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Posts Tagged ‘Wabu’

Pubblicato il 25 novembre 2023

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Di tanto in tanto, in genere in occasione della Fiera di Stoccarda, Lorenzo Colli, storico produttore di modelli senza il quale la N italiana sarebbe molto meno di quel che è oggi, fa delle escursioni modellistiche all’estero. Ricordiamo una passeggiata in Germania ed una in Francia: nel 2014 la produzione della DB E 80.005 e nel 2016 della SNCF 2D2 5500 “Femme enceinte”.

Era un po’ che Lorenzo non metteva il naso fuori dai confini italiani, quando a sorpresa è appena giunto l’annuncio di un escursione nella vicina Svizzera, con un modello decisamente interessante: la SBB De 4/4.

Come facciamo di solito in questi casi, proviamo a saperne di più sulla motrice in questione.

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Pubblicato il 17 giugno 2017

Le ferrovie svizzere sono, in genere, amate dai modellisti, forse anche perché i plastici hanno sempre gallerie e montagne per nasconderne le irrealistiche geometrie elementari, e quindi ben si adattano ai treni alpini. In particolare, la Ferrovia del Gottardo è una eccellente ispirazione, e di questa abbiamo di recente esaminato la storia delle principali motrici. Ne vediamo qui le realizzazioni modellistiche in scala N.

Sebbene i principali produttori di fermodelli siano stati storicamente tedeschi (anche se oggi la produzione industriale è in buona parte ad appannaggio di una multinazionale britannica), modelli svizzeri sono stati ampiamente riprodotti, prevalentemente per quanto riguarda le motrici elettriche. I modelli a vapore invece sono in buona parte locomotive tedesche, e quindi iniziando le ricerche per questa rassegna non eravamo certi che l’epoca degli albori del Gottardo fosse coperta.

Abbiamo invece trovato che, a parte le C 3/3 e le D 4/4, tutte le altre vaporiere sono presenti in scala N. Certo, si tratta di modelli dai prezzi accessibili sono ad amatori piuttosto agiati, essendo prodotti da Fulgurex, Wabu e Lemaco/Lematec, tutte note come esperte nel modellismo svizzero, ed anche per i prezzi non esattamente popolari (siamo attorno al migliaio di euro a modello…).

Iniziamo con la A 3/5, riprodotta da Fulgurex in ben 4 versioni corrispondenti a diverse epoche.

A 3/5 realizzata da Fulgurex (macchina 915)

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Pubblicato il 13 maggio 2017

Abbiamo già trattato le carrozze FS di tipo Z in tre note: le Eurofima, le Z1 A e B, e le Z1 BH. E’ giunto il momento di occuparci dei Bagagliai Tipo UIC-Z1.

Abbiamo visto come nella seconda metà degli anni ’80 le FS abbiano deciso di investire in modo importante sul nuovo tipo di carrozze, le Z1, con le quali comporre treni veloci (capaci di correre a 200 Km/h) di prima e seconda classe, sia per il servizio interno che internazionale. Quando nel 1987 fecero il secondo ordine di Z1 che portava il numero delle stesse a 360 unità, si decise di complementare il parco con i necessari bagagliai, e ne vennero ordinati 40: furono le ultime carrozze bagagliaio entrate in servizio sulla rete nazionale.

Come le vetture che accompagnavano, erano abilitati ai  200 Km/h ed avevano carrelli Fiat a collo di cigno (F85 a-1). La marcatura fu 61 83 95-90 100-139.

Figurino del bagagliaio UIC-Z

Figurino del bagagliaio UIC-Z

Avevano un compartimento per il capotreno dotato di aria condizionata, un ampio vano per i bagagli, un compartimento per supportare la logistica della ristorazione basata su carrelli che venivano condotti lungo il treno per offrire snack e bevande ed una ritirata. Erano percorsi da un corridoio laterale.

