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Posts Tagged ‘LS Models’

Pubblicato il 16 febbraio 2019

Nel tempo abbiamo provato a visitare virtualmente vari produttori di rotabili in scala N: da Carminati, Colli, CLM, Danifer e così via fino a Trinacria/Uteca (la lista è nell’indice del sito). Abbiamo lasciato però una gravissima lacuna: non abbiamo mai dedicato una nota a Piccole Riproduzioni Artigianali di Treni e Affini, ovvero Pi.R.A.T.A.: Maurizio, Stefano, Andrea e Luca.

I Pirati. Da sinistra: Stefano, Andrea, Maurizio e Luca. Foto dal loro sito

La loro storia ha radici lontane, ma con il marchio “Pirata” inizia nel 2007…
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Pubblicato il 13 febbraio 2016

Un tempo le fiere di settore erano il momento della presentazione delle grandi novità. Da qualche anno, ormai in piena era Internet, non è più così: gli annunci appaiono in rete (su facebook, sui siti dei produttori, sui forum specializzati) e le fiere non portano più novità : diventano semmai il momento nel quale gli interessati possono vedere dal vivo e toccare con mano le novità precedentemente annunciate.

Ci eravamo ormai abituati a questa nuova prassi, ma ecco una smentita: il Salone del Giocattolo di Norimberga è stato ricco di significative novità per il modellismo ferroviario in scala N! Il merito va a due produttori: Fratix e Pirata Models.

Guido Fraticelli, produttore “storico” di modelli artigianali in scala N, è tornato in campo da circa un anno ed è immediatamente stato molto attivo, con la proposta di nuove edizioni di modelli realizzati in metallo che in passato facevano parte del suo catalogo, come le Gran Comfort e le MDVC, ed aggiungendo le Self Service. La distribuzione dei suoi prodotti, soprattutto all’estero, è aiutata da ACME, con il marchio Black Star, ma anche da venditori specializzati come Susy Warger con il suo negozio ebay Fli2009.

Una prima novità presentata da Fratix a Norimberga è la coppia di carri Uai, offerta in due versioni:

  • Set 3308: in livrea nera, per trasporti speciali con piano ribassato (due carri).
  • Set 3310:  livrea grigia per trasporti speciali, con piano ribassato, ambientabile in epoca attuale (due carri).
I carri Uai Fratix: in alto la versione nera, in basso quella grigia

I carri Uai Fratix: in alto la versione nera, in basso quella grigia, dal profilo facebook di Fratix

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Pubblicato il 12 dicembre 2015, ultima modifica 3 novembre 2016

In quest’articolo trattiamo di una livrea che non fu solo FS, ma che, come quella del Trans Europe Express, può essere considerata una vera livrea europea, poiché fu vestita da carrozze di cinque diverse nazioni.  A metà anni ’70 l’arancio avrebbe infatti dovuto diventare il colore distintivo di tutti i mezzi di trasporto. Così quasi tutte le  compagnie ferroviarie europee che avevano aderito alla iniziativa EUROFIMA per un nuovo tipo di vettura, la UIC-Z, la vestirono con una livrea chiamata C1 e basata sull’arancio (LE006/145 -RAL 2004) con fascia di un grigio chiarissimo (Grigio Chiaro LE006/134 -RAL 7035) ed imperiale e carenatura grigio (ufficialmente Grigio Ombra RAL 7022, anche se modellisticamente sono usabili anche dei grigi più chiari, come il Grigio Vaio LE006/399 – RAL 7000).

Colori Puravest per la livrea C1

Colori Puravest per la livrea C1- il Grigio Ombra tra i Puravest non c’è

Vari tono di grigio negli imperiali

Vari tono di grigio negli imperiali

Delle carrozze di questo lotto (FS e non, ma in maggior dettaglio delle prime) parliamo estesamente in un’altra nota, dato che qui il fuoco è prevalentemente sul loro “vestito” d’origine.

E’ bene precisare che non tutte le carrozze in livrea C1 sono delle EUROFIMA: in Italia ad esempio i bagagliai in livrea C1 erano degli UIC-Z, ed all’estero la livrea fu attribuita anche a vetture di costruzione sia precedente che successiva a quelle EUROFIMA. Questo porta molti a parlare (erroneamente) di “carrozze EUROFIMA” anche con riferimento a vetture che con l’iniziativa non avevano nulla a che fare.
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Pubblicato il 7 marzo 2015, ultimo aggiornamento 20 gennaio 2021

Concludiamo la carrellata delle carrozze INOX che hanno interessato l’Italia  esaminando le altre vetture di questa tipologia transitate sui binari della penisola.

Tipo P

I vagoni-letto di tipo P, con telaio interamente realizzato in acciaio Inox (tecnologia Budd), sono stati ordinati nel 1954 e consegnati nel 1955 e 1956 in 80 esemplari. La belga Brugeoise & Nivelles realizzò le 4501-4525, la francese Carel Fouché le 4526-4550, Ansaldo le 4551-4565 e FIAT le 4566-4580. Erano  molto alti, e arrivavano prossimi al limite della sagoma massima di ingombro.

La P 4556, prima prodotta dalla Fiat. Foto Archivio storico FIAT

La carrozza P 4556, prima prodotta dalla Fiat. Foto Archivio storico FIAT

Non passavano inosservati, nella loro veste lucente e con le due fiancate fortemente asimmetriche.

Nel Giugno 1975, in transito nei pressi di Rimini, ancora un "incarico" importante per un 438 prima serie. Foto © Bernhard Studer da www.ilmiotreno.com

Nel Giugno 1975,  nei pressi di Rimini,  al seguito di una E.428 spicca una carrozza Tipo P . Foto © Bernhard Studer da http://www.ilmiotreno.com

A differenza delle sperimentazione di fine anni ’30, qui l’obiettivo non era tanto la diminuzione di massa, quanto il poter avere un ciclo di manutenzione meno dispendioso.  L’interno,  riproduceva lo schema classico dei WL : doppia ritirata in fondo al corridoio, e di fronte a queste un piccolissimo ufficio per il conduttore.  Destinate a una clientela di alto livello, offrivano, solo in 1° classe, 20 scompartimenti da un posto organizzati su due livelli. Le cabine, singole, offrivano una poltrona (in corrispondenza dei finestrini grandi) ed un letto (in corrispondenza del finestrino piccolo.) Erano dotate di carrelli N2 Schlieren con ruote di 960 mm e passo di  2500 mm. Potevano circolare a 140 km/h.

Schema delle carrozze tipo P

Schema delle carrozze tipo P

La denominazione delle carrozze fa riferimento al loro ideatore, Albert Pillepich, ingegnere a capo dei servizi tecnici della CIWL.

Carrozza tipo P – lato cabine

Carrozza tipo P – lato corridoio

Nel 1970 i soffietti furono sostituiti da intercomunicanti in gomma, e il riscaldamento a carbone fu sostituito da uno funzionante a gasolio.

Nel 1971 il materiale CIWL fu venduto alle varie ferrovie nazionali europee. Le FS acquisirono 21 carrozze numerate 6183 75-41 701~706 e 6183 75-41 750~764 che furono classificate come “Tipo 1955 WL-P”. Altre carrozze furono utilizzate sulle reti SNCF, SNCB, NS e ÖBB. In Francia furono proposte in 2° classe a partire dal 1981, a titolo sperimentale, ma furono poi ritirate dal servizio nel 1987. Nel luglio 1983 la rottura di un asse aveva provocato il deragliamento del Nizza-Parigi causando cinque morti.

Una P in composizione nel Parigi-Briga, da forum-duegieditrice

Nel 1992, 20 esemplari furono modificati aumentando la capacità a 30 letti, organizzati in 10 cabine triple. Ricevettero anche l’impianto di condizionamento. Sono denotati WLAB-30, e furono usati dalle NS (5 unità), SNCB (5 unità) e ÖBB (10 unità). Nell’occasione l’aspetto del lato compartimenti cambiò radicalmente, con l’ingrandimento di tutti i finestrini. Persero anche (in parte) l’aspetto lucente, acquisendo una grossa fascia dipinta di blu che comprendeva i finestrini.

WLAB-30 delle SNCB, foto Daniel Van de Gaer

In Belgio, ve ne fu anche una (orrendamente) rossa!

La P rossa. Foto © M. Haman da drehscheibe.de. Se non é uno scherzo con photoshop...

La P rossa a Utrecht nel 2010. Foto © M. Haman da drehscheibe.de. Se non é uno scherzo con photoshop…

Le carrozze austriache circolano ancora (o almeno lo facevano fino a poco tempo fa) e le loro vetture P raggiungevano anche l’Italia.

ÖBB WLABmz P - Foto © Michael Katai da www.railfaneurope.net

ÖBB WLABmz P – Foto © Michael Katai da http://www.railfaneurope.net

Un P ÖBB a Roma Termini nel giugno 2013

Un P ÖBB a Roma Termini nel giugno 2013

La carrozza Inox – 50 83 11-78 299-1 nA

Curiosamente, la sperimentazione sull’acciaio INOX per la realizzazione di carrozze ferroviarie vide una nuova puntata nel 1980, 40 anni dopo l’epoca Budd e Piaggio… Infatti agli albori della serie MDVE fu realizzata della Breda a Pistoia una carrozza sperimentale leggera, in collaborazione con il CNR. La vettura, dotata di una speciale livrea, é rimasta in esercizio ed é ancora attiva anche se ormai pellicolata XMPR.

La MDVE Inox nel 1974 - Foto © B.Liali da www.trenomania.org

La MDVE Inox nel 1974 – Foto © B.Liali da http://www.trenomania.org

La MDVE Inox nel 1972 - Foto © Raffaele Bonaca da www.trenomania.org

La MDVE Inox nel 1972 – Foto © Raffaele Bonaca da http://www.trenomania.org

La MDVE Inox nel 1974 - Foto © Kaiblinger da www.trenomania.org

La MDVE Inox nel 1994 – Foto © Giovanni Kaiblinger da flickr

In epoca XMPR la carrozza ha ricevuto la livrea standard, ma è ancora riconoscibile dall’imperiale. In occasione delle ripellicolature é stata climatizzata, cambiando la marcatura da 11-78 a 11-87 (con conseguente variazione della cifra di controllo, che ora è 0),

MDVE Inox pellicolata XMPR, ma riconoscibile dall'imperiale - Foto © Manuel Paa da trenomania.org

MDVE Inox pellicolata XMPR, ma riconoscibile dall’imperiale – Foto © Manuel Paa da trenomania.org

A dicembre 2020 la carrozza è stata accantonata – non si sa ancora se destinata alla demolizione o se verrà preservata.

Carrozza sperimentale FIAT Ferroviaria

Orlando Rei, che ringraziamo, ci ha segnalato una carrozza prototipo sperimentale. Se ne trova un’immagine (che riportiamo qui) su Trenomania. Realizzata da FIAT Ferroviaria, dovrebbe risalire ai primi anni ’90, e, a giudicare dalla barra di aggancio, sembrerebbe destinata ad una composizione bloccata. E’ molto curiosa ed ha un aspetto decisamente insolito, soprattutto per i finestrini a oblò che ricordano vagamente il Pendulum car americano degli anni ’40..

Carrozza Fiat Sperimentale, foto da Trenomania.

Pare pesasse  27 ton., contro le circa  40 delle carrozze normali. Il carrello ha un’unica sospensione, e le 4 ruote sono indipendenti. Era accantonata a Savigliano, accanto al prototipo ETR.470 n.0.  Non ne abbiamo ulteriori notizie.

 Le Silberlingen delle Ferrovie del Sud Est (FSE)

Abbiamo recentemente discusso della presenza in Italia dello Hüttenflitzer, il curioso rotabile tedesco in acciao inox, con le fiancate della carrozzeria ad occhio di pavone, ed abbiamo menzionato come tale caratteristica fosse presente nelle carrozze “argentee” delle DB: le Silberlingen. Queste ultime, diffusissime in terra tedesca, furono costruite in più di 5000 esemplari tra il 1958 ed il 1980. Sono lunghe 26.400 mm. e pesano da 31 a 40 t. secondo il tipo, e sono abilitate a velocità di 120/140 km/h.

Una Silberlinge DB nella sua veste originale - foto © Peter Wittmann da drehscheibe_online.de

Una Silberlinge DB nella sua veste originale – foto © Peter Wittmann da drehscheibe_online.de

"Pfauenaugen" (Occhi di pavone) sulla carrozzeria di una Silberlinge. Foto da www.mathias-kucher.de

“Pfauenaugen” (Occhi di pavone) sulla carrozzeria di una Silberlinge. Foto da http://www.mathias-kucher.de

Ebbene, dal 2008 le Silberlinge sono presenti anche sul territorio nazionale, essendo state acquisite, in numero di 25 di cui 5 semipilota, dalle Ferrovie del Sud Est. Si tratta di carrozze ristrutturate dalla TV Gredelj di Zagabria. Sono tutte di seconda classe, destinate ai convogli reversibili della macroarea barese affidati alle locomotive del gruppo DE 122.

