Pubblicato il 20 ottobre 2012, ultima modifica 10 aprile 2019
Da un paio di anni Fleischmann ha rimesso in produzione la Gr.460, versione italianizzata della Br.55 in scala N. Recentemente ne è stato venduto un lotto su eBay a prezzi davvero ragionevoli (molto meno dei 209 Euro del prezzo di catalogo all’uscita…), e molti modellisti hanno approfittato per acquistarne una. E’ quindi il caso che ne riassumiamo qui un poco la storia.
Le locomotive a vapore del gruppo 460 sono locomotive con tender per servizio merci pesante, a 2 cilindri a semplice espansione e a vapore surriscaldato, a 4 assi motori accoppiati di costruzione tedesca. Si tratta di G8¹ Prussiane, progettate negli anni ’10 in Germania e realizzate in oltre 5.000 unità (un numero impressionante!) consegnate tra il 1913 e il 1921. Queste derivavano dalla precedente G8, che aveva lo stesso rodiggio (0-4-0), lo stesso tipo di caldaia e seguiva lo schema tipico delle locomotive di scuola prussiana dalla costruzione massiccia e di elevato peso assiale, di grandi prestazioni ed eccellente affidabilità. In Germania assunsero la marcatura Br.55.25-57.
Come sempre avviene, in serie così numerose si trovano diverse varianti. Ad esempio, la posizione ed il numero di duomi e sabbiere può cambiare. Su Trainzitaliafoto c’è una ricca rassegna di immagini della locomotiva tedesca, da cui ne selezioniamo alcune che mostrano diverse soluzioni per questi particolari così evidenti e caratteristici nelle loco a vapore. Anche il preriscaldatore Knorr (quella specie di serbatoio sulla fiancata, sopra il praticabile) si trova in diverse posizioni.
Tra il 1934 e il 1941 691 macchine furono dotate di un ulteriore asse portante anteriore (ovviamente non accoppiato) con il risultato di diminuire sensibilmente il peso assiale e di poter elevare la velocità fino a 70 Km/h (dai 55 della versione originale). queste macchine furono riclassificate Br 56.1-8.
Notiamo inoltre che la Baureihe 55 comprende macchine di varia origine: oltre alle G8¹classificate come 55.25-58, vi sono le G7¹ (55. 001-660), le G72 (55 702–1412), le G8 (55.16–22) e varie macchine minori. Anche queste giunsero in Italia in conto riparazione danni bellici: le G7¹ e G72 furono classificate nel gruppo 421, mentre le G8 andarono a costituire il gruppo 422. Ne parliamo altrove in maggior dettaglio.
Ma torniamo alle versioni italiane della G8¹. A seguito del Trattato di Versailles al termine della prima guerra mondiale, 45 motrici pervennero in Italia, in conto riparazioni di guerra. Il gruppo di G8¹ in Italia fu denominato Gr.460. Le motrici furono immatricolate da 460.001 a 460.045. L’assenza di carrelli portanti anteriore e posteriore faceva sì che il loro peso assiale fosse elevato (17 tonnellate per asse), il che ne limitò fortemente l’utilizzazione sulle linee ferroviarie delle FS. Furono impiegate soprattutto nel Nord-Est (abbiamo trovato notizia dell’assegnazione ai depositi di Bologna e Venezia Mestre, non sappiamo se furono usate altrove).
Il motore era a due cilindri, a vapore surriscaldato e ad espansione semplice. La caldaia a 14 bar di pressione sviluppava la potenza di 1180 CV e montava un preriscaldatore d’acqua tipo Knorr. Le loro prestazioni erano elevate e vicine a quelle delle locomotive italiane dell’epoca a 5 assi accoppiati tipo Gruppo 471. A partire dal 1927 la caldaia venne sostituita con un tipo unificato FS per ragione di approvvigionamento e razionalizzazione.
Sul forum Marklinfan si trovano varie immagini storiche delle macchine italiane, e le riportiamo qui. Particolarmente ricca la documentazione della 025.
Oltre alla 025, in rete si trova anche una foto della 010, dall’Archivio Alinari
Br 55 e Gr.460 nel modellismo.
Come varie macchine tedesche, la Br55.25-58 è stata realizzata in un ampia varietà di scale, che vanno dalla 1 alla Z. Le versioni italiane ci sono in H0 e in N. In H0 vi sono la 017 (Trix, art. TX22322.1 del 2019), la 025 (Piko e Trix), la 037 (Märklin e Trix, art. 22546) e la 043 (Märklin e Trix, art 22322). Vi sono varie versioni: ruote nere o rosse, con e senza bordino bianco, con numerazione sulla cabina tramite scritta bianca o targa rossa, invecchiata o meno. Alcune immagini sono su Marklinfan.
In N Fleischmann ha avuto a catalogo (n, 7153) per lungo tempo (1995-2007) una versione “internazionale” della Br55. La versione internazionale si distingueva per le ruote nere anzichè rosse, e per le decals che permettevano di trasformare la motrice in austriaca, francese, belga, italiana, turca…
Nel 2010 è stata messa a catalogo con il numero 715502 una versione FS con ruote rosse e scritte FS sulla cabina, come da foto del 1925 di Bonazzelli. Nella foto del 1957 invece si può notare come la scritta sulla cabina sia stata sostituita dalla classica targa. Il catalogo “novità” promette sempre più di quanto poi il catalogo effettivo non mantenga, e così Fleischmann aveva annunciato la Gr460 con questo disegno:
Peccato poi che la realizzazione non abbia mantenuto le promesse:
Una thread sul forum asn discute alcuni miglioramenti possibili.
Che si tratti di una ennesima riedizione di un vecchio progetto lo si deduce anche dal fatto che non ha la slot NEM per il decoder, se si vuole digitalizzarla bisogna arrangiarsi a mano. Per fortuna su mtbk.de ci sono le istruzioni per digitalizzare la sorella Br55.25-58.
Ricordiamo che Maurizio Casini Ropa aveva realizzato una italianizzazione della Br55. Si notino i particolari dorati, le ruote con cerchio bianco (anche sul tender) e la targa sulla fiancata della cabina.
Nella serie “Vapore italiano”:
- FS Gr.422 (ex G8 – Br 55.16-22) con cenni ai Gr.421 e 425 (ex G7 – Br55.0-6 e 7-14)
- FS Gr.423, 424, 452, 453, 454, 455
- FS Gr 460 (ex G8¹ – Br 55.25-57) (questo articolo)
- FS Gr.473 (ex G10 – Br 57), con cenni alla Gr.474
- FS Gr. 477, 728, 729, 877, 893 e 899 (con cenni al Gr. 876)
- FS FS Gr.897 “Pierina” (ex T16¹ – Br 94)
- Mallet Italiane (FS R.440, R.442, R.450, R.600) ed Europee
- Le vaporiere di Cantarella (ArMo): Gr.740, 743, 741, 691, 746, 940, 470, 670
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