In anni relativamente recenti, con l’eliminazione del servizio “bagaglio appresso” da parte delle FS, i bagagliai sono scomparsi dalle composizioni. Trenitalia offre oggi un servizio sostituivo chiamato “Bagaglio Facile” che permette l’invio di bagagli porta a porta, in convenzione con un corriere (TNT) che opera su gomma… I bagagliai esistenti sono quindi stati accantonati o riciclati per altri servizi. Gli Z sono in parte stati riutilizzati per trasporto biciclette, in parte attribuiti alla divisione Unità Tecnologica Materiale Rotabile (UTMR), mentre alcuni sono stati usati trasformati in vagoni infermeria, o usati per il treno esposizione viaggiante.
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Pubblicato il 21 settembre 2013, ultima modifica 6 aprile 2017 

Cisalpino SA è una società creata da Trenitalia e dalle Ferrovie Federali Svizzere (FFS), che ne detengono ciascuna il 50 %. La società ha cessato l’esercizio ferroviario, ma non sarà sciolta fino all’esaurimento di ogni pendenza legale e finanziaria. Ricordiamo che il nome “Cisalpino” era già in uso in passato in ambito ferroviario,  ben prima che fosse fondata l’omonima società, per identificare un Trans Europe Express Parigi-Milano. Ne parliamo altrove.

Cisalpino-logo

Nata nel 1993 per gestire il traffico veloce tra Italia e Svizzera con una parco di 9 Pendolini Fiat ETR470, dal 2005 aveva preso in carico anche i treni di tipo convenzionale, trovandosi così a gestire la totalità del traffico a lunga percorrenza (escluso quello notturno) fra l’Italia e la Svizzera. A seguito del diffuso malcontento causato dalla qualità del servizio (in particolare quello legato all’esercizio con gli ETR 470) Il 12 dicembre 2009 la compagnia cessò  l’attività operativa, nonostante avesse pochi mesi prima messo in servizio il primo ETR di nuova generazione (ETR.610) e fosse in attesa del completamento della commessa. La gestione commerciale dei servizi tornò in mano alle case madri FFS e Trenitalia, che hanno anche riassorbito il relativo personale.

Foto © www.presseportal.ch

Due “Cisalpino”, uno con materiale convenzionale e un ETR470, si incrociano sui monti svizzeri. Foto © http://www.presseportal.ch

I percorsi serviti erano:

  • Milano – Basilea (Cisalpino Borromeo, Cisalpino Verbano, Cisalpino Val D’Ossola)
  • Livorno Centrale – Schaffhausen/Zürich HBF (Cisalpino Cinque Terre)
  • Biasca – Bellinzona – Milano Centrale (Cisalpino Lario)
  • Milano Centrale – Genève Aéroport (Cisalpino Monte Rosa, Cisalpino Vallese)
  • Basel – Venezia S.L. (Cisalpino San Marco)
  • Firenze – Milano – Bellinzona – Zürich (CIS 13 – CIS 24)
  • Zürich – Bellinzona – Milano – Trieste  (EC 57)

Nel 2007 il totale delle carrozze a disposizione di Cisalpino era di 161 unità, di cui 5 bagagliai, 47 vetture di prima classe, 81 di seconda classe, 21 BH, 7 vetture ristoranti. DI queste, la maggioranza erano carrozze italiane di tipo Z1, alle quali si affiancavano delle carrozze svizzere di tipo Apm e Bpm. Per un periodo, visto che sulle carrozze italiane comunque non erano previsti comparti fumatori, le Apm e Bpm furono interamente dedicate a questi ultimi, ma solo fintanto che il treno transitava in territorio elvetico: su quello italiano la legge imponeva il divieto di fumare all’intero convoglio.

