Pubblicato il 29 agosto 2015
Già passati cinquant’anni? Quasi, da quando per la prima volta ho incontrato, su un catalogo Arnold, la “Schnelle Blondine”.
Sono 50 esatti, invece, compiuti nel giugno appena passato, da quando i primi 4 prototipi delle”biondine veloce”, le DB E 03, entrarono in servizio sulla rete tedesca. Quando si dice “cinquant’anni e non dimostrarli”! Le due unità del gruppo poi rinominato Br 103 che, come testimonianza storica, hanno recentemente ripreso a viaggiare in testa ad alcuni treni Intercity in Germania (in orario normale, non per treni storici!), mostrano inalterata una bellezza difficile da ritrovare anche in macchine più giovani e veloci.
Il cinquantenario é stato celebrato a Koblenz, ove si trova il museo storico delle DB. Le celebrazioni, con una bella sfilata di “biondine”, sono raccontate da un video su youtube.
In realtà la prima E 03 era stata messa sui binari il 2 febbraio 1965, e la Henschel che l’aveva prodotta ne aveva prontamente dato notizia con avvisi pubblicitari apparsi sui giornali dell’epoca.
Dal giugno al 3 ottobre 1965, in occasione della mostra internazionale IVA (Internationalen Verkehrsausstellung, Mostra internazionale dei mezzi di trasporto) nella quale furono presentate, le DB E 03 001-004 effettuarono il primo servizio passeggeri alla velocità di 200 Km/h tra Monaco e Augusta (Augsburg). La 003, privata dei motori, era esibita nello stand DB della fiera, le altre tre si alternavano in servizio. Una era tenuta di riserva, così come i motori della 003 che servirono, visti i numerosi guasti occorsi.
L’esperienza fatta fu utile per la realizzazione delle macchine di serie, che ebbero potenza incrementata di circa il 20%, raggiungendo una potenza oraria di 7780 kW (per confronto, le Tartarughe italiane si assestavano a 4272 kW). Per raggiungerla fu necessario poter dissipare più calore, il che dà conto della principale differenze estetica tra prototipi e macchine di serie: la seconda fila di griglie laterali di aerazione.
Nel frattempo il cambio di numerazione delle DB (avvenuto nel 1968) fece sì che i prototipi divenissero serie 103.0, mentre le 145 macchine di serie furono collocate nel gruppo 103.1. Le nuove macchine vennero consegnate tra il 27 maggio ’70 e l’11 luglio ’74.
Dalla n.216 in poi le macchine ebbero la carrozzeria allungata di 70 cm per dare più spazio alle cabine di guida. La lunghezza totale passò quindi da 19,5 m a 20,2 m. Anche la n.173 fu allungata durante la ricostruzione seguita ad un incidente. Il peso assiale rimase limitato alle 20 tonnellate, grazie al rodiggio Co’Co’, con l’asse centrale che aveva un gioco laterale di 7 mm per facilitare l’iscrizione nelle curve.
Assai moderne, le motrici erano dotate di controllo automatico della velocità e della frenata, e di sistemi di retroazione con la linea. In realtà, questi dispositivi, creati per aumentare la sicurezza, pare siano stati, forse per immaturità, la causa di un grave incidente avvenuto nel 1971, che oltre a causare quattro feriti e a danneggiare irreparabilmente la n.106, rallentò l’abilitazione ai 200 Km/h. Di fatto comunque, fino al 1977 non furono molte le linee sulle quali la Blondine potesse raggiungere tale velocità.
Nella prima metà degli anni settanta i pantografi a forbice (Scheren) di tipo DBS 54 vennero sostituiti dai monobraccio SBS 67, meno problematici alle alte velocità (in particolare, varie noie si erano verifiche nelle tratte austriache).
Tra il 1981 e il 1982, ad un certo numero di macchine fu rimossa la carenatura anteriore sotto i paraurti. Nelle foto a volte la carenatura a mo’ di vomere si nota, ma la sua assenza é difficile da rilevare, perché non si capisce mai se manchi o non si veda perché in una zona scura dell’immagine. Ci rifacciamo quindi, per illustrare il punto, alle foto di due modelli H0 della Märklin, che differiscono per la carenatura e per lo schema di colore applicato.
