Pubblicato: 25 maggio 2013. ultimo aggiornamento 26 aprile 2020
Tempi moderni: a fine agosto dello scorso anno, per fare Trento-Spoleto ho usato tre diverse compagnie ferroviarie: Trenord (Trento-Bologna, materiale ÖBB, puntuale), NTV (Bologna-Roma Tiburtina, Italo, puntuale) e Trenitalia (Roma Tib.-Spoleto). A Roma Tiburtina l’Intercity Trenitalia diretto a Perugia e partito da Roma Termini è arrivato con 30 minuti di ritardo. 30 minuti in 5 o 6 km! Pare non sia arrivato il capotreno. Pare (dicevano altri viaggiatori che percorrono con frequenza la tratta) che non sia un episodio raro. A me pare uno schifo…
Comunque: ho avuto tempo di girare un po’ in stazione. Mi sono imbattuto in una sagoma inconfondibile, ma decisamente infrequente: sulle prime mi è parso il fantasma del 218.6098!
Certo, l’aspetto è un po’ spettrale (colpa dei vetri della stazione attraverso i quali ho fotografato la macchina per averne una vista dell’imperiale). E proprio di uno spettro si doveva trattare, perché la 218.6098 fu demolita al temine del suo servizio a Udine nel 1979…
Scendendo al binario, l’aspetto, pur intristito dai soliti graffiti, migliora un pò e rivela la sagoma inconfondibile delle Jenbacher, con i finestrini trapezoidali. La marcatura è D D FMT RM 1053 U, e dalla targa risulta appartenere alla SEGI: dunque attualmente è una loco da cantiere.
E poi, che strana quella livrea da motrice FS da manovra, le macchine da cantiere hanno di solito livree gialle o rosse… Ma andiamo con ordine.
JW200 – ÖBB 2060 – FS 225.6098/218.6098 e JW180 (Ferrovia Transatesina e varie industriali)
Negli anni cinquanta le FS avevano la necessità di sostituire le affascinanti ma obsolete e antieconomiche locomotive a vapore per le operazioni di manovra. Tra le varie sperimentazioni, nel 1956 si decise di acquisire un esemplare delle nuove motrici diesel JW200 che la Jenbacher Werke stava fornendo già da due anni alle ÖBB , dove venivano classificate nel gruppo 2060. ÖBB ne acquistò 100 esemplari tra il ’54 e il ’62: ebbero inizialmente livrea verde, e successivamente rossa.
La macchina FS (numero di fabbrica 80.077) venne classificata come 225.698 (successivamente divenuta 225.6098). Il motore era un diesel tipo JW 200 a 4 cilindri a “V” raffreddato ad acqua prodotto dalla stessa Jenbacher Werke, e forniva 140 kW di potenza. Tale potenza non fu però considerata soddisfacente, e quindi la JW 200 FS rimase un esemplare unico, assegnato al Deposito locomotive di Verona. Nel 1971 le FS ne sostituirono il motore e contestualmente la classificazione che divenne 218.6098. Svolse servizio fino al 1979 al Deposito locomotive di Udine. Come detto, fu poi demolita alla fine di quell’anno.
La macchina aveva due modalità: spostamento, con velocità massima di 50 Km/h, e manovra, con velocità limitata a 30 Km/h. In modalità spostamento era in grado di effettuare tradotte in linea, essendo dotata di impianto frenante ad aria compressa con freno Westinghouse.
La 218.6098 non fu però la sola JW 200 italiana. Un’altra macchina, nuova di fabbrica (n. 80.079), fu acquistata dalla Società Idroelettrica LIRI di Roma. Altre quattro giunsero in Italia il 1 marzo 1993, dopo aver cessato il servizio nelle ÖBB. Furono acquistate dalla ditta Francesco Ventura, di Paola. si tratta delle macchine seguenti:
- ex ÖBB 2060.25, numero di fabbrica 80.026
- ex ÖBB 2060.54, numero di fabbrica 80.056
- ex ÖBB 2060.59, numero di fabbrica 80.061
- ex ÖBB 2060.63, numero di fabbrica 80.065
(il sito di Andreas Christofer contiene il dettaglio di tutte le Jenbacher JW200)
Esternamente la JW200 è molto simile alla sorella JW180, nata simultaneamente. La differenza principale sta nel tipo di trasmissione utilizzata. In Italia furono impiegate dalla Ferrovia dell’Oltradige (Bolzano-Caldaro, 2 macchine, dal 1973 cedute alla SNFT Brescia-Iseo-Edolo) , oltre che per un totale di un paio di decine di macchine, da varie ferrovie industriali. Il dettaglio è riportato in un’altra pagina di Andreas Christofer.
