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Archive for the ‘Postali e bagagliai’ Category

Pubblicato il 25 novembre 2023

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Di tanto in tanto, in genere in occasione della Fiera di Stoccarda, Lorenzo Colli, storico produttore di modelli senza il quale la N italiana sarebbe molto meno di quel che è oggi, fa delle escursioni modellistiche all’estero. Ricordiamo una passeggiata in Germania ed una in Francia: nel 2014 la produzione della DB E 80.005 e nel 2016 della SNCF 2D2 5500 “Femme enceinte”.

Era un po’ che Lorenzo non metteva il naso fuori dai confini italiani, quando a sorpresa è appena giunto l’annuncio di un escursione nella vicina Svizzera, con un modello decisamente interessante: la SBB De 4/4.

Come facciamo di solito in questi casi, proviamo a saperne di più sulla motrice in questione.

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Pubblicato il 10 giugno 2023, ultima modifica 29 novembre 2023

In varie puntate [1][2][3][4] abbiamo raccontato la storia delle prime famiglie di vetture a carrelli e a cassa metallica la cui produzione spazia circa dal 1920 ai primi anni ’40. Molte di queste vetture vennero poi riutilizzate come vetture di servizio, o ristrutturate a fini diversi. In questa nota ci occupiamo di queste trasformazioni.

Tutte le serie, dalle Tipo 1921 alle Tipo 1937, furono “donatrici” di almeno una vettura, ma la parte del leone la fecero, come forse è naturale, le più anziane, ovvero le Tipo 1921.

Una massiccia trasformazione si ebbe nella seconda metà degli anni ’50, quando sui telai di 83 ex Cz 30000 vennero costruite le 1955R e 1956R: 67 divennero Az (Tipo 1955R) e 16 Bz (Tipo 1956R). Oltre a queste furono trasformate due ABz (le 50.203 e 50.627) e una Bz (la 20.265): divennero tutte Az. Ricordiamo che delle Tipo 1955 R e Tipo 1956R abbiamo parlato altrove.

Tipo1955R – Az 20.500 lato corridoio

Tipo 1955R – Az 20.541 lato compartimenti: una delle prime carrozze a montare i finestrini Klein.

Tipo 1956R Bz 30.801

Nel 1960 abbiamo anche la trasformazione di due carrozze in vetture Buffet-Bar. L’operazione fu effettuata dalla Piaggio in occasione delle Olimpiadi di Roma. Si tratta delle prime vetture ristoro di concezione FS, se non si considera la carrozza “Ristorante Popolare” dell’anteguerra che abbiamo mostrato nella nota sulle Tipo 1937. Entrambe erano in origine delle Tipo 1921: si tratta delle Bz 20.266 e ABz 50.570 divenute rispettivamente ARz 601 e 602.

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Pubblicato il 24 febbraio 2023

I finestrini delle ritirate delle carrozze italiane anteguerra, con il loro disegno a losanga, sono indimenticabili: le rendevano inconfondibili, pur nelle molte serie (1921, 1933, 1937, e tutte le “minori”) che si somigliavano tutte come stile e disegno, e sono familiari a chiunque abbia vissuto un’epoca FS fino ad almeno gli anni ’70.

Finestrino della ritirata sul nostro modello in scala N, ancora non rifinito e verniciato

Vetture di questo tipo sono state già prodotte in scala N, ma:

  • quelle di Fine Scale München erano in numero limitato e non proprio per tutte le tasche,
  • il montaggio delle bellissime lastrine di Alpenmodell non era da tutti,
  • le famose e abbastanza diffuse Tibidabo sono in realtà una sorta di via di mezzo tra le Tipo 1921 e le Tipo 1937 alle quali si ispiravano (una approssimazione accettabile a suo tempo ma oggi un po’ grossolana)
  • le belle Tipo 1937 realizzate da LoCo (Lorenzo Colli), pur se simili alle 1921, sono storicamente successive di tre lustri.

Questo ci aveva spinto a provare a realizzare in stampa 3D le “FS Tipo 1921“. E poi, c’è carenza di vetture italiane degli anni ’20 in scala N con le quali comporre convogli dell’epoca che non siano solo le “prede di guerra” di Fleischmann. Dunque i motivi per provare ad affrontare la realizzazione di queste vetture erano sufficienti.

Così presso lo stand ASN allo Hobbymodel di Verona del Marzo ’22 avevamo presentato il prototipo di una Az nel quale tutto, eccetto gli assali, era stampato in 3D.

Dalla Vetrina ASN allo Hobbymodel di Verona 2022: la Az 10000 Scalaenne

Il nostro prototipo di Az 10000 presentava però qualche problema da risolvere e varie cosette da affinare.

