pubblicato l’11 febbraio 2010 – ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2021
Quando le motrici erano asimmetriche e la modalità push-pull non era tecnicamente fattibile (cioè all’epoca del vapore), era necessario poter girare le locomotive (o l’intero treno) a fine corsa. Le piattaforme girevoli sono la soluzione più nota al problema, ma non la sola.
Se per qualche ragione non si poteva o voleva usare una piattaforma girevole, era possibile in alternativa costruire un cappio di ritorno (Wendeschleife), come a volte avviene per i tram al capolinea.
Il problema è che il cappio di ritorno ha bisogno di grandi spazi, ed in montagna non è facile averli. Una terza possibilità è la realizzazione di una stella di inversione (Gleisfünfeck): una configurazione di binari basata su 5 scambi e tre incroci che permette, con qualche manovra, di invertire una motrice in uno spazio limitato.
Lo spazio necessario è maggiore di quello di una piattaforma girevole, ma il vantaggio è che occorre minore manutenzione ed in particolare in caso di neve o ghiaccio vi sono meno problemi. Non è un caso che buana parte delle stelle di inversione italiane si trovassero in Trentino-Alto Adige: Malles Venosta, San Candido, Brennero. Altre stelle erano presenti a Verona Porta Nuova e in Sardegna: a Carbonia e Oristano. Le stella di inversione di Malles e Carbonia sono tuttora in servizio, e vengono (raramente) utilizzate in occasione di uso di locomotive a vapore che trainano treni storici a beneficio degli appassionati di ferrovie.
Qualunque stella con un numero dispari di punte funzionerebbe – quindi anche con tre (Gleisdreieck – railway triangle o wye). Il triangolo di regresso però non è compatto quanto la classica stella di inversione a 5 punte, ed è usato a volte dove non c’e’ problema di spazio (ad esempio in USA). Esempi di triangolo di inversione ce n’erano comunque anche in Italia, ad esempio nella Ferrovia della Val di Fiemme, come documentato dalle planimetrie delle stazioni di Ora e Predazzo.
Anche la stazione di Calalzo superiore (Ferrovia delle Dolomiti) aveva un triangolo di regresso.
Curiosamente invece la Ferrovia della Val Gardena (Ferata de Gherdëina) era priva di dispositivi per l’inversione della motrice, e così da Plan a Chiusa le locomotive viaggiavano “in retromarcia”.
Chi intendesse realizzare una stella di inversione su un plastico deve fare attenzione alle problematiche elettriche, che sono esattamente le stesse del cappio e del triangolo (e vanno risolte alla stessa maniera).
La stella di inversione di Carbonia.
La si può vedere bene su Google Maps.
Un video su youtube la mostra in azione!
La stella di inversione di Oristano.
Stella di inversione di Verona Porta Nuova scalo
Un prezioso filmato Luce del 1924 mostra due stelle di inversione in azione. Dal minuto 14:24 al minuto 15:58 si vede una Gr. 604 che viene girata sull’allora esistente stella di Verona Porta Nuova scalo.
Stella di inversione al Brennero
Subito dopo, dal minuto 15:50 una scena simile si ripete sulla stella del Brennero. Purtroppo in molte scene una parte importante dell’immagine è nascosta dall’orologio che scorre.
Fino a poco fa al Brennero ne rimaneva solo una testimonianza frammentaria, riconoscibile in questa foto tratta da bahnforum:
Oggi, dopo le ristrutturazioni del paese a seguito dell’abolizione dei controlli in frontiera e della costruzione di un grosso centro commerciale, anche queste tracce sono scomparse. Una immagine degli anni ’20 la mostra completa:
La si vede bene anche in una immagine del 1962.
La stella di inversione di San Candido.
Una mappa mostra la planimetria della stazione di S.Candido all’epoca della stella.
Nelle ortofoto satellitari del 1999 la stella è ancora riconoscibile
Affascinante la seguente immagine che mostra la stella in pieno, trafficatissimo esercizio.
La stella di inversione di Malles Venosta.
Un video la mostra dettagliatamente,a partire dal secondo 8.
La stella di inversione nel modellismo.
La stella è una configurazione che ha catturato l’interesse di alcuni modellisti H0. Non si tratta di una cosa banale perchè le geometrie non sono compatibili con i binari industriali, e quindi occorre autoprodurre artigianalmente scambi e incroci. La stella di Malles è presente sul megaplastico di “Mondo Treno” a Rablà (vicino a Merano).
Una realizzazione secondo me decisamente più riuscita è quella del modulo FREMO di Moritz Gretzschel, del quale riportiamo qui alcune immagini.
Altri dettagli del plastico sono visibili sul sito del Modelleisenbahnclub di Silandro e su lau-net.de.
Non siamo a conoscenza di realizzazioni in scala N.
Ciao Marco. Al vero c’era un triangolo all’interno dell’Arsenale della Spezia, tra Porta Marola e le Vasche di san Vito. Su Google Maps, con difficoltà, il sedime si può ancora intuire…
P.
la stella di inversione presuppone un cambio di polarità? come un cappio grazie
Si certo – va gestita esattamente come il cappio di ritorno.
[…] tempo fa abbiamo parlato della stella di inversione, e della piattaforma girevole ad essa concettualmente legata. Ora tocchiamo un tema in qualche modo […]
Al deposito locomotive di Brescia, sino ai primi anni ’90 erano ancora presenti i binari del cosidetto ‘triangolo’ di inversione per vaporiere, dopodichè i binari stessi sono stati tolti.
Grazie per l’interessante segnalazione.
buona sera …. i suddetti binari del cosidetto triangolo per inversione delle locomotive attraversava via berardo maggi … confermo che sono stati tolti nel 1994 … qualcuno ha delle foto di tale “triangolo di regresso” ferroviario ???
grazie !!!
Purtroppo no…
la stella di inversione di Oristano è stata smantellata, lo si vede sulle mappe satellitari attuali.
Interessantissimo, come sempre.
Grazie Giuseppe per l’apprezzamento.
Con la compiacenza di un caro amico macchinista, primi anni 70, ho avviato una 740 sulla stella di Malles, ma il circuito di allora me lo ricordo ben diverso. Potrò sbagliarmi nel ricordo, ma alcuni binari non c’erano. Si staccava la locomotiva, si andava dritti a raggiungere un vertice stella, si indietreggiava fino ad un altro vertice, indi si andava avanti su un binario attiguo al primo, per poi passare, tramite scambi, sul primo, indietreggiando. Quel binario, lato sinistro fabbricato ricovero, non lo ricordo assolutamente. Ivi vi erano piccoli orti.
I lavori di ripristino della Merano Malles hanno portato a delle modifiche della stazione. In particolare credo siano stati realizzati parcheggi di interscambio nelle vecchia area merci della stazione, ed è stata ristrutturata la Rimessa locomotive e Deposito di Malles. Questo ha probabilmente comportato anche la rimozione/spostamento di qualche binario, e sicuramente in quella fase gli orti sono scomparsi. Grazie della testimonianza.
Grazie a te. Mi sono accorto, fra l’altro, come è stata ristrutturata tutta l’area della stazione, addirittura con parcheggi e fabbricati. Ormai tutti i ns ricordi di ferrovieri restano nelle nostre menti. E allora il servizio non era un gioco, come adesso. Mario S. – ex Capotreno.