Pubblicato il 4 gennaio 2024
Di recente, parlando dell’idea di porre la cabina di guida in testa alle locomotive a vapore (Cab Forward) dicemmo che intuizione originaria è spesso attribuita a Matthias N. Furney. Questi ebbe l’idea di girare un locotender per farlo marciare con la cabina in testa al treno, e che la brevettò tra il 1861 e il 1864.
In realtà questa ci pare una visione semplificata della storia. Certamente Forney disegnò un locotender in modo che quella fosse la sua direzione di marcia normale, come nel caso della Ariel sopra raffigurata. A questo fine lo dotò di un bissel, e distribuì i carichi in modo da gravare a sufficienza sul bissel stesso. Acqua e carbone erano stivate sopra di esso, per garantire che la sua funzione di direzionalità fosse facilitata. Ne risultò una motrice che a guardarla sembrerebbe un normale locotender, ma la presenza del fanale frontale e del “cowcatcher” (vomere) indicano chiaramente quale sia la direzione di marcia primaria della macchina.
La seguente immagine la mostra in esercizio.
Ci sembra però che l’obiettivo principale di Forney fosse un altro: ottenere macchine che realtà potevano viaggiare ad ugual velocità in entrambe le direzioni (come sarebbe poi successo, da noi, per le Gr.940, in quel caso grazie al loro bissel simmetrico). La cosa è evidente nella seguente immagine di una Forney delle ferrovie finlandesi (costruita in Svizzera su licenza dalla SLM, Schweizerische Lokomotiv- und Maschinenfabrik – Société Suisse pour la Construction de Locomotives et de Machines), dato che i vomeri si trovano su entrambe le estremità.
Ne troviamo una variante presso la Newport and Wickford Railroad: anche qui i grossi fanali e i vomeri ne indicano l’attitudine a viaggiare in entrambe le direzioni di marcia.
La definizione del rodiggio non è quindi univoca, dato che può essere 4-4-0 quando la cabina è davanti, oppure 0-4-4 quando viaggia in modo tradizionale, con la caldaia in avanti.
In realtà, più che il Cab Forward o la bidirezionalità, la fortuna di queste macchine fu la loro capacità di affrontare curve molto strette, che le fece prediligere per l’impiego nelle principali reti urbane statunitensi, come quelle di Chicago, Boston e New York, fino all’elettrificazione delle stesse. Essendo dei locotender, le scorte di acqua e carbone erano limitate, ma per l’impiego in reti urbane la limitata autonomia non costituiva un problema.
Si trattava sostanzialmente delle prime metropolitane, ma invece che interrate viaggiavano “elevate”, come tutt’ora avviene ad esempio a Chicago. Ne troviamo varie tracce varie immagini d’epoca che abbiamo reperito.
Una storia della Elevated Rail Road di New York (in inglese) può essere letta su ny.curbed.com. Immagini delle Forney della Elevated di Chicago si trovano su discoverlivesteam.com, dove abbiamo anche reperito un figurino dettagliato e quotato di una Forney.
Alcune Forney sono preservate in musei, e ve ne sono anche di ancora attive, come quella della Wiscasset Waterville & Farmington Railway.
Nel modellismo
Modelli di Forney li troviamo prevalentemente in scala G (prodotti da LGB), On (scala O a scartamento ridotto) e a 9 mm in H0n30.
Una lista parziale è reperibile su Brasstrains.com.
Tra le realizzazioni in scala H0e segnaliamo un bel kit realizzato in stampa 3D, completo di motorizzazione e prodotto dalla giapponese Toma Model Works.
Infine, in N abbiamo trovato solo un modello della New York Elevated RR. motorizzato usando l’interessante chassis motorizzato TU-KOPPEL A di Tsugawa Yokou.
Articolo che è nel contempo curioso e istruttivo, non si finisce mai di imparare.
Grazie per l’apprezzamento