Pubblicato il 20 luglio 2013, ultima modifica 20 aprile 2014
Da sempre, le ferrovie avevano introdotto nella composizione dei treni passeggeri appositi veicoli detti “bagagliai”, destinati a permettere il trasporto di merci e colli di piccole dimensioni (bauli, casse, damigiane, carrozzelle ed altro) in accompagnamento ai viaggiatori. Inoltre, fin dalle origini il trasporto della posta accompagnò quello dei viaggiatori. All’interno di Postali e Bagagliai Posta era realizzato un vero e proprio ufficio nel quale il personale delle Poste svolgeva le proprie mansioni durante il viaggio. Sulla fiancata esterna era collocata ad altezza d’uomo una buca per lettere riconoscibile dalla targhetta smaltata riproducente una busta, originariamente affiancata dalla scritta “IMPOSTAZIONE”. Postali e bagagliai erano in genere posizionate in testa o in coda al convoglio, e viaggiavano solitamente con gli intercomunicanti chiusi.
Vi erano anche treni, i cosiddetti “Celeroni” (prevalentemente notturni), composti di soli postali, bagagliai e carri merce adattati all’uso, come nel modello riprodotto in H0 da ACME e composto da un bagagliaio ausiliario FDIz “Carnera”, un bagagliaio Tipo 1946 (Dz 83000) e due carri Tipo FI a due assi dotati di intercomunicanti.
Sia i veicoli destinati esclusivamente all’attività postale, per questo definiti “postali”, che i bagagliai, che le carrozze ad uso misto bagagliaio-posta seguirono nella conformazione, nelle caratteristiche meccaniche e negli impianti di bordo lo sviluppo delle carrozze per viaggiatori.
Accadde così anche per le UIC-X, ed in parallelo alle carrozze passeggeri furono costruiti 525 bagagliai e postali, suddivisi in una decina di diverse serie: 4 tipi di postali, due di miste e 5 di bagagliai. Si iniziò con i Postali, che videro la produzione dei Tipi 1964, 1968, 1970 e 1976. I bagagliai-postali misti si inquadrano nelle serie 1970 e 1970T. I bagagliai presentano i Tipi 1968, 1970, 1975 e 1982, 1987.
Oggi vedere postali o bagagliai è piuttosto raro. Il servizio postale sui treni è cessato nel 2001. L’uso di bagagliai rimane oggi solo per rari trasporti merci espressi, per treni dedicati ai pellegrini e per trasporto di biciclette su alcune tratte durante la stagione turistica. Un bagagliaio UIC-X preservato come vettura storica, e un paio, adattati, sono entrati in composizione di treni diagnostici. I postali sono pressoché scomparsi. Mentre la Francia rilanciava il servizio, dedicando treni ad alta velocità al trasporto postale (TGV La Poste), in Italia si preferiva spostare il servizio su gomma: esattamente come per il servizio merci.
Ma passiamo a vedere in dettaglio i postali e bagagliai UIC-X.
Le famiglie
Cominciamo con l’osservare una caratteristica comune: a differenza dalle carrozze passeggeri, sull’imperiale vi è un solo serbatoio dell’acqua, con la sola eccezione del Postale Tipo 1964 che ne ha due. Le carrozze sono infatti dotate di una sola ritirata.
Nella serie UIC-X, un elemento distintivo tra postali e bagagliai è la vedetta laterale, assente sui primi e presente sui secondi, a parte quelli abilitati alle alte velocità. Inoltre i bagagliai hanno serrande, mentre i postali sono dotati portelloni scorrevoli, con eccezione di postali il Tipo 1970 che ha serrande. Solo i Postali possono avere griglie alle finestre (ad iniziare dal 1975-80).
Nel descrivere le carrozze delle varie famiglie, useremo per brevità dei simboli:
- P=Porta
- O=Finestrino Opacizzato (Ritirata)
- F=Finestrino
- V=Vedetta
- S=Serranda
- Q=piccolo finestrino rettangolare posto in alto
L’indicazione di un numero dopo il simbolo indica la larghezza in decine di cm: quindi S18 sta per serranda di 180 cm, F8 indica un finestrino di 80 cm di larghezza.