UIC-Z1 A - lato corridoio -Foto © wsc da www.trainzitaliafoto.com

UIC-Z1 A – lato corridoio -Foto © wsc da http://www.trainzitaliafoto.com

UIC-Z1 A - Foto © wsc da www.trainzitaliafoto.com

SBB Apm – Foto © wsc da http://www.trainzitaliafoto.com

Carrozza svizzera Apm - lato corridoio -Foto © wsc da www.trainzitaliafoto.com

Carrozza svizzera Apm – l’altro lato -Foto © wsc da http://www.trainzitaliafoto.com

Carrozza Z1 di tipo B - Foto © rufolf da www.trainzitaliafoto.com

Carrozza Z1 di tipo B – Foto © rufolf da http://www.trainzitaliafoto.com

Carrozza Z1 di tipo BH - Foto © Ernesto Imperato da www.trenomania.org

Carrozza Z1 di tipo BH – Foto © Ernesto Imperato da http://www.trenomania.org

Carrozza svizzera Bpm - Foto © Massimo Rinaldi da www.railfaneurope.net

Carrozza svizzera Bpm – Foto © Massimo Rinaldi da http://www.railfaneurope.net

L'latro lato di una Bpm (61 85 20-90 325-2) - Foto @ maerco da trenomania

L’altro lato di una Bpm (61 85 20-90 325-2) – Foto @ maerco da trenomania

Carrozza ristorante di origine Trenitalia - Foto © wsc da www.trainzitaliafoto.com

Carrozza ristorante ex Self Service FS – Foto © wsc da http://www.trainzitaliafoto.com

61 83 88-90_804-7 WR in livrea Cisalpino, foto NAC, Creative Commons da mediawiki

La 61 83 88-90_804-7 WR, unica Ristorante di tipo Gran Comfort  in livrea Cisalpino, foto NAC, Creative Commons da mediawiki

Carrozza bagagliaio D, tipo Z1 - Foto © wsc da www.trainzitaliafoto.com

Carrozza bagagliaio D, tipo Z1 – Foto © wsc da http://www.trainzitaliafoto.com

L'altro lato della carrozza bagagliaio - Foto © xslv da www.trainzitaliafoto.com

L’altro lato della carrozza bagagliaio – Foto © xslv da http://www.trainzitaliafoto.com

Vista di coda della zzarrozza bagagliaio - Foto © toni001 da www.trainzitaliafoto.com

Vista di coda della carrozza bagagliaio – Foto © toni001 da http://www.trainzitaliafoto.com

Le carrozze erano trainate da una varietà di locomotori: in Svizzera le Re 4/4 serie II e IV, in Italia primariamente le E.444R e le E.656. Questo implicava il cambio di trazione al confine: per un periodo però vennero usate delle E.484 quadricorrente di FFS Cargo, alcune delle quali in livrea Cisalpino. La macchina poteva procedere oltre il confine, semplicemente cambiando pantografo (come oggi avviene ad esempio per le Taurus austriache). Le E.484 furono le prime macchine interoperabili ad aver svolto regolarmente servizio transfrontaliero.

E.484 in livrea Cisalpino nel 2003 -Foto © Marco-SD70 da www.trainzitaliafoto.com

E.484 in livrea Cisalpino nel 2003 -Foto © Marco-SD70 da http://www.trainzitaliafoto.com

Nel 2009 fu decisa la cessazione dell’operatività dal Cisalpino. Le carrozze Trenitalia destinate alla tratta abbandonarono la livrea dedicata, e tornarono al XMPR, lasciando un logo Cisalpino sulla fiancata.

Carrozza in livrea XMPR-CIsalpino nel 2009 - foto © www.ferrovie.it

Carrozza in livrea XMPR-CIsalpino nel 2009 – foto © http://www.ferrovie.it

Gli elettrotreni del parco Cisalpino erano:

  • 9 treni ad assetto variabile ETR 470 , chiamati “Pendolino Cisalpino”
  • 14 treni ad assetto variabile ETR 610
ETR 470-Cisalpino nella livrea in uso nel 2009 - Foto © effimera59 da www.trainzitaliafoto.com

ETR 470-Cisalpino nella livrea in uso nel 2009 – Foto © effimera59 da http://www.trainzitaliafoto.com

ETR 470-Cisalpino nella livrea in uso nel 2012- Foto © Maurizio Messa da www.trainzitaliafoto.com

ETR 470-Cisalpino nella livrea in uso nel 2012- Foto © Maurizio Messa da http://www.trainzitaliafoto.com

Gli ETR.470 furono semplicemente disastrosi: numerosi guasti, ritardi continui, al punto che venne creato un sito web ad hoc per tenere traccia delle pessime performance delle macchine, che con un gioco di parole fu chiamato “Cessoalpino“.

