pubblicato il 26 febbraio 2011, ultimo aggiornamento 17 aprile 2024
Nel 1961 le FS introdussero sperimentalmente 24 carrozze Tipo UIC-Y della lunghezza di 24,5 m. Sebbene alla sperimentazione non seguì mai un successivo ordine di queste vetture (che invece furono estremamente diffuse in Francia, dove erano state progettate: ben 1357 esemplari), l’operazione ebbe un importante significato, perché marcò l’inizio del popolamento del parco carrozze con vetture rispondenti alle norme Unione Internationale des Chemins de Fer (UIC). Nelle successive ondate sarebbero arrivate le UIC-X, le UIC-Z e UIC-Z1.
Per l’epoca furono carrozze estremamente innovative, sia per le dimensioni delle casse (che per la prima volta erano di misure stabilite da una normativa), sia per tutte le dotazioni che fecero la loro comparsa su questi mezzi. Tra le più importanti ricordiamo l’inserimento di due servizi igienici (uno a ciascuna estremità della carrozza, anche se questa era pratica comune nelle vetture FS a lunga percorrenza sin dalle Tipo 1921), porte di interconnessione scorrevoli, mantici di interconnessione rimpiazzati da tubolari, l’impianto di illuminazione con lampade a fluorescenza e le porte di accesso che non erano più a battente ma a libretto, permettendo di evitare la rientranza dei vestiboli che aveva caratterizzati tutte le vetture fino ad allora.
Le tipologie di UIC-Y furono 5, divise in 20 unità di prima classe, un prototipo di sola seconda classe, una unità prototipo mista di prima e seconda, una prototipo a cuccette di sola seconda ed una prototipo a cuccette mista di prima e seconda classe.
Disegni quotati delle UIC-Y sono reperibili sul sito rotaie.it: li riportiamo comunque anche qui (cliccando sulle immagini è possibile ingrandirle).
I compartimenti avevano moduli da 2113 mm in prima classe, 1900 in seconda. Nella sola ABz, i compartimenti di seconda della mantenevano invece la stessa lunghezza di quelli di prima classe. Quindi Az e ABz presentano 9 compartimenti (e quindi 9 finestrini per lato oltre ai due, più piccoli, per le ritirate), mentre Bz e BCz ne avevano 10. La larghezza dei finestrini non varia nelle due classi: è sempre di 1200mm.
Le AcBcz invece hanno moduli diversi per i 4 compartimenti di prima e i 5 di seconda: nello spazio che avanza era ricavata una angusta cabina del cuccettista. Pertanto sul lato compartimenti abbiamo 9 finestrini “regolari”, e in corrispondenza della cabina del cuccettista un ulteriore finestrino piccolo, di dimensione pari a quello della ritirata, come si può vedere nell’immagine sopra mostrata. Sul lato corridoio abbiamo invece 10 finestrini uguali, ma con differente spaziatura che riflette la diversa dimensione degli scompartimenti.
Nelle vetture a cuccette ciascuna ritirata è suddivisa in due parti, una con WC e lavabo, l’altra col solo lavandino. Nelle Bcz un terzo ambiente con lavandino, accessibile dal corridoio, è ricavato nello spazio di cabina del cuccettista che qui altrimenti sarebbe stata fin troppo grande, corrispondendo a un intero compartimento di seconda classe.
Le Az furono tutte costruite da FIAT, mentre la Bz e la ABz furono affidate da Breda.
I due prototipi per il servizio notturno, entrambi costituiti da IMAM e Pistoiesi, avevano cuccette francesi tipo Compin.
All’origine tutte le carrozze ricevettero la marcatura FS a 5 cifre, per passare poi alla marcatura UIC dal 1968. La seguente tabella ne riporta i dati
Quantità | Tipo | Numero originale numerazione UIC |
1a Classe compartimenti/posti |
2a Classe compartimenti/posti |
20 | Az | 23,780 ~ 799 50 83 19-78 400 ~ 419 |
9 / 54 | 0 |
1 | ABz | 64,799 50 83 39-78 400 |
4 /24 | 5/40 |
1 | Bz | 45,799 50 83 20-70 400 |
0 | 10/80 |
1 | AcBcz Cuccette |
64,499 50 83 44-70 400 |
4/24 | 5/40 |
1 | Bcz Cuccette |
33,899 50 83 59-78 400 |
0 | 9/72 |
Le carrozze erano in origine abilitate alla circolazione all’estero.
