Pubblicato il 16 giugno 2018
E’ curioso e divertente notare che a volte anche al vero si vengano a realizzare situazioni che potrebbero sembrare irreali. Ne segnalammo ad esempio una quando ci capitò, a bordo di un ICE tedesco, di doverci fermare al comando di un segnale ad ala, trovandoci così proiettati in uno strano ibrido temporale.
Qui ne raccontiamo un’altra, esemplificata da un accostamento di rotabili non esattamente canonico.
Spesso gli acquisti dei ferromodellisti non seguono un rigore filologico, e così i parchi dei rotabili finiscono col non avere una coerenza storica. A volte si acquistano dei modelli solo perché piacciono e affascinano, anche se non sono aderenti al tema che un plastico o una collezione dovrebbe avere. Così ci si può trovare a creare composizioni o accostamenti improbabili. Ad esempio, può accadere che a un modellista che ha scelto di farsi un plastico a tema italiano piaccia l’eleganza delle carrozze blu e crema di Arnold Rapido che riproducono le vetture anteguerra del Rheingold, e che poi le faccia circolare, magari al traino di una E.428 di Colli.
Che pasticcio!, direbbe un purista. Eppure…
A chi dica: “quella composizione è impossibile, e fa storcere il naso” suggeriamo di proseguire nella lettura di questa nota…
Ecco servita la prova: Stazione di Oleggio, giugno 1981. La E.428.182 traina delle Rheingold tedesche.
Ok, è un treno speciale. Ma è pur sempre reale! Nel giugno 1981 venne organizzato, a cura del Freundeskreis Eisenbahn Köln (Circolo amici della ferrovia di Colonia) e della ditta svizzera Intraflug, un viaggio su un “Sonderzug” da Colonia Nizza attraverso la Svizzera e il Gottardo, Torino, il Col di Tenda, e Monaco.
L’evento è riccamente documentato su flickr da Joerg Seidel, che vi ha trasferito le diapositive scattate trentacinque anni fa. Ne riprendiamo qui una selezione.
Il convoglio, composto di quattro carrozze del Rheingold del 1928 ed una carrozza ristorante svizzera. Le vetture Rheingold erano delle Salonwagen 2 Klasse ohne Küche SB4 ü-28 e Salonwagen 2 Klasse mit Küche SB4 ük-28.
A Domodossola il convoglio giunse trainato da una motrice del Lötschberg, e fu preso in consegna come abbiamo visto dalla E.428.182. A Torino ebbe in testa una Gr.640.
Questa poi cedette il “carico” ad una anacronistica coppia di D.345 che lo scortarono sul Col di Tenda, fino alla stazione di Breil sur Roya dove fu passato ad un’altrettanto anacronistica coppia di F-06000 francesi.
Le foto di Seidel mostrano anche i passaggi in Svizzera e Francia, ma per noi sono meno interessanti e rimandiamo a flickr chi fosse interessato.
L’episodio non è l’unico caso di presenza delle storiche vetture tedesche in Italia: nel 1992 si è registrato un viaggio speciale Monaco-Verona del Nostalgie-Istanbul-Orient-Express con una composizione che mescolava ex-CIWL con carrozze Rheingold anteguerra. La foto seguente lo ritrae in Baviera, prima di varcare il Brennero.
Guardando più lontano nel tempo, scopriamo che nell’estate del 1939 alcune carrozze del “Rheingold” giungevano a Milano Centrale al traino delle E.428. Il fatto fu citato da Mondo Ferroviario n. 147, p. 13, nel 1998. Stefano Zicche lo approfondì in un articolo pubblicato sul Bollettino FIMF n°275 reso disponibili da marklinfan. Ne riassumiamo qui i tratti salienti.
Il 25 maggio 1939, in un articolo dedicato all’introduzione del nuovo orario estivo, il Corriere della Sera annunciò che il percorso dell’Oro del Reno (in quegli anni l’uso di termini stranieri era mal visto dal regime) veniva prolungato fino a raggiungere Milano. Il treno congiungeva fin dal 1929 Hoeck Van Holland, dove arrivavano traghetti provenienti dall’Inghilterra, con Basilea, correndo in Germania lungo la Valle del Reno. Il prolungamento del convoglio fino a Milano permetteva di raggiungere la città italiana provenendo da Londra in poco più di 24 ore, senza mai cambiare dopo esser giunti sulla mainland europea. Era un periodo in cui l’aviazione civile, che pur aveva iniziato i primi voli per passeggeri nel 1910, non era ancora un concorrente serio per le ferrovie.
Il treno lasciava Hoeck Van Holland alle 6:15. Giungeva a Milano alle 0:05. Ripartiva verso nord alle 5:58. Non era dunque facile vederlo, e tantomeno fotografarlo. Forse per questo non ne sono rimaste immagini.
Il convoglio in partenza dall’Olanda era corposo, essendo composto di 11 carrozze: 5 per Monaco, 5 per Basilea (due prime classi con cucina, due seconde classi ed un bagagliaio) e nel mezzo un postale limitato a Francoforte.
