Pubblicato il 3 dicembre 2022, ultima modifica 7 dicembre 2022
Abbiamo recentemente discusso di bagagliai e di postali. Questa volta ci occupiamo delle vetture a due assi di questi tipi introdotte da FS a partire dagli anni ’20 e che sono rimaste in servizio fino agli anni ’80: le 90000 (Tipo 1927), le 92000 (Tipo 1931) e delle vetture a prima vista simili, ma dedicate parzialmente o interamente al servizio postale (Serie 97000 e seguenti: Tipi 1952R, 1964, 1964T).
Tipo 1927
I DI 90000 adottavano il criterio costruttivo introdotto dalle carrozze Tipo 1921 e successive, con cassa portante, e presentano delle somiglianze con le carrozze di quella serie.
Sono provvisti di intercomunicanti, fatto che aggiunge la “I” alla sua sigla. L’interno è articolato in tre locali: un compartimento per il capotreno, con porte di accesso all’estremità e vedetta laterale, una ritirata ed un ambiente dedicato ai bagagli che occupa oltre metà vettura. Quest’ultimo è accessibile da due portelloni, uno per lato.
Prodotti in 229 unità, Inizialmente erano atti ai 100 km/h, velocità che con l’avvento della trazione elettrica fu considerata insufficiente. Per elevarne il limite a 120 km/h, su 10 unità furono montate boccole a strisciamento con cuscinetti in uno speciale metallo antifrizione chiamato “lega S”, mentre altri 14 esemplari ricevettero boccole con cuscinetti a rulli (le restanti avevano boccole ad olio). 5 unità vennero modificate per renderle idonee all’impiego con treni navetta, installandovi le relative condotte passanti e trasformandole quindi in nDI. Nel corso di tale operazione fu abolito l’impianto di riscaldamento a vapore, che venne rimosso anche da altre 14 vetture della serie. Queste sono riconoscibili dal triangolino bianco posto negli spigoli in alto della cassa, osservabili nell’immagine di apertura di questa nota.
Una parte delle carrozze fu successivamente marcata Dm, e per permetterne l’impiego nell’accompagnamento dei merci furono dotate di stufa a cherosene per il riscaldamento. Dal 1987 queste ebbero marcatura UIC 50-83 93-08 000-025 Dm.
Anche le altre furono assegnate al gruppo 50 83 93-08 XXX-X, ma mantenendo la marcatura DI.
Le prime vetture prodotte fecero in tempo a vestire la livrea verde vagone. passarono poi al Castano-Isabella, quindi al solo Castano per terminare la carriera nel Grigio ardesia adottato a partire dagli anni ’60.
Tipo 1931R
Assai simili, almeno a prima vista, sono le vetture della serie DI 92000.
Ordinate dalle FS nel 1931, sono in realtà meno moderne delle precedenti Tipo 1927: mentre queste ultime erano costruite ex-novo secondo i principi delle prime vetture passeggeri con cassa in metallo (Tipo 1921), le 92000 (Tipo 1931R) furono realizzate riutilizzando telai provenienti dalla demolizione di bagagliai a cassa di legno tipo 1907 e 1912. Vennero costruite in gran numero (ben 284 esemplari!) e realizzate in due riprese, prima e dopo la guerra: tra il 1933 ed il 1935 le prime duecento (DI 92.000-199) e tra il 1950 e il 1952 le restanti (DI 92200÷283). In anni successivi furono classificate 50 83 93-08 100-114 DI, 50 83 93-18 200-248 DI, 50 83 93-20 000 e dal 91 alcuni 50 83 93-08 030-049 DIm.
La disposizione degli spazi interni è analoga a quella delle 90000: anche qui abbiamo compartimento capotreno, ritirata e spazio bagagli.
Le DI 92000 sono più corte delle DI 90000 (11320 mm con passo di 6500 mm contro i 12540 mm/8200 mm delle precedenti). Le due serie si distinguono senza troppe difficoltà osservandone i finestrini: quello dalla parte opposta alle porte di accesso è a ridosso del bordo nelle 92000, ma a circa un metro dallo stesso nelle 90000. Inoltre la ritirata si trova su lati opposti: guardando quindi la vettura dal lato della ritirata (quello che presenta due finestrini grandi a fianco della vedetta), le porte di accesso a estremità vettura si trovano a sinistra nelle 90000 e a destra nelle 92000.
Tipo 1952R
Oltre alla seconda serie di 92000, gli anni tra il 1952 e il 1954 videro la costruzione di 83 vetture atte a svolgere sia le mansioni di bagagliaio, con relativo ufficio per il capotreno, che quelle di postale (Tipo 1952R).
