Pubblicato il 14 novembre 2015
Abbiamo recentemente discusso della storia e delle caratteristiche del “TEE II” delle Ferrovie Elvetiche. Ci occupiamo ora di vedere come sia stato realizzato modellisticamente: iniziamo con qualche cenno (come sempre non esaustivo) alla scala maggiore, per poi passare a guardare in dettaglio il modello in scala N.
A testimonianza dell’interesse di questo convoglio per l’Italia, Lima ne aveva realizzato i modelli in H0 già nel 1990 (RAe art 149812, RABe art. 149813) in una versione a 4 elementi.
Successivamente é stato riprodotto da Rivarossi in versione TEE, con una confezione da tre elementi (motorizzata) HR2039/HR2839 ed un complemento di due carrozze HR4024
In H0 il RAe 1050 é stato prodotto nel 2007 da Märklin, in versione a 5 vetture (art. 39540) e nel 2014 da LS Models (art. 17021) in versione a 6 carrozze.
Ne esiste anche una versione di Metropolitan.
In scala N
Il convoglio é stato prodotto da Kato, e commercializzato in Europa da Hobbytrain-Lemke. Esiste sia in versione TEE che EC. La prima edizione risale, secondo http://www.spur-n-datenbank.de, al periodo 1986-1991: fu commercializzata con i numeri di catalogo 1400 ed era la versione TEE.
La versione EC risale, in prima edizione, al 1989, ed anch’essa restò a catalogo (n.1410) fino al 1991.
Nel 1992 ci fu un cambio di numerazione a catalogo, e si passò da 4 a 5 cifre. La versione EC divenne n.14100 e restò in produzione fino al 1995, mentre la versione TEE scomparve.
Che il modello fosse realizzato da Kato lo si vede dal marchio sul sottocassa.
Il modello era caratterizzato da sistema di presa di corrente singolare: la corrente viene presa dai carrelli della semipilota, e poi passata fino alla motrice tramite i ganci di accoppiamento che hanno i contatti per le due polarità.
Era poi possibile con uno switch disabilitare la presa di corrente su una delle semipilota, per poter usare il convoglio su plastici con posti di blocco automatizzati.
In realtà il meccanismo di trasmissione della corrente tramite i contatti si é rivelato inaffidabile e sorgente di problemi. Sul forum ASN c’é una thread nella quale Carlo Maldifassi descrive una delicata operazione di restauro di un convoglio malfunzionante.
Vediamo il dettaglio delle carrozze, ricordando che cliccando sulle immagini le si possono vedere ingrandite.
Iniziamo dalla semipilota.
Ecco le due carrozze passeggeri, che vanno agganciate alle sue semipilota:
Passiamo sezione centrale del treno, con la carrozza motrice e la ristorante. Si può notare come i pantografi sull’imperiale riflettano, almeno in parte, l’eterogeneità dei pantografi reali.
La carrozza ristorante va accoppiata con la motrice per il verso giusto, visto che quest’ultima ospita la cucina.
Già che ci siamo, ricordiamo la corretta sequenza di accoppiamento: le carrozze non vanno messe a caso, ma hanno un ordine ed un verso ben preciso!
Torniamo ai modelli. Dopo oltre dieci anni di pausa nella produzione, nel 2007 vi fu una riedizione migliorata. Hobbytrain commercializzò due versioni del RAe 1053 TEE Historic, con numeri di catalogo 11400 e 11405. Con il numero 11401 e 11406 erano invece commercializzati e RABe 1055. In entrambi i casi, codice più basso era senza illuminazione interna, il secondo con.
A partire dal 2008 é stato venduto anche con il marchio del produttore (Kato), art. K11400 per il RAe e K11410 per il RABe.
Come si vede, Kato ha scelto di usare il nome italiano “Il Gottardo” per il TEE.
Curiosamente, le nuove versioni (sia Hobbytrain che Kato) hanno gli intercomunicanti in colore grigio chiaro invece che nero.
Gli anni non sono passati invano: anche se lo stampo pare rimasto lo stesso, vari dettagli sono migliorati: le carrozze hanno arredamento interno – le vecchie lo avevano solo nella carrozza ristorante – (e come abbiamo visto, illuminazione), le scritte sono più nitide (incluso il cartello di destinazione).
Su youtube lo possiamo vedere transitare su un plastico:
La principale variazione tra la vecchia e la nuova edizione é nel sistema di agganciamento, che rimane basato sullo stesso principio ma che é stato interamente ridisegnato, ed ora ha ganci più sottili con contatti elettrici più affidabili.
La digitalizzazione del modello é un pò costosetta, perché serve digitalizzare separatamente il motore e le luci di testa. Ci sono dei decoder appositi per lo scopo: Kato 29-351 per il motore, 29-352 per le luci fronte retro (ne servono due), e se si vuole intervenire anche sulla illuminazione interna servono ben cinque 29-353. Se ne parla (in tedesco) su Gotthardmodel.ch.
In compenso l’effetto é notevole: nell’immagine la carrozza ristorante con illuminazione sui tavolini.
Il modello é fuori produzione, e i prezzi dell’usato sono altini. Chissà però che, dato l’interesse recentemente cresciuto attorno alle ferrovie elvetiche, Kato non lo rimetta un giorno nuovamente in produzione come ha fatto anche con i set delle carozze CIWL.
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