Quando fu introdotta la prosecuzione per Milano, questa comprese solo metà della sezione per Basilea. L’Oro del Reno includeva un bagagliaio (SPw 4u-2, 3), una carrozza di prima classe con cucina e 20 posti a sedere (Salonwagen I Klasse mit Küche SA4 uK-28), una carrozza di seconda classe senza cucina con 43 porti a sedere (Salonwagen 2 Klasse ohne Küche SB4 u-28). A queste tre carrozze (viola il bagagliaio, viola e crema le due vetture salone) venivano aggiunte a Basilea una carrozza SBB-CFF di terza classe (verde), a Zurigo una carrozza SBB-CFF mista di 1, 2 e 3 classe (verde) e ad Arth-Goldau una carrozza ristorante CIWL (in livrea blu con filetti oro) .
Può sembrare curioso che venisse aggiunta una carrozza ristorante, quando già la carrozza di prima classe era provvista di cucina. Il fatto è che Mitropa, a cui apparteneva il Rheingold, aveva la licenza per il ristoro solo fino ad Arth-Goldau, mentre a sud questa era riservata alla CIWL. Curiosamente, dopo Arth-Goldau dovevano anche venir coperte le scritte “Rheingold”.
La storia dell’Oro del Reno fu assai breve: iniziò il 25 maggio 1939, ma durò meno di tre mesi. Il 22 agosto il Rheingold cessò le sue corse, premonizione della tempesta che si sarebbe scatenata dieci giorni dopo.
Negli anni ’50 vi fu un’appendice della storia. Il nuovo Rheingold, ora divenuto un semplice “Express” era sempre proveniente da Hoeck Van Holland e con destinazione Basilea, e per un periodo ebbe una vettura destinata a Roma. A quel tempo era composto da vetture di tipo Schürzenwagen verniciate in blu, con la scritta “Deutsche Bundesbahn” per esteso sulla fiancate.
Una vettura mista di prima e seconda classe di tipo AB4üe-38/52, tra il 1953 e 1955 proseguiva oltre Basilea: qui veniva agganciata al treno svizzero 68 per Lucerna, con sosta di inversione della composizione, per proseguire poi fino a Chiasso, dove il convoglio si congiungeva con il treno 168 per formare il treno italiano 315, con destinazione Milano Centrale ed arrivo alle ore 0,16 della notte. Da lì poi la carrozza continuava il suo viaggio verso la destinazione finale di Roma Termini in composizione ad un altro treno. (si veda anche l’articolo pubblicato da Stefano Zicche sul Bollettino FIMF n°285).
Segnaliamo che, grazie al Freundeskreis Eisenbahn Köln, il Rheingold è rimasto protagonista di treni storici, che vengono tuttora organizzati in Germania. Non è però più capitato che giungessero sui binari italiani. Rimandiamo al sito www.rheingold-zug.com per dettagli.
In scala N
Vari produttori hanno riprodotto le carrozze del 1928. Ricordiamo che le “milanesi” sono la SA4ük-28 (prima classe con cucina), SB4ü-28 (seconda classe senza cucina) e SPw4ü-28 (bagagliaio). Quelle del Col di Tenda sono entrambe le seconde classi, SB4ü-28 e SB4ük-28. La prima classe senza cucina ( SA4ü-28) non è interessante per i binari italiani.
Arnold Rapido ha riprodotto varie versioni delle carrozze Rheingold. Alcune sono semplificate e accorciate (128 mm) come la 3313 mostrata in apertura e la sorella 3312, prodotte tra il 1976 e il 1989, o le 5802 e 5803 della serie “hobby” realizzate tra il 1994 e il 2002. Altre sono dei dei veri modelli, di dimensione corretta (147 mm), assai curati, prodotti tra il 1989 e il 2002:
- 3855 (SA4ük-28)
- 3856 (SA4ü-28)
- 3857 (SB4ü-28)
- 3858 (SB4ük-28).
- 3859 (Päckwagen SPw4ü-28).
Vi furono anche varie confezioni comprendenti cinque carrozze: prima e seconda con cucina, prima e seconda senza e bagagliaio.
Hobbytrain ha prodotto nel 1988 il un set di 5 carrozze come art. 25000. Lo ha poi nuovamente commercializzato nel 2003 come art. 24500.
Tra il 2003 e il 2005 ha venduto anche individualmente le carrozze:
- 24856-K (SA4ü-28),
- 24856-K (SA4ük-28),
- 24857-K (SB4ü-28),
- 24858-K (SB4ük-28)
- 24859-K per il bagagliaio.
I modelli hanno gli abat-jour illuminati sui tavolini.
Minitrix ha prodotto nel 2005 le cinque vetture:
- 15780-K (SA4ü-28),
- 15781-K (SA4ük-28),
- 15782-K (SB4ü-28),
- 15783-K (SB4ük-28)
- 15784-K per il bagagliaio.
Anche la Schürzenwagen AB4üe-38/52 blu è stata realizzata da diversi produttori (assieme a diverse “sorelle” di classi diverse e miste che non ci interessano qui):
- Roco tra il 1983 e il 84(cat.02267C), e poi tra il 1984 e il 1996 (art.24237)
- Minitrix tra il 2005 e il 2006 con vari numeri di catalogo: 15739-01, 15739-02, 15739-11, 15739-12.
- Fleischmann nel 2013 con numero di catalogo 867203.
Non dimentichiamo comunque la E.428 da mettere in testa all'”Oro del Reno”! Come abbiamo ampiamente discusso in un’altra nota, possiamo motorizzare una DelPrado o una carrozzeria Naldini, oppure per una macchina finita rivolgerci a Euromodell FP per i suoi costosi gioielli o ricorrere ad una affidabilissima LoCo.
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