Pubblicato il 27 dicembre 2014
Di rotabili costruiti su licenza dell’americana Budd circolanti sui binari italiani non vi furono solo quelli costruiti da Piaggio e discussi fin qui in questa serie dedicata agli “Streamliners”: ce ne fu anche un tipo di origine belga. Alcune automotrici a trazione elettrica costruite tra il ’54 e il ’57 per assecondare il programma di elettrificazione della rete ferroviaria del Belgio pervennero infatti ad alcune concesse italiane dopo la dismissione da parte delle SNCB. Una serie di queste erano caratterizzate delle fiancate in acciaio Inox realizzate con lamiera ondulata, che non richiedeva verniciatura, costruite secondo il metodo sviluppato Budd: e il nome della fabbrica statunitense divenne il loro soprannome in Belgio.
A fine della loro carriera nel paese della bière blanche e della cioccolata, tutte le “Budd” belghe (meno una) vennero in Italia, e furono impiegate in Piemonte (SATTI/GTT), Toscana (LFI) e Abruzzo (FAS), con una recente capatina in Puglia.
La loro storia però si intreccia con quella delle sorelle non Inox, e quindi partiamo dall’inizio e seguiamola.
AM 54, 55 e 56 in Belgio
Nel 1954 vennero ordinati 79 binati AM54, numerati da 051 a 128. Si trattava di coppie di elettromotrici permanentemente accoppiate e dotate entrambe di carrelli motorizzati in un asse (rodiggio (A1)'(1A)’+(A1)'(1A)’). Uno dei due elementi (AB, quello dotato di pantografi) era misto di prima e seconda classe dotata di pantografi mentre nell’altro (BD), di sola seconda classe, trovavano alloggiamento il motocompressore e un bagagliaio di estremità (BD). Derivavano dai prototipi di successo AM50, AM51 e AM53. Erano inquadrate nel gruppo 228.
L’anno successivo seguirono 36 AM55. Erano simili alle AM54, dalle quali differivano per le porte, e per la disposizione interna, che prevedeva un elemento di sola seconda classe (B) ed uno misto di prima e seconda classe con bagagliaio (ABD).
Nel 1956 entrarono in servizio 22 AM56, che hanno lo stessa disposizione delle 54 ma si distinguono per le fiancate “Budd” e la parte superiore dei finestrini a scorrimento orizzontale.
Con una potenza di 620 KW, i binati potevano raggiungere i 120 Km/h. Avevano lunghezza di 22.640 + 22.640 mm = 45.280 mm, con passo 2500 mm, interperno 15.250 mm e ruote da 1.010 mm. La 56 era leggermente più alta e di quasi il 10% più leggera (40+39 t contro le 43+42t delle serie precedenti). I numeri di immatricolazione erano rispettivamente da 050 a 128 per le 54,da 129 a 150 per le 56, mentre le 55 (che erano destinate a servizi diretti anziché locali) appartenevano ad una sequenza differente, e andavano da 502 a 539.
Nel 1988 15 tipo 54 vennero convertite in convogli postali (APT 54 951-975).
Dopo quarant’anni di servizio, tra il 1993 e il 1995 gli ultimi esemplari delle 54 e 55 cessarono l’esercizio, mentre le 56 resistettero fino al ’99. Alcune APT restarono in esercizio fino al 2009.
Il periodo italiano
Appena cessato il servizio sui binari belgi, alcune unità si trasferirono nel BelPaese. Giunsero in Italia 15 AM54, 2 AM55 e 13 AM56, acquistate da varie concesse: SATTI, LFI, ATCM, ATC e FAS. La seguente tabella ne riepiloga l’allocazione:
54 | 55 | 56 | |
---|---|---|---|
SATTI / GTT | 7 | 1 | 3 |
LFI / TFT | 3 | 0 | 6 |
ATCM / FER / | 4 | 1 | 0 |
ATC / FER / | 3 | 0 | 0 |
FAS | 0 | 0 | 12 |
Come si vede, si tratta in totale di diciassette 54, due 55 e ventun 56. L’ultimo dato é notevole, considerando che il totale delle BUDD era 22: solo una non ha raggiunto la penisola! Altre 7 unità (sei 54 e una 55) furono ordinate ma non vennero mai consegnate. Anche tra le consegnate, non tutte entrarono in esercizio.
In letteratura, di queste motrici si parla in un articolo di Francesco Bloisi “AM 54/55/56 Le doppie dal Belgio” pubblicato in due parti su Tutto Treno (n. 244, settembre 2010, pp. 22-27 e n. 246, novembre 2010, pp. 24-30).
Vediamo ora il dettaglio.
ATCM (Azienda Trasporti Collettivi e Mobilità S.p.A. – Modena) – ALe 228
Nel 1992, le 056, 064, 072 e 101 (delle AM54) furono acquistate nel 1992 da ATCM (poi divenuta FER nel 2009, ed infine Tper nel 2012) per la Modena-Sassuolo (la 101 era destinata a fornire pezzi di ricambio per le altre tre, e fu poi demolita). Un anno dopo a queste si é aggiunta la AM55 505. Furono immatricolate ALe 228, mantenendo il numero di serie belga. Fu una scelta arbitaria: nella convenzione italiana, le prime due cifre identificano il numero di posti (e qui non é il caso). Inizialmente di colore blu, grigio e bianco con qualche nota gialla, assunsero poi il colore di Modena (giallo canarino) che conservarono anche in epoca FER.