La classificazione iniziale fu DUI 97.000-083.
Fu poi variata nella marcatura UIC 50 83 94-18 000-081 DUI.
La lunghezza (12345 mm) è vicina a quella delle 90000, ma il passo è inferiore (7500 mm). L’ufficio del capotreno è posto vicino alle porte di ingresso a estremità vettura. Il vano bagagli è di cubatura inferiore sia a quello delle 90000 che delle 92000: lo spazio disponibile longitudinalmente è di soli tre metri e mezzo, contro i circa 7 metri e mezzo delle 90000 e 6 e mezzo delle 92000. Il sacrificio permette l’inserimento dell’ufficio postale, che si estende per circa metà della lunghezza della vettura, lasciando su un lato un corridoio di passaggio, così da poter essere chiuso e isolato senza impedire il transito del capotreno.
Quest’ultimo non ha a disposizione una ritirata e deve usare quella delle vetture adiacenti: l’unica presente, posta a estremità vettura e limitata ad una turca ed un lavandino, è infatti riservata ai “postini”, essendo accessibile solo dallo spazio chiuso dell’ufficio postale viaggiante.
Su ciascuna fiancata sono presenti due portelloni: uno per i bagagli, l’altro per la posta.
Tipo 1964
Negli anni ’60 ne venne realizzata una nuova edizione di 50 unità(Tipo 1964), assai simili alle 97000, che ebbe marcatura DUI 97100-149.
Differivano soprattutto per l’imperiale, più alto e bombato, richiamante più le vetture Tipo 1959 anche per la presenza di aeratori sull’imperiale e per la foggia dell’incavo delle porte di accesso a estremità vettura, lato capotreno. Ne risulta un’altezza globale maggiorata di circa 10 cm.
Tipo 1964T
A seguito di una ristrutturazione, 15 divennero solo postali nel 1978-79 (Tipo 1964T), assumendo marcatura 50 83 90-19 800-814 UMI. Il comparto bagagli e capotreno furono rimossi, come pure la vedetta, e l’ufficio postale ingrandito fino ad occupare tutta la vettura. Venne mantenuto un solo portellone di accesso laterale per fiancata.
Ebbero finestrini Klein con vetri blindati e segnalatori ottici e acustici antirapina.
Immagini di questo rotabile sono molto rare. Una foto che per ragioni di copyright non possiamo riprodurre è visibile su agefotostock.
Le Tipo 1964/1964T chiusero un’epoca: furono infatti le ultime vetture a due assi acquisite da FS.
Unità preservate
Ad oggi restano preservate diverse unità di 92000 (una decina), alcune in grigio ardesia, altre ripristinate in castano-isabella: una lista si trova su forumferrovie.info, mentre diverse immagini sono visibili su fotoferrovie.info (alcune purtroppo con filigrane orribilmente deturpanti).
L’unità 92015, restaurata in castano-isabella a cura del gruppo ALe 883, è una delle poche modificate con le boccole a rulli in sostituzione dei cuscinetti a strisciamento. Internamente é allestito come bar e viene utilizzato in composizione ai treni speciali per i quali offre un punto di ristoro ai passeggeri.
Dei 90000 si è salvato il 199 che era impiegato come carro scudo per l’imbarco sui traghetti a Messina, ed ora è presso il Museo di Savigliano. Il 52 era ricoverato almeno fino al 2012 a Pontassieve, riverniciato in castano-isabella.
Dei 97000 non ci risultano esemplari ancora sopravvissuti, mentre tra i 97100 rimane nel parco Fondazione FS il DUI 97144 in livrea Grigio Ardesia. Anche delle Tipo 1964T non ci risultano elementi rimasti.
In una prossima puntata ci occuperemo delle riproduzioni modellistiche di questi rotabili.
Cosa vuol dire “specializzato per la val pusteria
Chi lo sa? lo abbiamo virgolettato per evidenziare la curiosa scritta sulla fiancata: Specializzato per la Fortezza San Candido. Forse avevano montato a bordo una stufa extra per il freddo? 😉
I rotabili “specializzati” per determinate linee vnivano impiegati dai relativi Uffici Movimento Compartimentali sulle linee loro assegnate. Li ricordiamo anche con la scritta “Per linee Bassano e Cadore”. E’ possibile anche che per fare fronte a specifiche esigenze ambientali ricevessero modiche di origine “periferica” da sfruttare al meglio per le linee di assegnazione.