Una Silberlinge FSE - foto da www.atsp.it

Una Silberlinge FSE – foto da http://www.atsp.it

Convoglio di Silberlinge pugliesi trainate da un DE.122 - foto da www.atsp.it

Convoglio di Silberlinge pugliesi trainate da un DE.122 – foto da http://www.atsp.it

Marcatura delle FSE Silberlinge (dal forum di ferrovie.it)

Marcatura delle FSE Silberlinge (dal forum di ferrovie.it)

Semipilota Silberlinge FSE - foto fal forum di ferrovie.it

Semipilota Silberlinge FSE – foto fal forum di ferrovie.it

Semipilota Silberlinge FSE - foto fal forum di ferrovie.it

Semipilota Silberlinge FSE – foto fal forum di ferrovie.it

Vanno dunque elencate nel novero dei rotabili in acciaio INOX circolanti in Italia ai quali abbiamo dedicato questa serie, anche se il fatto che siano completamente verniciate non ne rende visibile la natura. Peraltro anche in Germania é assai raro ormai vederle non verniciate. (Altre foto delle Bteem di FSE sul forum di ferrovie.it).

Le carrozze SNCF INOX-TEE

Accenniamo brevemente al fatto che altre carrozze Inox costruite su licenza Budd sono circolate sui binari italiani. Si tratta delle carrozze TEE-Inox, note come Mistral 69. Ne abbiamo parlato dettagliatamente trattando del TEE Cisalpin, e rimandiamo a quell’articolo per dettagli.

La carrozza più caratteristica della serie: la A4Dtux. -Foto © luc.beaumadier.free.fr

La carrozza più caratteristica della serie: la A4Dtux. -Foto © luc.beaumadier.free.fr

Con questo chiudiamo la lunga rassegna dei rotabili INOX in Italia. Anticipiamo che di una argomento in qualche modo legato, le carrozze leggere in acciaio (ma non INOX) di origine svizzera ma usate in varie concesse in Italia, parleremo un’altra volta.

Una Leichtstahlwagen (Bz 80) di origine svizzera in servizio presso FNM. Foto © marco nattan da www.trenomania.org

Una Leichtstahlwagen (Bz 80) di origine svizzera in servizio presso FNM. Foto © marco nattan da http://www.trenomania.org

In scala N

A fine anni ’80 le Tipo P erano state prodotte da Ibertren, in tre versioni: spagnola (6207), francese (6214) e italiana.

Lato corridoio della carrozza P di Ibertren in versione RENFE

In anni più recenti sono realizzate magistralmente da LS Models, in sei diverse versioni .

Vettura tipo P - LS Models 79101 - lato corridoio

Vettura tipo P – LS Models 79101 – lato corridoio

LS Models ha realizzato anche le WLAB-30

Coppia di WLAB-30 di LS Models

Delle P e delle WLAB-30 in scala N abbiamo parlato ampiamente in un post sulle carrozze CIWL post seconda guerra mondiale al quale rimandiamo.

La MDVE INOX, singola carrozza peraltro poco nota, é di limitato interesse modellistico e non ci risulta riprodotta in scala N.

Le Silberlingen sono, o sono state, a catalogo dei maggiori produttori di scala N tedeschi: Fleischmann, Arnold e Minitrix . Per riprodurre le carrozze FSE dovrebbe essere sufficiente ridipingerle. Putroppo la semipilota ristrutturata è però radicalmente diversa da quelle tedesche, quindi andrebbe eventualmente riprodotta artigianalmente.

Le Silberlingen di Fleischmann

Le Silberlingen di Fleischmann

Le INOX-TEE francesi sono state riprodotte in passato in modo un po’ approssimativo da Lima e Arnold. Molto ben fatte sono invece quelle attualmente prodotte da Hobbytrain e commercializzate da Pirata. Anche per queste rimandiamo all’articolo nel quale abbiamo trattato del TEE Cisalpin.

Hobbytrain HN22058

Hobbytrain HN22058


In questa serie:
1) Gli streamliners americani
2) Gli streamliners italiani. Parte 1: Le carrozze Inox FS
3) Gli streamliners italiani. Parte 2: I Tolloni FNM
4) Gli streamliners italiani. Parte 3: Le Emmine Inox FCL
5) Gli streamliners italiani. Parte 4: I binati FCV – LFI 
6) Gli streamliners italiani. Parte 5: Le ALe 056 (SATTI/GTT, LFI/TFT, FAS)
7) Gli streamliners italiani. Parte 6: Hüttenfiltzer (SATTI D.51)
8) Gli streamliners italiani. Parte 7: Altre carrozze in acciaio Inox (questo articolo)
9) Gli streamliners italiani. Parte 8: SNFT An 70.231 Faruk (non ancora pubblicato)


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Pubblicato il 21 settembre 2013 – ultima modifica 30 settembre 2013

In un altro articolo abbiamo parlato dei treni “Cisalpino” che tra il 1993 e il 2009 gestì il traffico ferroviario internazionale tra l’Italia e la Svizzera. Questo nome era stato già usato in passato in ambito ferroviario,  ben prima che fosse fondata l’omonima società, per identificare un Trans Europe Express transfrontaliero.

A partire dal 1961 vi fu il TEE Cisalpin che connetteva Milano con Parigi, via Svizzera. Il nome di questo treno deriva dalla parola latina cisalpinus, utilizzata dai romani per identificare la parte di territorio che sta al di qua (cis) delle Alpi (Alpes) verso la Pianura Padana. Fu inizialmente operato dal RAe 1050 quadricorrente fino al 1974, in composizione da 5 elementi fino al 1966, e da 6 successivamente. In effetti, erano ben quattro i tipi di elettrificazione incontrati sul percorso: 1,5 kV cc SNCF (da Parigi a Dole) 25 kV 50 Hz SNCF, (da Dole a Vallorbe), 15 kV 16⅔ Hz SBB-CFF-FFS, (Vallorbe-Chiasso) e 3 kV cc FS (Chiasso-Milano).

TEE Cisalpin operato dalla Rae 1053 a Losanna. Foto © Stephan Wohlfahrt da www.bahnbilder.net

TEE Cisalpin operato dalla Rae 1053 a Losanna. Foto © Stephan Wohlfahrt da http://www.bahnbilder.net

Il 5 ottobre 1962, poco dopo l’avvio del serviziol TEE Cisalpin subì un grave incidente nei pressi della cittadina francese di Montbard: lanciato 140 chilometri all’ora, il Rae 1053 si scontrò con un treno cisterna deragliato, rovesciandosi. 10 persone persero la vita.

L'incidente di Montbard

L’incidente di Montbard, foto tratta da http://www.marklin-users.net

Dopo lo sfortunato esordio, il Rae viaggiò soddisfacentemente per altri dodici anni. Le esigenze di aumentare la capacità dl convoglio portarono nel 1974 ad affidare il servizio a materiale ordinario, usando carrozze TEE francesi e svizzere di tipo Mistral 69. Si poté così passare dai 216 posti del Rae a 6 elementi (in precedenza erano stati 174 posti in composizione da 5) ai 310 posti offerti dalla composizione basata su  solo carrozze di prima classe: in partenza da Parigi c’erano tre  A8u a corridoio centrale, tre carrozze a scompartimenti A8tu, una ristorante Vru, una con compartimento bar A3rtu e una carrozza salone con compartimento bagagliaio e generatore A4Dtu. Due carrozze (una A8tu e una A8u) erano SBB, il resto del convoglio era SNCF.

Le “Mistral 69” furono realizzate in 86 esemplari così ripartiti:

  • 28 voitures à couloir central type A8tuj (46 posti)
  • 27 voitures a couloir latéral type A8uj (48 posti)
  • 4 voitures multiservices et bar type Aruxj (solo zona bar)
  • 2 voitures bar type A3rtuj (17 posti + zona bar)
  • 11 voitures restaurant type Vruj (42 posti ristoro)
  • 14 fourgons générateurs type A4Dtuxj (21 posti e compartimento di servizio).
Carrozze Mistral 69 in transito nella valle del Reno. Dettaglio da una foto da trains-worldexpresses.com

Carrozze Mistral 69 in transito nella valle del Reno. Dettaglio da una foto da trains-worldexpresses.com

La carrozza più caratteristica della serie: la A4Dtux. -Foto © luc.beaumadier.free.fr

La carrozza più caratteristica della serie: la A4Dtux. -Foto © luc.beaumadier.free.fr

Carrozza ristorante VRu -Foto © luc.beaumadier.free.fr

Carrozza ristorante VRu -Foto © luc.beaumadier.free.fr

Carrozza bar A3rtuj - Foto da www.trains-en-voyage.com

Carrozza bar A3rtuj – Foto da http://www.trains-en-voyage.com

Interno di un A8tu-Foto da ww.citedutrain.com

Interno di un A8tu-Foto da ww.citedutrain.com

Le “Mistral 69” sono la seconda serie di carrozze inox delle SNCF (ma vendute anche alle ferrovie belghe NMBS-SNCB e svizzere SBB-CFF-FFS). La prima serie, simile, era del 1961 ed è nota come “PBA” (Paris-Bruxelles-Amsterdam) ed era in dotazione a SNCF e SNCB. In totale si trattava di 36 carrozze (si veda www.trains-en-voyage.com):

  • 11 voitures à couloir central type A8tuj (46 posti)
  • 7 voitures à couloir latéral type A8uj (48 posti)
  • 4 voitures bar A3rtuj (17 posti + zona bar)
  • 7 voitures avec cuisine A5rtuj (29 posti + cucina)
  • 7 voitures fourgons A2Dxj (due compartimenti polizia doganale + 1 compartimento speciale).

Anche per queste carrozze, i disegni si trovano su lorenzoweb.free.fr. Interessanti foto (soprattutto di interni) delle PBA si trovano su forum.e-train.fr.

Ma torniamo al Cisalpin. La composizione, di 9 carrozze tra Parigi e Losanna, era la seguente:

A4Dtux SNCF – A8u SNCF – A8u SNCF – A8tu SNCF – Vru SNCF – A8tu CFF- A3rtu SNCF – A8tu CFF – A8u SNCF

La composizione si riduceva a 6 sulla tratta italiana: non proseguivano una A8tu e una A8u e la Vru – ma in certi periodi invece la Vru entrava in Italia, e si fermava la A3rtu.  Vari dettagli sono reperibili sul forum ferramatori.it.

Nel periodo estivo tra il 1975 e il 1979 la percorrenza fu estesa fino a Venezia, e la composizione fu allungata (ma solo nei fine settimana) con un A8u addizionale. Il TEE Cisalpin cessò il servizio nel 1984. Ne riportiamo alcune vecchie immagini reperite in rete.

L'Espresso Cisalpino a Venezia negli anni '80 - Foto © di autore sconosciuto

Il TEE Cisalpin a Venezia negli anni ’80 con carrozze Mistral 69 – Foto © di autore sconosciuto

Cisalpino il 31 gennaio 1981 - Foto © di Barolomeo Fiorilla, www.unferrovieremacchinista.it

TEE Cisalpin il 31 gennaio 1981 – Foto © di Bartolomeo Fiorilla, http://www.unferrovieremacchinista.it

Cisalpin in Italia - Foto Aldo Riccardi, tratta da www.fotoamatori.it - originale pubblicato su TuttoTreno

Cisalpin in Italia – Foto Aldo Riccardi, tratta da http://www.fotoamatori.it – originale pubblicato su TuttoTreno

TEE Cisalpin in Svizzera negli anni '80. Foto © autore sconosciuto

TEE Cisalpin in Svizzera negli anni ’80. Foto © autore sconosciuto La carrozza rossa e bianca a centro treno è una “Le Capitole” ristorante, quelle argento sono tutte di tipo “Mistral 69”

Cisalpin in Francia, trainato da una BB22000 a Digione nel 1983. Foto da www.forum-duegieditrice.com

Cisalpin in Francia, trainato da una BB22000 a Digione nel 1983. Foto da http://www.forum-duegieditrice.com

In scala N

Per quanto riguarda la prima epoca TEE, c’è il RAe prodotto da Kato-Hobbytrain.

SBB Rae prodotto da Hobbytrain

SBB Rae prodotto da Hobbytrain

Per l’epoca successiva, carrozze “Mistral” e “Le Capitole” sono state prodotte in scala N in varie versioni. Arnold negli anni ’60 aveva riprodotto una delle Mistral (la A8u) accorciata (art.0609).

Arnold (cat.0369) -A8uj TEE PBA inox - foto da referencement-n.com

Arnold (cat.0369) -A8uj TEE PBA inox – foto da referencement-n.com

Lima ne aveva fatto una simile, catalogo 320309. Si trattava di una versione di carrozza Inox PBA precedente alle Mistral 69, la A9myfi . Un pochino meglio della Arnold, ma ancora un giocattolo.

A9myfi DEV Inox Lima - foto da referencement-n.com

A9myfi DEV Inox Lima – foto da referencement-n.com

Poi, con le solite approssimazioni, aveva realizzato anche una Le Capitole (cat. 320325). Lo stampo era quello solito delle UIC-Y FS spacciate per UIC-X.

