Pubblicato: 5 gennaio 2013, ultimo aggiornamento 12 giugno 2020
La volta scorsa abbiamo visto la storia della nascita, standardizzazione e diffusione delle UIC-X. In Italia la prima fornitura risale al 1964. Questa e le forniture successive (l’ultima é del 1982) si articolano in varie tipologie di vettura che esamineremo qui prima di passare a una passerella delle livree utilizzate. La volta prossima esamineremo la storia delle varie forniture, e vedremo per quali particolari esse differiscano.
UIC-X Italiane: le varie tipologie
Le tipologie delle UIC-X italiane sono elencate di seguito (cliccando sui link si accede a gallerie di foto, per lo più su trenomania.org). Per ciascuna tipologia vi furono varie versioni (serie) dei quali parleremo nel prossimo articolo. Le descrizioni degli interni che diamo qui si riferiscono allo stato di origine, mentre delle riqualificazioni riferiremo nella quarta puntata.
- Ordinarie– Era possibile vederle in composizione ad ogni treno: dal Regionale all’Espresso, all’InterCity. Tutti gli scompartimenti presentavano sei posti a sedere reclinabili, che si potevano allungare per formare una sorta di letti (ricordiamo che in precedenza i compartimenti di seconda ospitavano otto posti). Inoltre lungo il corridoio si trovavano degli strapuntini ribaltabili che erano utilissimi in caso di affollamento.
- A (1°classe) – formate da 10 compartimenti. Originariamente negli interni si utilizzavano tessuti in finto velluto (verde nei primi anni, poi rosso), e per le pareti pannelli in finto legno. Come sempre in prima, i poggiatesta avevano foderine bianche.
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- B (2°classe) – sono la grande maggioranza delle carrozze UIC-X. Sono formate da 12 scompartimenti, con allestimento di origine con 6 sedili in similpelle e pannelli di finto legno.
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- AB (mista di 1° e 2°classe) – Costituite da 5 compartimenti di 1°classe e 6 compartimenti di 2°. Gli interni in 1°classe sono composti da finto velluto con foderine bianche, mentre in 2°classe si è fatto largo uso di similpelle colore marrone. Entravano spesso in composizione ai treni regionali, diretti ed espressi con carrozze dirette. Sono praticamente scomparse dal servizio regolare: quasi tutte sono state demolite: qualcuna è entrata ancora per qualche tempo, seppur molto raramente, in composizione a treni straordinari. La 51 83 31-80 000 AB, ricolorata in grigio ardesia è passata al parco veicoli storici, venendo rinumerata ABz55000.
- BR (2°classe+compartimento ristoro) Sono state costruite in 2 tipi a partire dal modulo delle Bz: con posto ristoro grande, sopprimendo una ritirata e tre scompartimenti, e con posto ristoro piccolo, sopprimendo una ritirata e uno scompartimento. Alcune unità avevano cucina a carbone, altre una cucina elettrica. Erano contrassegnate esternamente da un logo. Sono esistite del Tipo 1964, (serie BR 50 83 85-88 200-239 con posto ristoro piccolo e 85-88 300-319 con posto grande, tutte poi passate alla serie 85-78) e del Tipo 1970. Sono entrate in composizione a vari treni espressi, ma oggi risultano quasi tutte accantonate a causa della presenza di amianto.
- Cuccette– Le carrozze cuccette tipo X hanno attraversato tutta la penisola in composizione ai grandi espressi notturni Nord-Sud. Hanno viaggiato anche all’estero in composizione a treni EuroNight ed Espressi internazionali.
- Bc (cuccette di 2°classe) 11 compartimenti. Per ogni compartimento, 6 posti a sedere in versione giorno e 6 cuccette in posizione. In versione riqualificata “comfort”, con 9 compartimenti viaggiatori, o 8 compartimenti viaggiatori e un locale cuccettista.
- AcBc (cuccette miste di 1°e 2°classe) 10 compartimenti, di cui 4 adibiti a cuccette di 1°classe, con 6 posti a sedere in versione giorno e 4 cuccette in posizione notte, e i restanti 6 scompartimenti adibiti a cuccette di 2°classe. In 1°classe si trovano scompartimenti un po’ più larghi e imbottiture dei sedili e delle cuccette più spesse; i materiali utilizzati per gli arredamenti sono tessuti di colore rosso a quadretti neri, con bordature in similpelle. Pareti in finto legno.
- Carrozze per treni navetta– sono tutte frutto di riqualificazione, e quindi ne parleremo più ampiamente nel quarto articolo della serie, ma è importante darne conto anche qui. Si tratta di varie vetture sono state modificate per poter entrare in composizione di treni reversibili, e di un certo numero di unità trasformate in semipilota.
- nA (1°classe per treni navetta)
- nB (2°classe per treni navetta)
- npBDH (2°classe semipilota)
- nBH (2°classe per disabili, esemplare unico). Si tratta di una vettura tipo 1968, nella quale sono stati eliminati gli scompartimenti e creati arredamenti con interni che sono una via di mezzo tra quelli delle MDVE e quelli delle UIC-Z. La carrozza dispone del bagno per i disabili, ed è l’unica UIC-X ad aver assunto la livrea navetta-MD (vedi anche sotto). Ora è in livrea DTR.
- Speciali
- Bm (Barellate: carrozze per infermi). Di tipo 1978, furono costruite in 10 unità nel 1981. Sono tuttora in servizio, e sono usate per i treni pellegrini per Lourdes e altri santuari in Europa. Date in gestione all’UNITALSI, sono fornite di barelle per il trasporto dei malati ed entrano in composizione assieme a vetture UIC-X ristrutturate, cuccette e bagagliai per i treni dei pellegrini. Sono presenti in almeno due diverse versioni: una con ritirate finestrate, l’altra (revampizzata) con ritirate cieche.
