Al modellista spesso non interessano gran che gli aspetti ingegneristici dei rotabili, ma piuttosto le evoluzioni estetiche, ovvero ciò che l’occhio può cogliere, al fine di riprodurlo il più fedelmente possibile sul plastico o in vetrina. Esaminiamo qui da questo punto di vista l’evoluzione delle prime articolate FS: le E.636. Lo facciamo avvalendoci dei disegni pubblicati da Gigi Voltan in un post di quasi dieci anni fa
sul forum Nparty, dove si possono trovare anche altri suoi illuminanti interventi. Con il suo permesso, riprendiamo qui il suo lavoro (e i suoi preziosi disegni), adattandoli un poco ed integrandoli con varie immagini reperite in rete. Ringraziamo quindi sia Gigi che i vari “fotografi” che hanno reso disponibili le loro opere tramite la Web.
Iniziamo con le motrici di 1^ serie, ovvero dalle motrici 001 – 108 costruite prima della guerra (1940-1942). Ne esaminiamo i cambiamenti di aspetto nel tempo.
E.636.001, Foto FS da leferrovie.it, lato corridoio
In origine, le motrici sono caratterizzate da coprigiunti solo rettilinei al telaio e aeratori sull’imperiale continui, finestrino lato macchinista avanzato (rispetto alle macchine che seguiranno).
Nel primo disegno la vediamo allo stato iniziale: in alto il lato AT (Apparati Tecnici), in basso la sola fiancata lato corridoio. Nota: questo ed i successivi disegni non pretendono di essere rappresentazioni esatte, ma servono solo ad indicare gli elementi fondamentali che permettono di distinguere i diversi tipi e sottotipi.
E.636 prima serie allo stato di origine: in alto il lato AT, in basso la fiancata lungo il corridoio
Notiamo innanzitutto il menzionato coprigiunto orizzontale che si estende lungo tutto il telaio (riga rossa). Su entrambe le fiancate sono presenti prese d’aria ad orecchio, orientate tutte nello stesso senso: guardando la macchina sul fianco, sempre a destra (e quindi sui due lati in direzione opposta). Sono presenti in basso, in molte unità, all’altezza del telaio, due griglie a persianina che prendono aria per i moto-ventilatori per il raffreddamento dei motori. A volte sono poste sul lato AT (portelloni) come mostrato nel disegno, altre sul lato corridoio.
A partire dal 1970, le prese d’aria ad orecchia iniziano a sparire lato AT: l’ingresso di acqua dalle prese d’aria lato AT era stato frequentemente origine di guasti. Contestualmente le prese lato corridoio vengono riorientate in modo che le due semicasse le abbiano in direzioni opposte.
E.636.017 nel 1986 a Riccione – lato AT con griglie di presa d’aria per i motoventilatori – Foto Giancarlo Mondonico da trenomania
E.636.086 nel 1999 -Foto Zivec Paolo da E.636.it – Griglie laterali lato corridoio, prese a orecchio riorientate
Inoltre cambia il telaio sotto alle cabine, che talvolta mantiene il disegno originale ed altre riprende la forma delle serie successive, con una variazione del tratto inclinato sotto la cabina che ora parte dall’inizio della cabina stessa e non più da dopo la scaletta di accesso per il macchinista.
Prima serie a partire dal 1970: telaio modificato sotto le cabine, lato AT senza prese a orecchio, lato corridoio con le prese a orecchio riorientate, Le grigliette di aerazione possono essere presenti indifferentemente su una fiancata o sull’altra.
Nella prossima sequenza vediamo varie immagini lato AT, in diverse configurazioni: con e senza griglie di aerazione, con la parte del telaio sotto la cabina del tipo di origine e di quello moderno. Possiamo anche osservare come la marcatura sul pancone a volte sia posta nella parte alta, altre tra i respingenti.
E.636.065 nel 1999 -Foto Vecchi Silvano da E.636.it – Parte inferiore del telaio come da origine, senza griglie laterali lato AT
E.636.072 – Foto Nembrini Pietro da E.636.it – Parte inferiore del telaio come da origine, con griglie laterali lato AT
E.636.036 nel 1997 – Foto Vecchi Silvano da E.636.it – Parte inferiore del telaio moderna, griglie laterali lato AT
E.636.057 nel 1991-ZivecPaolo da E.636.it – Parte inferiore del telaio moderna, senza griglie laterali lato AT
Passiamo quindi alle macchine di seconda serie, costruita nel dopoguerra (1952-1956). Anche qui in origine le prese d’aria a orecchio sono posizionate monodirezionalmente, per passare successivamente all’orientazione opposta sulle due sottocasse.
FS E.636.263 seconda serie, lato corridoio. Foto OM, da marklinfan.it
I primi esemplari (109-113), di fabbricazione Breda , presentano un secondo coprigiunto orizzontale, ed uno verticale tra cabina e corpo macchina.
E.636.111 nel 2000 – Foto Vecchi Silvano da E.636.it. Si vedono bene il doppio coprigiunto orizzontale in zona cabina, le prese d’aria a orecchio con diversa orientazione e le grigliette di aerazione.