Il passaggio alla marcatura UIC, che fu 51 83, (1968), confermò tale abilitazione per tutte le carrozze ad eccezione di 6 Az. Nel 1970 l’abilitazione venne ritirata, con passaggio alle marcature sopra indicate (50 83: la seconda cifra indica se la vettura sia abilitata a traffico internazionale o meno): si erano ormai rese disponibili un sufficiente numero di UIC-X che subentrarono alle Y nel servizio internazionale.
Le unità ordinarie entrarono in servizio in livrea castano, mentre le cuccette ricevettero direttamente la livrea in grigio ardesia, progressivamente applicata a partire dal 1964 anche alle unità ordinarie.
Le vetture in grigio ardesia ebbero inizialmente e un nuovo logo FS, che ebbe però breve durata.
Tutte le vetture erano dotate di carrelli per velocità fino a 160 chilometri all’ora. Dal 1970 al 1974 circa 16 unità di prima classe furono autorizzate a 180 km/h ed impiegate principalmente sui Torino-Napoli. Erano contraddistinte dalla presenza di un filetto rosso alla base della cassa (come per le UIC-X).
Tutte le 24 vetture erano inizialmente equipaggiate con doppio sistema di riscaldamento: a vapore ed elettrico. Il riscaldamento a vapore fu presto rimosso, e comparve quindi in triangolino bianco posto in alto, negli angoli delle carrozze ad indicare la presenza del solo riscaldamento elettrico.
Nel corsi di una ristrutturazione, le sole vetture di prima classe (6 dal 1967, le restanti dal 1969) ricevettero un impianto di aria condizionata. Le relative griglie di aerazione erano sull’imperiale, dando alle carrozza un aspetto inconfondibile.
Le vetture subirono vari rimaneggiamenti: nel 1983 le 20 unità di 1a classe ricevettero l’impianto di condizionamento “Galileo” ad aria soffiata e le porte in lega leggera, riconoscibili per il colore grigio chiaro, Contestualmente ebbero la livrea in rosso fegato e grigio beige. Venne anche aggiunto un terzo gradino per facilitare l’accesso.
La foto che segue ne mostra una nella sua livrea più recente vista lato compartimenti al seguito di un Caimano.
Nella seguente immagine si vede come la 50 83 19-78 414-8 restò in livrea grigio ardesia almeno fino al 1986, anche se già con le porte in lega leggera. La foto ed é stata postata su drehscheibe.de.
Anche la AcBcz ebbe le porte in lega leggera da fine anni ’80.
Almeno alcune vetture erano ancora in circolazione a fine anni ’90 (Nel libro di Voltan “FS Carrozze”, secondo volume si può vedere una immagine del 1998).
Nel 1988 i vari prototipi furono trasformati in carrozze di servizio per i treni soccorso, salvo la AcBcz che venne radiata.
Nei primi mesi di quell’anno la Bz fu trasformata in Carrozza Refettorio-Spogliatoio 60 83 99-89 030-0 Vrs (gennaio), la ABz in Carrozza Refettorio 60 83 99-89 031-8 Vrs (marzo) mentre la Bcz divenne Carrozza Refettorio-Spogliatoio 60 83 99-89 032-6 Vrs (giugno). Successivamente la marcatura Vrs divenne Vad.
La 031 è ritratta in una foto di Vincenzo Russo. La data riportata è del 2018, quando la vetture fu esposta nel “porte aperte” di Pistoia.
Un transito della 031 si vede in un filmato youtube, dal quale abbiamo estratto due fotogrammi, nei quali si vede il lato opposto.
Della 032 si trovano alcune foto che la ritraggono da entrambi i lati, in servizio. le foto testimoniano come questa, unica delle tre, abbia cambiato la marcatura in Vad, come si vede nelle immagini datate dal 2000 in poi.
Le seguenti due immagini, pur se piccole, permettono di vedere il logo FS inclinato in colore blu.
Successivamente il logo fu sostituito con il nuovo logo fs (versione verde e blu, senza il rosso).
Della 030 abbiamo trovato solo un’immagine del 2005 che la mostra ridotta piuttosto male.