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- K (cellulari, per trasporto detenuti). Era stata progettata la realizzazione ex-novo di due unità adattate a questo tipo di servizio. Furono invece ricostruite due carrozze incidentate che vennero adeguate ai requisiti dei cellulari. Sono immatricolate come 70 998 e 999.
- Postali e bagagliai (ne parliamo in dettaglio nel settimo articolo della serie)
UIC-X italiane: le livree
Le livree principali sono state svariate, e corrispondono ad epoche diverse, senza però una netta separazione. Dopo l’adozione di ogni nuova livrea, c’è un periodo (anche lungo) di coesistenza con le livree precedenti. Carrozze in livrea grigio ardesia ve ne sono ancora oggi, anche se solo nel patrimonio carrozze storiche.
- Grigio Ardesia, senza e con filetto rosso che identificava le vetture atte ai 180 Km/h, con porte grigio-ardesia o (dal 1970) in color alluminio anodizzato (oro chiaro).
- Rosso Fegato (con porte omogenee alla livrea, o color oro chiaro, o color argento). Livrea adottata a partire dal 1982. A fine anni ’90 le vetture abilitate ai 200 Km/h ricevettero il filetto rosso, come era già avvenuto due decadi prima per le grigio-ardesia abilitate ai 180 Km/h.
- XMPR DTR (regional). Adozione iniziale della livrea: 1998.
- XMPR PAX (long distance, con fascia blu che avvolge i finestrini). Livrea adottata a partire dal 1998.
- XMPR PAX – unificata (long distance, simile alle Z, simile alle DTR ma con porta bianca). Livrea in uso dal 2011.
A queste vanno aggiunte altre livree meno frequenti (e probabilmente la lista non è esaustiva):
- Artesia (cuccette su treni Italia-Francia, fino a fine 2011)
- XMPR Notte Thello (Trenitalia – Veolia Transdev, servizi notte Italia-Francia da fine 2011, e enlla nuova livrea rossa 2016)
- XMPR Trasposervizi (nuovo servizo RoLa Trento-Regensburg dal 15/12/12)
- IC Notte
ed alcuni esemplari unici o quasi:
- la iniziale livrea delle dieci barellate Bm
- la speciale livrea Covid19 applicata a una Bm per il treno ospedale nel 2020
- il prototipo a salone 22-79-999 nBH in livrea navetta MD, con arredamento interno uguale alle Tipo Z salone, realizzato nel marzo 1994 da Fervet trasformando la carrozza 22-70-286
- la 50 83 10-88 016-8, una tipo 1964 di prima in livrea sperimentale azzurra che ha poi assunto la numerazione 10-78 016
- le 10-70 116 (prima classe tipo 1968) e 22-70 825 (seconda classe tipo 1975) – e forse altre? – adibite al traffico internazionale, in livrea sperimentale blu-grigio beige
Come altre carrozze in uso alla Divisione Trasporto Regionale, anche alle UIC-X è toccato in sorte di diventare dei cartelloni pubblicitari viaggianti, come nel caso delle Marche.
Ci sono poi le noleggiate ad altre società (come già abbiamo visto per le Artesia e thello): mi sono note solo le Seatrain, ma non posso escludere ve ne siano altre. Ricordiamo che Seatrain è una società romana che dal maggio 2005 gestisce il collegamento ferroviario “Roma Express” tra il porto di Civitavecchia e Roma San Pietro in coincidenza con le navi da crociera. A tal fine aveva noleggiato 11 UIC-X verniciate in una propria livrea. Successivamente i convogli siano stati sostituiti con delle ALn 776 delle Ferrovie Centrali Umbre.
Altre livree sono quelle delle carrozze per treni misura (alcune immagini sono riportate in una sezione dedicata, nel quarto articolo di questa serie). Infine, segnaliamo una vecchia Bz 1964 in livrea bianca e rossa, usata (statica) per il “Treno del vino” in Toscana. Foto su Trenomania.it.
Tutti gli articoli di questa serie sulle UIC-X:
- Carrozze UIC-X – parte prima: introduzione, le origini e le carrozze estere
- Carrozze UIC-X – parte seconda: tipologie e livree italiane (questo articolo)
- Carrozze UIC-X – parte terza: le sei serie italiane originali
- Carrozze UIC-X parte quarta: l’epoca XMPR e il revamping
- Carrozze UIC-X parte quinta: le carrozze ristoro
- Carrozze UIC-X parte sesta: cuccette
- Carrozze UIC-X parte settima: postali e bagagliai
Complimenti, sei proprio bravo !!!!! Vittorio
Hi there
Sono interessato alle ferrovie modello italiane in Giappone.
Come è nato il nome di questo passeggero “fosso fegato”?
Per favore dimmelo
Grazie
It isn’t “Fosso Fegato” but “Rosso Fegato”, which means “Liver Red”. It is a darkish tone of red, similar to that of the liver. The name comes from there.
Molto bello! 🙂 La livrea che preferisco è il rosso fegato.
Mancano le X in livrea RF da 200 km/h usate sui rapidi Roma – Milano in attesa della consegna delle Z
Mi pare che ci siano: si dice “A fine anni ’90 le vetture abilitate ai 200 Km/h ricevettero il filetto rosso, come era già avvenuto due decadi prima per le grigio-ardesia abilitate ai 180 Km/h.” e poco sotto c’e’ una foto con il dettaglio del filetto rosso che le contraddistingueva.
[…] ScalaeNNe (scalaenne.wordpress.com) – Carrozze UIC-X, parte seconda: tipologie e livree italia… (Autore “scalaenne”, articolo del 5 Gennaio 2013); […]