Pubblicato il 2 settembre 2023
“Centoporte” è un nomignolo di carattere generale, attribuito a tutte le vetture caratterizzate da molteplici ingressi disposti lungo la fiancata delle stesse. Ne abbiamo parlato altrove. In genere però il nomignolo viene usato per identificare le carrozze della famiglia più recente, diffusa e variegata: quella delle vetture a carrelli e a cassa metallica.
Si tratta della generazione di “Centoporte” che furono prodotte dopo il primo conflitto bellico (ed alcune anche dopo il secondo!). Sono vetture singolari, perché uniscono l’antico paradigma dell’accesso individuale ad ogni scompartimento con la novità della cassa metallica introdotta nella produzione italiana a partire dal 1921. Si distinguono in due grandi famiglie: quelle a carrelli, delle quali ci occupiamo qui, e quelle a tre assi che saranno oggetto do una successiva puntata. Come altre vetture (ad esempio le Corbellini 1953R) furono realizzate riutilizzando i telai di carrozze preesistenti: per le “nuove” Centoporte a carrelli le basi furono le Tipo 1906 e Tipo 1910 (che erano delle Centoporte a cassa in legno).
La famiglia delle vetture a carrelli si articola in 3 tipi:
- Tipo 1928R (suddiviso in due sottofamiglie principali: 36.000 e 39.000)
- Tipo 1933R (65.500, poi 66.500)
- Tipo 1949R (57.000, poi 67.600, 27.000, 67.500)
A questi si aggiunge il Tipo 1928RT, dove la T indica una trasformazione, e ve ne furono di due generi: le vetture trasformate in “Barellate” e quelle trasformate in “Semipilota”. Delle prime abbiamo già parlato, le semipilota le discuteremo in una nota separata.
L’intera famiglia era abilitata solo al servizio nazionale, con l’eccezione delle citate barellate che erano usate per viaggi di pellegrini verso santuari (Lourdes, Fatima ecc.). All’estero andarono anche sotto forma di tradotte nella seconda guerra mondiale, ed alcune vetture furono vendute anche ad amministrazioni straniere.
Le più diffuse sono le Tipo 1928R. Sono raggruppate in due sottofamiglie principali, di lunghezza leggermente diversa. La prima ad essere prodotta, nel 1928, fu la CIz 39000, costruita sul telaio di una Tipo 1910. La lunghezza era di 18,5 metri. Fu una sorta di esperimento, che non ebbe seguito diretto immediato. L’anno successivo infatti si preferì basarsi su telai Tipo 1906, un pò più corti: le vetture risultarono lunghe 17,8 metri. Ne vennero costruite inizialmente ben 424 (CIz 36000), e negli anni successivi, tra il 1931 e il 1938, vari altri lotti vennero realizzati, superando le mille unità complessive, e quindi sbordando nella marcatura 37000 (le vetture di quegli anni vanno da 36.425 a 37.299).
In quel periodo venne ripreso anche il progetto delle 39000, ma per soli 10 esemplari costruiti tra il 1934 e 1935.
Il dopoguerra vide il completamento della produzione: tra il 1948 e il 1949 altre 210 del tipo corto (37.300-37.509), e tra il 1948 e il 1951 ancora 187 esemplari del tipo lungo.
Le due sottofamiglie sono assai simili: l’alternanza dei loro caratteristici finestrini stretti e delle porte contribuiscono a dare loro un aspetto inconfondibile tra le vetture “nuove”, pur se richiamano assai da vicino la foggia di quelle “vecchie” (con cassa in legno) sui cui telai erano costruite.
I finestrini sono di due tipi: larghi (47 cm) e stretti (30 cm), con i primi situati sulle porte, ed i secondi in genere a gruppi di due.
Sia sulle 36000 che sulle 39000 una porta (la terza da sinistra sulle 36000, la quarta sulle 39000) ha il controbattente apribile (vale per entrambe le fiancate). Lo scopo era di poter usare quel varco per caricare delle barelle, in caso di necessità.
Le Tipo 1928R – serie 36.000-37.000 presentano fiancate simmetriche (unica asimmetria, il citato controbattente della terza porta da sinistra). Inoltre le due fiancate sono uguali, essendo il corridoio centrale (come nelle vetture a salone). Le prime vetture prodotte presentavano 10 porte per lato, come mostrato nella foto successiva.
