Pubblicato il 15 dicembre 2018
Tra il 1983 e il 1993 FIAT Ferroviaria Savigliano decise di realizzare un’ulteriore evoluzione della fortunata serie ALn 668.
Questo diede origine alla nuova serie ALn 663, da cui discesero anche le quasi identiche ALn 776 di FCU e le ALn 668 serie 1200 e 1300 di SNFT, poi divenuta Trenord. Vi fu anche una “edizione speciale” per il trasferimento di detenuti (ALn DAP), ed una versione a scartamento ridotto per le Calabro-Lucane: la M4. Negli anni ’90 seguirono delle ulteriori derivazioni per le ferrovie turche (TCDD MT 5700), e delle ulteriori varianti per alcune concesse italiane: le ACT ALn 067-082 e FSE Ad 81-88.
Qui ci occupiamo delle 663 elle FS, lasciando le concesse e le derivate a prossime note.
Il numero della classe (663) già ci dice che si tratta di macchine che ospitano 63 passeggeri seduti, e che le automotrici possono essere abbinate per comando multiplo (lo sappiamo dal raddoppio della prima cifra). I posti sono suddivisi in 12 di prima classe, in un piccolo compartimento riservato posto accanto alla cabina B, e 51 di seconda classe, suddivisi in due compartimenti (da 28 e 23 sedili) posti simmetricamente attorno al vestibolo di ingresso. Da questo si accede alla ritirata, ricavata dal compartimento più grande. Tra tale compartimento, che era quello a disposizione dei fumatori, e la cabina A è situato un compartimento bagagli accessibile anche dall’esterno attraverso porte a serranda (una per lato).
La presenza dei posti di prima classe disposti su file da 3 invece che da quattro poltrone come era sulle 668 comporta la riduzione da 68 a 63 posti, e la conseguente variazione di marcatura. Dalle ultime 668 differiscono tra l’altro per il frontale spigoloso, per la possibilità di telecomandare non solo una seconda automotrice ma anche una terza e per i nuovi fari con coppie di luci bianco-rossa (con anche una luce verde esterna posta sotto la mascherina sinistra dei gruppi ottici).
Gli interni sono analoghi a quelli delle carrozze Medie Distanze.
Le macchine hanno interperno di 15.940 mm, carrelli dal passo di 2.450 mm e ruote dal diametro di 920 mm. Sono meccanicamente uguali alle ALn 668 serie 1200-3000. I due motori endotermici a gasolio sono dei Diesel sovralimentati, 6 cilindri a sogliola. Posti sotto il pavimento, erogano una potenza continuativa di 170 kW ciascuno e agiscono ciascuno su un carrello, per un rodiggio(1A)(A1). La trasmissione è di tipo automobilistico: cambio meccanico a cinque marce, frizione e ponte riduttore.
I costi di esercizio e di manutenzione sono analoghi a quelle delle progenitrici, e sono relativamente bassi.
Le automotrici vennero prodotte in 2 serie, che si differenziano per il rapporto di trasmissione: la serie 1000 (16 esemplari: ALn 663.1001-1016) è caratterizzata da un rapporto corto per l’impiego su tratte di montagna, con velocità massima di 118 km/h , mentre la serie 1100 (104 automotrici: ALn 663.1101-1204) consente una velocità massima di 130 km/h. Il totale delle macchine FS di questo tipo raggiunge quindi le 120 unità totali. La automotrici serie 1000 possono essere accoppiate in comando multiplo tra loro, e con le ALn.668 serie 3300. Inizialmente tutte le serie 1000, prodotte nel 1983, furono assegnate al D.L. di Torino per il servizio su Aosta.
Quelle di serie 1100, oltre che tra loro, possono essere accoppiate con le ALn 668 serie 3100. Una motrice può telecomandarne altre due, costituendo quindi convogli ad agente unico in grado di trasportare fino a 189 passeggeri seduti (qualcuno in più se in composizione vi sono delle 668). Possono essere aggiunti eventuali rimorchi.
Le livree vestite in ambito FS sono state finora due. Quella originale, tipica delle automotrici degli anni tra il ’60 e gli ultimi anni ’90, era in beige pergamena, grigio azzuuro e rosso, con imperiale panna e sottocassa e carrelli neri (poi anche grigi).
Successivamente assunsero la livrea unificata XMPR.
Le macchine nacquero senza impianto di climatizzazione.
A partire dal settembre 1997 alcune macchine della serie 1100 furono dotate di un vistoso condizionatore sull’imperiale.
Successivamente molte ALn 663 vennero dotate di condizionatori ThermoKing, sempre montati sull’imperiale in posizione centrale ma decisamente meno appariscenti.
Molte altre furono ristrutturate con un doppio condizionatore sull’imperiale, uno per estremità.
Dal 2013 è iniziata la sostituzione delle porte di accesso, passando del sistema pneumatico preesistente ad un più sicuro sistema di movimentazione ad azionamento elettrico, comprensivo del sistema di controllo dell’impianto porte (apparato RCEC), dispositivi di interfaccia con gli utilizzatori e l’inibizione del comando di sblocco/apertura porte a treno in moto.
