Pubblicato il 15 gennaio 2022
Nell’epoca del vapore, quello prodotto dalla locomotiva serviva a far muovere il treno, ma in parte minore veniva usato anche per riscaldare le vetture. Una condotta ad hoc lo distribuiva alle vetture trainate, nelle quali veniva convogliato nei termosifoni. Dal 1907, tale funzione fu sussidiata da un carro apposito, detto carro riscaldo. Era anch’esso dotato di una caldaia, e presidiato da un fuochista. Il vapore prodotto serviva, appunto, solo per il riscaldamento. Questo si rendeva necessario quando la motrice non poteva fornire vapore alle vetture, in genere perché era una locomotiva di dimensioni ridotte e tutto il vapore prodotto andava usato per lo scopo primario. Divenne poi particolarmente importante quando la trazione divenne elettrica (sia con le locomotive trifase, che con le prime motrici a corrente continua).

Il primo posto nel convoglio trainato da una E.428 è per il carro riscaldo. Foto da forum-duegieditrice.com
Inizialmente si era pensato di risolvere il problema dotando le locomotive elettriche di una caldaia a nafta, tanto che le E.626 prototipo presentavano una protuberanza il cui scopo era proprio quello di ospitare la caldaia (anche se in realtà fu montata solo sulla 003.
Del resto caldaie elettriche a bordo di una motrice trifase erano state sperimentate nell’inverno 1918/19 su quattro E.550 sulla linea del Frejus, e poi usate su varie altre motrici (E.333, E.431, E.551, E.554, si veda in proposito la nota di Mascherpa a pag. 21 de iTreni n.146 del marzo 1994).
Lo stesso approccio fu pensato per i primi diesel: alcune D.341 (le 1026-1056 e 1062-1068) e D.342 furono dotate di una caldaietta per la generazione di vapore a bordo. In quegli stessi anni anche un certo numero di E.424 ebbero caldaie diesel a bordo.Si preferì però poi proseguire sulla strada dei carri riscaldo, che quindi per diverso anni furono compagni sia delle motrici elettriche che diesel.

Un carro riscaldo fuma come una locomotiva, mentre perdite di vapore dai giunti avvolgono il treno in una nuvola – Foto Giancarlo Maraviglia da forum-duegieditrice.com

Cremona 1982, due D343, ciascuno con carro riscaldo. Durante la stagione invernale, i D.343 del deposito avevano sempre agganciato un carro riscaldo. Foto Franco Faglia da ilportaledeitreni
Solo con l’entrata in servizio negli anni ’50 delle carrozze a riscaldamento elettrico (e quindi dotate di condotta REC) il problema del riscaldamento fu risolto in modo diverso, anche se fintanto che in servizio permasero carrozze con solo riscaldamento a vapore i carri riscaldo continuarono ad essere un necessario complemento di ogni composizione. Per inciso, il triangolino bianco presente fino a a metà anni ’80 all’estremità in alto delle vetture indicava l’assenza del riscaldamento a vapore.
I carri riscaldo a vapore FS
In ambito FS, i carri riscaldatori furono costruiti in diverse serie, diversi periodi e diverse fogge. Nella classificazione di origine, la V indicava carrozze e carri per usi interni di servizio e veniva raddoppiata per veicoli a due assi a passo lungo, r stava per riscaldatore, I per la presenza di intercomunicanti, z se a carrelli. Vi sono quindi stati Vr, VVr, VVIr, Vrz. In caso il carro offrisse anche la funzione di bagagliaio, era presente la D: VDIr e VDrz.
Tipo 1907
I primi carri di questo tipo (Vr 808 000-029) furono costruiti tra il 1907 e il 1915 in 30 esemplari. I loro dati sono presenti in tabella, sotto il figurino. Nati in livrea verde, la conservarono fino agli anni ’30 per passare poi al castano che conservarono fino agli anni ’60 quando cessarono il servizio.
Questi carri erano angusti e offrivano prestazioni limitate, per cui nel 1923 iniziò la costruzione di una nuova serie di 15 carri a cassa metallica e di dimensioni aumentate del 50%, in grado di ospitare una caldaia orizzontale da locomotiva: i Tipo 1923.
Tipo 1923
Classificati in origine VVIr 808.030-044, poi VVr 808 630-644 ed infine 083 99 –23 889-899 VVr, erano una serie di 15 carri a due assi.
Questi carri erano ancora in servizio nel 1959.
Tipo 1925
Altri 63 carri, di pari aspetto e dimensioni furono costruiti poco dopo. Questa seconda serie presenta un caldaia di dimensioni inferiori fu denominata “caldaia standard”. Erano divisi in due sottogruppi: 50 carri costruiti nel 1926 (VVIr 808 645-694, poi divenuti 60 83 99–23 912-949 VVr) e 13 nel 1927 (VVIr 808 800-812, poi VVr 808 600-612 e quindi 60 83 99-23 900-911 VVr).