Dal 1979 i prototipi definitivamente furono distolti dal servizio passeggeri ed usati come macchine di servizio o sperimentali, assieme ad alcune macchine di serie, anche se le sperimentazioni erano iniziate diversi anni prima, usando alcune motrici come laboratorio per le alte velocità, i cui risultati avrebbero poi supportato lo sviluppo degli ICE. Nel 1973 la 103 118 aveva sfiorato i 253 Km/h. Le n.003 e n.222, previa alcune modifiche tra cui ruote di dimensione maggiorata, si avventurarono nella zona dei 280 Km/h, con la 003 che nel luglio ’85 stabilì il record tedesco di velocità con 283 Km/h. Nel 1989 due prototipi entrarono nella Baureihe 750 (750.001 e 002) assieme alle macchina di serie 103 222 che assunse il numero 750.003 fino al 2005, quando riprese la numerazione originale. La serie “7” ne identifica il carattere di veicolo di servizio. Ricordiamo che nello stesso anno i prototipi delle ex V 160, divenendo motrici di servizio, erano entrati nel gruppo 753.
La storia delle 103 avrebbe dovuto chiudersi nei primi anni ’90: nel 1987 erano arrivate le Br 120 di serie (già i cinque prototipi del 1979-80 erano stati dipinti nei colori IC, tanto per chiarire quale era il target), ma vi fu un accadimento che prolungò la vita delle Blondine: nel 1989 l’unificazione tedesca aveva significato anche l’unificazione delle ferrovie, e la necessità di migliorare e svecchiare l’ex parco DR portò a prolungare la vita delle Blondine. Nel decennio successivo giunsero però anche le Br 101, e parve giunta l’ora della messa a riposo delle 103. Tra l’altro, sia le 120 che le 101 potevano operare treni navetta, cosa non la quale le 103 non erano abilitate. Così pian piano lasciarono la scena,. L’accantonamento du completato nel 2003. Nel 2008 e 2009 però vi fu un allarme per gli ICE, che vennero fermati per il timore di fratture degli assi. Varie 103 furono allora rispolverate e rimesse provvisoriamente in opera.
Delle 149 unità costruite, ben 17 sono state preservate, e di queste 5 sono ancora atte al servizio: una (la 245) é attualmente impiegata regolarmente per degli IC, non per necessità di esercizio delle DB ma per puro valore storico.
La storia individuale delle macchine, con annotazioni, é reperibile su www.103er.de. Un altro interessante sito dedicato alle 103 è lokomotiv-club103.de. Segnalo inoltre un post su eisenbahn-stolberg.de avente come tema i 50 anni della Blondine.
Su youtube si trova un bel documentario di 6 minuti sulla “Hudertdrei”. E’ in tedesco, ma anche per chi non capisce la lingua le immagini sono interessanti.
Assai dettagliato e ricco il sito zugindianer.de.
Su drehscheibe-online.de si possono trovare dei bei set di foto delle 103 fatte da Karl Friedrich Seitz:
Le livree
La livrea originale era la classica combinazione di rosso vino e crema derivata dai TEE ed applicata successivamente in Germania anche alle carrozze di prima classe. Presentava nella parte bassa una fascia nera, riprendendo così i tre colori della bandiera nazionale. I prototipi avevano anche il color argento, usato per l’ imperiale e per una fascia di separazione tra giallo e rosso. Le macchine di serie presentano sul frontale una riga rossa che permette di raggiungere, in altezza, il punto di separazione tra giallo e rosso delle carrozze TEE e IC.
La prima 103 di serie, la 109-5, apparve con una particolare colorazione argento nella zona delle grate. Forma e colore ne dettarono il soprannome “Silberpfeil“, freccia d’argento. Fortunatamente la cosa non ebbe seguito! In questa livrea, anche la riga rossa del frontale si allungava verso il centro motrice oltrepassando le porte di ingresso, mentre nella versione poi adottata si arrestava prima di queste.