Per trovare le Mistral riprodotte correttamente nelle varie versioni (A8tu + A8u + A4Dtux + VRu + ARux) bisogna arrivare al 2008 e a LS Models. Le vetture sono commercializzate in tre set da tre carrozze ciascuna (77101 – A8tu + A8u + A4Dtux, 77102 – A8tu + A8u + VRu, 77103 – A8tu + A8u + ARux), più una carrozza venduta singolarmente (77104 – A8tu). Dettagli si trovano su referencement-n.com o su www.spur-n-schweiz.ch.

LS-Model-VRu Voiture restaurant - Foto © PFS da www.spur-n-schweiz.ch

LS-Model-VRu Voiture restaurant – Foto © PFS da http://www.spur-n-schweiz.ch

LS MODELS ARux Voiture bar - Foto © PFS da www.spur-n-schweiz.ch

LS MODELS ARux Voiture bar – Foto © PFS da http://www.spur-n-schweiz.ch

LS MODELS - A4Dtux Fourgon générateur - Foto © PFS da www.spur-n-schweiz.ch

LS MODELS – A4Dtux Fourgon générateur – Foto © PFS da http://www.spur-n-schweiz.ch

LS-Model-a8u-couloir-lateral - Foto © PFS da www.spur-n-schweiz.ch

LS-Model-a8u-couloir-lateral – Foto © PFS da http://www.spur-n-schweiz.ch

LS Models - A8tu Couloir central - Foto © PFS da www.spur-n-schweiz.ch

LS Models – A8tu Couloir central – Foto © PFS da http://www.spur-n-schweiz.ch

Quest’anno (2013) anche Hobbytrain ha messo in produzione le carrozze Mistral 69, in due set dedicati al TEE Paris-Ruhr. Il primo set (HN 22057, 270€ a listino) contiene una A4Dtux  e una A8tu, oltre ad una motrice policorrente DB Br184 (EuropaLok) probabilmente di scarso interesse per il modellista italiano.

Set Hobbytrain HN 22057

Set Hobbytrain HN 22057

In realtà la Br184 circolò anche in Italia, seppur per poco: tra il 13 e il 20 aprile 1972 una unità (la 003) svolse delle prove tra Milano e Chiasso, e tra Milano e Venezia, assistita ad una E 444 prototipo usata come scorta per eventuali guasti. Poco dopo fu testata anche tra Bologna e Prato. Non giunse però mai ad effettuare in esercizio regolare sulle FS (grazie a Gigi Voltan per la segnalazione!). Per approfondimenti si veda www.blainestrains.org.

DB Br 184.003 a Milano nel 1972 - Foto AEG

DB Br 184.003 a Milano nel 1972 – Foto AEG

Ricordiamo che anche Lima aveva una Br 184 tra i suoi Micromodel: era tra le novità del 1968.

Pagina dal catalogo Lima Micromodel del 1968. In alto a destra la

Pagina dal catalogo Lima Micromodel del 1968. In alto a destra la “Europa lok”

Ma chiudiamo questa divagazione e torniamo al Cisalpin. Il secondo set Hobbytrain (HN 22058, 236 € a listino) contiene una Vru, una A8tu ed una A3rtu. I set sono prodotti in collaborazione con LS-Model, e quindi le carrozze sono quelle già discusse sopra. Anche i prezzi (poco meno di 60 € a carrozza) sono allineati con quelli di LS Model.

Hobbytrain HN22058

Hobbytrain HN22058

Analoga operazione è stata presentata da Pirata a Novegro, con l’introduzione diretta sul mercato italiano delle Mistral 69 di LS-Model proprio in configurazione TEE Cisalpin.

Le Mistral di LS Models nella bacheca Pi.R.A.T.A. a Novegro 2013. Foto © Massimo Tironi dal forum nparty.

Le Mistral di LS Models nella bacheca Pi.R.A.T.A. a Novegro 2013. Foto © Massimo Tironi dal forum nparty.

Arnold ha prodotto alcune “Le Capitole”, ma l’unica realmente interessante per il Cisalpin è la ristorante, prodotta da Minitrix.

Minitrix Le Capitole - Voiture Restaurant

Minitrix Le Capitole – Voiture Restaurant

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Pubblicato: 15 dicembre 2012, ultima modifica 29 gennaio 2013

Le carrozze UIC-X sono state una presenza costante degli ultimi 50 anni delle ferrovie italiane. Successive all’esperimento fatto con le UIC-Y, hanno infatti costituito l’asse portante del rinnovamento del parco passeggeri iniziato a metà degli anni ’60, quando hanno iniziato a sostituire le ormai inadeguate carrozze preesistenti offrendo un mezzo molto più comodo per i viaggi a lunga percorrenza.

Una E.646 traina una UIC-X DB di prima e una UIC-X FS di seconda a Roma a fine anni '60, foto © Arnaldo Vescovo da Facebook

Una E.646 alla testa dell’Italy Express a Roma nel maggio 1977. Si vedono  una UIC-X DB di prima e una UIC-X FS a cuccette di seconda. Foto da Facebook, © Giorgio Vescovo, per gentile concessione di Arnaldo Vescovo

Sono state costruite in sei diverse serie (64, 66-68, 68, 70, 75, 79-82). per un totale di 4746 unità (incluse 525 tra postali e bagagliai, numeri da stagniweb). Nei circa 20 anni della loro produzione (dal 1964 al 1987) sono state realizzate in un gran numero di varianti, uniformate dalla lunghezza di 26,40 metri e da vari aspetti costruttivi, ma differenziate per molti particolari, dai carrelli ai finestrini, dalle carenature ai tipi di porta di accesso. Nel corso degli anni hanno vestito varie livree.

Presentano un tetto liscio a ricasco sulle testate (l’ultima serie, 1982, ha il tetto cannellato), con o senza aeratori. Allo stato di origine, le carrozze hanno finestrini apribili bordati in color oro chiaro, porte ad anta pieghevole (dette anche “a libretto”), a seconda della serie possono avere carenature sul bordo inferiore della cassa (avvolgenti o ridotte). Sono (in genere) ammesse al servizio internazionale ed hanno velocita’ massima consentita di 160 Km/h, anche se alcune serie hanno velocità ridotta a 140 Km/h. Tra il 1970 e il 1977 varie unità furono abilitate ai 180 Km/h, caratteristica segnalata da una linea rossa al longherone del telaio. Dal 1987, per ovviare alla carenza di materiale da mettere in composizione ai primi IC cadenzati entrati in sostituzione dei TEE, un certo numero di carrozze fu dotato di smorzatori antiserpeggio e di deflettori antiturbolenza ai finestrini consentendo di elevare la velocità massima a 200 Km/h.

A partire dal 1995 furono operate varie riqualificazioni. Fra il 2004 e il 2006 sei vetture UIC-X (una di prima classe, una mista, tre di seconda e un bagagliaio-postale) sono state riportate nell’originale livrea grigio ardesia e sono entrate a far parte del parco storico delle Ferrovie dello Stato. Si è costituito così un convoglio anni ’70, che può essere utilizzato anche per viaggi speciali su medie e lunghe distanze. In anni recenti, varie vetture dismesse sono state cedute a paesi dell’Europa orientale.

Carrozze UIC-X in Albania, ancora con livrea e marcatura FS

Poichè l’argomento è ampio lo dividiamo in più parti. In questo primo articolo vediamo le origini e le sorelle europee, e terminiamo trattando infine la produzione in scala N delle UIC-X non italiane.

Nel secondo presenteremo le varie tipologie di UIC-X nazionali, e le livree che hanno vestito negli anni.

Nel terzo vedremo le varie serie di UIC-X italiane, quali caratteristiche le differenzino, ed esamineremo la produzione in scala N delle UIC-X nazionali.

Nella quarta parte tratteremo le varie riqualificazioni delle UIC-X italiane ordinarie.

Quinto e sesto articolo saranno dedicati rispettivamente alle Ristoro e alle Cuccette, mentre l’ultima sezione sarà dedicata a postali e bagagliai.


Le origini

Le prime carrozze tedesche a superare i 24 m di lunghezza furono le ymg del 1951, poi chiamate yl. La loro lunghezza di 26,4 m stabilì il precedente che di lì a qualche anno sarebbe divenuto uno standard internazionale. Poco dopo furono costruite le prime carrozze di tipo “m”, della stessa lunghezza. Le “m” in quello spazio si riuscivano a collocare 12 scompartimenti di seconda classe oppure 10 di prima, sempre da 6 posti e con la caratteristica di avere le poltrone completamente reclinabili fino a formare una specie di letto. Le carrozze avevano vestiboli di accesso e ritirate alle estremità. Il successo di tale modulo fu grande, cosicché per varie decadi vetture disegnate su questo cliché furono impiegate in espressi prima, e in Intercity ed interregionali dopo, fino ad essere poi cedute ad altre amministrazioni che hanno continuato ad usarle dopo la dismissione da parte delle DB (ma ancora oggi nelle DB vi sono carrozze di questo tipo in servizio).

I primi tre prototipi di “m” entrarono in servizio nel 1953: si trattava di una ABüm-52 e di due ABC4üm-52. Erano dotati dei nuovi carrelli Minden-Deutz, che avrebbero poi per lungo tempo accompagnato questo tipo di vetture. Nel 1954 la sperimentazione proseguì con altre 10 carrozze (2 AB4üm-52 , 1 ABC4üm-52 e 7 C4üm-52). Con questa fornitura si chiuse la fase prototipale ed iniziò la produzione di massa, con circa 200 carrozze di prima A4ümg-54/A4üm-54/Aüm 202 in quella che sarebbe diventata la tipica livrea blu cobalto.

DB Aüm202 – Carrozza UIC-X di prima classe

La serie di prime successiva, a partire dalla Aüm 203, vide la sostituzione delle porte a battente con le porte Mielich, che da noi sarebbero poi state chiamate ” a libretto”. Nel frattempo videro la luce molte carrozze miste di varie tipologie, che sarebbero poi divenute di seconda con l’abolizione della terza classe. Ebbero l’altrettanto classica livrea verde. A partire dagli anni ’70 le livree divennero più allegre e fantasiose,  prima con le  “pop“, poi con le blu oceano/beige per le seconde e rosso/beige per le prime, Neue Bahn, ICE, Regio, Nachtzug…

Carrozza BDms272 delle DB – UIC-X di seconda classe

Nel 1961 il modulo inventato dalle carrozze tipo “m” venne standardizzato in ambito UIC nel Bollettino 567, ed iniziò la sua diffusione in vari paesi, ognuno dei quali lo reinterpretò modificandone alcuni dettagli ma tenendo invariato l’impianto generale.

Confronto ravvicinato tra una UIC-X tedesca (Bvcmh in livrea Nachtzug) e una italiana (AB) – A parte i carrelli, si notino i gradini e i finestrini delle porte – Foto © Benjamin Köhler da railfaneurope.net

Oltre che in Italia e nelle DB, le UIC-X hanno fatto parte del parco ferroviario in Spagna (Renfe serie 8000), Olanda, Svizzera, Austria e Turchia. Come già detto, alcune carrozze dismesse sono poi state cedute ad altre amministrazioni (come le ex FS in Albania).

Carrozza Renfe serie 8000 (UIC-X)

UIC-X olandese: NS ICK-B. Finestrini sulle porte simili ai tedeschi. Foto © nulpunt0 da flickr

Carrozze UIC-X Svizzere – Foto © Winfried Hauer

Carrozza UIC-X austriaca – Foto da http://www.bahn-austria.at

Carrozza UIC-X delle TCDD (Ferrovie Turche). queste vetture furono costruite in Turchia nel 1975. Foto da railfaneurope.net

Si noti come le carrozze austriache, svizzere e turche abbiano il tetto a botte anzichè a ricasco alle estremità. Nonostante i vari dettagli differenti, si nota il generale impianto in comune: la lunghezza di 26,4 m, la strutturazione in 10 compartimenti di prima e 12 di seconda, le porte a libretto ecc.


Le UIC-X estere in scala N

Lima aveva realizzato carrozze ispirate alle UIC-X, ma sensibilmente accorciate (138 mm invece che 165). Tra l’altro, le carrozze finivano per somigliare molto più a delle UIC-Y invece che a delle UIC-X. Oltre che in versione italiana, ve ne furono alcune in versione francese, ed in una pletora di livree diverse in versione DB (a 9, 10 e 12 finestrini). In versione a lughezza corretta Lima aveva prodotto una carrozze DB in due livree: blu e blu-oceano/crema: cat. 32-0858 (carenata). Contrariamente a quanto avviene di solito, si tratta di applicazione di livrea tedesca a una vettura italiana (si osservino i finestrini sulle porte).

Lima 32-0858

Rivarossi aveva realizzato un set di ben 4 carrozze diverse DB: una seconda verde (12 finestrini, tipo Büm, cat 2683, poi 9527), una prima blu (10 finestrini, tipo A4ümg , cat 2681, poi 9525), una buffet-bar rosso-verde (10 finestrini ,ma con arredamento interno diverso da quello delle prime, BRbuümh 262 , cat 9521) e un bagagliaio verde (tipo Düm, cat. 2685). Le A4ümg, Büm e Düm sono interessanti per una ambientazione italiana perchè negli anni ’70 queste vetture viaggiavano frequentemente sui nostri binari in composizione a treni internazionali.