UIC-Y nel ferromodellismo
Essendo una carrozza piuttosto rara nella realtà, l’appeal del modello dovrebbe essere relativamente limitato, ma in scala N come vedremo la sua è una storia importante. Cominciamo però col vederne alcune belle realizzazioni in scala H0 ad opera di ACME. La lista è la seguente (grazie a gamos):
Codice | Marcatura | Tipo | Epoca | Anno produzione |
16035 | Az 23794 + ABz 64799 + Bz 45799 | Set 1a classe + mista 1a/2a classe + 2a classe, livrea castano | IIIb | 2004 |
16040 | 50 83 19-78 416-2 A | Prima classe, rosso fegato/grigio beige | IVb-V | 2004 |
16043 | Bcz 33899 | Cuccetta 2a classe, grigio ardesia, logo FS Italia ovale | IIIb | 2004 |
50036 | 51 83 19-40 402-7 Az | Prima classe, grigio ardesia | IVa | 2006 |
50037 | 51 83 39-40 400-7 ABz | Mista 1a/2a classe, grigio ardesia | IVa | 2006 |
50038 | 51 83 20-40 400-8 Bz | Seconda classe, grigio ardesia | IVa | 2006 |
50039 | Az 23 780 | Prima classe, livrea grigio ardesia, logo FS Italia sperimentale | IIIb | prevista, mai uscita? |
50042 | 51 83 19-40 402-7 Az | Prima classe, castano, logo FS televisore, servizio internazionale | III-IV | 2023 |
50047 | 50 83 39-70 400-1 ABz | Mista 1a/2a classe, grigio ardesia | IV | 2023 |
50049 | 51 83 20-70 400-2 Bz | Seconda classe, grigio ardesia | IV | 2023 |
55169L | 50 83 39-70 400-1 ABz + 51 83 20-70 400-2 Bz |
Set UIC-Y mista 1a/2a classe + seconda classe, grigio ardesia, illuminazione interna | IV | 2023 |
Anche la foto seguente è rilevante: mostra le finestre ad oblò sulle porte di intercomunicazione. Si possono notare anche i ventilatori rettangolari sul tetto, posti in modo asimmetrico (sono spostati sul lato degli scompartimenti).
Una vettura trasformata in carrozza di servizio è stata riprodotta da Lima, catalogo HL4049, con enormi approssimazioni: si tratta della semplice riverniciatura di un modello in scala 1:100.
UIC-Y in scala N
Dicevamo che la UIC-Y riveste particolare importanza nella scala N: è infatti stata la prima carrozza passeggeri italiana realizzata in questa scala, e quasi tutti (collezionisti e plasticisti) ne hanno almeno una.
Apparve nel 1964 nel primo catalogo Lima in scala N, anche se veniva dichiarata come UIC-X. Ma vediamo i dettagli.
Lima ha prodotto sei stili diversi di carrozze UIC di lunghezza pari a 138 mm, in genere dichiarate come vetture UIC-X, anche se una UIC-X in scala dovrebbe essere lunga 165 mm:
1. Carrozza a 9 scompartimenti – modello piuttosto comune che è apparso in diverse colorazioni (inclusa la FS di prima classe);
2. Carrozza a 10 scompartimenti – modello meno frequente, presentato con marcatura DB in varie livree – e successivamente anche in versione FS di prima classe;
3. Carrozza a 12 scompartimenti – modello più raro, e più o meno di fantasia presentato solo con marcatura DB ;
4. Carrozza passeggeri con vano bagagli – basato su una variante francese UIC-Y;
5. Postale – liberamente ispirata a postali UIC-X italiani;
6. Bagagliaio – Basato su un design vagamente tedesco UIC-X.
Di questi, solo tre vennero usati per i modelli delle carrozze FS. Inizialmente (1966) Lima produsse la vettura postale (una UIC-X accorciata) e la carrozza a 9 vani di prima classe. La verniciatura iniziale presentava un fascia avorio, che in edizioni successive (a partire dal 1976) fu tolta. La seguente immagine di Blaine Bachmann mostra le due livree per la carrozza a 9 vani di prima.
Seguendo degli argomenti proposti da Blaine Bachmann cercheremo di argomentare che le vetture Lima sono riconducibili più a delle UIC-Y che a delle UIC-X, almeno per quanto riguarda le carrozze francesi ed italiane.
Se come UIC-X queste vetture sono davvero troppo corte, la vettura passeggeri è infatti passabile come UIC-Y (i 24.5 m delle UIC-Y in scala N corrispondono a 153mm).
