://www.binariedintorni.it

nBI 24-20 237 BI ex BCI con una BI ex CI- Foto Werner Hardmeier da drehscheibe-online.de

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Pubblicato il 10 giugno 2023, ultima modifica 29 novembre 2023

In varie puntate [1][2][3][4] abbiamo raccontato la storia delle prime famiglie di vetture a carrelli e a cassa metallica la cui produzione spazia circa dal 1920 ai primi anni ’40. Molte di queste vetture vennero poi riutilizzate come vetture di servizio, o ristrutturate a fini diversi. In questa nota ci occupiamo di queste trasformazioni.

Tutte le serie, dalle Tipo 1921 alle Tipo 1937, furono “donatrici” di almeno una vettura, ma la parte del leone la fecero, come forse è naturale, le più anziane, ovvero le Tipo 1921.

Una massiccia trasformazione si ebbe nella seconda metà degli anni ’50, quando sui telai di 83 ex Cz 30000 vennero costruite le 1955R e 1956R: 67 divennero Az (Tipo 1955R) e 16 Bz (Tipo 1956R). Oltre a queste furono trasformate due ABz (le 50.203 e 50.627) e una Bz (la 20.265): divennero tutte Az. Ricordiamo che delle Tipo 1955 R e Tipo 1956R abbiamo parlato altrove.

Tipo1955R – Az 20.500 lato corridoio

Tipo 1955R – Az 20.541 lato compartimenti: una delle prime carrozze a montare i finestrini Klein.

Tipo 1956R Bz 30.801

Nel 1960 abbiamo anche la trasformazione di due carrozze in vetture Buffet-Bar. L’operazione fu effettuata dalla Piaggio in occasione delle Olimpiadi di Roma. Si tratta delle prime vetture ristoro di concezione FS, se non si considera la carrozza “Ristorante Popolare” dell’anteguerra che abbiamo mostrato nella nota sulle Tipo 1937. Entrambe erano in origine delle Tipo 1921: si tratta delle Bz 20.266 e ABz 50.570 divenute rispettivamente ARz 601 e 602.

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