Postali
Vi sono 4 serie:
- UIz Tipo 1964 (20 esemplari)
- UIz Tipo 1968 (30 esemplari)
- UMIz Tipo 1970 (33 esemplari)
- UMIz Tipo 1976 (80 esemplari)
Tra i Postali, i Tipi 1964 e 1968 sono simili. Si distinguono per la posizione di un portellone, oltre che per la presenza di due casse per l’acqua sull’imperiale del 1964. L’ordine di sequenza di finestre e porte sui due lati sono uguali sul lato corridoio per i due tipi. Da sinistra a destra si ha:
- P,F8,P11,F8,P11,F8,F8,F8,P
Sul lato ritirata invece la 1968 presenta un piccolo finestrino rettangolare in più. le sequenze quindi sono:
- P,O8,F8,F8,P11,F8,P11,Q,Q,P (tipo 1964 v. foto sotto)
- P,O8,F8,F8,P11,F8,Q,P11,Q,Q,P (tipo 1968 v. foto sotto)
Entrambi i tipi hanno portelloni scorrevoli dotati di ampia finestratura. Come si può osservare confrontando i figurini, dei due portelloni presenti, quello decentrato si trova in posizione diversa nelle due serie: più verso il centro vettura nella 1964 è più verso l’estremità della carrozza nelle 1968. Su entrambe le serie, le finestre furono dotate di griglie a partite da metà anni ’70.
Il Tipo 1970 è immediatamente riconoscibile per i finestrini di maggiore ampiezza (120 cm invece che 80). Al posto dei portelloni vi sono serrande, che sono leggermente più ampie: 125 cm invece che 110. Ebbero dispositivi antirapina dai primi anni ’80. La carenatura che caratterizza i Tipo 1970 non fu mai applicata i postali. La sequenza di finestre e porte sui due lati è:
- P,F12,S12.5,F12,P12.5,S12,F8,P (lato corridoio, come da figurino)
- ?? (lato ritirata)
Il Tipo 1976 è caratterizzato da un maggior numero di finestrini e da carrelli Fiat (i precedenti hanno i Minden Deutz). Tornano i portelloni scorrevoli, che sono però dotati di un finestrino rettangolare piccolo, posizionato in alto. Dalla fine degli anni ’90, i Tipo 1976 ebbero gli smorzatori antiserpeggio che permisero di elevare a velocità da 160 a 200 Km/h. Dato l’utilizzo per trasporto valori, erano dotati di un sistema di allarme composto da quattro spie luminose laterali blu e due lampeggianti posti sull’imperiale: una vera stranezza per una carrozza ferroviaria. La cosa non aveva molto senso, ma l’installazione avvenne per adeguarsi a delle normative (postali) sul trasporto di valori…
- P,F8,F12,P12.5,F12,F12,F12,P12.5,F12,F12,F8,P (lato corridoio, come da figurino)
- P,O8,F8,F8,P12.5,F8,F8,F8,P12.5,F8,P (lato ritirata)
Il 1964 e il 1968 erano classificati UI, mentre le due famiglie successive erano UMI, dove la M sta per Messaggere. Tale termine è di derivazione squisitamente postale. In tale ambito si parlava di “ambulante postale” per definire un ufficio postale mobile che poteva essere situato su natante, treno o automobile. Gli ambulanti erano utilizzati per accelerare il lavoro di smistamento della corrispondenza effettuato durante il trasporto da una località all’altra; erano diretti da un responsabile del servizio, disponevano di timbri e di francobolli, erano muniti di cassetta postale (accessibile dall’esterno del vagone postale) che raccoglieva la posta imbucata dagli utenti durante le soste nelle stazioni.
Il servizio dei “Messaggeri Collettori” consisteva nel raccogliere la corrispondenza nelle stazioni lungo la linea e nell’eventuale consegna alle stazioni successive, nonché nello scambio dei sacchi chiusi di corrispondenza in partenza ed in arrivo. A differenza degli ambulanti i messaggeri non lavoravano la posta affidata loro in partenza ma soltanto quella raccolta lungo il percorso (si veda Uffici Ambulanti Ferroviari d’Italia, di E. Corsetti).
Bagagliai
Vi sono cinque serie:
- Dz UIC-X 1968 (60 esemplari)
- Dz UIC-X 1970 (77 esemplari, di cui 7 il livrea GC)
- Dz – D UIC-X 1975 e 1982 (93 esemplari)
- nD UIC-X 1987 (80 esemplari)
e la sottoserie
- D UIC-X 1982 GC (7 esemplari)
(Figurino per la 1987 non disponibile).