L'immagine della home page di "Cessoalpino": un ETR 475 guasto, malinconicamente trainato da una Re 4/4

L’immagine della home page di “Cessoalpino”: un ETR 470 guasto, malinconicamente trainato da una Re 4/4

Nato quasi per scherzo, il progetto Cessoalpino ha raccolto dati per oltre 6 anni e contribuito così a dare voce ad un problema che ha colpito in modo particolare il Ticino. Con l’introduzione dei treni ICN sull’asse del San Gottardo, la situazione sul lato svizzero è notevolmente migliorata.

I nuovi ETR 610 avrebbero dovuto “metterci una pezza”, ma i primi sono entrati in servizio solo a inizio 2009, quando ormai la cessazione dell’operatività di Cisalpino era decisa.

ETR.610 in livrea Cisalpino - Foto © Daniele Monza da wwwt.rainzitaliafoto.com

ETR.610 in livrea Cisalpino – Foto © Daniele Monza da wwwt.rainzitaliafoto.com

Metà dei pezzi (7) furono assegnati a Trenitalia, e l’altra metà a SBB-CFF-FFS. Degli ETR.470, 4 andarono a SBB e 5 a Trenitalia.

ETR.610 in livrea SBB- Foto © perseo da wwwt.trainzitaliafoto.com

ETR.610 in livrea SBB dopo la separazione – Foto © perseo da wwwt.trainzitaliafoto.com

A conferma di quanto fosse sentito il problema degli ETR.470 nella Confederazione, lo scorso anno è stato annunciato che i 4 convogli assegnati alla società elvetica verranno messi fuori servizio prematuramente entro il 2014. In compenso, gli svizzeri sembrano contenti degli ETR.610, tanto da averne ordinati altri 8  (da usare sulla linea del Gottardo, entrata in servizio prevista  primavera 2015). La prima consegna é avvenuta nel giugno 2014.

In scala N

Nel 2008 la scomparsa Eurorail Models aveva a catalogo varie carrozze in livrea Cisalpino. Erano realizzate in resina, sugli stampi delle Eurofima di prima e seconda classe, e della Self Service:

  • Art. C093 – Seconda classe a compartimenti
  • Art. C094 – Prima classe a compartimenti
  • Art. C095 – Seconda classe a salone
  • Art. C096 – Ristorante
Le tre carrozze passeggeri Cisalpino, dal catalogo Eurorailmodels 2008

Le tre carrozze passeggeri Cisalpino, dal catalogo Eurorailmodels 2008

Vista dai due lati di una Cisalpino Ristorante, modello Eurorail Models

Vista dai due lati di una Cisalpino Ristorante, modello Eurorail Models

L’interpretazione di una “seconda classe a salone” probabilmente voleva interpretare la BH (l’unica a salone tra le carrozze Za FS), che però dovrebbe avere l’esterno modificato, con finestrini diversi sia da quelli della prima che della seconda classe, mentre era ricavato da una vettura Eurofima di seconda.

Il piccolo produttore svizzero WABU (catalogo reperibile sul suo sito) ha realizzato (credo su base Roco) l’intero set di carrozze  Cisalpino di origine Trenitalia (Z1): 1a, 2a, BH (seconda con comparto disabili), bagagliaio e ristorante.

Carrozza B - Wabu

Carrozza B – Wabu 180.002

Carrozza D - Wabu 180.003

Carrozza D – Wabu 180.003

Carrozza ristorante - Wabu 180.004

Carrozza ristorante – Wabu 180.004

Carrozza A - Wabu 180.001

Carrozza A – Wabu 180.001

Fine Scale München commercializzava un intero convoglio “Cisalpino” componendo elementi Wabu. Lo abbiamo segnalato qualche tempo fa.