La particolare livrea fu mantenuta almeno fino al 1987.
La livrea classica presentò alcune varianti: per esempio il logo frontale era in origine in metallo ed in rilievo, e venne poi (sulle motrici costruite dal 1975) sostituito da uno analogo ma semplicemente dipinto (in rosso).
Nel 1985, in occasione dei 150 anni delle ferrovie tedesche, venne apposto un adesivo su varie macchine, tra cui alcune 103.
In vari esemplari di 103 la banda nera nella parte inferiore e che avvolge respingenti e pancone fu riverniciata di rosso uniformandosi alla nuova colorazione delle carrozze IC di prima classe, mentre il logo (a volte) tornava nero. Tra quelle che assunsero tale caratteristica, solo la 113 aveva conservato la carenatura frontale sotto i respingenti.
Nei primi anni ’90 le motrici DB, che in precedenza erano il livrea TEE, crema e blu oceano, blu, verdi o rosse (con quest’ultimo colore prevalentemente usato per le motrici da manovra) vennero tutte uniformate in rosso orientale (Orientrot) con un “bavaglino” bianco sotto la cabina. Anche la maggior parte delle Br 103 assunsero tale livrea (che però ne sminuiva l’eleganza).
Vi furono due versioni di tale livrea leggermente diverse tra loro: in una la zona tra le griglie era in rosso, nell’altra in nero. La seconda era quella largamente più diffusa.
La successiva livrea ufficiale delle DB, introdotta a fine anni ’90 – inizio nuovo millennio ed uso ancor oggi, fu una diversa tonalità di rosso (Verkehrsrot: Rosso traffico, o Rosso segnale) con delle bande bianche frontali più piccole delle ampie “pettorine” che caratterizzavano la versione Orientrot. Per le 103 era ormai vicina la dismissione, per cui non vennero verniciate nella nuova livrea. Vi fu però una singola eccezione: lo schema di colore Verkehrsrot fu applicato, su iniziativa del produttore ferromodellistico Roco, alla 102 233-3, che con questi colori fu presentata ufficialmente il 5 agosto 2000. L’iniziativa faceva seguito ad un pesce d’aprile della rivista Eisenbahn Kurier, che con un fotomontaggio aveva annunciato la 103 rosso traffico. La 233-3 aveva, sotto i finestrini, un ampio adesivo di “saluto” alla regina incontrastata dei quattro decenni precedenti, e che recitava:
Dite addio a bassa voce! Una volta ero la Star dei binari tedeschi. Oggi delle più giovani, efficienti e veloci prendono il mio posto. Eppure i miei fans non mi hanno dimenticato, e uno mi ha persino regalato un nuovo vestito! ROCO dedica questa 103 in livrea “rosso traffico” a tutti gli amici di questo gruppo di motrici.
Altre due macchine ebbero livree speciali.
La sola Br 103 101-2 venne assegnato nel maggio 1991 al “Lufthansa Airport Express” e ne assunse la particolare livrea grigio-gialla. Curiosamente, non esibiva il fregio delle DB, contrariamente alle altre motrici DB adibite allo stesso uso, ma solo quello della compagnia aerea tedesca, riportato sulla fiancata. Due anni dopo, il 31 maggio 1993 venne ridipinta in Orientrot.
La Br 103 220-0 assunse nel 1995 la livrea del Treno Turistico, in un mix di colori blu zaffiro, verde foglia, giallo traffico, azzurro cielo e bianco puro, a simboleggiare gli elementi di acqua, terra, aria e fuoco.
Dopo la dismissione del gruppo, avvenuta nel 2003, le due macchine rimaste in servizio per preservare la memoria (235-8 e 245-7) hanno riacquisito i bei colori di origine.
Dopo la sua vendita all’asta, la 103 222, acquistata per 551 000 € dalla ditta Railadventure, ha avuto nel 2014 la livrea aziendale grigio-bianca, con la quale é apparsa sul profilo facebook della compagnia. (RailAdventure ha anche una delle carrozze panoramiche ex Rheingold).
