pubblicato il 15 ottobre 2011, aggiornato il 18 dicembre 2011 |
A partire dal 10 ottobre 1964, in base ad accordi internazionali, iniziò una graduale modificazione della marcatura dei carri da merci secondo lo standard UIC. In precedenza la marcatura dei carri era fatta su base nazionale. Quella che vigeva in Italia era un misto tra una classificazione di base sistematizzata, alcune appendici simboliche (ad esempio “z” per indicare la presenza di carrelli come per le carrozze passeggeri e “b” per segnalare la circolabilità sulla rete britannica che ha una sagoma limite ridotta), altre appendici mnemoniche (come ad esempio “tm” per tetto mobile) seguite da 6 o 7 cifre. Una prima cifra pari a 7 (in sequenze di 7 cifre) indicava trattarsi di una preda di guerra della prima guerra mondiale. Tutti i carri con centinaia pari erano dotati di freno a vite e di garitta del frenatore, quelli con le centinaia dispari ne erano sprovvisti o erano dotati di freno a mano di stazionamento. Il raddoppio della prima lettere indicava generalmente carri di dimensioni maggiori della media.
La categorizzazione di base (sicuramente incompleta) era la seguente:
- F : Carri chiusi con finestre a reticolato
- FF carri con volume superiore a 50 m3(salvo alcune eccezioni)
- FI, FFI o FDI se dotati di intercomunicanti
- Fma (monta alta)
- Ftm (tetto mobile) con tetto ribaltabile da ciascuno dei due lati, porte scorrevoli e aperture d’aerazione sia in alto, sia a livello del pavimento, atto quindi anche al trasporto delle derrate
- G: Carri chiusi con finestre e sportelli ma senza reticolato, per trasporto merci o bestiame
- H: Carri chiusi senza finestre, per trasporti merci varie
- His (isotermico)
- Hg – Hgm carro refrigerato
- HHe carro con porte laterali e di testa e con pareti imbottite, atto al trasporto di automobili, mobilia, attrezzi teatrali, ecc.
- L: Carri con sponde alte oltre 0,5 m e porte laterali
- LL se con piano di carico più lungo di 8,5 m (salvo alcune eccezioni)
- Lt (tramoggia)
- Ltm (tetto mobile) derivato da carro alte sponde e con tetto avvolgibile, idoneo al trasporto di quasi tutte le merci che non hanno bisogno d’aerazione
- P: Carri pianale senza sponde, o comunque con sponde basse tutte mobili di altezza non superiore a 0,5 m
- PP se con piano di carico più lungo di 8,5 m (salvo alcune eccezioni)
- PPaut (auto): carri a due assi ed a due piani per trasporto auto.
- Pr (rotabili) per trasporto rotabili a scartamento ridotto
- Pcm (casse mobili), muniti di guide scorrevoli ed arresti per casse mobili;
- Pv piano di carico più basso rispetto allo standard (fino a soli 640 mm. dal piano del ferro); oppure sono privi di un vero e proprio piano di carico, perchè il loro telaio (costituito da longheroni, collegati fra loro da traverse fisse o amovibili) forma una specie di culla, nella quale si inserisce il carico, poggiando sulle sponde o sulle traverse di fondo.
- Pcarz (pianali a carrelli per trasporto camion
- Pay bisarche a 3 assi per trasporto auto
- Q: Carri con sponde mobili e bilico con stanti
- Qoz, pianali a carrelli muniti di trave a bilico e di barre di trazione smontabili ma anche carri a carrelli a piano ribassato, utilizzabili per trasporto auto
- M: carri serbatoio
- M (senza caratteri aggiuntivi): acqua
- Mt: carro tender
- Mg: cereali alla rinfusa
- M seguito da un numero:
- 1 = alcool etilico, 2 = benzina avio, 3 = benzina auto, benzolo, acqua ragia minerale, petrolio, toluolo, alcool denaturato, alcool metilico, gasolio, nafta fluidissima, essenza di trementina, 4 = nafta da forni, olio combustibile, olio minerale grezzo, residuo distillazione di minerali, 5a = olii minerali, lubrificanti, olio di ricino per uso industriale, 5b = olio minerale scuro per boccole, 6 = olii vegetali ed animali non commestibili, 7 = olii vegetali ed animali commestibili, 8 = olio per trasformatori, 9 = catrame, bitume, olio di catrame, olio di creosoto, creosoto, catrame vegetale, emulsioni bituminose, 10 = melasse, 11 = acido solforico concentrato
- V: Veicoli speciali per il servizio interno dell’Amministrazione
I carri privati (non FS) avevano la prima lettera seguita da una P (per privato). Ad esempio, la maggior parte dei carri serbatoi era quindi MP.
Documentazione su questi carri si trova in “I nostri carri per le vostre merci” edizione 1972, che pur essendo di epoca UIC ha riferimenti (oltre che schemi e immagini) riferiti all’epoca precedente. Una versione scannerizzata del documento si trova nell’ eccellente sito leferrovie.it. Parte delle informazioni qui riportate sono desunte da quel documento, altre sono ottenute da ilmondodeitreni.
In Scala N.
I carri con marcatura nazionale pre-UIC sono adatti alle epoche I, II e III. Mentre per queste epoche di carri tedeschi se ne trovano molti, quelli italiani scarseggiano.
A parte una certa ricchezza di carri F discussi recentemente, sono riuscito a trovare traccia di poche altre cose con marcature pre-UIC: alcuni carri L di vario tipo, un M, un Poz, un Pay e la coppia di carri Q di Lima.
Avevo sempre pensato che i carri Q di Lima fossero opera di fantasia, invece non sono troppo dissimili dal prototipo reale.
Segnalo anche i carri Pcarz (pianali a carrelli per trasporto camion e le bisarche a 3 assi Pay per trasporto auto.
In anni più lontani poi, i carri chiusi per trasporto derrate erano contraddistinti dalla lettera di serie E (gli FF adibiti a tale scopo erano degli EE…)
Per quanto riguarda la produzione modellistica FS in 1:160 pre-UIC, esistono anche il carro Roco a monta tonda F (poi Gs), la bisarca portaauto Lima Pay, le cisterne Tibidabo M, i chiusi Tibidabo a cassa in legno F, il tris di carri frigo Brawa di cui un Hg FS, il carro F a passo corto Minitrix, ed il kit del carro HG di N-Kit.
Grazie Gigi – Gli F sono trattati in un post separato, sopra citato. Forse vanno aggiunte anche le cisterne M Lima, che paiono molto simii alle Tibidabo? Non ho presente però che marcatura avessero.
Avrei una domanda su un simbolo che non riesco a decifrare.
Si tratta di un piccolo cerchio con una freccia che lo passa in
senso orizzontale, il simbolo si trovava sul longherone dei vecchi
carri merce .
grazie
[…] carri pianale, che in epoca pre-uic erano denominati P, si dividono in due famiglie: i K (a due assi) e gli R (a […]