Carrozza A4ümg delle DB, Rivarossi cat 2681, poi 9525

Carrozza Büm delle DB;, Rivarossi cat 2683, poi 9527

Carrozza mista seconda/Buffet-bar BRbuümh 262 , Rivarossi cat 9521

Arredamento interno della carrozza Buffet-Bar di Rivarossi.

Nei primi anni ’80 Rivarossi aveva prodotto versioni nei colori blu oceano/crema di prima (9613), seconda (9614) e bagagliaio (9615).

Rivarossi 9613

Rivarossi aveva fatto anche una versione francese (sola seconda classe, cat. 2484, poi divenuto 9528). Vi sono un paio di fatto curiosi: il primo è che pure essendo una carrozza di seconda classe, presenta solo dieci compartimenti (insomma, lo stampo è quello delle prime tedesche e italiane). Il secondo è che le UIC-X francesi non esistono, e quindi la vettura era una approssimazione (troppo lunga) di una UIC-Y (che per l’appunto aveva 10 compartimenti in seconda…): insomma qui Rivarossi ha fatto l’esatto contrario di quanto aveva fatto Lima: la prima spaccia una X per Y, la seconda aveva delle (quasi) Y e le presentava come X!

Rivarossi 2684, la (falsa) UIC-X francese.

Rivarossi 2684, la (falsa) UIC-X francese.

Una curiosità è che Fleischmann ha realizzato nel 2010 una versione spagnola (in realtà come spesso avviene è solo una ripittura di una carrozza tedesca):

Fleischmann 811404 – UIC-X Renfe

Una lista di altre UIC-X estere (probabilmente non esaustiva) è la seguente:

  • Roco: DB, cat. 24311-312-313-315-316 (senza carena) 24310-314-318-319 (con carena).
  • Fleischmann: DB, cat. 8111K-8113K-8114K, 8191-8192-8193-8199, 8618, 8641-8642-8643-864 e NS cod. 82/8645-8646
  • Minitrix: DB, cat. 13370-371.
  • Arnold: DB, cat. A 3970
  • Hobbytrain: SBB-CFF-FFS, 9 Bm-Bcm, 4 Am, 5 ABm, SBB – ÖBB: 4 Bcm
  • Kato: SBB-CFF-FFS, 12 Bm-Bcm-Bpm, 8WRm
  • LS-Models – alcune SBB-CFF-FFS

Si tratta di carrozze interessanti sia perchè hanno circolato in Italia in treni internazionali, sia perchè alcune delle DB possono costituire una basa per le italianizzazioni. Delle UIC-X italiane in scala N parleremo in un prossimo articolo.

Carrozze UIC-X tedesche in Val d’Isarco – Foto ©Brian Stephenson da railpictures.net


Ringrazio Gigi Voltan per aver controllato le bozze della intera serie di articoli sulle UIC-X, e per i suoi preziosissimi suggerimenti e correzioni.

Tutti gli articoli di questa serie sulle UIC-X:

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pubblicato: 14 aprile 2012, ultima modifica 7 gennaio 2023

Abbiamo già trattato le carrozze letto CIWL con cassa in metallo costruite tra le due guerre mondiali. Esaminiamo qui quelle costruite nel dopoguerra. Si tratta di pochi modelli, perchè a inizio anni ’70 la Compagnie Internationale des Wagons Lits terminò la sua gloriosa storia centenaria, anche se in forma ridotta e sotto diverso nome la compagnia esiste tuttora. Dismessa la dicitura “Compagnie Internationale des Wagons Lits”, per un po’ le vetture ebbero il simbolo TEN (Trans Europe Nacht – Notte – Nuit) che riecheggiava un altro mito: il  Trans Europe Express (TEE), la cui epoca era anche giunta al tramonto. Le carrozze furono poi vendute alle compagnie nazionali, che procedettero alla modifica o creazione di nuove vetture.

Qui tratteremo solo i modelli di origine CIWL (P, UH, MU, T2, T2S e YF/YFT/YC) oltre che alcune evoluzioni proprie FS. Segnaliamo poi una interessante pagina (in olandese) dedicata alle vetture letto dell’epoca qui discussa. So che è un azzardo pubblicare questo post poco prima dell’uscita del nuovo libro di Luigi Voltan dedicato proprio alle carrozze FS ex CIWL previsto per maggio, ma conto come al solito sulle sue preziose correzioni ed integrazioni…

Tipo P

I vagoni-letto di tipo P sono stati ordinati nel 1954 e consegnati nel 1955 e 1956 in 80 esemplari dai loro costruttori Nivelles, Carel et Fouché, Ansaldo e Fiat. Il loro nome fa riferimento al loro ideatore, Albert Pillepich, ingegnere a capo dei servizi tecnici della CIWL. Destinati a una clientela di alto livello, offrono, solo in 1° classe, 20 scompartimenti da un posto organizzati su due livelli. Tali vagoni caratterizzati da una cassa inox (tecnologia Budd) e carrelli N Schliren potevano circolare a 140 km/h.

Carrozza tipo P – lato cabine

Carrozza tipo P – lato corridoio

Nel 1971 il materiale CIWL fu venduto alle varie ferrovie nazionali europee. Le FS acquisirono 21 carrozze numerate 6183 75-41 701~706 and 6183 75-41 750~764 e classificate come Tipo 1955 WL-P. Altre carrozze furono utilizzate sulle reti SNCF, SNCB, NS e ÖBB. In Francia furono proposte in 2° classe a partire dal 1981, a titolo sperimentale, ma furono poi ritirate dal servizio dopo che il 26 luglio 1983 la rottura di un asse provocò il deragliamento del Nizza-Parigi causando cinque morti.

Una P in composizione nel Parigi-Briga, da forum-duegieditrice

Nel 1992, 17 esemplari furono modificati aumentando la capacità a 30 letti. Sono denotati WLAB-30, e furono usati dalle NS e dalla SNCB, ad esempio sulla connessione Vienna-Bruxelles.

WLAB-30 delle SNCB, foto Daniel Van de Gaer

Tipo UH

I vagoni UH (Universal Hansa) furono prodotti in Germania per CIWL e per la concorrente DSG. Consegnati come riparazione di guerre dalla ditta tedesca Hansa Waggonbau (CIWL dal n° 4581 al 4600), hanno fatto la loro comparsa a partire dal 1957. Un’altra serie di 20 vagoni (CIWL dal n° 4601 al 4620) è stata realizzata da Waggon- und Maschinenbau GmbH Donauwörth. Offrivano 33 posti ripartiti in 11 scompartimenti modulabili, da cui la loro designazione WLAB 33 e figurarono nei treni come il Treno Blu (treno) Parigi-Ventimiglia, il Nord-Express Parigi-Copenhagen o la Puerta del Sol Parigi-Madrid. In Germania carrozze dello stesso tipo  furono classificate inizialmente come WLAB4ümg-59, e poi dal 1966 come WLABm 174. La prima serie aveva carrelli Minden-Kassel, la successiva MD 33.

Schema della UH

UH CIWL 4615 lato corridoio- Foto © Rolf Wiemann da railfaneurope.net

UH 4599 lato cabine

Nelle FS le UH hanno avuto livrea TEN con tetto bianco, con tetto blu, e successivamente sono state modificate sopprimendo le porte ad una estremità.

UH FS con porte soppresse – Foto © Rolf Wiemann da railfaneurope.net

La seconda serie delle UH (WLABmh 174) aveva lato corridoio modificato, con la riduzione in numero e l’ampliamento in dimensione delle finestrature, prefigurando l’aspetto delle successive MU.

WLABmh174 (seconda serie UHansa) – foto © TobiasKohler da railfaneurope.net

Tipo YF – YC

La serie YF era composta di 28 vetture (4641-4668) costruite a Zaragoza da Material Móvil y Construcciones (Antiguos talleres Carde y Escoriaza) tra il 1963 e il 1965. La precedente serie YC era identica, ma costruita da Fiat nel 1958 (numeri 4621-4640). Esternamente le vetture sono piuttosto simili alle UH. Avevano 11 cabine da 2 posti ciascuna, e lavandini in ogni cabina (Le UH avevano 3 posti per cabina). Un telefono interno connetteva ogni cabina con il compartimento del conduttore. Successivamente i due comparimenti alle estremità furono modificare per alloggiare 3 letti ciascuno (“Tripla” o “Turista”), e le vetture modificate furono denominate YFT. Alle estremità c’erano due servizi con lavandino e WC. Le vetture erano dotate di un compressore Stone per la produzione di aria condizionata, che poteva essere alimentato dalla motrice o da un generatore diesel montato a bordo. Aveva anche un piccolo frigo. La demolizione delle vetture è avvenuta tra il 1992 e il 2004, ma le YFT 4648 e 4675 sono preservate da AZAFT.

YF 4648 in Spagna – lato corridoio

YF 4648 lato cabine – foto © Tomeso da flick’r

YC delle FS a Bolzano

Tipo MU

Tale sigla MU significa «Moderni Universali». Tale carrozza climatizzata è stata prodotta in 100 esemplari da Waggon- und Maschinenbau GmbH Donauwörth nel 1964, mentre un altro contingente fu consegnato da Fiat nel 1973 e denominato MUF. Con i loro carrelli Minden-Deutz tipo 4, sono adatte ai 160 km/h. L’allestimento ha 12 scompartimenti cabine attrezzabili a singolo (S) doppio (D) o triplo letto (T3). Solo in Italia, cabine attrezzabili S o D (ma non T3) erano denominate di tipo M. Un ammodernamento delle MU è all’origine delle MUn delle NS.

Le FS hanno 2 carrozze della serie 1964 (61 83 72-70 587 e 588), 23 della serie 1972  Tipo MU FD , di cui 11 di proprietà FS da”origine (61 83 72-71 700 / 710) e 12 ex CIWL-Pool FS (61 83 72-71-745/756), 91 della serie 1981 (MU FS: 61 83 72-71 763 / 853) e 45 della serie 1990 (Tipo MU/200 FS, con smorzatori antiserpeggio e atte ai 200 Km/h, 61 83 72-90 000 / 044), tutte classificate WLABm. Le più vecchie (ormai accantonate) avevano carrelli CCIWL tipo L per le prime serie e Minden Deutz poi, mentre quelle successive montavano carrelli Fiat.

MU in livrea CIWL lato cabine – foto © M.Van der Linden da railfaneurope.net

Una MU FS in livrea TEN lato corridoio. Foto © Rolf Wiemann da railfaneurope.net

MU FS in livrea XMPR-notte lato cabine, foto © Massimo Rinaldi da railfaneurope.net

FS Carrozze a letti MU:200 - tipo 1989 - Foto © Imperato da trenomania

FS Carrozze a letti MU:200 – tipo 1989 – Foto © Imperato da trenomania

MU FS in livrea Artesia lato corridoio, foto © Emanuele rava da railfaneurope.net

MU rinnovata, vista corridoio, foto © Gabriele Nicastro

Le MU sono state incluse anche nei convogli Thello.

61 83 72-90 036-4 WLABm – Foto © Lorenzo Pallotta da http://www.fotoferrovie.info

Dopo un periodo che sembrava segnare la sparizione dei treni notturni vi sono stati segni di revival. Una MU è stata inclusa nel primo convoglio Treni Turistici Italiani vestendone la livrea.

Carrozza MU in livrea TTI,, da un filmato

C’è poi la versione Excelsior, ovvero le WL MU A, munite di una suite matrimoniale (SU) e sette cabine attrezzabili a singolo (S) o a doppio letto (D). Si tratta delle 61 83 78-90 000 / 019 del 1997, e sono classificate WLAm.

MU A Excelsior 61 83 70 90 000 lato cabine – foto © Gabriele Cipolla da trainsimsicilia.net

MU A Excelsior 61 83 70 90 016 lato corridoio – foto © Gabriele Cipolla da trainsimsicilia.net

Tipo T2

Nel 1968, la CIWL lancia una carrozza innovativa per allargare della clientela dei vagoni-letto: la carrozza WLAB T2, il cui nome significa « Turisti di 2° classe », è la prima a permettere di viaggiare in coppia in seconda classe. La struttura è costituita da diciotto piccole cabine, nove con due letti ribaltabili sovrapposti e, intercalate, altre nove, sopraelevate, con divano fisso e due letti alti paralleli, per un totale di 36 posti.

Una T2, lato compartimenti,  in Spagna

T2 lato corridoio a Lourdes nel 2007 – foto © Christian Fincato da railfaneurope.net

Tipo T2S

La serie T2s (CIWL dal n° 6401 al 6463), è una variante della T2 che dispone solo di cabine con letti sovrapposti. E’ stata costruita da Schlieren nel 1975 e montata su carrelli Minden-Deutz di tipo 6. Le FS fecero realizzare da FIAT una nuova serie di 60 carrozze nel 1982.