Cisalpino trainato da una Re 484 017-9 policorrente

Cisalpino trainato da una Re 484 017-9 policorrente

Nel 2009 sul forum.spur-n-schweiz.ch era stato lanciato un sondaggio per verificare l’interesse ad una riverniciatura di carrozze Minitrix SBB Apm e Bpm nei colori Cisalpino, ma poi non se ne fece nulla. (Anche Ibertren realizza le Apm e Bpm SBB).

Le Minitrix Apm e Bpm in livrea SBB-CFF-FFS

Le Minitrix Apm e Bpm in livrea SBB-CFF-FFS

Poichè però gli N-isti non si lasciano spaventare da nulla, ecco che qualcuno se le è dipinte da sé (da un thread sul forum.spur-n-schweiz.ch).

Apm Cisalpino

Apm Cisalpino

Bpm Cisalpino

Bpm Cisalpino

C’è persino un giapponese – appassionato di ferrovie elvetiche – che si è ridipinto delle Roco (Z1 italiane) per ottenere delle “Cisalpino”.

Delle FS Z1 Roco ridipinte nei colori CIsalpino, da train.khsoft.gr.jp

Delle FS Z1 Roco ridipinte nei colori CIsalpino: manca però il logo sulla fiancata, da train.khsoft.gr.jp

Gli ETR610 in livrea Cisalpino erano stati annunciati da ACME che però ha cancellato il programma.

Gli ETR470 in scala N non ci sono: ci sono invece i 480, in versione giocattolo di New Ray e statica di Del Prado. Tuttavia gli ETR470 sono derivati dai 460, da cui differiscono per la parte elettrica ed elettronica per poter svolgere servizio sia a 3 kV CC che a 15 kV CA. Per contro l’ETR.480 è del tutto identico sia esteticamente che tecnicamente all’ETR.460, differendone nell’allestimento della carrozza ristorante per la presenza di un portellone per il carico/scarico merci e per il tipo di interconnessioni tra una carrozza e l’altra.  Le altre differenze sostanziali riguardano il tipo di aggancio (automatico) anteriore che ne permette il recupero più agevole in caso di avarie, la predisposizione  all’installazione di SCMT ed ERTMS di 2º livello, e quella logistica ed elettrica per trasformarlo in treno politensione atto alle nuove linee italiane AV a 25 kV mediante l’applicazione dei trasformatori di linea, dei sezionatori ed interruttori AT, nonché dei pantografi. Pertanto il “Cessoalpino” sarebbe ricavabile a partire dai modelli di 480 esistenti, giacché da un punto di vista estetico la carrozzeria non presenta differenze rilevanti. Di un lavoro analogo (traformazione del modello New Ray nel pendolino sloveno SŽ 310) abbiamo già parlato in passato.

Aggiornamento 2016

Annunciato nel catalogo novità Arnold Rapido 2015, nel 2016 è stato commercializzato un set (HN 2225) composto di una Re 484 e di tre carrozze Z (una prima e due seconde classi).

Set Arnold HN 2225

Re484-016-1 Arnold Rapido da trenini.jimdo.com

61 83 19-90 182-2 A Arnold Rapido da trenini.jimdo.com

61 83 21-90 340-2 Arnold Rapido da trenini.jimdo.com

61 83 21-90 526-0 Arnold Rapido da trenini.jimdo.com

Simultaneamente anche Minitrix ha proposto un set analogo, nel quale però le carrozze sono le svizzere Apm e Bpm (qui due prime e una seconda).

 

La confezione dell art. Minitrix 11629

Re484-016-1 Minitrix da trenini.jimdo.com

Apm 61 85 10-90 252-0 A Minitrix da trenini.jimdo.com

Apm 61 85 20-90 319-5 A Minitrix da trenini.jimdo.com

Minitrix da trenini.jimdo.com

Sempre nel 2016, allo Hobbymodel di Verona è apparso un interessante complemento prodotto da Fratix: la carrozza bagagliaio e la carrozza Self Service.