La cosa curiosa è che i modelli hanno porte di intercomunicazione doppie con finestre ad oblò e ventilatori rettangolari sul tetto . Come abbiamo visto, entrambe queste caratteristiche sono proprie delle vetture UIC-Y, il che sembra indicare che queste vetture siano servite da ispirazione a Lima, durante la progettazione, anche se poi le hanno dichiarate UIC-X (almeno per quanto riguarda quelle tedesche). Anche il fatto che Lima (che pure non si faceva remore quanto a realizzazioni di fantasia…) non abbia mai tentato di proporle in versione di 2a classe sembra coerente con lo scenario. Un ulteriore segno rivelatore è il proprio logo a forma ovale nella prima serie di carrozze prodotta da Lima (che non fu mai usato per le UIC-X!), successivamente sostituito dal logo a televisore. La fascia avorio che la prima versione delle Lima riporta sotto i finestrini doveva decorare tutte le carrozze a carrelli di una certa importanza in livrea ardesia (1937, 1946-55-57-59 ed, appunto, le Y….) ma fu applicata solo alle carrozze tipo 1959 con comparto ristoro BRz, prime carrozze consegnate in livrea ardesia dall’origine e fu poi abbandonata prestissimo.
Comunque, per tagliare la testa al toro, basta dare un’occhiata al primo catalogo Lima (quello del 1966). Accanto al modello, si trova proprio il figurino delle UIC-Y!
Il numero di gruppo riportato nella didascalia (27799) non ha alcun senso, ed é quasi certamente un refuso: infatti se fosse 23799 sarebbe proprio la marcatura di origine di una UIC-Y. Quindi non vi é alcun dubbio: Lima voleva fare proprio la Y italiana!
Lima fece poi anche una versione FS a 10 finestrini (ma mantenne 9 aeratori sul tetto!) e la spacciò nuovamente per una UIC-X di prima classe, invece che usarla per la UIC-Y di seconda. Luigi Voltan mi ha fornito una immagine dell’intero set di carrozze Lima.
Dunque come UIC-Y la vettura passeggeri LIMA è in realtà accettabile. E’ possibile renderla migliore ricorrendo alle decals di Blaine Bachmann. Blaine ha anche scritto una dettagliata descrizione (in inglese) di come migliorarle ulteriormente tramite alcune operazioni chirurgiche, che però forse non tutti avranno la pazienza e l’abilità di fare. Almeno la smaltatura dei vetri dei lavabi (solo lato compartimenti, cioè dalla parte degli aeratori) è però davvero alla portata di tutti.
Inoltre, come Blaine sostiene, Il fatto che si tratti quasi solo di carrozze di prima classe non dovrebbe essere un deterrente per la modellazione poiché FS declassava spesso vecchie vetture di prima classe usandole per il servizio di seconda, attaccando foglietti di notifica del declassamento sulle porte di accesso alla vettura e sulle porte degli scompartimenti.
Quanto alle carrozze Lima di amministrazioni estere, anche le SNCF possono essere interpretate come UIC-Y mentre per le tedesche questo non è il caso: le DB non ebbero delle UIC-Y, che furono invece presenti (ma con una aspetto molto diverso) nell’amministrazione DR della Germania Est.
Le UIC-Y francesi transitavano regolarmente sul territorio italiano, e alcune di belle foto nel libro di Giorgio Stagni lo testimoniano (foto del 1981, foto del 1988 foto del 1993) e documentano transiti sulla riviera ligure.
Ricordo di aver visto passare anche quelle con vano bagagli. Le corrispondenti Lima in livrea grigio verde (ormai piuttosto rare) possono riprodurre un convoglio lungo la dorsale tirrenica a nord della capitale a partire dagli anni ’70, anche se quelle di Artain sono molto meglio (si possono trovare su ebay.fr e da star-boutique.fr). Lima aveva prodotto anche le vetture in livrea rossa “Le Capitole” che però circolarono mai da noi.
Le vetture tedesche sono di certo completamente inventate; le DB avevano solo UIC-X, e non UIC-Y. I modelli Lima possono essere quindi interpretati solo come delle UIC-X (a 9, 10 e 12 compartimenti) brutalmente accorciate.
Terminiamo con un ulteriore utilizzo di tali carrozze. Come nella realtà, è possibile trasformarle in vetture di servizio ridipingendole ed utilizzando anche in questo caso le decals di Blaine. Attenzione però che occorrerebbe non partire dalle vetture FS di prima a nove scompartimenti, ma da una da 10 – anche qualche modello DB va bene, tanto bisogna riverniciarlo – (perché furono le cuccette ad essere adattate!).
In chiusura, diciamo che era da anni circolano voci secondo le quali ora questo ed ora quel gruppo modellistico avrebbe avuto in preparazione delle UIC-Y in varie versioni di lunghezza e caratteristiche corrette. Nulla però si é mai visto.
Ringrazio Blaine Bachmann – buona parte delle informazioni qui presenti sono desunte dall’articolo citato nel quale descrive come trasformare le Lima. Alcuni passaggi sono tratti anche dal testo di wikipedia e da uno di Luigi Voltan, che ringrazio anche per il commento e per la foto. Grazie anche a Giorgio Stagni per avermi autorizzato ad usare le sue foto in questo blog.