Successivamente le porte 1, 5, 6 e 10 furono bloccate, e le maniglie asportate. Alcune vetture furono poi costruite proprio senza inserire tali porte, per cui il numero degli accessi si ridusse a 6 per lato. Non essendoci più le porte estreme, i predellini furono accorciati, facendoli terminare all’incirca all’altezza dei perni dei carrelli.
Le Tipo 1928R – serie 39.000 sono, come abbiamo visto, un pochino più lunghe. Nel disegno della vettura, l’impianto fu lo stesso delle 36.000, con l’aggiunta di una porta addizionale ad una estremità: ne risultano fiancate asimmetriche, e il numero totale di porte fu quindi inizialmente di 11 per lato. Con il blocco o l’eliminazione di 4 porte come avvenuto per le 36.000, rimasero 7 accessi per lato. Nelle 39.000 il predellino non fu però accorciato, lasciandolo correre fino a estremità vetture su entrambi i lati.
Erano originariamente previste con aeratori circolari sopra le porte come le 36000, ma nel tempo questi furono sostituiti con altre forme di ventilazione, cosicché foto delle 39000 con aeratori circolari sono introvabili.
La presenza della porta ad una estremità, e le differenze nei predellini sono indicatori che permettono a colpo d’occhio di distinguere le 36.000 dalle 39.000.
Su queste vetture, le porte “aggiunte” si aprono sempre verso l’estremità della carrozza. Quindi su uno dei due lati, la maniglia si trova sul lato destro della porta, facendo eccezione alla regola che la vede sempre sul lato sinistro.
Sia sulla serie 36000 che sulla 39000 gli interni sono suddivisi in 4 ambienti da 12 o 8 posti ciascuno, dotati di panche di legno. Alle estremità delle vetture si trovano quelli di dimensioni maggiori, verso il centro quelli più piccoli. Le 39000 non sfruttano la dimensione leggermente maggiore per creare a un piccolo ambiente nel quale si trovava un posto usabile dal capotreno.
Le Tipo 1928R non ebbero marcatura UIC, eccetto alcune trasformate in vetture di servizio.
Le Tipo 1933R nacquero come vetture miste BCz 66.500 (2a/3a classe), e divennero dopo il 1956 ABz 66.500 (1a/2a classe). I pezzi prodotti furono 52. Basate sui telai tipo 1906, sono lunghe 17,8 metri (come le 36.000) e sono le uniche centoporte ad avere la ritirata in una posizione molto decentrata.
Questa asimmetria rende tali carrozze immediatamente riconoscibili. In tutte le Centoporte la ritirata è facilmente individuabile sia per il finestrino opacizzato, sia per la sopraelevazione della la cassa dell’acqua sull’imperiale.
Mentre tutte le Tipo 1928R hanno una struttura interna a corridoio centrale (suddivisa in salottini), le Tipo 1933R sono suddivise in una sezione a salone a corridoio centrale ed una sezione a scompartimenti affiancati da un corridoio laterale.
La zona a salone era in origine di terza classe, mentre i compartimenti centrali, da otto posti ciascuno, erano di seconda classe. La marcatura era dunque BC 65xxx.
Dopo il 1956 la zona salone fu promossa a seconda, ma non tutta la ex seconda classe divenne prima: furono tali i soli tre compartimenti centrali, con sostituzione dei divani con tre poltrone, mentre i due compartimento verso l’estremità della vettura restarono di seconda, a 8 posti. La marcatura divenne AB 66xxx.
Immagini della vettura sono assai difficili da trovare, ma fortunatamente ne abbiamo trovate alcune da entrambi i lati.
Iniziamo dal lato compartimenti, che presenta finestrini analoghi a quelli delle 39000: si inizia con uno largo a sinistra, che dà accesso al vestibolo che porta al corridoio laterale, e poi segue la solita alternanza di terne costituite da finestrini stretto-largo-stretto, interrotte dalla zona ritirata. Tuttavia la dimensione dei moduli nella zona a compartimenti è sensibilmente maggiore di quella della zona a salone: 1920 mm (sia in prima che in seconda classe) contro i 1514 della zona salone di terza. Quest’ultima ha moduli identici a quelli delle Tipo 1928R. Tutto ciò si manifesta in un evidente spaziatura tra i gruppi di tre finestrini nella sezione a compartimenti, mentre in quella a salone, che si trova dopo la ritirata, l’aspetto rimane quello delle Tipo 1928R.