E.636 seconda serie, costruzione Breda (109-113), con doppio coprigiunto orizzontale sotto la cabina
Nelle altre macchine di seconda serie (114 – 276) il finestrino lato macchinista viene arretrato rispetto alla posizione che aveva nella prima serie. Il coprigiunto orizzontale presenta un gradino all’altezza della cabina, ed è presente un coprigiunto verticale tra cabina e corpo macchina.
E.636 seconda serie successive, coprigiunto a gradino sotto la cabina
E.636.123 nel 2002 -Foto Vecchi Silvano da E.636.it
Dopo la numero 124 scompaiono le grigliette per i motoventilatori che abbiamo trovato ora lato corridoio e ora lato AT (sulle 109-124 solo lato corridoio).
E.636.124, seconda serie nel 1954: ultima macchina con le grigliette dei motoventilatori, le si vedono qui sul lato corridoio. Foto da E636.it. Anche in questa allo stato di origine troviamo le prese a orecchio monodirezionali.
La terza serie costruita tra il 1957 e il 1962 (progressivi 277 – 469) presenta ancora i coprigiunti verticali mentre quelli orizzontali tornano ad essere rettilinei.
E.636 terza serie successive, con coprigiunto orizzontale continuo
Pure in queste possiamo vedere allo stato di origine le prese d’aria su entrambe le fiancate e monodirezionali, caratteristica che si perderà (come visto per la prima serie) nel corso degli anni.
E.636.297, terza serie, vista lato AT Foto da E636.it
Altre variazioni che riguardano il gruppo e che ebbero un impatto sull’estetica riguardarono le prese d’aria sull’imperiale, i gocciolatoi, i corrimano e l’aggiunta delle trombe.
Iniziamo dalla discussione dell’imperiale. In origine, per la dispersione del calore, erano previste delle aperture sullo stesso: vi era un’apertura rettangolare protetta da una lamiera distanziata di pochi centimetri per permettere la fuoriuscita dell’aria calda. Da tali aperture poteva però, in caso di pioggia, entrare acqua: per questo sotto l’apertura stessa era sistemata, entro la cassa, una sorta di vasca chiamata “padellone” che raccoglieva l’acqua e la convogliava in appositi condotti di scarico. Il tutto però rendeva il ricambio d’aria insufficiente. Per migliorare l’efficienza, in prima battuta si aumentò l’altezza dei distanziatori e si modificò la forma del padellone, senza che però questo risolvesse il problema.
Venne quindi introdotto un nuovo tipo di aeratore a persianine, che all’inizio degli anni ’40 fu applicato solo sull’apertura della semi-cabina “A”, rendendo l’imperiale asimmetrico. tra il 1948 e il 1949 tutte le unità di prima serie subirono tale modifica.
Imperiale asimmetrico delle unità di prima serie: a sinistra la soluzione basata su persianine, a destra quella originale. Foto FS (Ciganovic)
Le unità costruite nel dopoguerra (seconda e terza serie) nacquero con le persianine sull’imperiale su entrambe le semicasse. Le unità di prima serie furono uniformate a cavallo tra gli anni ’60 e ’70.
Schema dell’evoluzione dell’imperiale, visto dal fianco
Per quel che riguarda il resto, all’inizio del 1946 e fino all’inizio degli anni ’50, il gocciolatoio applicato in origine solo sulle fiancate venne esteso anche sui 2 frontali. Sempre in quegli anni, le scalette di servizio sulle testate vennero modificate con l’aggiunta dei corrimano verticali e l’applicazione di mancorrenti orizzontali su ogni frontale sotto i finestrini: gli uni e gli altri erano in origine assenti (si veda la prima immagine in questa nota).
Nel 1966 venne ancora aggiunto un secondo corrimano laterale per ogni scaletta.
A partire dal 1965, tutte le locomotive vennero progressivamente dotate di tromba di segnalazione, come integrazione al fischio.
Vi sono poi le “versioni speciali”, delle quali abbiamo parlato in note loro dedicate:
Segnaliamo a chi vuol sapere proprio tutto sulle E.636 un sito dedicato (e636.it).
Attenzione poi a non confondere le E.636 con le E.645 di prima serie, simili perché anch’esse dotate di frontale poliedrico e in analoga livrea castano-isabella, ma di queste parleremo un’altra volta.
Infine, ricordiamo che ad oggi molte versioni di queste macchine in scala N sono disponibili da Lorenzo Colli (locomodels.it), da Pino Borzellino (danifer) e da Massimo Peroni (maxrails).
Solo un piccolo appunto temporale: solo la E 636.001, consegnata a maggio 1940, si può definire “costruita prima della guerra”, tutte le restanti 107 unità, consegnate non senza fatica, sono entrate in servizio a guerra in corso, pagandone pesantemente le conseguenze con numerose unità pesantemente danneggiate, di cui 6 non recuperabili.
Sempre in tema, per la parte estetica va segnalata la particolarità della E 636.006, ricostruita a seguito dei danni di guerra, utilizzando due semicasse di diverso costruttore, così la cabina “A” aveva il “doppio” coprigiunto, tipico del costruttore BREDA (ovvero dove fu costruita la primitiva 006), quella opposta il singolo, quindi di altro costruttore.
Grazie, note interessanti.