Salve a tutti.
Vorrei fare alcune precisazioni sulle carrozze UIC-Y, oggetto di questo post.
Le carrozze nacquero tutte con contrassegno e requisiti RIC per il servizio internazionale, integrato successivamente (per i 4 prototipi e per un periodo talune Az) dalla classificazione 51 83 che ne indicava tale peculiarità. Dopo pochi anni dall’introduzione della marcatura UIC questa divenne per tutte le nostre Y 50 83 con il contemporaneo ritiro dal servizio internazionale, dati il quantitativo di carrozze UIC-X atte RIC resesi disponibili.
Modellisticamente merita citare che, con lo stesso numero di catalogo, Lima produsse la UIC-Y a 10 finestrini anche in livrea FS ardesia. Dovrebbe trattarsi della Bz o Bcz tipo Y, ma in realtà fu marcata come una UIC-X di 1^ classe che, come noto, ha proprio 10 compartimenti….evidentemente la si voleva accomunare al postale (pure UIC-X……).
Poi vanno citate le due versioni a 9 finestrini (ma anche il postale fu prodotto nelle 2 versioni) con e senza riga bianca sotto ai finestrini.
In realtà tale fascia avorio doveva decorare tutte le carrozze a carrelli di una certa importanza in livrea ardesia (1937, 1946-55-57-59 ed, appunto, le Y….) ma fu applicata solo alle carrozze tipo 1959 con comparto ristoro BRz, prime carrozze consegnate in livrea ardesia dall’origine (ricordiamo che le prime Y ordinarie erano ancora castane). Il logo era quello primitivo non a televisore, ma ovale avorio FS con scritta trasversale “ITALIA” in giallo segnali.
Tale disegno non fu poi mantenuto e la riga avorio fu abbandonata prestissimo.
Buon giorno, mi chiamo Viola Pierfilippo, La conosco per la Sua fama di grande modellista e persona molto informata tramite Galloa Marco ed amici di ASN, volevo chiederLe, vista la Sua grande conoscenza, di bagagliai delle uic-y FS, quanti ne sono circolati in Italia?
Grazie
Salve
La domanda è rivolta a Gigi Voltan, ma provo intanto a rispondere io.
Su base UIC-Y non sono mai stati fatti per le FS nè postali nè bagagliai. La carrozza postale Lima in scala N e’ ispirata ai postali Tipo UIC-X 1964 (UIz 1700-1719, poi 5183 90-70 000-019 UI) o postali Tipo UIC-X 1968 (5083 90-88 000-029 UIz), ambedue i tipi con lunghezza di 26,4 metri. La carrozza Lima è brutalmente accorciata.
Delle UIC-Y SNCF miste (A7D prima classe con vano furgone e B5Dd2 seconda classe con vano furgone, come quella visibile su RailfanEurope (clicca qui) e riprodotte anche da Lima) circolavano sicuramente sulla dorsale tirrenica tra Ventimiglia e Roma.
Su base UIC-Y (tipo Y/B 70) c’erano dei postali in Germania Est, i Postm-bII/24,2 costruiti nel 1968 in Yugoslavia e i Postme-bII/24,2 costruiti in Ungheria nel 1977. Kusva ha prodotto un kit (clicca qui) per trasformare dei modelli Piko in scala N in Postm-bII/24,2.
Anche le DR però non avevano alcun bagagliaio UIC-Y. Esemplari di tali bagagliai erano invece presenti in Ungheria, Cecoslovacchia e Bulgaria. Non posso dirlo per certo, ma penso sia molto improbabile che i suddetti postali DR e bagagliai MÁV, ČSD und BDŽ abbiano mai posto le loro ruote su binari italiani.
Marco
[…] Perego venne sostituito dal nuovo sistema con condotta a 13 poli. In occasione del progetto delle UIC-Y, la UIC aveva standardizzato cablaggio ed i relativi spinotti (UIC 568 13-corded cable). Non […]
[…] degli ultimi 50 anni delle ferrovie italiane. Successive all’esperimento fatto con le UIC-Y, hanno infatti costituito l’asse portante del rinnovamento del parco passeggeri iniziato a […]
Salve, vorrei sapere se sulle UIC-Y i carrelli avevano tutti i generatori o solo alcuni e se si quanti e su quali carrelli erano installati, grazie.
Non ho certezze, ma da quanto vedo su foto e figurini credo ci fosse un solo generatore per vettura, posto solo su uno dei due carrelli, e da un solo lato.