La seguente foto mostra una di queste vetture ripristinata come vettura storica, ma con un grosso svarione: come si vede la vettura presenta ambienti in tre classi, cosa mai avvenuta al vero (le uniche vetture a tre classi furono le ABCz Tipo 1937). Peraltro la marcatura (AB 66538 ) è incoerente con la presenza delle tre classi.
Il numero di porte di accesso su questo lato è pari a 9: tre a destra della ritirata nella zona “salone”, e cinque a sinistra, uno in corrispondenza di ciascun compartimento, più una porta di accesso al un vestibolo all’estremità sinistra. Quest’ultima è l’unica senza marcatura della classe, che invece è presente su tutte le altre porte.
Sul lato opposto (corridoio) vi sono meno porte: soltanto 6 (3 nella zona “salone” e 3 al corridoio). Non è presente la porta all’altezza del vestibolo, a cui si accede dal corridoio.
In epoca UIC ebbero marcatura 50 83 38-19 000-035 ABz.
Le Tipo 1949R sono le ultime Centoporte prodotte in un totale di 85 carrozze.
Basate su telai Tipo 1910 erano lunghe 18,5 metri (come le 39.000). Le vetture erano interamente a scompartimenti, con corridoio su un lato e con le due fiancate delle vetture radicalmente diverse.
Fin dall’origine ebbero diverse versioni:
- ABz 57.000 fino a 004 (5 vetture), divenute alcune Az 57.000 del 1956, ed in epoca UIC 50 83 17-21, mentre altre divennero ABz 67.600
- Bz 27.000 fino a 078 (79 vetture), divenute Az 27.000 nel 1956, poi ABz 67.500 dal 1957-59, ed in epoca UIC alcune 50 83 37-19 ABz, altre 50 83 27-19 Bz
Prestarono quindi servizio come vetture di prima classe, seconda e mista, con riadattamenti degli interni a seconda dell’allestimento.
L’Album dei tipi delle Carrozze Ediz. 1974 ne riporta quattro versioni:
- interamente di prima classe
- metà di prima metà di seconda (guardando dal lato corridoio, la seconda si trova nella metà sinistra)
- tre quarti di seconda, con due compartimenti di prima situati a centro vettura, sul lato sinistro guardando dal lato corridoio
- interamente di seconda classe
Anche queste carrozze sono leggermente asimmetriche: da un lato della ritirata si trovano 4 compartimenti, dall’altro solo tre e mezzo (i passeggeri dell’ultimo compartimento hanno di fronte a se una parete, come sulle vetture miste del tipo 1921).
Gli interni erano piuttosto confortevoli, anche se i moduli dei compartimenti erano di dimensione leggermente minore di quelli delle Tipo 1933R (1850 mm contro i 1920).
Sul lato compartimenti vi sono 8 porte di accesso diretto, metà a destra e metà a sinistra della ritirata. Inoltre ad ogni estremità vi è una porta a che da accesso un vestibolo dal quale si raggiunge il corridoio laterale, portando il totale a 10 porte. Il lato corridoio invece presenta solo 4 porte. L’aspetto risultante è nettamente diverso da quello di tutte le altre Centoporte, per l’assenza (lato scompartimenti) di finestre strette: tutte le finestre sono di 47 centimetri. Sul lato corridoio la differenza è ancora più marcata, perché vi si alternano finestre 6 da 47 cm (di cui 4 porte e una nella ritirata) a finestre da 101 cm.
Una bellissima rassegna fotografica sulle centoporte curata da Werner Hardmeier è reperibile su drehscheibe-foren.de.
Vedi anche:
[…] ScalaeNNe (scalaenne.wordpress.com) – Carrozze UIC-X, parte sesta: Cuccette (Autore “scalaenne”, articolo dell’8 Giugno 2013); […]