Carro del 1926, VVr 6083 99-23 941 accantonato ad Alessandria nel 1991 – Foto Stefano Paolini da photorail.it
Ex GR.60
Nel 1927, a soli venti anni di vita, vennero ritirate dal servizio le automotrici a vapore GR.60. Cinquantatré di esse furono trasformate in carri riscaldatori. Vennero ovviamente smontate la distribuzione e le sale a raggi, sostituendole con sale a vela piena. Quella centrale fu rimossa: l’automotrice aveva rodiggio 0-2-1, ma i carri riscaldo da essa derivati avevano due assi. La caldaia di origine fu mantenuta. Il rotabile, che conservava l’aspetto esteriore dell’automotrice, ebbe marcatura Vr 808 con progressivi da 200 a 252. Alcuni carri di questo gruppo restarono in servizio fino a metà degli anno ’60. La loro classificazione fu Vr 808 200-252.
In scala H0 il carro Vr 808 200 è stato riprodotto da Artmodel.
Ex carri F
Altri 6 carri riscaldo furono attrezzati nello stesso periodo (tra il 1926 e il 1927) derivandoli da carri tipo F a cassa in legno rivestita in lamiera del 1916. Erano attrezzati di una caldaia orizzontale in grado di produrre 240 Kg di vapore l’ora. Una seconda serie di cinque unità fu realizzata tra il 1931 e il 1934. Differiva dalla prima per la presenza di una caldaia verticale di dimensioni e prestazioni inferiori (200 Kg di vapore l’ora). Anche questi due sottoguppi ebbero marcatura Vr 808, con progressivi da 050 a 060. I carri riscaldatori ricavati da carri merci erano inseriti ancora nell’album FS dei veicoli di servizio delle FS, edito negli anni ’60: nel 1959 ve ne erano in servizio ancora 14.
In mancanza di foto degli originali, vediamo le realizzazioni modellistiche di Sagi, in H0.

Vr 808 055 e 060 – Modello Sagi in H0 (Foto dal sito di Sagi)
Il Vr 808 400 dovrebbe appartenere alla serie successiva, ma una foto nell’archivio di Fondazione FS lo mostra come derivazione di un carro F, come i casi che abbiamo appena discusso.
Tipo 1933
Nel 1934 videro la luce i primi carri riscaldatori “moderni”, dall’aspetto che poi sarebbe stato mantenuto negli anni a venire: i Tipo 1933. Avevano cassa metallica saldata con nervatura interna, caldaia standard, portelli per agevolare il carico delle scorte. Ne furono costruiti 31. Erano a carrelli (Vrz 808 800-830, poi 083 99 –25 800-812 VVr)
Tipo 1934
Carri di struttura simile, ma più corti, a due assi e con un diverso numero di finestre, furono costruiti in numero di 60 l’anno successivo. Avevano marcatura VVr 808 400-459, poi divenuta 3083 940 8 100-103 VVr ed infine 60 83 99 –23 950-9xx VVr.
Tipo 1935
Le due serie successive del 1936-37 (67 esemplari: Vrz 808 831-897, poi 60 83 99 –25 830-890 Vr) e 1938-40 (61 carri: Vrz 808 900-960, poi 60 83 99 –25 900-954 Vr), sono a carrelli come il Tipo 1933 ma rispetto a questo hanno dimensioni leggermente inferiori. Sono le più longeve e numerose: nel 1959 ve ne erano in servizio 120, e nel 1983 se ne trovavano 114, mentre i 6 rimanenti erano stati trasformati in bagagliai riscaldatori nel 1964, come vedremo tra poco.

Coppia di carri riscaldo nel 1984, Vr-60 83 99-25 904-3 ed uno non identificato. Nel primo si può notare lo sportello per caricamento carbone aperto. Foto Franco Faglia da ilportaledeitreni
Tipo 1940
Un caso particolare furono i 37 Vrz 808 961-967 (poi 60 83 99 –25 960-990 Vr) del 1942. Era tempo di guerra, e le risorse scarseggiavano. Per economizzare si usò la tecnica del preriscaldatore “Franco-Crosti” che aveva dato buoni risultati con le locomotive. I carri erano analoghi alle serie precedenti, ma erano dotate del turbo ventilatore “Basi” che convogliava i fumi di scarico all’esterno attraverso la cassa dell’acqua. Rimase anche lo scarico diretto, in modo da poter escludere il preriscaldatore in caso di guasto.

