Pubblicato il 15 febbraio 2020
Abbiamo di recente affrontato la discussione degli scambi a forbice (“Scissors crossover”) in scala N, ed abbiamo avuto modo di constatare come i Peco, con i loro cuori metallici, siano interessanti modellisticamente, sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale, quest’ultimo per per quanto riguarda la continuità di alimentazione elettrica dei rotabili che li percorrono.
Al tempo stesso, proprio la continuità elettrica va gestita, il che non è del tutto banale. Abbiamo visto come, usando lo scambio così come è fornito dalla fabbrica, sia suddiviso in diverse zone elettriche:
- due “V” orizzontali: una blu scuro a sinistra, ed una viola a destra.
- il rombo centrale, suddiviso in una zona gialla in alto ed una arancio in basso.
Queste quattro zone sono connesse con quattro fili metallici di alimentazione elettrica che fuoriescono dalla sua parte inferiore.
Le otto rotaie che fuoriescono dal blocco (quattro binari) sono elettricamente separate tra loro, ma noi consideriamo che i due binari paralleli in cui la “forbice” si inserisce abbiamo la stessa corrente, che riassumiamo in due polarità che denominiamo “rossa”e “verde”.
Vi sono poi altre quattro “V” asimmetriche, che abbiamo colorato in turchese ed in marrone: sono i cuori dei quattro scambi. I cuori sono alimentati “meccanicamente”dagli aghi quando questi vanno a contatto con rispettivi i contraghi.
Qui vedremo dapprima come gestire in modo semplice ed efficace la “forbice”. Lasceremo ad una prossima nota la discussione di come fare se i due binari paralleli non hanno la stessa corrente.
Infine, ci occuperemo qui anche di rendere “digital-friendly” la forbice stessa.
1 – “Forbici” Peco non modificate
Iniziamo con la gestione delle “forbici” Peco non modificate. Diamo dei nomi alle due diagonali:
- LL-UR sarà quella che va da in basso a sinistra (Lower Left, LL) a in alto a destra (Upper Right, UR), o viceversa.
- UL-LR sarà quella che va da in alto a sinistra (Upper Left) a in basso a destra (Lower Right), o viceversa.
Il controllo si otterrà con tre pulsanti, che abilitano ciascuno una delle due diagonali o il percorso non deviato. I pulsanti daranno la corrente (continua) che proviene dal polo positivo della CDU (la Capacitor Discharge Unit di cui abbiamo parlato in una nota sugli scambi pensanti) agli elettromagneti degli scambi secondo lo schema mostrato sotto.
Gli impulsi che impostano le diagonali vengono poi propagati al relè, dando rispettivamente set e reset. Il relè imposta le correnti verdi e rosse sulle V orizzontali viola e blu, coerentemente con la scelta di diagonale effettuata.
I poli negativi del relé vengono messi a massa (ovvero collegati al negativo della CDU) interponendo una resistenza (da 330 Ohm se usiamo come relè i ““Bistable 5V Coil Latching Relay DPDT 2A 30VDC 1A 125VAC HFD2/005-S-L2-D” discussi nella già menzionata nota sugli scambi pensanti).
La zona gialla va collegata permanentemente alla corrente verde, quella arancio alla corrente rossa. Dei cuori degli scambi non ci dobbiamo preoccupare, perché vengono alimentati dagli aghi, e quindi abbiamo terminato.
I diodi (i triangolini) servono per evitare ritorni di corrente nel caso che un punto dello schema sia raggiunto da più di un percorso. Ad esempio, senza di essi premendo il pulsante “Diritto” la corrente fluirebbe di ritorno anche verso LL-UR e UL-RR, con risultati disastrosi! E’ quindi essenziale usare il polo positivo di una corrente continua (quello che viene dal + della CDU) per alimentare i pulsanti: la corrente alternata vanificherebbe il ruolo dei diodi.
2 – “Forbici” Peco modificate
Abbiamo già avuto modo di dire per gli scambi Peco Elctrofrog che affidarsi ai contatti meccanici di aghi e contraghi per alimentare il cuore è sconsigliato nel caso dell’alimentazione digitale. Sarebbe quindi opportuno procedere anche nel caso delle “forbici” alla “cavectomia” che discutemmo. In tal modo l’ago che non è a contatto con il rispettivo contrago è senza corrente, e non si rischiano al passaggio delle ruote quei brevi corti circuiti accidentali che, se non danno fastidio nel caso di alimentazione analogica proprio perché assai brevi, sono micidiali nel caso di alimentazione digitale perché mandano in protezione (e quindi in blocco) l’intero sistema.
Qui gli scambi sono quattro, e quindi occorre tagliare tutte le connessioni (3 filetti per scambio), preservando il lato che va al cuore perché ci servirà per alimentare il cuore stesso . L’operazione è esattamente la stessa che facemmo su scambi singoli. Come in quel caso, è bene fare attenzione a non staccare i cavetti stessi (che sono piuttosto delicati: attenzione anche agli effetti del calore quando poi li salderemo a fili di alimentazione!): ripristinarli sarebbe un piccolo incubo.
Dobbiamo a questo punto anche preoccuparci di alimentare i cuori. Potremmo farlo in molti modi diversi: quello che a noi pare più semplice e conveniente è di metterli a contatto (tramite i cavetti che abbiamo tagliato nel “retro”dello scambio) con la parte centrale della forbice (i due in alto con la zona gialla, i due in basso con quella arancio), ed alimentare quest’ultima con un relè che alterni le correnti verdi e rosse secondo necessità. La risultante divisione in zone elettriche é rappresentata quindi dalla seguente immagine colorata:
Ora la logica dovrà essere espressa dalla seguente tabella:
zona gialla | zona arancio | zona blu | zona viola | |
LL-UR | verde | rosso | verde | rosso |
UL-LR | verde | rosso | rosso | verde |
diritto | rosso | verde | – | – |
Nota: nel caso del “diritto” le zone blu e viola non sono utilizzate, quindi il valore della corrente che hanno è irrilevante.
A questo punto possiamo elaborare un semplice schema di controllo simile a quello visto in precedenza, ma con la necessità di aggiungere un secondo relè, con i suoi collegamenti di comando su alcuni dei quali due diodi proteggono da ritorni di corrente.
Nello schema riportato non è indicata la resistenza sul “Common” che è bene comunque interporre come prima tra il negativo della CDU e i fili indicati con “Common”.
Sistemare le “forbici” Peco è dunque stato un pochino laborioso, ma non troppo complesso. Certo con le Tomix o le Kato la vita è più semplice, ma Peco ci ricompensa con le sue rotaie in codice 55 che hanno un aspetto più realistico sul plastico.
Discuteremo in una futura nota un caso più complesso nel quale si siano correnti diverse sui due binari paralleli collegati dalle “forbici”.
Con il Corona virus addio consegne rotabili. Mi sbaglio? Inviato dal mio dispositivo mobile Huawei
Chissà? I problemi sembrerebbero due. Il primo è con la produzione, visto il prolungamento sanitario delle “ferie di capodanno”. Queste però ora sono terminate, e a meno che la fabbrica interessata sia nella provincia del Hubei, la produzione dovrebbe essere stata riavviata.
Il secondo è legato ai timori circa la sopravvivenza del virus fuori da “portatori”. Se non ho compreso male, uno studio sembra indicare che il virus sia in grado di sopravvivere fino a sette giorni sulle cose. Una spedizione che non sia ultrarapida quindi non dovrebbe trasportare virus attivi. Quindi non è detto. Certo, se pensiamo a consegne a Verona, ad esempio da parte di Pirata o di Hornby, forse i tempi si fanno stretti.