La sequenza di porte e finestre per le Tipo 1968 e Tipo 1970 è, da sinistra a destra, sui due lati:
- P,F12,S18,F12,F12,S18,F8,V,F8,P (lato corridoio, come da figurino)
- P,O8,V,F8,Q,S18,Q,Q,Q,S18,Q,Q,P (lato ritirata).
Le 1970 si distinguono dalle 1968 per la carenatura completa. Sette ebbero come livrea di origine la Gran Comfort, e furono abilitate ai 200 Km/h.
Inoltre le 1968 hanno carrelli Au24 o Au24d, le 1970 invece hanno dei Minden-Deutz con freno a disco. A partire dalle 1975 i carrelli diventano Fiat.
La sequenza di porte e finestre per le Tipo 1975/82, così come per le Tipo 1987 è
- P,F12,S18,F12,F12,S18,F8,V,F8,P. (lato corridoio, come da figurino)
- P,O8,V,F8,F8,S18,F8,F8,F8,S18,F8,F8,P (lato ritirata).
Rispetto alle due serie precedenti dunque un lato resta invariato, mentre sull’altro aumenta la finestratura con la trasformazione dei piccoli finestrini rettangolari in vere e proprie finestre. La carenatura nelle serie post-1970 è ridotta, analogamente a quanto avviene per le corrispondenti serie delle carrozze passeggeri.
Dal 1987 alcune unità (quelle che erano entrate in servizio con livrea Eurofima) acquistano smorzatori antiserpeggio e perdono le vedette, sostituite da finestrini. Nella versione GC le serrande sono ridotte e vi sono deflettori ai finestrini.
Le Tipo 1987 sono esteriormente analoghe alle Tipo 1975/82, ma non hanno vedetta. Hanno nervature sul tetto, serrande più strette e nascono dotate di condotta a 78 poli per treni navetta.
Bagagliai-Postali
Vi sono due serie:
- DUz UIC-X 1970 (40 esemplari)
- nDU UIC-X 1970T (97 esemplari ottenuti ristrutturando carrozze delle serie precedenti)
I Bagagliai-Posta nascono come DUz con il Tipo 1970. Rispetto ai bagagliai, il lato corridoio resta invariato mentre l’altro differisce esteriormente dal bagagliaio della stessa serie (1970) per la trasformazione di un piccolo finestrino rettangolare in vera e propria finestra. Questa trasformazione può avvenire in due diverse posizioni, dando origine a due diverse versioni della stessa serie. I due lati quindi si presentano così:
- P,F12,S18,F12,F12,S18,F8,V,F8,P. (lato corridoio, come da figurino)
- P,O8,V,F8,Q,S18,Q,Q,F8,S18,Q,Q,P (lato ritirata), oppure
- P,O8,V,F8,Q,S18,Q,Q,Q,S18,Q,F8,P (lato ritirata).
Analogamente alle vetture passeggeri, alcune vetture furono abilitati ai 180 Km/h e ricevettero il filetto rosso che marcava visualmente questa caratteristica (si veda una foto sotto).
L’altra serie di Bagagliai-Posta è la 1970T. Ottenuta trasformando in nDU i DUz Tipo 1970 e dei Dz 1968 e 1970, è esteticamente uguale alla DUz 1970.
Livree
Come le carrozza passeggeri che accompagnavano, postali e bagagliai assunsero nel tempo varie livree. I postali furono in grigio ardesia, rosso fegato ed XMPR. C’è chi parla di con una breve parentesi in una livrea sperimentale verdina (ma non XMPR) nel biennio 1999-2000, ma non abbiamo trovato nessuna evidenza a conferma di questa voce.
Quelle dei bagagliai sono più variegate. Si iniziò con la grigio-ardesia, che poi ebbe varianti con le porte in colore alluminio anodizzato biancastro, e successivamente con anche le persiane nella stessa colorazione delle porte.
Seguirono la rosso-fegato (anche con logo Omniaexpress), la C1 Eurofima, la Navetta MD rosso-arancio-grigio. Negli anni ’80 ebbero anche livree più nobili: alcune carrozze promosse ai 200 km/h ricevettero la “Gran Comfort – Treni Bandiera” e la bigrigio, quest’ultima anche in una strana variante grigio scuro-verde salvia probabilmente dovuta ad una errata miscelazione dei colori! L’epoca XMPR poi giunse anche per queste carrozze (anche nella speciale versione UTMR). Nel 2008, a seguito di una nuova joint venture Trenitalia-Poste Italiane, fu prevista la ristrutturazione di 80 bagagliai a cui sarebbe stata data una particolare livrea XMPR caratterizzata dalle serranda in colore giall0. Credo che l’accordo poi però si sia in qualche modo arenato.
