Pubblicato l’8 ottobre 2022
Abbiamo già avuto modo di parlare delle automotrici RhB 8/12 “Allegra” dato che sono state commercializzate in scala 1:150 da Kato. Qui ci occupiamo di un’altra famiglia di automotrici della stessa rete, ed ancora una volta la motivazione per questa nota viene da una realizzazione nella stessa scala, ad opera di Massimo Icardi (I-CH Model): le ABe 4/4 III e presentate a Novegro 2022.
Come suggerisce il suffisso III, le ABe 4/4 appartengono in realtà a vari diversi gruppi che condividono il fatto di essere elettromotrici di prima e seconda classe con rodiggio BoBo, ovvero con quattro assi motori suddivisi in due carrelli.
La ABe 4/4 III sono infatti le ultime di una lunga storia che inizia nel 1908 con le BCe4 (poi divenute ABe 4/4 I), prosegue con le ABe 4/4 serie 500 del 1939 (all’epoca anch’esse BCe), e quindi con le ABe 4/4 II del 1964. Ripercorreremo la storia di queste in un’altra nota: qui parliamo delle automotrici di serie III acquistate tra il 1988 e il 1990.
Destinate alle linea del Bernina, hanno permesso il pensionamento delle vecchie ABe 4/4 I, un paio delle quali sono rimaste come testimonianza storica.
Come altri rotabili delle Ferrovie Retiche, la parte meccanica fu prodotta da SWA e quella elettrica da ABB. Furono le prime motrici RhB ad utilizzare la tecnologia dei convertitori con motori asincroni trifase, ed i primi veicoli alimentati in continua al mondo ad usare i tiristori GTO. Al momento della consegna erano le unità multiple RhB DC più potenti con i loro 1016 kW orari che permettono di trainare su una pendenza del 70 per mille fino a 95 tonnellate. La loro massa è di 47 tonnellate. Possono operare in doppia trazione tra loro, ma anche con le automotrici della serie precedente ABe 4/4 II 41-49 e con i locomotori Gem 4/4 801-802.
Una coppia di ABe 4/4 III può trainare il carico massimo ammesso sulla linea del Bernina (140 tonnellate). Il limite è dato dal gancio di traino, dato che la potenza di due automotrici accoppiate va ben oltre.
Lunghe 16.866 mm, offrono 12 posti in prima classe e 16 in seconda.
Le sei motrici prodotte (in due tranche da tre) sono numerate da 51 a 56, e hanno dei nomi: Poschiavo, Brusio, Tirano, Hakone, Diavolezza e Corviglia. Le prime tre sono località lungo il percorso della Ferrovia del Bernina, gli ultimi due sono due comprensori sciistici, mentre Hakone è il nome di una ferrovia giapponese gemellata con la Ferrovia Retica.
Le ABe 4/4 III sono sempre state in livrea rossa. Inizialmente il sottocassa era in marron scuro, successivamente è stato adottato il grigio come sui locomotori (ad esempio Ge 4/4 I/II/II). Lo stesso schema di colore è poi stato portato anche sulle precedenti ABe 4/4 II e sui Gem 4/4. Tra il 2007 e il 2015 sono state introdotte livree pubblicitarie sulle fiancata: alcune celebrative e autoreferenziali (“Patrimonio dell’Umanità UNESCO” ,”100 anni della Ferrovia del Bernina”, “Connessi con RhB”) e altre propriamente pubblicitarie (Credito Valtellinese, RePower).
Successivamente le elettromotrici sono tornate alla livrea normale.
In scala N ed Nm
A rigore, i modelli RhB dovrebbero essere in scala Nm, ovvero in scala 1:160 ma su binari della scala Z, dato che si tratta di scartamento ridotto.: in H0 infatti si usa la H0m, su binari della scala N, come nel caso della produzione Bemo. Alcuni produttori di nicchia (come Railino e N-Tram) hanno infatti realizzato – e ancora lo fanno – modelli RhB in scala Nm. I prezzi sono però alti, essendo prodotti artigianali, e i modelli relativamente pochi.
Un modello della ABe 4/4 III in scala Nm è stato annunciato nel 2015 da GLEIS-Tech Gröbli St.Gallen. Previsto in stampa 3D, ci pare non sia poi stato commercializzato.
Attorno al 2014, Kato ha però introdotto i Glacier Express RhB su binari N, dicendo che la realizzazione era in scala 1:150. Per la verità 9 mm x 150 fa 1,35 m invece che 1 m, ma pazienza. La voglia di RhB, specie se a prezzi ragionevoli, è tanta, e così tutti si sono entusiasmati e Kato ha proseguito realizzando altre motrici e vagoni, ed anche le elettromotrici Allegra a cui abbiamo dedicato una nota. In buona sostanza, l’approssimazione è diventata uno standard, e tutti sono contenti. A quel punto, anche altri produttori si sono allineati ed hanno sfornato modelli in scala 1:150 per binari N, a volte come elaborazione di modelli Kato, altre come modelli autoprodotti: MDS per esempio produce carri merce RhB (commercializzati in Italia da Pirata) e motrici, e rhbmodellbahn vari rotabili. Gianfranco Visentin, tra i suoi moltissimo modelli, ha anche carrozzerie di modelli RhB stampabili in 3D.
Pirata aveva annunciato le ABe 4/4 III. Era prevista una carrozzeria in fotoincisione con motorizzazione Tomix. I prototipi erano stati presentati a Novegro 2015.
Figuravano a catalogo come annunci del 2017.
In realtà pare sia stata prodotta in un solo esemplare che non ha avuto seguito, forse per gli elevati costi di montaggio da lastrina.
Nel 2019 ICH Models aveva presentato a Novegro un modello di ABe 4/4 III (ne parlammo a suo tempo), basato su un’idea simile: motorizzazione Tomix, ma telaio in stampa 3D. A Novegro 2022 è apparso il modello definitivo, ora acquistabile e che abbiamo mostrato in apertura di questa nota.
E’ in stampa 3D con particolari in fotoincisione.
A differenza del prototipo del 2019 non si basa su un telaio e motorizzazione Tomix, ma na ha una creata ad hoc, con passo dei carrelli corretto, velocità in scala e predisposizione al digitale.
Ha illuminazione bianco/rosso e gancio Kato di serie, così da poter configurare composizioni realistiche usando i vagoni del produttore giapponese. Ad esempio, è possibile comporre il Bernina Express mostrato in una foto in apertura di questa nota.
La macchina è disponibile sia motorizzata che folle (ma senza illuminazione) per formare una (falsa) doppia trazione. La macchina monta un PCB Almrose Next18, per cui la digitalizzazione è immediata, e a richiesta può essere fornita già digitale.
Ogni modello è corredato da una mini lastrina che permette di completarlo con tutti i tubi pneumatici ed i ganci di tipo modellistico. Vi è anche una coppia di tergicristalli di riserva in caso di perdita o danneggiamento di quelli applicati.
Quanto ai prezzi, non siamo autorizzati a riportarli: chi è interessato li può chiedere al produttore. Massimo Icardi può essere contattato via mai all’indirizzo icardimax@libero.it. Varie immagini della sua ormai vasta produzione sono su facebook.
L’officina di allestimento é al lavoro!
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