Schema del T2S

T2S FS in livrea XMPR notte – lato cabine – foto © MassimoRinaldi

T2S FS in livrea XMPR notte – lato corridoio

Le FS avevano 29 carrozze T2 S serie 1975 (61 83 75-71 418 / 447) e 80 T2 S FS serie 1979-82-85 (61 83 75-71 464 / 543),  anch’esse classificate WLABm – cosa che non aiuta, visto che è la stessa marcatura delle MU! Infatti altre reti le classificano WLABsm.

le T2s di prima serie hanno carrelli MD e dal lato del corridoio 6 finestrini grandi (su 8) non apribili a vetro unico, quelle di seconda serie hanno i carrelli Fiat a collo di cigno e tutti i finestrini apribili lato corridoio.

Da una ristrutturazione delle T2S discendono le T3S. La modifica ha inizialmente (2007) interessato 11 vetture T2S, ma è prevista per un totale di 56 carrozze. La marcatura rimane quella della vettura modificata. Dopo la modifica offrono 4 cabine da 4 letti (classificate come Excelsior E4) e 6 cabine da 3 posti letto stile MU.

Schema della T3S

T3S lato corridoio

T3S lato cabine, foto Marklar dal forum ferrovie.info

Lista dei numeri di servizio CIWL

numeri quantità Tipo Note
4501-4525 25 P
4526-4550 25 P
4551-4565 15 P
4566-4580 15 P
4581-4619 39 UH
4620-4640 21 YC
4641-4668 28 YF per Spagna
4669-4690 22 YF per Spagna
4701-4740 40 MU
4741-4760 20 M
4761-4775 15 MU
4776-4785 10 MU
4786-4790 5 MU
4791-4805 15 MU
4806-4820 15 MU
4821-4868 48 MU
4869-4959 91 MU
5001-5020 20 T2
5101-5188 88 T2
5301-5320 20 T2 per Spagna
5401-5445 45 T2 per Spagna
6001-6012 12 YF per Spagna
6101-6110 10 YF per Spagna
6401-6463 63 T2s SCHLIEREN (1975).34 posti
6464-6523 60 T2s FIAT 1982, 34 posti

In Scala N

In scala N si trova una buona produzione delle varie carrozze. Mancano solo le YF/YC e le T3S. Passiamo in rassegna l’esistente.

Tipo P

A fine anni ’80 le P erano state prodotte da Ibertren, in tre versioni: spagnola (6207), francese (6214) e italiana.

Carrozza P di Ibertren in versione RENFE – lato cabine

Lato corridoio della carrozza P di Ibertren in versione RENFE

Successivamente (inizio anni ’90) venne prodotta almeno una versione (francese) con scritte TEN.

Dettaglio della versione TEN-SNCF di Ibertren

Baine Bachmann ha scritto un testo (in inglese) su come modificare la carrozza Iberten per migliorarla.

Recentemente LS Models ha prodotto le tipo P in 6 versioni: tre epoca III (79100, marcata SNCB e 79101 e 79102 marcate SNCF con due diversi numeri di serie), e 4 di epoca IV-V (79103-6, tutte SNCF con marcatura UIC e diversi numeri di serie). Le 79100-4 hanno mantici di intercomunicazione a soffietto, le 79105-6 mantici in gomma.

Vettura tipo P – LS Models 79100 – lato corridoio

Vettura tipo P – LS Models 79101 – lato cabine – scritta “Carrozze Letto” in italiano

Vettura tipo P – LS Models 79102 – lato corridoio

LS Models 79106 – lato corridoio

Dettaglio del mantice a soffietto e degli interni

Dettaglio di una vettura P di LS Models co mantice in gomma

LS Models ha prodotto anche la WLAB-30 SNCB e NS, anche nelle versioni TEN.

Coppia di WLAB-30 di LS Models

Tipo UH

Delle UH c’è, a nostra conoscenza,  solo la seconda serie (WLABmh 174) prodotta da Minitrix in varie livree tra cui almeno DB TEN (15733), DB bianco-rossa (15853) SBB (15913), DSG rossa (51 3095 00).

Minitrix 15733: DB-TEN-WLABmh, carrozza tipo UH

Tipo MU

Atlas-Rivarossi aveva fatto le tipo MU negli anni ’70.

La tipo MU di Atlas-Rivarossi, mod. 9530. Lato cabine in alto, lato corridoio in basso

La stessa carrozza fu in seguito prodotta in livrea FS-TEN (mod. 9591) e DSB ( mod. 9531).

MU FS-TEN di Rivarossi

Successivamente lo stampo è stato ripreso da Arnold, ed il modello migliorato. Sul lato cabine ci sono tendine abbassate a varie altezze. I modelli FS sono due: 3268 con numero di esercizio 72 71 485-3 e 3641 con numero di esercizio 61 83 72 72 326-2.

La carrozza è poi presente in varie livree nazionali: ÖBB (3261, 3262, 3267, 3650), DB (3265), SNCF (2366, 3655), NS (3286, 3656), DSB(3290), SNCB (3642), SBB (3643, 3649).

Nel 2012 Michael Mende, un artigiano tedesco, aveva annunciato la realizzazione di una carrozza MU in livrea più moderna, ma nel 2014 il progetto fu cancellato.

Nel 2015 Arnold ha messo in cantiere la WLABm,  Tipo MU 200, 61 83 72-90 026-5 I-FS  in livrea Treno Notte, in una edizione speciale per dmToys.de.

Arnold WLABm, EN 313 Luna Typ MU 200, 61 83 72-90 026-5 I-FS, era VI

Arnold WLABm, EN 313 Luna Typ MU 200, 61 83 72-90 026-5 I-FS, era VI

Peccato che il modello, venduto a 49,99 €, contenga vari errori, dagli artefatti sull’imperiale alla spaziatura non equidistante dei finestrini. Peccato, perché in casa avevano già la vecchia carrozza ex Rivarossi. Avessero ridipinto quella…

Tipo T2

Fleischmann ha prodotto le T2 in versione CIWL (8114) e SBB-TEN (8117).

Fleischmann T2 – lato corridoio

Fleischmann T2 – lato cabine

Tipo T2S

Le T2S sono state realizzate da Roco in varie versioni nazionali, tra cui ÖBB (2278B, 24265 e 24380, 24384, 24382, 24458), DSB (2278F, 24269, 24381), SBB (2278C, 24266, 24383, 24455, 24457), DB (2278A, 24264, 24299, 24383, 24456), NS (2278D, 24267). Le FS sono tre 2278E: tetto bianco TEN 24268 (num.es. 61 83 75 71 486-1), tetto blu TEN 24298 (num. es. 71 83 75 70 421-7) e tetto blu- logo inclinato 24459 (nu. es. 61 83 75-71 537-1).

T2S FS – Roco 24268 lato corridoio

T2S FS – Roco 24459 lato corridoio

T2S lato cabine, Roco 24459

Anche Lima ha realizzato la T2S FS, in versione TEN.

T2S lato cabine – Lima

T2S lato corridoio – Lima

Fleischmann ha la T2S in versione DSB (8607) e City Night Line (860701).

T2S in versione CNL, Fleischmann 860701

Conclusione

In questa piccola rassegna abbiamo visto le carrozze CIWL e le loro derivate del dopoguerra. Non abbiamo trattato le altre carrozze letto (ad esempio tedesche) non legate alla storia CIWL. Una menzione comunque la merita un treno notte davvero speciale: il Talgo che fin dal 1989 collega regolarmente Barcellona a Milano. Rimandiamo in proposito al post “Pendolino in salsa spagnola” pubblicato qualche tempo fa. Ricordiamo che del Talgo esiste anche in una  incarnazione tedesca (le DB ne hanno acquistato alcuni convogli), e che Arenaways, prima delle note difficoltà, aveva pianificato di attivare un servizio notturno tra il Piemonte e il Sud Italia basato su carrozze Talgo.

 

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Pubblicato il 22 ottobre 2011, ultima modifica 8 marzo 2017

Il progetto VSOE, costato undici milioni di sterline, è nato nel 1982 ad opera di James B. Sherwood, multimilionario proprietario del Sea Containers group. Ha permesso di rimettere sui binari il mito dell’Orient Express degli anni d’oro. Sherwood ha recuperato 35 vetture CIWL con un investimento di 16 milioni di dollari. Il VSOE è solo un tassello nella complessa organizzazione della Orient Express Hotels Ltd, società quotata in borsa a New York e che possiede, oltre a vari hotel di lusso nel mondo (tra cui il Cipriani a Venezia), una serie di treni lussuosi che comprendono Eastern and Oriental Express in Asia meridionale, The Royal Scotland, British Pullman e Northern Bell in UK e Hiram Bingham in Perù.

Il primo viaggio (Venezia-Milano-Parigi) fu effettuato il 7 agosto 1982. Sulla prima tratta (Venezia-Milano) il VSOE era al traino della E656.297. Successivamente è stato trainato dai più svariati tipi di motrice (in Italia E444R, E402B, E645, E636, E412, E626…).

VSOE al traino di una E645.040 (in livrea treno azzurro) a Chiusa. Foto Paolini da photorail.com

Nei primi 12 anni ha trasportato 273.000 passeggeri (per oltre il 60% inglesi e americani). Sul sito della compagnia si trovano orari e prezzi.

Curiosamente, a dispetto del nome, non passa dal Sempione ma dal Brennero. Sui binari italiani il treno circola regolarmente nelle tratte Roma-Venezia, Venezia-Treviso-Tarvisio e Venezia-Verona-Brennero.  E’ tuttavia capitato occasionalmente che da Venezia a Parigi transitasse via Milano invece che dalla valle dell’Adige. Per tutta l’estate 2012, a causa dei lavori sul versante austriaco del Brennero, é transitato nuovamente via Milano, ancora al traino di una E.656.

Fuori servizio, è possibile vedere le carrozze fino in Basilicata. Infatti un accordo siglato nel 2008 tra Ferrosud e la Società “Venice Simplon Orient-Express Ltd” prevede fino a tutto il 2014 la manutenzione straordinaria del convoglio presso la Ferrosud di Matera nei mesi invernali e l’impiego di 6 tecnici per la manutenzione ordinaria, presso l’Officina di Venezia nel periodo di esercizio commerciale.

Alcune carrozze VSOE in Puglia. Foto da ferrovie.it

Il treno è attualmente composto di 17 carrozze: 11 vagoni letto (9 Lx e 2 S), due vetture di servizio (tipo Y modificate) e 4 vagoni tra bar, soggiorno e ristoranti, anche se talora viaggia con composizione modificata (15 o 16 carrozze, ma in bassa stagione può ridursi fino a 12 e talvolta ad 11 vetture.).

Dei vagoni letto CIWL (tra cui S, Lx e Y) abbiamo già parlato in un altro post.

Tabella di composizione del VSOE

Elenchiamo qui le vetture nell’ordine indicato nella tabella di composizione sopra riportata, assieme al tipo e sopra è:

numero     tipo anno di costruzione uso
3915 Y 1949 Bagagli+cabine staff
3555 Lx 1929 Letti + servizio
3525 Lx 1929 Letti
3473 Lx 1929 Letti + servizio
3543 Lx 1929 Letti
3552 Lx 1929 Letti + servizio
3309 S1 1926 Letti
3674 ex carrozza ristorante 1931 Bar
4110 Pullman Etoile du Nord 1926 Ristorante con cucina, 36 posti
4141 Pullman Cote d’Azur 1929 Ristorante con cucina, 36 posti
4095 Pullman Etoile du Nord 1927 Ristorante con cucina, 36 posti
3539 Lx 1929 Letti + servizio
3425 S1 1929 Letti
3553 Lx 1929 Letti + servizio
3544 Lx 1929 Letti
3482 Lx 1929 Letti + servizio
3912 Y 1949 Bagagli+cabine staff

Le informazioni sono desunte da una pagina del sito ufficiale, che offre anche interessanti dati sulle tratte in cui le vetture hanno prestato servizio in epoca CIWL.
L’album di guardaracing su photobucket.com contiene foto di quasi tutte le carrozze. Un altro set di foto si trova su trainsfrancais. Sul sito espacetrain è reperibile una serie di foto fatte da François Schuller che mostrano vari dettagli di 16 vetture (manca una S). Un altro set di foto completo è reperibile su extrazug.jimdo.com. Ancora varie foto con dettagli su trains-speciaux.fr. Su lille-modelisme.perso.neuf.fr si trova una scheda descrittiva (con foto e storia) di ciascuna vettura.

Approfittiamo della ricca documentazione disponibile sui vari siti per vedere dapprima le Lx (che formano l’ossatura del treno). Costruite nel 1929,  sono i vagoni letto classici, le carrozze di lusso per eccellenza. Incarnano il mito CIWL. Delle vetture VSOE, le 3 con matricola 34xx furono costuite da Metropolitan, le altre 6 furono realizzate da EIC (Aytré). Originariamente, queste carrozze avevano solo 10 compartimenti viaggiatori singoli,  con la possibilità di appaiare (alcune) coppie di vani. Nel 1930, a seguito della crisi del 1929,  si trasformano da Lx 10 in Lx 16 (4 singole + 6  doppie) o in Lx 20 (10 doppie).