L’ultima variante fu una Vivalto con l’imperiale modificato nella versione policromatica “Südtirol” adottata dalla Provincia Autonoma di Bolzano e attribuita a due bagagliai UIC-X operanti sulle linee Bolzano-Merano e della Pusteria per trasporto biciclette durante la stagione estiva.
Immagini dei vari tipi nelle diverse livree.
Postale UIz Tipo 1964
Postale UIz Tipo 1968
Postale UMIz Tipo 1970
Postale UMI – UMIz Tipo 1976
Bagagliaio Dz – Tipo 1968
OMNIAEXPRESS S.p.A è una società del Gruppo FS, operante dal 01/01/2000 nel settore della logistica distributiva e del trasporto delle merci per tutte le Società del Gruppo FS e per la Pubblica Amministrazione. Si occupa di trasporto merci per conto del Gruppo FS, gestione di attività complementari, come il trasporto integrativo su gomma dei mezzi militari e dei carri ferroviari., gestisce per conto del Ministero delle Difesa e dell Ministero della Giustizia una serie di servizi quali collettame, carichi completi, traslochi, trasporto dei carburanti. Ha (o ha avuto) dei bagagliai con il suo logo, visibili in un video nei quale compaiono anche due E.491.
Bagagliaio Dz – Tipo 1970
Bagagliaio Dz – Tipo 1975
Bagagliaio D – Tipo 1975 Gran Comfort
Bagagliaio D Tipo 1982 – 1987
Bagagliaio-Postale DUz – Tipo 1970
Immagini dei Tipo 1970 sono introvabili, devo a Gigi Voltan la segnalazione che al minuto 3.08 di un filmato su Youtube avente per argomento “i locomotori italiani nei film” si vedeva un DUz Tipo 1970 – con filetto rosso in quanto appartenente alle poche abilitate ai 180 Km/h. La foto qui sopra è un fermo-immagine da quel filmato.
Bagagliaio-Postale nDU Tipo 1975T
Bagagliai Vmis Archimede
Nel “Treno Misure Archimede” sono presenti due carrozze che esternamente sembrano due normali bagagliai di derivazione UIC-X.Il primo dei due bagagliai, il Vmis 61 83 99 90 033-0, viaggia a ridosso della motrice e sull’imperiale presenta due evidenti telecamere per la video ispezione della linea di contatto e dei pantografi. All’interno è presente l’Unità di Diagnostica di sistema, ossia un’apparecchiatura che controlla il corretto funzionamento di tutte la strumentazione tecnologica di bordo. Al centro del secondo bagagliaio, il 61-83 99-90-034-8 Vmis, è presenta una postazione del capotreno, un’officina di bordo ed un magazzino con i pezzi di ricambio. Esternamente i due bagagliai ono distinguibili anche per la diversa collocazione della fascia diagonale blu.
In scala N
Bagagliai e postali FS in scala N sono un tasto davvero dolente. Di tre modelli industriali realizzati, non ce n’è uno giusto! Ha iniziato Lima negli anni ’60, facendo un Postale Tipo 1964 realizzato abbastanza bene – ma come in quegli anni avveniva anche in casa Trix e Arnold – troppo corto: la lunghezza è in scala 1:191 invece che 1:160. A catalogo originale era il n. 302, dal 1985 fu catalogato 32 0349.
Nel tempo il postale è stato riprodotto con due livree: quella con riga bianca a metà altezza che si vede nel catalogo qui sopre, e che al vero non ebbe vita lunga, e quella senza riga, più interessante.
Dal confronto con il figurino si vede come la carrozza non sia male, con lo spazio mancante distribuito tra le varie sezioni, con una leggera prevalenza della regione tra il primo finestrino a sinistra ed il portellone di sinistra che risulta un poco più compressa delle altre. Interessante osservare che apparentemente la sindrome dell’imperiale rovesciato che notoriamente affligge la D.341 della casa vicentina sembri riproporsi qui: il figurino sembrerebbe concordare con la fiancata del lato B ma con l’imperiale del lato A!