Bagaliaio Z Cisalpino Fratix

Self Service Cisalpino Fratix

Dunque ora l’intera composizione di un Cisalpino a composizione tradizionale è riproducibile con rotabili acquistabili sul mercato.

Chi comunque volesse realizzare da sé una XMPR con logo Cisalpino, può partire da una carrozza Z XMPR Roco, Fleischmann o Arnold ed usare il logo in formato svg, reperito in Public Domain, per crearsi delle decals.

Logo_Cisalpino

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pubblicato il 12 febbraio 2011

Helmuth Schwinghammer di Fine Scale München è un noto artigiano tedesco con una attenzione ai treni italiani. La sua produzione comprende gioiellini come l’Aln 442/448 (che era usato per i TEE internazionali), lo Stadler GTW della Ferrovia della Val Venosta, la E360 trifase, la Gr60 “Cubo”, varie Centoporte a 3 e 4 assi, vetture Tipo 1921 e mezzi di servizio.

Da un paio di anni si dedica anche ad un’altra attività: recuperare vecchi modelli di varie marche ed assemblarli in treni interi che vengono proposti in pregiate cassette di legno. In alcuni casi i modelli sono migliorati (ad esempio con sostituzione di pantografi o apposizione di decals). I prezzi sono certamente più alti di quelli reperibili su ebay, ma si pagano il “controllo qualità” e il packaging. Le sue composizioni sono disponibili sul suo sito, e in alcuni casi vengono rapidamente esaurite (non è detto che di una data composizione vi siamo vari esemplari). In questo post, oltre a segnarlo, presentiamo i suoi convogli realizzati con rotabili italiani, perchè ancora una volta danno un’idea di cosa si possa fare in scala N a tema italiano. Le esaminiamo però con un occhio bonariamente critico, per un puro gusto filologico.

Tutte le foto sotto riportate sono cliccabili per vederle ingrandite.

Iniziamo con un convoglio a vapore di difficile datazione. La Gr677 (Minitrix) è in esercizio in Italia da subito dopo la fine della proma guerra mondiale. Le 4 carrozze al traino (Tipo 1921 di Tibidabo) hanno la livrea grigio ardesia in uso dal 1964 (ma c’erano ancora le Gr677 dopo il secondo conflitto bellico?). La livrea verde originale o quella castano-isabella (in uso dal 1935) sarebbero state più adatte.

GR677 con carrozze 1921 (3 seconda classe, 1 prima)

La E424 (Mehano) al tiro di vetture Tipo 1937 (due si seconda classe ed una di prima, prodotte da LoCo) è una composizione realistica. La motrice fu costruita a partire dal 1943, e la livrea castano-isabella delle vetture sopravvisse a lungo dopo l’introduzione della grigio ardesia nel 1956. Tuttavia la saracinesca dell’E424 in origine era color metallo, e solo dopo le prime riverniciature (avvenute presumibilemente verso la fine degli anni ’40) assunse il colore isabella. Quindi il convoglio è databile quindi tra il 1950 circa e probabilmente almeno metà degli anni ’60. (Grazie a Luigi Voltan per la preziosa consulenza sul colore della saracinesca!)

E424 con vetture Tipo 1937

Ancora la E424 livrea castano (Mehabo-Tibidabo) con le stesse vetture Tipo 1921 già viste (che questa volta comprendono anche un postale). Ahimè, se la livrea fosse quella castano-isabella del treno precedente il convoglio sarebbe databile correttamente a partire dal 1956, ma purtroppo la colorazione tutta castano si ha solo dal 1991 (quando ormai le Tipo 1921 grigio ardesia non ci sono più), e quindi anche qui c’è una nota stonata!

E424 con vetture Tipo 1921

La E444 prototipo fu prodotta a fine anni ’60 in 5 esemplari, e realizzata in scala N da Lima. In questa composizione traina 2 UIC-X Tipo 1964 grigio ardesia di prima classe ed altre due di seconda. Il convoglio è completato da una vettura letti TransEuroNotte e da una Eurofima di seconda classe. Poichè quest’ultima è entrata in servizio a partire dal 1975, questa composizione va datata a fine anni ’70.