Lx 3482 – Lato corridoio – foto Corail69

Lx 3544 – Lato compartimenti – foto Corail69

Lx3525 di profilo lato compartimenti – Foto © Carlo Bonari da Flick’r

La 3309 e la 3425 sono le uniche due vetture letto “per clienti” che non siano di tipo Lx. In entrambi i casi si tratta di tipo S1 letto a 16 posti, e successivamente convertite in ST a 24 posti.  Sono state modificate rispetto all’origine, per renderle più simile alle Lx, sostituendo le porte (che in origine avevano finestrini rettangolari) con porte dotate di finestre a calisson. La 3425 è stata costruita in Inghilterra nel 1929 da Birmingham mentre  la 3309 fu costruita in Belgio nel 1926 da Nivelles, Entrambe le vetture erano usate tra il 1928 e il 1939 per l’Orient Express su diverse tratte. La 3309  si trovò nel 1929 ad essere in composizione ad un  treno che fu bloccato  per dieci giorni a 90 km da Istanbul da una tempesta di neve. I passeggeri sopravvissero solo grazie all’aiuto degli abitanti dei villaggi turchi circostanti. Una foto del treno bloccato dalla neve si trova su Mike’s Railway History Page.

Vettura 3425 (Tipo S1) – si intravede in testa una E626. Foto GuadaRacing

Carrozza Letti S1 3309 (con porte modificate), foto Rinaldi da raifaneurope

Lato corridoio della S1 3309 – foto Marcel Manhart – Extrazug

Le altre due carrozze letto, delle Y progettate negli anni ’30, sono state costruite nel 1949 da Nivelles. Meno lussuose rispetto alle carrozze che le hanno precedute, sono meno rappresentativo della leggenda di CIWL. Hanno subito modifiche: oltre a ricevere porte a calisson, sono state cambiate per assolvere alla nuova funzione di servizio, con cabine per il personale e spazio per i bagagli (i caratteristici furgoni CIWL non fanno infatti parte del VSOE). Le due carrozze sono uguali sul lato corridoio, mentre sul lato scompartimenti sono state sensibilmente modificate in maniera differente:nella 3912 è stato chiuso l’ultimo finestrino a destra, mentre nella 3915 è stato chiuso il quarto da destra.

Carrozza di servizio 3912 (tipo Y) – foto GuadaRacing

Carrozza di servizio 3915 (tipo Y) – foto GuadaRacing

Lato corridoio della Y 3915 – foto Corail69

Quattro carrozze a centro treno hanno livrea blu-crema (mentre tutte le altre hanno livrea blu con scritte oro). Le etichette sulle carrozze parlano di due vetture ristorante, una pullman e una bar. La carrozza bar (3674) è dotata anche di pianoforte.

Carrozza Bar 3674, ex WR, foto GuadaRacing

Il lato più caratteristico della carrozza bar 3674 – foto Corail69

E’ derivata da un Wagon Restaurant  che operava originariamente tra Parigi e la costa Atlantica, e che fu  impiegato successivamente nel Sud Express fino al confine spagnolo ad Irun, finendo la carriera come Snack Bar nella Fleche d’Or prima di essere recuperato nel progetto VSOE. Oltre a ricevere le porte a calisson, sono stati eliminati i finestrini piccoli all’estremità destra sul lato opposto a ove si trovava la cucina. Lì ora c’è la parete parzialmente cieca con la scritta recante l nome del treno, mentre sulla sinistra è sostituito un finestrino d’estremità con uno ovale tipico di una Pullman. Il lato opposto (ove si trovava la cucina) pare rimasto esternamente pressochè invariato. La forma dei finestrini sarebbe stata modificata: quelli attuali hanno spigoli superiori arrotondati.

Vagone ristorante 4225, analogo al probabile stato di origine della 3674 – lato opposto alla cucina

Carrozza ristorante 4229, analoga al probabile stato di origine della 3674 – lato  cucina. Foto da http://www.irps-wl.org.uk

La carrozza ristorante 4095 è una Pullman tipo Etoile du Nord con cucina. Costruita nel 1927 da BRC era di 2 ° classe, e nel 1930 fu trasformata in carrozza ristorante.

Carrozza ristorante 4095, ex WP tipo Etoile du Nord, foto GuadaRacing

L’altro lato della 4095 – foto Corail69

La carrozza ristorante 4110 è come la 4095 una Pullman tipo Etoile du Nord con cucina. Una piccola curiosità: la finestra della porta è dipinta di bianco con un piccolo spioncino trasparente. Entrambe le Etoile du Nord hanno perso, rispetto all’origine, il finestrino centrale dei tre adiacenti nella cucina, ed il primo finestrino nella zona passeggeri accanto alla cucina.

Carrozza ristorante 4110, ex WP tipo Etoile du Nord, foto GuadaRacing

L’altro lato della 4110 – foto Corail69

La “Pullman car” 4141 fu costruita nel 1929 da EIC (Aytré). Era una pullman  tipo Cote d’Azure di prima classe con cucina, ed almeno esteriormente sembra fedele allo stato originale, unica tra le 4 carrozze in livrea blu-crema.

Carrozza pullman 4141 tipo Cote d’Azure, foto GuadaRacing

L’altro lato 4141 – foto Corail69

Il seguente filmato mostra il transito delle 17 carrozze a Treviso al Traino di una E402A

Un’altro filmato mostra vari dettagli delle carrozze prima di documentare la partenza da Venezia Santa Lucia.

Molti altri transiti (in Italia ed all’estero) sono documentati su youtube, e possono essere trovati facilmente.

Roby Ferrari descrive l’esperienza di un viaggio sul mitico treno (e così scopriamo che il “Lusso” negli anni ruggenti era senza doccia e senza aria condizionata…). Il seguente video à un’idea di come sia un viaggio a bordo del VSOE.

VSOE in scala N

In scala N l’intero VSOE raggiungerebbe circa 2,5 m: una lunghezza improponibile sia per il plastico che per la vetrina. Tuttavia c’è chi ci va vicino, come mostrano le seguenti foto da un plastico francese ove vi sono oltre 10 vetture in composizione. Il treno è composto di vetture Kato (NIOE) con il tetto ridipinto in bianco, ed una vettura Rivarossi in composizione.

VSOE in scala N su un plastico francese

VSOE in scala N su un plastico francese

Il NIOE Kato è in effetti un ottimo punto di partenza, ed anche meglio è il kit Kato del 2014, nel quale le vetture giapponesi di accompagnamento sono sostituite da carrozze CIWL (ne parliamo nella nota sul NIOE). Il grosso del VSOE è costituito da vetture Lx, che come abbiamo già visto sono state commercializzate da vari produttori, anche se scritte e numeri di serie non sono proprio giusti (ma ci vanno molto vicino, come si può vedere in un forum francese). Le due Y sono più problematiche, perchè la (unica) Y è stata realizzata da Kato per il NIOE non è in versione modificata (le finestre sulle porte non sono a calisson). Ci sono poi le quattro vetture in livrea blu e crema, mentre nel NIOE solo una pullman portava questa livrea: le carrozze ristorante e bar erano in livrea blu e oro. Delle quattro vetture blu-crema del VSOE,  la più caratteristica è il bar 3674 con scritta “Venice Simplon Orient Express” su una fiancata. Era riprodotta in N da Rivarossi che nel 1992 a catalogo aveva ben 20 diverse carrozze CIWL tra vetture letto, ristorante, bar, salone, pullman e furgoni. La vettura riprodotta tuttavia presenta varie differenze con la versione attualmente in esercizio, sia per quanto riguarda le scritte che per la decorazione attorno alla lunga scritta “Venice Simplon Orient Express” sulla fiancata. Il modello Rivarossi  (cat.9663) riproduce comunque una precedente versione effettivamente reale, mostrata nella seguente foto, anche se la decorazione attorno alla scritta è monocromatica i fiori non sono rossi). Particolare macroscopico,  il numero di finestrini non corrisponde (7 nella vettura reale, 6 nel modello riprodotto). Stesso avviene sul lato cucina.

Carrozza Bar 3674 nella livrea di qualche anno fa, da tran.e-monsite.com

Dettagli della vecchia decorazione sulla 3674. Foto del settembre 2003, autore Daniel Stoica, da rfe.railclub.ru

Carrozza bar 3674, Rivarossi cat. 9663

Nel 2011 Arnold ha nuovamente messo a catalogo tre carrozze in livrea blu e crema (il couplage più la vettura bar), oltre a due Lx del VSOE: i set HN40106 e HN40107. Si tratta di carrozze di derivazione Rivarossi. La cura è migliorata: i carrelli hanno la caratteristica macchia bianca, e perfino le ruote hanno il bordino bianco. Le decorazione attorno alla scritta “Simplon Orient Express” sulla carrozza bar ha le infiorescenze in colore rosso: insomma, è molto più fedele al vero.

Dettaglio della carrozza bar, versione Arnold.

Arnold 4106-3 – lato A

Arnold 4106-3 – lato B

Tuttavia la carrozza bar presenta esattamente le stesse discrepanze già discusse per il modello Rivarossi. Le altre due vetture nel set sono delle Fleche d’Or (8 finestrini sul lato opposto alla cucina): quelle in uso nel VSOE sono invece una Cote d’Azur (7 finestrini) e due Etoile du Nord (9 finestrini)… E pensare che Rivarossi e Arnold avevano una carrozza più simile alla Etoile du Nord da cui partire: la ristorante! Certo, c’rano modifiche da fare ma l’impianto di base sarebbe andato sicuramente meglio che non l’essere partiti da una WPC Fleche d’Or.

Carrozza ristorante CIWL Arnold – lato A

Carrozza ristorante CIWL Arnold – lato B

Le altre due vetture del set HN40106 non sono esenti da problemi. Si tratta di un couplage di pullman (WP+WPC), ma in realtà nel VSOE la WP (Pullman senza cucina) non c’è… Anche qui poi, si tratta delle solite Flèche d’Or, che sono le uniche sbagliate: nel treno oltre alla bar ci una WPC Cote d’Azure (la 4141) e due WPC Etoile du Nord (4110 e 4095).

Arnold HN4106-1 – lato a

Arnold 4106-1 – lato B

Arnold 4106-2 – lato A

Arnold 4106-2 – lato B

Arnold ha prodotto nel 1992 anche la 4010 in livrea bianco-blu (numero a catalogo 3905K), derivata dalla produzione Rivarossi, che la presentava in un couplage (4010 con cucina + 4020 senza cucina, articolo 9666). La 4010 (Arnold o Rivarossi, fa lo stesso) non è in composizione VSOE, ed è anch’essa una Fleche d’Or.

Arnold WPC 4010, Pullman con cucina

Tra le carrozze Rivarossi dell’epoca c’è anche la Lx 3543, ma con scritte spagnole e portoghesi, e quindi corrispondente ad epoca precedente il restauro (nel VSOE le scritte della 3543 sono in francese e in italiano). La vettura, con uguali caratteristiche, è poi stata ripresa da Arnold.

Lx3543 di RIvarossi, edizione 1992

Un’altra Lx corrispondente a quelle VSOE è la 3544 Arnold – in questo caso le scritte corrrispondono all’allestimento attuale.

Lx 3544 di Arnold

Arnold nel 2011 ha introdotto anche un set di due carrozze letto (LX) in livrea VSOE (tetto bianco, carrelli sporcati di bianco, bordino bianco sulle ruote).

Una Lx VSOE di Arnold, edizione 2011

Una Lx VSOE di Arnold, edizione 2011, dal set HN4107

La confezione di due LX VSOE di Arnold (HN 07)

La confezione di due LX VSOE di Arnold (HN 4107)

Su questa base (NIOE con imperiali riverniciati, più Arnold) si é visto correre sul modulare NParty a Schio un VSOE al traino di una E.412.

IL VSOE sul modulare NParty a Schio, giugno 2014

IL VSOE sul modulare NParty a Schio, giugno 2014

IL VSOE sul modulare NParty a Schio, giugno 2014

IL VSOE sul modulare NParty a Schio, giugno 2014

IL VSOE sul modulare NParty a Schio, giugno 2014

IL VSOE sul modulare NParty a Schio, giugno 2014

IL VSOE sul modulare NParty a Schio, giugno 2014

IL VSOE sul modulare NParty a Schio, giugno 2014

Una Lx figura anche nella serie editoriale De Agostini “Ferrovia del Gottardo” del 2017. E’ venduta “a pezzi” da montare. Un recensione dettagliata del modello è reperibile sul forum GasTT.

LX prodotta dalla De Agostini


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pubblicato l’8 ottobre 2011, ultima modifica 8 marzo 2017

Breve storia delle carrozze letto CIWL costruite tra le due guerre

La Compagnie Internationale des Wagons-Lits et des Grandes Express Européens (CIWL) fondata da Georges Nagelmackers nel 1872 ha creato e gestito treni affascinanti entrati nell’immaginario collettivo, tra i quali il mitico Orient Express. I suoi treni correvano su tre continenti, dal cuore europeo fino a Yaoundè e a Vladivostok. I suoi treni di lusso erano caratterizzati da carrozze Pullman, Ristorante, Bagagliaio e – soprattutto – vagoni letti. Qui ci occupiamo proprio di questi ultimi nel momento d’oro della compagnia: il periodo tra le due guerre.