Questo però non getta luce sufficiente sul mio incontro romano. La JW200 era lunga 6,7 m , mentre la macchina vista a Tiburtina è lunga 8,30 m fuori respingenti… Occorre sfogliare ancora il libro di storia.
JW400 – ÖBB 2062 – FS 225.6099 – FS 225.6001-6020
Nel 1957 la Jenbacher Werke produsse per le ferrovie russe una versione potenziata della JW200: la DH400B32R. Aveva infatti potenza doppia (400 PS, 294 KW) grazie al motore a 6 cilindri (invece di 4) e al turbo. Le ÖBB ne acquisirono, tra il ’58 e il ’67, 65 esemplari (DH400B32) che furono immatricolati nella serie 2062. Le macchine sono note anche come JW400. La storia di queste macchine è dettagliata in un’altra pagina del sito di Andreas Christofer.
Nel 1957 un esemplare fu prodotto come prototipo per le FS, che lo immatricolarono 225.699 (e successivamente 225.6099). A questa fornitura fece seguito l’acquisto di 20 motrici costruite su licenza in Italia, a Bolzano dalla Jenbach Diesel Srl e a Padova dalle Officine Meccaniche della Stanga. Furono classificate 225.6001-6020, ed avevano solo piccole differenze con le austriache: la più evidente è il muso un pò inclinato.
Le 225.6000 erano lunghe… 8,30 m! Ecco svelato l’arcano! La Jenbacher di SEGI vista a Tiburtina è una ex 225.6000! Per la precisione, è la ex FS 225 6020, in forza alla SE.GI ormai da molti anni, così come la ex 6011 (grazie a Francesco Bloisi per la segnalazione).
Un altro paio di queste motrici giunsero in Italia: la ex ÖBB 2062.21 e 47 furono acquistate dalla Gleisfrei SrL Costruzioni Ferroviarie di Villimpenta (MN).
La classe 225 comprendeva altre due serie: le Breda (serie 2000 e 5000) e le Greco (serie 7000, 33 macchine consegnate). Entrambe le serie erano notevolmente più corte delle Jenbach: 7,40 m. Foto di esemplari delle varie serie si trovano su trenomania.
JW400 a tre assi – FS 235.6001-6009
Ma riapriamo il libro di storia, che non è finita. Delle JW400 fu realizzata anche una versione a 3 assi (DH400C42). Le Officine Stanga ne realizzarono su licenza una variante nel 1958: la DH350C39. Nove macchine di questo tipo entrarono nel parco FS come 235.6001-6009.
Su Facebook ho scovato una rara foto di Giorgio Vescovo che mostra, nel maggio 1976, una 235.6000 e una 225 a Roma in trasferimento verso lo Smistamento.
Altre immagini della 235.6000 provengono da Trenomania.
Sempre su trenomania si trovano foto delle 235 in livrea da cantiere.
Nel gruppo 235 si ebbero anche macchine (differenti da queste) realizzati da costruttori diversi: Badoni (235.00xx), OM (235.30xx) e Deutz (235.700x).
JW600 – FS 245.6001-6009
A tre assi ci fu anche la JW600, della quale Stanga realizzò su licenza una variante in nove esemplari che le FS immatricolarono come 245.6001-6009. Le macchine entrarono in servizio nel 1963 e furono tutte domiciliate a Treviso, a parte la 6007 che stava a Venezia (v. forum trenomania). L’aspetto di questa macchina però differisce completamente dal classico look di famiglia Jenbach. Ebbero il merito di introdurre il cambio idraulico Voith L24 con l’innovativa trasmissione mediante alberi cardanici e i ponti riduttori sulle sale montate. La trasmissione Voith L24, costruita su licenza in italia della Breda, venne in seguito applicata a tutte le locomotive da manovra fino all’avvento della D.255.
Altre foto delle 245.600x si trovano su trenomania. Un po’ di confusione può nascere dal fatto che nello stesso sottogruppo (245.6000) a partire dalla 245.6010 e fino alla 6124 si hanno macchine esteticamente ben diverse, appartenenti alla più conosciuta serie 245 unificata, costruite da Cantieri Navali Riuniti e OM: hanno la stessa trasmissione idraulica Voith e lo stesso motore Jenbach delle prime 9. Ovviamente delle 245 ci sono poi anche gli altri sottogruppi (serie 0000 Badoni, serie 1000 Fiat, serie 2000 Reggiane, serie 2100 Greco, Ferrosud ed altri, serie 8000 Jung), ma questa classe così importante e diffusa merita un discorso a parte.