E444 prototipo in una composizone di fine anni ’70

Nel 1987 iniziò la trasfomazione delle E424 in versione per treni reversibili, e l’acquisizione della livrea Navetta. In questo convoglio una di queste motrici (Lima) traina tre vetture Tipo Vicinale 1965 a piano ribassato in grigio ardesia, di cui una “pilota”. La motrice è Lima (ma si nota come almeno i pantografi siano stati modificati) e le vetture sono LoCo.

E424 in livrea navetta con delle Piano Ribassato

Ancora una composizione di fine anni ’80: una Tartaruga (Rivarossi), con quattro vetture arancioni EUROFIMA UIC-Z Tipo 1975 (una prima e 3 seconde), due con logo a televisore e due con il più recente logo a foglia in uso dal 1982. Il convoglio è completato da due UIC-Z Tipo 1985 nei colori grigio-panna in uso dal 1987 circa. Tre vetture sono Arnold, tre sono ROCO.

Espresso degli anni ’80

Nel 1989 iniziò la trasformazione delle E444 in E444R, inizialmente verniciate in livrea rosso-grigio perla. Nel convoglio proposto, la motrice (Mehano-Tibidabo) è accoppiata a tre vetture UIC-X Tipo 1968 di seconda classe e due UIC-X Tipo 1970 di prima classe (tutte con logo a televisore e riga rossa che contraddistingueva le carrozze abilitate a viaggiare fino a 180 Km/h, modelli Rivarossi). Il convoglio è completato da un postale/bagagliaio UIC-X LIMA in livrea rosso-fegato e grigio con porte color oro.

E444R con carrozze UIC-X

Spazio anche per una composizione merci databile ai primi anni ’90, pilotata da una E444R

Merci trainato da una E444R

La E402A fu costruita negli anni tra il 1994 e il 1996, ed inizialmente lo schema di colore era bianco-rosso (divenne XMPR successivamente). In questa composizione la motrice prodotta da Fratix traina 5 UIC-Z Tipo 1985 (due prime e tre seconde, tutte ROCO nei colori XMPR) e una UIC-Z1 Tipo 1987–1993 di seconda classe in livrea a due toni di grigio con filetti gialli e logo Trenitalia (Arnold).

E402A con carrozze UIC-Z e UIC-Z1

All’inizio del millennio è databile questo convoglio “Cisalpino” che operava tra la Svizzera e Venezia. La produzione è ascrivibile al piccolo produttore svizzero “Wabu” che a partire da una base Roco adattave le vetture.

Cisalpino trainato da una Re 484 017-9 policorrente

Infine un set delle Ferrovie Padane. Le carrozze, precedentemente in uso presso le SBB, sono state acquisite da FP attorno al 2000. Tutto il materiale rotabile è Arnold.

Ferrovie Padane: D 220 045-9, tre vetture di seconda e una mista prima/seconda

Terminiamo con due set decisamente meno interessanti.

Il primo presenta una (impossibile!) composizione che vede una E656 (Euromodell FP) trainare 10 vetture (Rivarossi) UIC-X di prima classe in livrea azzurra. Ebbene, nel 1987 le FS sperimentarono (per la sola prima classe) una livrea azzurra per le UIC-X, ma la sperimentazione riguardò UNA SOLA carrozza! Quindi un treno così non poteva proprio esistere…

E656 con 10 vetture UIC-X in livrea azzurra

Il secondo presenta un treno in teoria molto interessante: una E444 Rivarossi in testa a 10 carrozze Gran Comfort. Questo tipo di convoglio era usato per i TEE. Purtroppo le vetture Lima sono davvero giocattolesche: irrealistiche ed orribili, molto più corte del vero, per cui il set ha uno scarsissimo appeal. Si veda il post sul Mediolanum per indicazioni su alternative più credibili.

Le GranComfort di Lima con una E444 Rivarossi e una Re4/4 svizzera Lima

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