Cassa del prototipo della Az 10000 “scalaenne” verniciata per prova (il ricasco dell’imperiale dovrebbe essere castano, mancavano ancora i coprigiunti) – clicca sull’immagine per ingrandire.

Inoltre  il tempo trascorso da allora ci ha permesso di estendere il progetto, realizzando tutta la serie di vetture: non solo le Az 10000 ma anche le Bz 20000, ABz 50000, Cz 30000. Le accompagna il postale Uz 1300, e così si può comporre un bel convoglio completo.

La “nostra” Uz 1300 montata e verniciata da Filippo Vigarani, da facebook

Sono realizzazioni non commerciali che abbiamo fatto essenzialmente per noi stessi, ma ci siamo detti: perché non renderle disponibili agli amici che ne vorrebbero delle copia?

Così abbiamo esplorato varie strade, fino a giungere all’ipotesi di un kit da montare (davvero molto semplicemente) e verniciare. Dobbiamo rimarcare che si tratta di produzione hobbystica (ai sensi del D.Lgs. 114/98 effettuata in forma occasionale e non continuativa: “operatori non professionali che vendono, propongono, espongono, o barattano, in modo sporadico ed occasionale, prodotti di modico valore, per lo più opere della propria creatività o del proprio ingegno).

In questa nota presentiamo i vari aspetti di questi modelli e specifichiamo come chi fosse interessato può ottenerle.

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Pubblicato il 3 dicembre 2022, ultima modifica 7 dicembre 2022

Abbiamo recentemente discusso di bagagliai e di postali. Questa volta ci occupiamo delle vetture a due assi di questi tipi introdotte da FS a partire dagli anni ’20 e che sono rimaste in servizio fino agli anni ’80: le 90000 (Tipo 1927), le 92000 (Tipo 1931) e delle vetture a prima vista simili, ma dedicate parzialmente o interamente al servizio postale (Serie 97000 e seguenti: Tipi 1952R, 1964, 1964T).

DI90000 in composizione a un Siracusa-Messina – foto autore ignoto da amicialifana.it

Di 92000 nella pubblicità delle Officine Casaralta

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Pubblicato il 27 novembre 2022

Un tempo i viaggiatori si spostavano con ingombranti e pesanti bauli, e per questa ragione i convogli avevano in composizione una o più vetture dedicate al trasporto dei bagagli (a seguito o meno): i bagagliai (tipo “D”). Anche i treni locali dovevano averne in dotazione, e dunque ve ne erano di grandi (a carrelli) e di piccoli (a due assi).

E.428 con un postale a carrelli e due bagagliai a due assi in testa a un convoglio nel 1985 – Foto Donato Rossi

Erano adibiti anche al trasporto di sacchi postali, ma sono distinti dai “postali” (tipo “U”): vetture simili, ma aventi a bordo un vero e proprio ufficio postale. Vi erano poi le vetture miste (tipo “DU”), e i bagagliai per treni merci (tipo “Dm”).

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Pubblicato il 16 luglio 2022

Abbiamo di recente discusso di bagagliai e postali imparentati con le carrozze Tipo 1921. Questa volta ne esaminiamo le realizzazioni modellistiche.

Iniziamo dal lontano 1957, quando Rivarossi annunciò il primo modello in H0 di un bagagliaio-posta di quella serie, erroneamente indicato come DUz 46, e corretto l’anno successivo, quando il modello fu realmente commercializzato, come DUz 34 (ovvero DUz Tipo1934, meglio identificato come DUz 95000).

Modello Rivarossi del DUz 95000, da http://www.rivarossi-memory.it

La seguente tabellina, tratta da Rivarossi-memory.it, ne ripercorre la storia

Fu realizzato successivamente anche in versione grigio ardesia (erroneamente indicato come grigio antracite).

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Pubblicato il 28 maggio 2022, ultima modifica 6 dicembre 2022

Abbiamo visto [1][2] come all’inizio degli anni ’20 iniziò un’opera di modernizzazione della ferrovie italiane con la costruzione di nuove carrozze a cassa metallica, eleganti e confortevoli: le Tipo 1921, la cui consegna spaziò dal 1922 al 1930. A corredo di quella iniziativa si decise di dotarsi anche di bagagliai e postali per accompagnare quei convogli. La nuova serie di bagagliai e postali si basò sul telaio delle nuove vetture. Hanno infatti la uguale lunghezza (21.054 mm).

DUz 95012 visto lato ritirata. Foto A.Daturi da ilPortaleDeiTreni

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