La 103 197-0 é esposta presso lo Spatzenpark, un parco privato (ma aperto al pubblico) appartenente a Helmut W. Brossmann, manager dei Kastelruther Spatzen, un gruppo musicale italiano (! si, sono di Castelrotto, in Alto Adige) assolutamente sconosciuto da noi e famosissimo nel mondo tedesco. Lo Spatzenpark (il parco dei passeri, attualmente chiuso per restauri) é situato a Herrnried, non lontano da Regensburg, ed ha una sezione “DB Nostalgie” dove sono esposte due 103: oltre alla 197 vi si trova uno dei prototipi, la E03 002. La 197 esibiva una improbabile tinta azzurrina, ma é stata poi ripristinata nei colori di origine.
Di dubbio gusto l’iniziativa del Museo di Norimberga, che il 31 marzo 2014 pellicolò la propria storica E 03 001 nei colori crema e violetto del Rheingold, con tanto di scritta sulla fiancata. La macchina mantenne tale livrea per tutto il mese di Aprile 2014, per poi tornare ai suoi colori originali.
Di questi tempi è imperativo dubitare delle immagini che si trovano in rete: ad esempio si possono trovare foto della 103 in livrea crema e blu oceano: si tratta però di un falso creato con photoshop. Tale livrea infatti era riservata a macchine con velocità massima di al più 160 Km/h, e non fu mai vestita dalla 103. La “carnevalata” del museo di Norimberga é però documentata anche dai dei video (almeno due su youtube) e da una vivace discussione sull’opportunità dell’iniziativa tenutasi su drehscheibe. de, dove si trovano anche delle altre immagini.
Proprio (dichiaratamente) falsa invece la livrea di un modello Märklin, realizzata in occasione di un anniversario del Märklin Magazin, che tuttavia mostriamo qui per evidenziare quanto la scelta di colore possa fare: La E 03 é qui vestita con i colori che all’epoca della sua nascita si usavano per le motrici passeggeri non dedicate al TEE: blu e nero. Ne esce l’immagine di una motrice molto più anonima!
Su stummiforum c’é una lunghissima thread nella quale ci si sbizzarisce a immaginare come avrebbe potuto essere la 103… Alcune interpretazioni sono molto divertenti!
BR 103 in Italia
Ovviamente, vista la differenza di corrente, ci può entrare solo di striscio… Comunque delle testimonianze interessanti ci sono.
In anni recenti, sulla Verona-Monaco, la E 103 245 si é più volte avventurata fino al Brennero trainando gli Eurocity, così é possibile vederla a fianco di motrici italiane.
Le 103 hanno anche trainato rotabili Trenitalia.
Gli avvistamenti italiani della Blondine non sono avvenuti solo in Alto Adige, ma anche in Lombardia, visto che la motrice é compatibile con l’alimentazione elvetica. La si vede dunque anche sotto una linea elettrica con palificazione FS, ma solo nel tratto di confine che, gestito dalla Svizzera, ha alimentazione in corrente alternata.
Insomma, ci sono un numero sufficiente di scuse per far circolare modellini della 103 anche su plastici a tema italiano!
Curiosità
Negli anni 80 Le DB diffusero una pubblicità che presentava la 103 come “la seconda macchina che tutti possono permettersi”.
L’annuncio stimolò i “creativi” che si occupavano dell’immagine della FIAT, che prontamente rispose con una pubblicità della Panda.
Il testo esordisce dicendo “Cara direzione ferroviaria, ho provato per una settimana il vostro veicolo come seconda vettura, e sono giunto alla conclusione che la FIAT Panda sia meglio. Nel testo a caratteri più piccoli, elabora sul tema dicendo, tra le altre cose, che “per raggiungere i 100 Km/h da ferma, alla Panda bastano un semaforo verde e 16,5 secondi, mentre alla 103 servono un capostazione, un segnale di via libera e 71 secondi.” “Per parcheggiare la 103 ha bisogno di una stazione, alla Panda bastano 3,50 m.” “La Panda trasporta 5 persone, 378 meno che una 103 con 7 vagoni, ma i passeggeri della Panda hanno tutti un posto al finestrino.”