L’allungamento del postale Lima (con taglia e cuci) è stato sperimentato da Pietro Sanguini che lo documenta sul suo blog “Il Brennero in Danimarca”. Il risultato ottenuto è il seguente:
Anni dopo, nel 1985, Lima ha realizzato il bagagliaio in livrea rosso fegato (a catalogo 32 0349) : questa volta la scala è giusta, il modello è bello ma è quello di un bagagliaio DB verniciato FS….
Anche Rivarossi ha scelto di privilegiare il mercato tedesco – ed ha preparato lo stampo per il bagagliaio Düm delle DB. Poi lo ha riverniciato anche in grigio ardesia, e in livrea rosso fegato.
Somiglia, ma non è quello giusto… La cosa sorprendente è che questi modelli, anche se notevolmente inesatti, sono richiestissimi: su ebay le infrequenti apparizioni degli stessi spuntano sempre almeno 40 Euro.
EurorailModels, nel 2008, aveva una vastissima produzione (anche se sulla qualità della stessa i commenti erano concordemente pochi lusinghieri). Tra questa si trovavano i bagagliai UIC-X in grigio ardesia e in XMPR, ma sorprendentemente erano copiati anch’essi dai tedeschi, e quindi ancora sbagliati!
Così ai modellisti è toccato arrangiarsi, in qualche modo. Gigi Voltan su ferramatori.it fornisce una breve guida con considerazioni sul come riverniciare un bagagliaio DB Rivarossi ottenendo una carrozza che, anche se sbagliata, non è peggio dell'”originale” italiano della fabbrica comasca. C’è anche chi sulla base delle tedesche ha realizzato altre livree, come la seguente Eurofima. Anche se non è corretta, sul plastico fa la sua figura!
Per completare la ripittura, o per tentare di fare un pochino meglio, vi sono le decals di Blaine Bachmann:
Recentemente su http://www.trains160.com si sono viste delle realizzazioni di bagagliai – realizzati in piccolissima serie e venduti attorno ai 70 euro, che sembrano delle ripitture di modelli Minitrix ed Arnold con l’applicazione delle decals di Blaine. Tra l’altro, quelli derivati dai Fleischmann hanno il solito problema delle nervature sull’imperiale.
Vi sono poi le realizzazioni ex-novo, in qualche caso microproduzioni artigianali, come nel caso di Alex La Torre, che ha” tempestato” un pò tutti i forum con i suoi modelli: ferramatori.it, duegieditrice.it, trenoincasa.it, ASN. In particolare, sul primo viene descritto e illustrato il suo processo di realizzazione dei bagagliai. In altri casi si tratta di realizzazioni fatte per se stessi, e non possiamo ambire a censirle tutte. Segnaliamo solo il recente lavoro di Luca Bossini che si è cimentato nella italianizzazione dei Rivarossi. I risultati sono sul forum ASN.
Con questo articolo si chiude la serie sulle UIC-X. A mo’ di riepilogo, segnaliamo nel mondo virtuale di trainz (simulazione di ferrovie su computer) un “pack” comprendente 51 carrozze UIC-X di vario tipo, inclusi diversi postali e bagagliai.
Anche la stesura questo articolo, come tutti gli altri di questa serie, è stata possibile solo grazie alla consultazione del libro di Luigi Voltan (Gigi) “Fs carrozze 2. Dalle tipo UICY alle progetto 901“, nonché alla generosità di tutti coloro che hanno postato innumerevoli foto ferroviarie nelle varie collezioni tematiche sulla web. Come sempre poi l’aiuto di Gigi è stato preziosissimo per correzioni e immagini rare.
Tutti gli articoli di questa serie sulle UIC-X:
- Carrozze UIC-X – parte prima: introduzione, le origini e le carrozze estere
- Carrozze UIC-X – parte seconda: tipologie e livree italiane
- Carrozze UIC-X – parte terza: le sei serie italiane originali
- Carrozze UIC-X – parte quarta: l’epoca XMPR e il revamping
- Carrozze UIC-X – parte quinta: le carrozze ristoro
- Carrozze UIC-X – parte sesta: cuccette
- Carrozze UIC-X – parte settima: postali e bagagliai (questo articolo)
Se ti interessa ancora sto provando a farlo anche io un postale X 1964 basato sul Lima allungato…. quando l’ho finito posso mandarti le foto…
Giacomo S.
Interessante la questione della livrea verdina dei postali, le voci che ne parlano da dove provengono?
Da ferrovie in calabria, di solito attendibile: http://www.ferrovieincalabria.com/2006/11/le-uic-x.html