Le carrozze in uso a inizio secolo avevano cassa in legno, ed alcune di esse furono costruite almeno fino al 1925. Sicuramente circolarono in Italia: il “Peninsular & Oriental Express” percorreva la Calais-Brindisi, da dove i viaggiatori si imbarcavano per le Indie. Una foto di Lovely ! su Flickr documenta una carrozza ristorante appartenente a tale treno. Avevano livrea marrone o crema/marrone, ma dopo il 1922 alcune di esse furono ridipinte in blu e oro.

Carrozza letti CIWL in legno in Danimarca – Album Flickr di Lovely !

Sappiamo che il 1921 fu un anno rivoluzionario per le FS, a causa della introduzione delle prime carrozze in metallo. La rivoluzione toccò anche la CIWL, che nel 1922 introdusse le carrozze Tipo S (per Steel, acciaio). Con questa serie di carrozze si inaugurò anche la livrea blu e oro. Costruite da vari costruttori francesi, inglesi. italiani e austriaci, potevano viaggiare alla velocità di 140 km/h: era indubbiamente l’alta velocità per quegli anni! Le carrozze furono prodotte fino al 1930 in varie serie (S1, S2, ST, S4u e SG) con diversi allestimenti interni, per un totale di 189 esemplari.

Le S si classificano inoltre per il telaio (lungo o corto) e per l’imperiale: “tetto inglese” e “tetto continentale” (tronco) (si veda il forum histoire.trains-en-vadrouille.com).

Carrozza S a telaio corto – clicca sull’immagine per ingrandire

Carrozza S a telaio lungo – clicca sull’immagine per ingrandire

Carrozze S con Tetto Continentale (a sinistra) e Tetto Inglese (a destra)

Nel 1926 furono realizzate le Tipo Z (25 esemplari) così chiamate per la caratteristica ripartizione interna dei compartimenti (a Z) per ottimizzare gli spazi. 10 di queste carrozze, che esternamente sono simili alle S, furono prodotte dalle Officine Reggiane.

Le più famose ed ammirate sono le Tipo Lx (per Lux, lusso), introdotte in 90 esemplari tra il 1926 e il 1929 (60 prodotte in Francia e 30 in Inghilterra). Furono realizzate in versione a 14 (Lx14), 16 (Lx16) e 20 posti (Lx20). La differenza sta nel numero di scompartimenti singoli presenti: nessuno per le Lx20, 4 per le Lx16, 6 per le Lx14. Esteriormente non si notano differenze tra i tre tipi. L’elemento che rende inconfondibili le Lx tra le carrozze letto è la finestra ovale sulle porte, detta a forma di “calisson“, un dolce francese tipico fatto di pasta di mandorle e melone. Anche le carrozze Pullman e ristorante che le accompagnavano in composizione avevano porte con finestre a calisson.

Schema dell’interno delle LX16 (sopra) e LX20 (sotto)

Interno di una Lx

Tra il 1930 e il 1950 fu prodotta la famiglia più numerosa con 270 carrozze, le Tipo Y, pensate per circolare anche in composizione non interamente CIWL (e quindi all’interno di convogli delle diverse amministrazioni nazionali). Furono costruite anche in Italia da Breda e Ansaldo. Le sottoserie sono Y (11 scompartimenti di prima da due posti), YT (7 scompartimenti di prima da due posti, e a ciascun’estremità due scompartimenti da 3 posti), YTu (come le YT ma con i letti a scomparsa negli scompartimenti a 3 posti ) e Yu (come le YT ma con tutti letti a scomparsa).

Carrozza S telaio corto in livrea egiziana

Carrozza letti tipo S – versione lunga

Carrozza letti tipo Z n.2722 prodotta dalle Officine Reggiane lato cabine. Esternamente uguale ad una S lunga

Carrozza Letti tipo Z n.2800 – lato corridoio. Esternamente uguale ad una S lunga.

Carrozza letti tipo Lx, lato corridoio

Carrozza letti Lx, lato cabine, foto Rinaldi da Railfaneurope

Carrozza letti tipo Y

Carrozza letti tipo F

Per la circolazione nel Regno Unito fu necessario approntare vetture particolari, a causa della differente sagoma di ingombro ammessa sulle ferrovie britanniche. Un totale di 25 carrozze fu denominato di Tipo F, da “Ferry” su cui dovevano essere imbarcate per connettere Albione con il Continente. Prodotte tra il 1936 e il 1952, furono usate in particolare per il famoso Night Ferry, il treno che fino al 1980 congiungeva Parigi-Gare du Nord con Londra-Victoria.

Varie altre foto delle carrozze letto CIWL si trovano ad esempio su railfaneurope. Su Drehscheibe Online si trovano varie foto di vetture letto CIWL in Spagna.

Le numerazioni delle carrozze si trovano sul sito di Maltoni (dal quale sono tratte alcune delle foto sopra riportate) e, in grandissimo dettaglio, su Wagons-Lits.de e trainspotter.

Carrozze letto CIWL (di costruzione pre-1945) in scala N

La produzione di vetture letto CIWL del periodo che stiamo considerando è piuttosto ricca, e comprende vetture Minitrix, Rivarossi, Arnold, Kato e LS Models. Un’ampia panoramica delle carrozze CIWL (letto e non solo) in scala N è raccolta sul sito di Christophe Phulpin, o anche sull’ottimo referencement-n.

Minitrix apre la sequenza con una carrozza letto che riproduce le vetture costruite prima del 1920 con cassa in legno. E’ stata realizzata in varie livree, e assieme a carrozze Pullman, ristorante e bagagliaio (tutte a 6 assi, escluso il bagagliaio).

Carrozza letto con cassa in legno, Minirix 13175

Della stessa epoca le carrozze letto a due assi annunciate da Hobbytrain-Lemke, in livrea Tek. L’annuncio risale al 2009, ma i modelli non si sono ancora visti.

Carrozze letto CIWL di Hobbytrain

Le realizzazioni più note sono le Rivarossi, che ha tra il 1990 e il 1998 ha riprodotto la Lx nei colori CIWL blu o oro con vari numeri di serie (3532 n.cat. 9554 con tetto bianco VSOE – Venice Simplon Orient Express; 3543 con scritte in spagnolo e portoghese, n.cat. 9657; 3487 A versione Nostalgie Orient Express, n.cat. 9658). Altre tre LX erano in livree diverse: Mitropa, US-Army trasportation Corp, ed in versione egiziana – anche se in realtà le vetture egiziane erano delle S e non delle Lx. Nonostante l’errore, le vetture in livrea egizia vanno a ruba, vendute a oltre 50€ su ebay: chissà perchè…

La Lx 3532 di Rivarossi

ConCor ha commercializzato un’insalata mista su base Rivarossi: nel cofanetto assieme a una locomotiva Chapelon, vetture bagagliaio e pullman in livrea Fleche d’Or (marrone e crema) e ad una ristorante il livrea CIWL figurano la vettura egiziana, la American Trasportation Corps e la 3532 vestita VSOE.

Arnold ha ripreso le carrozze Rivarossi (1999-2000) dopo essere stata assorbita dall’azienda di Como, e successivamente (dal 2007 ad oggi) dopo l’acquisizione da Hornby. In totale ben 24 Lx sono state realizzate: 4 CAMAS, 3 RENFE, 1 Egiziana, 1 American Trasportation Corps, 3 CIWL in livrea blu-crema (con numeri 3497 e 3501 e 3515), 10 CIWL in livrea blu con numeri 3472A, 3486A, 3499A (una in epoca RR e una in epoca Hornby), 3501, 3517A, 3522A, 3528A, 3532A, 3542A, 3544A più due con numero non identificato. Alcune sono state vendute come carrozze singole, altre in confezioni. Quelle in livrea blu/oro presentano vari colori sul tetto: grigio, grigio perla, grigio scuro, bianco. Per maggiori dettagli si veda la pagina su referencement-n. A catalogo 2011 compare un set (HN4106) composto di due Lx in versione Venice Simplon Orient Express.

Lx con numero 3552 e 3544 di Arnold

Una Lx figura anche nella serie editoriale De Agostini “Ferrovia del Gottardo” del 2017. E’ venduta “a pezzi” da montare. Un recensione dettagliata del modello è reperibile sul forum GasTT.

LX prodotta dalla De Agostini

Le Lx (sia 16 che 20) sono state prodotte da Kato (come abbiamo già visto nel post Orient Express in Giappone) con 5 diversi numeri di serie per le Lx16 (3472A, 3480A, 3487A, 3537A, 3542A, 3909A) ed uno per la Lx20. (3551A).

Carrozza Lx 16 n.3487 di Kato

Nello stesso post abbiamo già visto anche la Tipo Y di Kato.

Carrozza YU 3909 (con scritte in italiano e francese), da Kato

Sul Forum ScalaN Gigi Voltan mostra come ottenere delle Y facendo del “taglia e cuci” da carrozze Lima.

La Y prodotta da Gigi Voltan a partire da due Lima

Le tipo F (poco interessanti per il modellista interessato alle italiche rotaie) sono state annunciate da LS Models in 4 diverse versioni, corrispondenti alle livree in uso negli anni 1937, 1956, 1968 e 1974. Ciascuna serie è commercializzata in set di tre vetture con differenti numeri di esercizio. Per ora ci accontentiamo di vederli in versione H0, in attesa della imminente uscita.

Tipo F di LSModels, in H0

Anche le tipo S sono annunciate in varie versioni, sempre da LS Models:

  • 79131 set con 3 carrozze, livrea 1926, chassis corto, tetto normale, monogramma, 1 classe
  • 79132 carrozze in livrea 1932, chassis lungo, tetto normale, monogramma, 1./2. classe
  • 79133 set di 3 carrozze in livrea 1932, con chassis lungo e corto e con tetti normale e inglese
  • 79135 set con 3 carrozze, livrea 1956, chassis corto, tetto inglese, monogramma, 1 classe
  • 79136 carrozza in livrea 1956, chassis lungo, tetto inglese, monogramma, 1 classe
  • 79137 carrozza SG in livrea 1968, chassis lungo, tetto inglese, monogramma, 1 e 2 classe
  • 79138 carrozza STU in livrea 1968, chassis corto, tetto normale, monogramma, 1 e 2  classe

S a telaio corto,modello in preproduzione LSModels non ancora dipinto

S a telaio lungo, modello in preproduzione LSModels non ancora dipinto

S a telaio lungo, modello H0 di LSModels

Delle S saranno riprodotte (sempre da LS Models) anche versioni in livree non CIWL : egiziana (79139, set di tre vetture) e croce rossa  (79140).

Dunque tutte le carrozze sono state realizzate in N, con una sola eccezione: la Z. Di questo tipo, che è in realtà il più marginale nella serie dei vagoni letto qui considerati, esiste un modello nella scala maggiore. Tuttavia esternamente la Z non differisce dalla S lunga, ed è quindi ben rappresentata dalla LSModels.


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Pubblicato il 16 agosto 2009, ultima modifica 14 dicembre 2021

Dal 1979 al 1993 hanno circolato in Italia i treni TUI (Turistik Union International) “Ferien Express”.

Convoglio TUI a Verona, da una brochure LS-Model

Erano dei treni charter composti di vetture a cuccette e vagone ristorante che portavano frotte di vacanzieri tedeschi in varie località europee. Le carrozze presentavano una classica livrea crema e rossa con sottili bordi arancio e una evidente scritta TUI Ferien Express sulle fiancate, con un motivo a zig-zag all’estremità delle carrozze (al centro nella ristorante, sul quale la scritta era TUI Treff: Incontri TUI).

TUI-Ferien-Express D 27444 Siofok – Hamburg nel 1984 – Foto Johannes Poet da wikimedia

Carrozze a cuccette Bcvmh ex TUI nel 1992 – Foto da lokfotos.de

L’imperiale, in genere crema, poteva anche essere marrone, come in una carrozza nella seguente immagine ripresa sulla linea del Brennero.

Convoglio TUI in Val d’Isarco, da una brochure LS-Model

Tutto ebbe inizio nel 1978 con l’ordine da parte di TUI alla Waggon Union di tre convogli da undici vetture ciascuno: uno era abilitato ai 200 km/h ed era composto da una “Treffwagen” WGtmh 09-90 (Vetture di incontro: una bar-ristorante) e dieci vetture a cuccette Bcvmh 05-90. Gli altri due convogli erano limitati a 160 km.h ed erano composti di dieci cuccette Bcvmh 05-70 e una Treffwagen WGtmh 09-70 ciascuno.

Il significato delle sigle indica alcune caratteristiche delle vetture: B sta per seconda classe, c per cuccette, v per “verringerter” (ridotto), indicante un numero di compartimenti inferiore rispetto a quello standard per la classe (12 per le B), m significa carrozza di lunghezza superiore a 24,5 metri e con intercomunicanti a “Gummiwurst”, ed h segnala la presenza di generatori di corrente sui carrelli. Per le ristorante, m ed h hanno ovviamente lo stesso significato, mentre  WGt indica “Treffwagen” – simbolo proprio di TUI, tanto che quando poi passarono a DB (come vedremo) la sigla passò a WGmh, abolendo la t che non figura nella tipologia DB e lasciando WG come “Gesellschaftwagen”, vagone di compagnia (usualmente usato per le carrozze da ballo).