In un altro articolo descriviamo le realizzazioni modellistiche in scala N della Schnelle Blondine.
Su questa macchina ( DB 103 ) avevo scritto scritto una poesia. Rimane per mè la ( REGINA ) migliore locomotiva elettrica d’Eurapa.
Per dovere di cronaca parlando della ENNE ai tempi RIVAROSSI era associata con ATLAS per la costruzione e specialmodo messo in commercio dellaENNE RIVAROSSI ( ne possiedo un catalogo ATLAS 69 -70 )
Walter Bonmartini
Ciao Walter grazie del commento. Si, al Hundertdrei é bellissima… Quanto a Rivarossi ed Atlas, ne avevamo parlato qui: https://scalaenne.wordpress.com/2009/03/29/rivarossi-memories/ e ci sono anche i link ad alcuni cataloghi on line
Bellissima macchina, anche se qualcuno la chiamava “il wurstel”… ho solo un dubbio sul gioco assiale dell’asse centrale: nell’articolo di parla di 7 mm (millimetri), mi sembra un gioco trascurabile, inferiore a quello dello scartamento che può andare da 1435 a 1445: non è che sono 7 cm (centimetri), molto più coerente con il dover iscrivere in curva il passo rigido di un carrello a tre assi?
Non so che dirti. Avevo trovato 7mm – ma non riesco a ricordare quale fosse la sorgente delle informazioni. Ho provato a fare il conto: a me viene che spostando lateralmente di 7 mm l’asse centrale, le tre ruote (l’interasse é di 2250 mm) si trovano su una circonferenza di raggio 360 metri (salvo errori…).
Mi torna anche come ordine di grandezza con il fatto che lo spostamento laterale di 26 mm (solo 3,5 volte tanto) permetteva alla Pierina a cinque assi di inscriversi in curve di raggio 200 metri ( https://scalaenne.wordpress.com/2013/11/30/vapore-italiano-gr-897-pierina/ ).
Nessun tuo errore, con 450 mm di passo totale del carrello e 7 mm di gioco assiale anche a me risulta un raggio di 362 m… la mia è stata una sensazione… se solo ci avessero pensato sull’E.326…
Veramente una magnifica macchina, indubbiamente tra le più belle, se non la PIU’ bella.
Il muso curvo è perfettamente raccordato al corpo e colori e fregi longitudinali ne esaltano la bellezza.
Cosa che non avviene con la colorazione Railadventures che spezza verticalmente la macchina.
Concordo! Devo dire che quanto a “bellezza”, anche la Tartaruga pre-ricottura era assai competitiva.
La “cicciotta” Tartaruga non dava il senso di potenza e velocità offerto dall’E 03, fin dai prototipi; difatti l’estetica, eccetto la colorazione, mai è cambiata: qualcosa vorrà dire; la ns.Tartaruga ha invece subito almeno 3 completi restyling; personalmente e premesso che “de gustibus non est disputandum”, ritengo i primi 4 esemplari (001-004 del 1968) i migliori della serie.
E’davvero bellissima, io da piccolo con i miei in viaggio in germania 1973 (avevo 13 anni) l’ho visitata a Monaco, per gentilezza di un macchinista, conservo un nitido ricordo di un ambiente interno molto illuminato, moderno e pulito, che dava sul verdino, il macchinista fu d’accordo sulla bontà del modello Fleischmann H0. Poi l’ho vista sfrecciare nelle campagne germaniche, era silenziosa, nonostante la potenza e prendeva velocita’ molto piu’ rapidamente dei nostri treni.
Mi sono “regalato” Die schnelle Blondine Fleischmann H0 appena uscita per il 25 ad Analisi II.
Ora ho soprannominato “Die schnelle Blondine” un’impiegata del Lidl, biondina e svelta nel lavoro: quando gliel’ho detto, mi ha risposto che non conosce l’inglese, al che ho risposto che lavorando al Lidl “dovrebbe” conoscere il tedesco…..
E’ fuori tema, ma per sorridere, va bene!