Pubblicato il 9 agosto 2014, ultima modifica 18 dicembre 2014
Millequattrocentotrentacinque. Un po’ strano scegliere un numero così per lo scartamento ferroviario standard, no? Chiunque lo abbia definito, già che c’era, non poteva arrotondare a 1500, che é di poco differente? Per le ferrovie a scartamento ridotto ad esempio, la razionale brurocrazia austroungarica aveva scelto quel 1000 tondo tondo che dette origine allo scartamento metrico. Ah, forse ci sono: le ferrovie nascono in Inghilterra, e lì non usano il sistema metrico decimale: misurano in pollici. Infatti il 1435 deriva dalla scelta fatta da George Stephenson che lo scelse per la linea ferroviaria Stockton–Darlington. Dunque in pollici sarà un numero tondo… Vediamo un po’. Quanto fa? Quattro piedi, otto pollici e mezzo… Accidenti, pure peggio di 1435! Ma perché mai questa strana misura? Il prof. Tom O’Hare, della University of Texas, ha una sua teoria, e l’ha descritta in una e-mail a un collega. Questa e-mail é stata da allora pubblicata in vari siti, come ad esempio su sdrm.org. La traduciamo qui in italiano.
Da: Il professor Tom O’Hare, University of Texas
Oggetto: Specifiche militari, ovvero come le specifiche militari vivano per sempre
Lo scartamento ferroviario standard negli Stati Uniti è di 4 piedi, 8 pollici e mezzo. Questo è un numero estremamente strano. Perché é così? Perché questa è la misura che si decise in Inghilterra, e le prime ferrovie americane furono costruite da espatriati inglesi.
Ma perché gli inglesi fecero questa scelta? Perché le prime linee ferroviarie furono costruite dalle stesse persone che avevano costruito i tram trainati da cavallo, ed usarono lo stesso scartamento.
Ma allora, cosa determinò lo scartamento dei tram inglesi? Fu il fatto che le persone che ne costrurono le linee usarono le stesse maschere e e gli strumenti che usavano per la costruzione di carri, e quindi da questi ereditarono la distanza tra le ruote.
Okay! Perché allora perché i carri usavano questa strana spaziatura tra le ruote? Beh, nel vecchio continente se avessero tentato di utilizzare qualsiasi altro spaziatura, avrebbero corso il rischio di spezzare gli assi dei carri su alcune delle vecchie strade che attraversano il continente, e che presentano questa spaziatura tra i vecchi solchi delle ruote.
Ma chi aveva fatto questi solchi sulle vecchie strade? Le prime strade a lunga distanza in Europa furono costruite da Roma imperiale a beneficio delle sue legioni. Le strade sono state utilizzate da allora. E i solchi? I solchi iniziali, che in seguito tutti hanno dovuto prendere a misura dei loro carri pena il rischio di distruggerne gli assi, furono scavati dai carri da guerra romani, che avevano tutti la stessa distanza tra le ruote perché erano costruiti secondo un modello arbitrariamente prefissato.
Così abbiamo la risposta alle domande iniziali: la ferrovia a scartamento normale negli Stati Uniti misura 4 piedi 8 pollici e mezzo perché deriva indirettamente dalle specifiche militari originali dei carri da guerra dell’esercito dell’Impero romano! Le specifiche militari vivono per sempre.
Così, la prossima volta che vi viene data una specifica, e vi meravigliate di quale “horse’s ass” (letteralmente: culo di cavallo) se l’é inventata, potreste essere sulla traccia giusta. Perché le bighe dell’Impero romano sono state fatte proprio per essere abbastanza ampie per accogliere i sederi di due cavalli da guerra.
Vari blog (ad esempio purplecowideas, Pearlsofprofundity e the-daryl) riprendono l’argomento di Tom O’Hare e lo estendono, sostenendo che il diametro dei razzi (bootsters) che portavano in orbita lo shuttle é determinato dal fatto che i bootsters, prodotti in Ohio, dovevano raggiungere la Florida in treno, e quindi la loro dimensione era limitata da quella delle gallerie ferroviarie, che indirettamente discende dai soliti sederi di cavallo.
Per la verità le cose sono più complesse della divertente teoria di O’Hare. Negli USA le ferrovie agli inizi usavano una varietà di scartamenti diversi, che giungevano fino ai 6 piedi (183 cm!) della Erie: ciascuna decideva il suo, e l’interoperabilità era considerata un bug e non una feature. La standardizzazione avvenne quando venne scelto lo scartamento per la transcontinentale: a quel punto fu chiaro a tutti che interconnettersi era un vantaggio, e tutte le compagnie si adeguarono allo standard. L’effetto più spettacolare si ebbe tra il 31 maggio e il 1 giugno 1886, quando, nel giro di 36 ore, decine di migliaia di operai spostarono una rotaia lungo 13.000 miglia di binari in tutte le ferrovie degli stati del sud, che fino ad allora avevano usato in grandissima parte uno scartamento da 5 pollici. La complessa storia degli scartamenti americani é uno degli argomenti trattati nel bellissimo libro “The great railroad revolution – The history of trains in America” di Christian Wolmar – una lettura appassionante!
E in scala N?
Lo scartamento standard in scala 1:160 farebbe 8,96875 mm. Ma qui sì che usiamo numeri tondi: 9 mm, e basta!
Divertente! In realta’ la cosa e’ leggermente meno “equina”, anche se alla fine il riferimento sono in effetti i carri romani. Qui c’e’ un resoconto.
http://trn.trains.com/sitecore/content/Home/Railroad%20Reference/Railroad%20History/2006/05/A%20history%20of%20track%20gauge.aspx?sc_lang=en
Curiosamente, anche i carri romani erano di diversi scartamenti, in funzione delle strade: dalle parti di Villach, in Austria, ci sono parecchi sentieri nel bosco di Warmbad che utilizzano la pavimentazione romana. I solchi dei carri, ancora ben visibili, sono piu’ stretti di 1435mm. In 12 anni di vita da quelle parti non mi sono mai preso la briga di misurarli, ma a occhio direi che sono circa a un metro di distanza l’unno dall’altro. La strada e’ stretta e ricavata in una zona montuosa.
Anche i romani, per le linee difficili, ricorrevano allo scartamento ridotto 🙂