Vr 6083 99-25-981-Milano Smistamento marzo 1995 – Foto da http://www.forumferrovie.info/
Bagagliai riscaldatori
I carri con preriscaldatore del 1942 furono gli ultimo carri riscaldo costruiti ex-novo. Tuttavia la permanenza di vetture con riscaldamento a vapore nel parco vetture FS pose nuovamente il problema della generazione di vapore allorché, a partire dal 1957, entrarono i servizio i primi locomotori diesel che progressivamente sostituirono le locomotive a vapore sulle linee non elettrificate. Anche l’uso del carbone divenne obsoleto, e si percorse quindi la strada di caldaie a gasolio, trasformando dei carri preesistenti. L’uso della caldaia a gasolio (meno ingombrante e di più semplice gestione rispetto al forno a carbone) permetteva di risparmiare spazio, e questo poté essere reimpiegato ricavando un vano bagagli, un compartimento per il capotreno e in molti casi anche una ritirata. In vari casi fu aggiunta anche una vedetta per lato. Nacque così una nuova categoria di carri: i Bagagliai Riscaldatori (VDr).
Ex Tipo 1912
In qualche caso li si ottenne partendo da vecchi bagagliai: nel 1964 a 14 bagagliai con cassa in legno Tipo 1912 fu aggiunta una caldaia a gasolio, facendoli divenire VDIr 809 010-023 (poi 60 83 99-22 901-913 VDIr).
In altri casi si convertirono carri riscaldo a carbone. La nuova caldaia a gasolio comportava una riduzione della produzione di vapore, che però risultava accettabile.
Tipo 1963 R
Nel 1963, due carri Tipo 1933 a carrelli ebbero tale trasformazione e con dotazione di una caldaia Vapor OK4616 divennero VDrz 808 200-201. Una trasformazione identica fu applicata ad altri 9 carri nei tre anni successivi (VDrz 808 202-210). L’intero gruppo di 11 carri abbe successiva marcatura 6083 99–64 900-910 VDr. Esteriormente sono riconoscibili per la sostituzione di due finestrelle con una finestra più grande per la ritirata posta a centro carro (ovviamente su un solo lato), e per l’eliminazione degli sportelli di caricamento carbone.
Un simile processo fu applicato ad altri cinque carri con una caldaia sempre a gasolio ma di diverso tipo (Spanner MK 3A), dando origine ai VDrz 808 250-255 (poi 3083 970 8 900-904 e successivamente 60 83 99-24 916-921-904 VDrz) Anche in questo caso questi carri sono riconoscibili dall’esterno per la presenza della nuova finestra paracentrale per la ritirata, che però non sostituisce le finestrelle preesistenti. Ovviamente anche qui gli sportelli di caricamento carbone sono soppressi.
Tipo 1964 R
Tra il 1964 e il 1966 fu il turno di 6 Vr del 1942, che divennero VDRz 809 250-255 poi 6083 99-22 901-913 VDIr.
Uno di questi (il VDrz 809.251 ex Vrz 917) è attualmente preservato presso il Museo Ferroviario della Puglia. Nel 2011 è stato restaurato e riportato nella colorazione della cassa in castano con tetto alluminio.
Tipo 1968 R
Seguirono nel 1968 altri cinque carri Tipo 1933 (083 970 8 900-904 VDRz, poi 6083 99–24 911-915 VDrz).
Tipo 1976 R
L’ultima trasformazione, del 1977, riguardò cinque carri a due assi Tipo 1934 che furono attrezzati con una diversa caldaia a gasolio (UniMatic). Anche In questo caso di ebbe una variazione dell’aspetto esterno con la chiusura di alcuni finestrini e delle porte d’estremità senza però l’apertura di una nuova finestra. Data la dimensione minore non ebbero l’aggiunta della ritirata. La marcatura fu 6083 99-22 950-954 VVr.