Schema della TUI TREFF, da nachtzug-retten.de

Lo schema riportato sopra mostra la strutture delle Treffwagen: da destra, la cucina con portellone di carico, il bancone del bar, poi la sala da pranzo (11 tavolini da due persone), e a sinistra tre scompartimenti tradizionali (nel disegno mostrati sia in versione giorno che a cuccette) e una ritirata.

TUI 61 80 09-90 201-5 WGtmh at Ferrara in 1989. In primo piano il potello di carico della cucina. – Foto Jacopo Fioravanti da http://www.railfaneurope.net/

Le Bcvmh presentavano porte di accesso solo ad un’estremità (a destra sul lato compartimenti, a sinistra su quello corridoio), poiché su quella opposta lo spazio del vestibolo era occupato da una coppia di ritirate, come si può notare nella seguente immagine.

Estremità di una Bcvmh a Budapest nel 1988, da vlaky.com (foto Czéh György)

Di fronte alle ritirate (quindi sul lato corridoio) si apriva un portellone a scorrimento laterale, probabilmente per facilitare il caricamento bagagli (non è una porta di accesso passeggeri: mancano le scalette di accesso).

Estremità destra (lato compartimenti) di una Bcvmh con il portellone di carico, in un modello Roco in H0.

Schema della TUI a cuccette, da nachtzug-retten.de

Ogni treno poteva trasportare fino a 420 persone (undici compartimenti da 4 per carrozza, con un compartimento ogni due vetture ad uso del personale di servizio). Successivamente i tre treni vennero spezzati lungo il percorso in tronconi che avevano diverse destinazioni, o suddivisi in più convogli. Per integrarli vennero noleggiate alla bisogna carrozze DB, tipicamente in livrea Creme-Ozeanblau, ma anche usando occasionalmente vetture ristorante DB (nella classica livrea crema-rosso come i TEE) o vagoni letto.

In estate i TUI Ferien Express arrivavano in Francia e Spagna (Port Bou, per Barcellona si trasbordava su un convoglio a scartamento largo), Ungheria (Siófok), Jugoslavia (Fiume-Rijeka, Capodistria-Koper), Austria (Klagenfurt – Innsbruck – Mittenwald) e Italia (Venezia, Pesaro, Bolzano, Merano, Imperia/Ventimiglia. Pisa/Livorno).

Estratto da un orario TUI, da 3rotaie.it

Convoglio TUI in Jugoslavia. Foto da flickr, Bahnbilder von W. + H. Brutzer

In inverno le destinazioni erano le Alpi austriache (Innsbruck, Selzthal, Landeck/Bludenz, Zell am See), svizzere (Chur) e italiane (Bolzano, San Candido).

Treno TUI in Austria

L’orario generale DB del 1983 (Kursbuch Gesamtausgabe – Sommer 1983) riporta i seguenti convogli TUI relativi all’Italia:

  • D13073 e D13177: Dortmund Hbf/Hamburg Altona – Imperia Porto Maurizio
    Entrambi erano instradati via Basel, Domodossola.  Le sezioni dirette a Pisa Centrale venivano staccate ad Alessandria e proseguivano come treno Z2615.
  • D13113 e D13083: Hambug Altona- Pesaro
    Instradati via Brennero, comprendevano le sezioni dirette a Venezia SL che venivano sganciate a Verona PN.
  • D13085 Hamburg Hbf – Venezia SL, via Brennero.

!986, Verona. Treno TUI. Foto G. Sparacio da ilportaledeitreni

Alessandria, 1988. TUI Ferien Express “Riviera” N°13072 da Imperia Porto Maurizio con sezione “Riviera della Versilia und Elba” N°Z2610 da Pisa Centrale per Dortmund Hbf e Hamburg-Altona. Foto Jens Bühren da drehscheibe-online.de

Curioso accoppiamento di due TUI con una Self Service FS ad Alessandria nel 1986, Foto da https://klaus-bahnnostalgie.artfolio.com/

I treni TUI sono menzionati Giorgio Stagni sul suo sito” Orizzonte Ferrovia” , ricordando che  “tutti i giovedì d’estate collegava Dortmund con Imperia Porto Maurizio. Per alcuni anni esso proseguiva poi come materiale vuoto fino a Ventimiglia, permettendo di fotografare le sue attraenti carrozze giallo-rosse anche nell’ultimo tratto della ferrovia litoranea.” e mostrando una foto del  27 agosto 1992, quando una E.645 di seconda serie trainava le sei carrozze TUI insieme con una ristorante TEE tedesca nel tratto di lungomare tra San Lorenzo e Santo Stefano.

Carrozze TUI in Liguria nel 92 - Foto © Giorgio Stagni

Carrozze TUI in Liguria nel 92 – Foto © Giorgio Stagni

Convoglio TUI alla Cipressa nel 1991 – Foto Giorgio Stagni

Le vetture TUI entravano a volte anche in composizioni eterogenee, come nell’Italia Express fotografato da Matthias nell’aprile ’91 e pubblicato su drehscheibe.net:

CarrozzaTUI in composizione nell' Italia Express nell'aprile '91, - foto Matthias da drehscheibe.net

CarrozzaTUI in composizione nell’Italia Express nell’aprile ’91, – foto Matthias da drehscheibe.net

Il successo avviò però TUI verso la fine dei suoi treni turistici: le DB compresero che vi era spazio per un mercato redditizio, ed ampliarono la loro offerta entrando anche in quella nicchia. Il mercato di TUI fu progressivamente eroso, e questa nel 1993 chiuse la sezione ferroviaria, vendendo il proprio parco vetture. TUI rimane oggi un gigante nel mercato turistico, ma il suo business si è spostato sul trasporto aereo e navale, e sul settore alberghiero.

Le WGmh furono acquistate dalle DB, che apportarono solo lievi modifiche alla livrea, eliminando il marchio TUI ed apponendo il proprio.

WGmh vista dai due lati dopo la dismissione da TUI e l’incorporazione in DB. In alto la WGmh-855.1-61-80-89-90-002-0-ex-61-80-09-90-201-5 a Düsseldorf nel 1995, In basso la WGmh-61-80-89-90-002-0-ex-61-80-09-90-201-5 a Colonia nel 1996, foto da reisezugwagen.eu

Circolarono in treni DB che raggiungevano anche l’Italia, come si vede nel seguente fotogramma preso da un filmato del 1994.

Transito a Campiglia, da un filmato youTube: si vede una WGmh ex TUI in un Treno DB

Le cuccette andarono alle ferrovie olandesi (NS), dove inizialmente avevano conservato presso NS la loro livrea con la sola rimozione del logo TUI e aggiunta del classico logo NS.

NS E0713 con Locomotiva 1616, una UIC-X FS rosso fegato, la ex SNCF Grill-Express riadattata come “Buffet” ed una ex-TUI con logo NS nel 1994 a Utrecht – Foto Johannes Smit da flickr

NS Bcvmh 61 84 50 70 115 a Copenhagen nel 1994 – Foto Lolke Bijlsma da flickr

Vennero poi riverniciate  in colore blu acciaio ed  impiegate dalla compagnia olandese nei propri treni internazionali notturni fino al 2002.

NS Bcvmh ex.TUI – Foto MU4797da flickr (si nota il portellone di carico).

Alcune ebbero la livrea CNL – City Night Line.

Bcvmh in livrea CityNightLine ad Amsterdam nel 2003 Foto Heiko Mueller, d rig-bahn.jp

Nel 2003 furono cedute alla ditta Euro Express Trein Charter che le usò nei suoi Alpen ExpresSki-TreinAutoSlaap Trein, noleggiandole anche ad altre ditte che effettuarono ad esempio il Bergland Expres e il  Lourdes Express.

61 84 05-70 123-5 Bcvmh in un Autoslaaptrein a Livorno nel 2012 – Foto Marco Claudio Sturla da ilportaledeitreni. Il logo NS è stato coperto da un rettangolo bianco.

Varie foto degli interni (e non solo) si trovano su vagonweb.cz.

EETC chiuse nel 2015 vendendo le vetture ai gruppi MSM e Train Rental International, che di nuovo le impiegò anche in convogli interessanti l’Italia denominati Urlaubs Express (Urlaub è sinonimo di Ferien in tedesco), e così ancora oggi, dopo oltre 40 anni, possiamo vedere sui nostri binari queste carrozze.

NL-MSM 61 84 05-90 107-4 Bcvmh (lato corridoio) in composizione al UEX 1395 Hamburg-Altona-Verona Porta Nuova a Bolzano il 20.07.19 – Foto Torsten Liermann da flickr

NL-MSM 61 84 05-70 117-7 Bcvmh (lato compartimenti) in composizione al UEX 1395 Hamburg-Altona-Verona Porta Nuova a Bolzano il 20.07.19 – Foto Torsten Liermann da flickr

Urlaubs Express in Val D’Adige, da https://urlaubs-express.de In composizione due Bcvmh nella nuova livrea, poi quattro carrozze letto WLAB, poi ancora due Bcvmh, una WLAB e infine i carri per il trasporto autovetture.

Dettaglio della Bcvmh nella nuova livrea di Urlaubs Express attualmente in circolazione anche in Italia

Nel Modellismo

In H0 le vetture in livrea TUI sono riprodotte da ACME, LS-Models (anche a marchio Pirata) e Hobbytrain. Si veda l’elenco su  gamos81.altervista.org, che però dimentica di menzionare le vetture Roco (44281 e 4227A).

Carrozze TUI Roco in H0

In H0 sono riprodotte da LS-Models anche in versione NS il livrea blu.

Per quanto riguarda la N-ostra scala, nel 2008 Lemke/Hobbytrain ne aveva annunciato una versione in scala N, in due diversi set, a circa 110 Euro per ogni set composto da tre vetture (purtroppo prezzi di altri tempi!). RCR le usò come base per produrne una propria versione presentata a Novegro. [1][2].

Hobbytrain estese poi la produzione arrivando ad offrire 4 confezioni da tre carrozze, due di sole cuccette, due includenti un Treff-Wagen. Ciascun set contiene due vetture con imperiale panna ed una con imperiale scuro. Le marcature sono tutte diverse tra loro.

  • 22050 K (Bcvmh 61 80 05-90 107-8, Bcvmh 61 80 05-70 114-8, Bcvmh 61 80 05-90 103-7)
  • 22051 K (Bcvmh 61 80 05-90 106-0, Bcvmh 61 80 05-90 106-0, WGtmh 61 80 09 70 203-5)
  • 22052 K (Bcvmh 61 80 05-90 102-9, Bcvmh 61 80 05-90 111-0, Bcvmh 61 80 05-90 110-2)
  • 22053 K  (Bcvmh 61 80 05-90 119-3, Bcvmh 61 80 05-90 120-1, WGtmh 61 80 09-70 202-7)

Hobbytrain 22050K

Hobbytrain 22051K

Hobbytrain 22052K

Hobbytrain 22053K

LS Models ha prodotto cinque set di vetture (quattro da tre, uno da due) con marcature diverse da quelle Hobbytrain.

I primi due (76001 e 76002) hanno il tetto crema. Il 76001 è composto di sole cuccette Bcvmh, il 76002 comprende una Treff-Wagen (vettura ristorante) WGtmh.

LSModels76001

LSModels76001

LSModel 76001K

LSModel 76002K

Le marcature sono rispettivamente, per i due set:

  • 61 80 05-90 101-1, 61 80 05-90 104-5, 61 80 05-70 117-1
  • 61 80 05-70 123-9, 61 80 05-90 100-3, 61 80 09-90 201-5

I secondi due set(76015 e 76016) hanno il tetto scuro. Anche qui, tutte le carrozze sono Bcvmh eccetto una WGtmh nel secondo set.

LSModel 76015K

LSModel 76016K

In questi due set le marcature sono

  • 61 80 05-90 105-2, 61 80 05-90 108-6, 61 80 05-70 116-3
  • 61 80 05-70 118-9, 61 80 09-70 203-5, 61 80 05-70 114-8

Il quinto due set (76017), del quale non abbiamo immagini, comprende due carrozze Bcvmh in livrea TUI ma senza logo TUI.

Ulteriori tre set di LS Models riproducono le vetture ne loro periodo olandese. Il set 74004 comprende due vetture con la scritta Ferien Express ma senza TUI, con un evidente logo NS sulla destra, con marcature 61 84 50-90 109-4 e 61 84 50-70 122-1.

LSModel 76004K

Il set 76005 K comprende due carrozze in livrea blu acciaio. Le marcature sono 61 84 50-70 116-3 e 61 84 50-70 121-3.

LS Models7 4005 K

Il set 76006 K presenta le vetture il livrea CNL, con marcature 61 84 50-90 106-0 e 61 84 50-90 107-8.

LS Models 74006 K

Per inciso, il nome FerienExpress era stato usato in precedenza dalle DB (epoca III) per convogli basati su carrozze  C4ywe 36/52 riprodotti in scala N da Fleischmann.

Fleischmann 867706, FerienExpress Epoca III

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