Le ALn 663 sono state impiegate su larga parte della rete nazionale, anche per l’esercizio di alcune tratte a lunga percorrenza come ad esempio la Roma–Cassino–Venafro–Campobasso–Termoli. Le composizioni potevano essere corpose, come ad esempio nella Roma-Campobasso-Avellino che era servita da una sestupla di ALn 663, visibile in un video, nel quale si sente il triplo fischio di coordinamento tra macchinista del semitreno testa e di quello di coda.
I depositi di affidamento furono Torino, Novara, Cuneo, Treviso, Siena, Benevento, Campobasso, Palermo, Cagliari e Sassari.
Le macchine di Treviso furono impiegate anche sulla Venezia-Trento. Quelle residenti al sud furono spesso titolari di treni espressi e persino rapidi (Napoli-Taranto via Battipaglia – Potenza).
Le 10 unità 1195-1204 residenti a Cuneo furono dotate di VACMA per permetterne la circolazione sulle linee francesi, e per molti anni effettuarono servizio sulla Cuneo-Nizza.
Sulle solite sorgenti, ma non solo, trovano tante immagini delle ALn 663: ilportaledeitreni, trenomania, trainsimsicilia per citarne alcuni. Noi abbiamo trovato particolarmente utile la bella collezione di Franco Pepe su littorina.net.
Nel modellismo
Su valestelor si trova una bella rassegna dei modelli prodotti da Lima e Rivarossi in H0 – rimandiamo ad essa per la scala più popolare.
In scala N, le ALn 663 sono state prodotte dapprima da Cestaro, poi da Angelo Pozzati (CMM), quindi Achille Carminati (ACAR) e recentemente da Uteca-Trinacria.
Il modello Cestaro venne realizzato su base Lima, e riproduce la versione senza condizionatore.
Il modello CMM (Angelo Pozzati) era a listino nel 2003, al prezzo di 300 Euro. Il modello era in resina.
Il modello ACAR ha cassa in alpacca fotoincisa, tetto in fusione di metallo. E’ stato prodotto in due versioni, con due motorizzazioni diverse, inizialmente su telaio motore Greenmax, poi con motorizzazione su base Microace con 2 volani che lascia gli interni liberi. La versione più recente era disponibile anche in XMPR, e con luci e arredamento interno.
A Novegro 2015 era stato presentato un pre-prototipo d FGTrains, di Giuseppe Di Faustino che però sembrerebbe non aver avuto seguito, a differenza della rimorchiata LDn24.
Avrebbe dovuto avere meccanica basata su un motore Mashima a 5 poli, doppio volano, albero di trasmissione, vite senza fine, cascata di ingranaggi. Visto però che da anni non se ne sente più nulla, è probabile che il progetto sia abortito.
Uteca/Trinacria/Zetna ha realizzato recentemente in fotoincisione un nuovo modello della ALn 663, sia in scala N che in scala Z. A Novegro 2017 si è visto il modello in scala N, mentre di quello in scala Z (1:220) vi è una immagine definitiva sul sito zetnaa220.
Purtroppo Uteca non sembra essere molto abile nel dare alla sua produzione la visibilità che meriterebbe, e così non siamo riusciti a reperirne ulteriori immagini o notizie.
Citiamo anche una autocostruzione di un modello non motorizzato di Cristian Corradi: tetto e struttura in plasticard, un foglio di acetato per i vetri, carrozzeria disegnata con CorelDraw stampata su carta fotografica, ritagliata ed incollata sull’acetato.
Articoli in questa serie:
- ALn 663 parte 1: il parco FS. (questo articolo)
- ALn 663 parte 2: le concesse. (di prossima pubblicazione)
- ALn 663 parte 3: le ALn 776 FCU, anche presso FAS, FNM e SeaTrain. (di prossima pubblicazione)
- ALn 663 parte 4: FNM Aln 668 serie 130 e 140 e altre derivate. (di prossima pubblicazione)
- ALn 663 parte 5: ALn DAP – automotrici per traduzione detenuti. (di prossima pubblicazione)
Bel post. Mi diceva Pino Borzellino (Danifer) di essere stato istruttore sulle 663 durante il suo servizio militare presso il Battaglione Esercizio del Reggimento Genio Ferrovieri. A quando un post sull’argomento?
Quando Pino vorrà scriverne, lo ospiterò volentieri… Io non saprei dove andare a reperire informazione e materiale.
Dopo aver visto il video della sestupla, la mia foto della quadrupla a Ospedaletti mentre eserciva il Cuneo-Sanremo via col di Tenda ha perso punti…
Le ALn 663.1000 sono state inizialmente assegnate al DL di Torino Sm.to per il servizio sulla Torino – Chivasso – Aosta – Pre Saint Didier. Aosta non ha mai avuto un D.L:, neppure ai tempi dell’elettrificazione (sotto FS) della Aosta – Pre Saint Didier, quando le loco E 400 ed E 626 castrate erano formalmente assegnate al DL di Torino, per molti anni uniche a CC in una “riserva indiana” trifase.
Grazie Franco, ho corretto. Buone feste!