Studio del modello del VVr 1976R di ATM (Antoninitreni)
Altri tredici carri riscaldo Tipo 1933 vennero ristrutturati nel 1980: questi però invece della caldaia a gasolio ricevettero dei generatori elettrici. L’era dei riscaldatori a vapore era finita, ed iniziava quella dei carri generatori, di cui parleremo in un’altra nota.
La tabella sottostante, opera di Renzo Grassi tratta da riassume i numeri di classificazione dei carri in uso fino alla fine degli anni ’80 (epoca IV).
Classificazione di origine | Anni di costruzione | Unità costruite | Classificazione fino al 1968 | Classificazione dopo il 1968 |
Vr 808 000-029 | 1907-13-15 | 30 | Vr 808 000-029 | – |
VVIr 808 030-044 | 1923 | 15 | VVr 808 630-644 | 6083 99 –23 889-899 VVr |
VVIr 808 645-694
VVIr 808 800-812 |
1926
1927 |
50
13 |
–
VVr 808 600-612 |
6083 99 –23 912-949 VVr
6083 99 –23 900-911 VVr |
Vr 808 200-249
Vr 808 250-252 |
1927
1927 |
50
3 |
Vr 808 200-249
Vr 808 250-252 |
–
– |
Vr 808 050-055 | 1926-27 | 6 | Vr 808 050-055 | – |
Vr 808 056-060 | 1931-34 | 4 | Vr 808 056-060 | – |
VVr 808 400-459 | 1934 | 60 | 3083 940 8 100-103 VVr | 6083 99 –23 950-923 VVr |
Vrz 808 800-830 | 1934 | 31 | – | 6083 99 –25 800-812 VVr |
Vrz 808 831-897
Vrz 808 900-960 |
1936-37
1938-40 |
67
61 |
–
– |
6083 99 –25 830-890 Vr
6083 99 –25 900-954 Vr |
Vrz 808 961-967 | 1942 | 37 | 3083 970 8 168, 172, 175 Vrz | 6083 99 –25 960-990 Vr |
Vr 808 200-201
Vr 808 202-210 |
1963 R
1964-66 R |
2
9 |
–
– |
6083 99 –64 900-901 VDr
6083 99 –64 902-910 VDr |
VDIr 809 010-023 | 1964-65 R | 14 | – | 6083 99-22 901-913 VDIr |
VDRz 809 250-255 | 1964-66 R | 6 | – | 6083 99 –24 916-921 VDr |
3083 970 8 900-904 VDRz | 1968-69 R | 5 | – | 6083 99 –24 911-915 VDr |
6083 99-22 950-954 VVr | 1964-66 R | 5 | – | 6083 99-22 950-954 VVr |
Carri riscaldo nel modellismo
Strada facendo abbiamo già avuto modo di mostrare alcune realizzazioni in H0 che abbiamo usato per documentare carri dei quali non abbiamo trovato immagini: i Vr 808 200 di Artmodel e i modelli di Sagi dei carri derivati dai carri F.
Sagi ha riprodotto anche in H0 anche il carro Vr 808 del 1907 e i primi bagagliai riscaldo (VDIr 809 010-023).

Vr808 022 – Modello Sagi in H0 (dal sito di Sagi)

VDIr 809 010-023 – Modello Sagi in H0 (Foto dal sito di Sagi)
Essemme produce i carri riscaldo derivato dai carri F.
ACME invece ha realizzato modelli in H0 dei carri riscaldo della serie più diffusa, i VRz Tipo 1934, nelle versioni grigio ardesia, castano e castano-isabella.
Laser ha prodotto diverse versioni di carri riscaldo in H0:
Tipo ‘34…..VVr 60 83 99-23 959-9…..Ex VVr 808.409……..4013/01….IVa
Tipo ‘34…..VVr 808.426……………………………………..4013/02….IVa
Tipo ‘34…..VVr 808.411……………………………………..4013/51….IVa
Tipo ‘34…..Vvr 808 430……………………………………..4013/53….III
Tipo ‘64…..VDr 60 83 99-64 900-8…..Ex VDrz 809.200…….4015/01….IVa
In preparazione vi sono alcuni modelli da ATM -treniantonini.
Interessanti alcuni thread di autocostruzione sui forum [VVIr 808] [VVr 808.600].
In scala N
Carri riscaldo a vapore del tipo più diffuso (Drz) sono prodotti da Borzellino (Danifer) che li aveva presentati a Novegro 2018.
In precedenza la ormai scomparsa Euromodellismo aveva creato dei bei carri bagagliaio riscaldatore VDrz. In NParty se ne era ventilata la clonazione, ma non ci risulta che l’operazione sia andata in porto.
In resina dei Vr sono stati resi disponibili da Pietro Sanguini (Brennero in Danimarca)
…ffinalmente…
Dei miei due esemplari di carro riscakdo FUROMODELLISMO, uno, quello “prestato” a Marco Gallo anni orsono per la clonazione, è stato indebitamente trattenuto (a proposito, lo vogliamo restiture?). L’altro è stato modicato dall’amico Spisa, dotandolo del fumaiolo, mancante nell’originale,,,
Grazie per la completa spiegazione!