In scala N
Quasi 10 anni fa (2003) Bodo Fonfara (Euromodell FP) realizzava una versione italiana della ÖBB 2060, commercializzata sia in versione 225.6098 che in versione 218.6098 al prezzo di 375 €. Non sono riuscito a trovarne foto. Ho reperito la foto della versione austriaca (2060 Blutorange).
ECModell documenta sul suo sito l’autocostruzione di una 2060 – interessanti i disegni. Forse sarebbe contattabile per recuperare il disegno originale ed adattarlo alla FS 218/225.6098?
Ovviamente in H0 la 225.6098 si trova: è prodotta da Liliput.
Della 225.6000 (JW400) non mi risultano In N esistenti versioni italiane (né nella versione 6000 Jenbacher che trattiamo qui, né nelle versioni 2000 Breda e 7000 Greco) . La versione austriaca (2062) è prodotta in varie versioni da 9mm (al prezzo di 520 €).
Della versione italiana, FS 225.6xxx, esiste in H0 un bel modello prodotto dalla Kleinbahn (cos’è che non c’è in H0?). Peraltro secondo Claudio Nastasi il modello non è sufficientemente accurato, per cui lui descrive in un vecchio bollettino FIMF il processo di adeguamento.
Tornando alla N, va segnalata la presenza su shapeways di un paio di cose interessanti. Shapeways è un servizio di stampa 3D: si possono inviare i file che descrivono l’oggetto e loro lo “stampano”. Volendo poi si possono lasciare sul sito i disegni, vendendo gli oggetti con l’intermediazione di Shapeways che li produce su richiesta, li vende, e penso giri un corrispettivo all’ideatore del modello. Bene, su shapeways si trovano le carrozzerie sia della 2060 che della 2062 ÖBB, che possono essere usate come base per l’italianizzazione.
La prima è facilmente motorizzabile con un Köf, preferibilmente Minitrix, mentre per la seconda non pare esserci una motorizzazione “pronta” e quindi il caso andrebbe studiato.
Il lavoro di italianizzazione non é complesso, ed é descritto in un altro articolo. Il risultato finale non é male!
Delle 235 non pare esserci alcuna traccia in scala N. In H0 ho letto di una 235.6009 ma non so chi l’abbia prodotta, né ho trovato foto. Della 245.600x invece non ho trovato alcuna traccia nella scala maggiore (ma non mi azzardo a dire che non ci sia, figuriamoci…)., ma sorprendentemente é apparsa in scala N a Novegro 2014, realizzata da Morciano.
Recentemente (Aprile 2020) Gianfranco Visentin la ha realizzata in stampa 3D. SI adatta perfettamente alla motorizzazione Lineamodel.
Le 245 unificate serie 6000 con progressivi maggiori di 6009 invece ci sono anche in N: ad esempio la costruzione del modello Lineamodel è magistralmente effettuata e documentata su www.ferromodellista.it.
Le 245 6000 Jenbach hanno operato in tempi diversi non solo a Treviso e a Venezia, ma anche presso lo scalo di Mestre, assegnate presso tale impianto. A Venezia S.L. svolsero manovre di piazzamento dei materiali passeggeri assieme ad un paio di E 321; a Mestre si occupavano spesso di effettuare la 3^ manovra permanente per il riordino del fascio di smistamento Sud della sella di lancio e della 7^ manovra permanente adibita allo scalo pubblico.
Le unità trevigiane operavano presso lo Scalo Motta, ma anche sui raccordi facenti capo alla stazione di Porta Santi Quaranta, ma si poteva vedere con frequenza almeno una unità anche a Conegliano, in compagnia di una D 141 o D 143.
delle 225, 235 e 245 Jenbach in H0 ricordo i modelli statici in resina di Nastasi, di Claudio Mussinatto invece il kit completo del 245 (sempre H0)
la 245 in qualche foto appare anche nei pressi di chioggia al traino di carri pesanti o carrozze passeggeri come controporte ecc.
Potresti scrivere qualcosa della Roco 225 6020 che apena uscitto ? Mi sembra il modello é sbagliato.
Grazie della fiducia. Mi spiace, ma il mondo della H0 è troppo vasto per noi. Ci sono miriadi di forum nei quali vengono focosamente discussi i dettagli dei modelli nella scala “principale”. Noi qualche cenno alla H0 lo facciamo, ma non abbiamo le forze (e non pretendiamo di avere l’autorevolezza) per coprire tutto quel che c’e’ in quella scala. Quindi ci limitiamo alla N, e ai treni in scala 1:1. Sono certo che troverai altrove i commenti che cerchi. Spero che comprenderai la nostra posizione.