Si tratta di macchine rimaste pressoché allo stato originale: gli interventi fatti a cassa e interni furono primariamente di mantenimento. La parte elettrica subì degli interventi più significativi, ed i pantografi vennero sostituiti.
SATTI/GTT ALe 054.0 e ALe 056.0
SATTI (poi divenuta GTT) acquisì nel 1993 le 058, 061 e 099 (delle AM54) e la 529 (una AM55). Le modifiche effattuate furono più importanti dei quelle di ATCM: tra le altre cose, oltre a risanare casse e interni, venne spostato a sinistra il banco di guida, e la fanaleria fu modificata. Venne aggiunto il faro centrale sopra la cabina. I treni entrarono in servizio a partire dal 1994. Nel 1996 il parco fu integrato con le 073, 078, 083 e 098, e nel 1998 si aggiunsero tre AM56: le 133, 145 e 148. Le 11 coppie vennero immatricolate incorrettamente come ALe+Le 054.001-008 e ALe+Le 056.009-011 (qui le carrozze senza pantografo non sono rimorchiate, ma motrici anch’esse!). Successivamente l’errore venne corretto, rinominandole Ale 054 01-08 M1+M2 e Ale 056 09-11 M1+M2.
Nel 2002 RFI pubblicò un documento contenente norme specifiche per la circolazione delle ALe 054 e 056 SATTI.
Nel 2003 SATTI fu assorbita dal Gruppo Torinese Trasporti(GTT), e la livrea cambiò nello schema bianco-blu-giallo tipico dei mezzi di tale gestore. Le 056 mantennero però la fiancata INOX.
Con l’arrivo sui binari torinesi di alcuni nuovi convogli Coradia Meridian, nel 2013 le 4 unità GTT ALe 056 furono accantonate, mentre le unità ALe 54 02, 03 e 07 vennero cedute alla TFT, mentre le ALe 54 04 e la ALe 56 10 passarono a TPER, che contestualmente accantonò 4 unità ex AM 56.
ATC ALe 054.200
Nel 1996 le 077, 095 e 107 (tutte AM54) entrarono nel parco della ATC di Bologna, concessionaria della ferrovia Casalecchio-Vignola ed entrata anch’essa successivamente nella FER e poi in Tper). La prima e la terza vennero revisionate, e modificate con la rimozione degli intercomunicanti frontali.Vennero immatricolate ALe 054 201+202 e 203+204. La 095 fu accantonata a Casalecchio per ottenere pezzi di ricambio.
Nel 2005 furono dotati di una vistosa livrea argento/blu/rossa completata dalla scritta “Suburbana”,
ATC aveva ottenuto dal Belgio la disponibilità delle AM 54 057, 092, 104 e 108, che però non vennero mai trasferite in Italia.
LFI/TFT ALe 056.100 e ALe 054.900
La società Trasporto Ferroviario Toscano (TFT) acquistò nel 1998 le AM 56 142, 144 e 149 che, previa risanamento degli interni e parziali modifiche alla fanaleria e agli equipaggiamenti elettrici, entrarono in servizio a partire dall’anno successivo con una numerazione anch’essa basata sull’errato uso dei prefissi “ALe+Le” seguiti dal progressivo numerico originale. La livrea Inox venne completata con una banda verde all’altezza dei finestrini e la colorazione in blu delle porte di accesso ai vestiboli.
A tali complessi si aggiunsero, nel 2000, le AM 56 137 e 143. Un’ulteriore unità, la 138, dopo l’acquisizione venne danneggiata da un incendio e accantonata a S.Giuliano d’Arezzo.
Nel 2004 tre esemplari provenienti dal gruppo delle AM 54 trasformate in convogli postali raggiunsero anch’essi il parco TFT. Si trattava delle unità 961, 965 e 969 (rispettivamente ex 080, 117 e 091). Destinati ad una profonda trasformazione per renderle simili alle motrici analoghe a quelle già in servizio in Toscana, raggiunsero il centro Italia solo nel 2009 a causa del fallimento dell’impresa belga incaricata del lavoro Furono classificate Ale+Le 054 961, 965 e 969, e vestirono direttamente la nuova livrea sociale basata su fasce ondulate blu-azzurre (soprannominata sarcasticamente “Aquafresh“). Al binato 969 fu assegnato il soprannome di Leprina. In questa seconda serie di convogli, le unità 961 e 965 possiedono una sola cabina di guida risultando dunque monodirezionali. Nel 2013 sono pervenute anche le ALe 054 02, 03 e 07 provenienti dalla GTT.
FAS – Ferrovia Adriatico Sangritana – ALe 056.400
La Sangritana, è stata quella che ha maggiormente rimaneggiato, in fase di revamping, le elettromotrici belghe, ed in particolare le “Budd”, affidando i lavori alla Ansaldo Breda di Napoli. Erano state acquisite 12 coppie, ma poi, in base a considerazioni economiche, si decise di ristrutturarne solo 5 (ex 129, 136, 140, 146 e 150), mentre le restanti 7 (ex130, 132, 134, 135, 139, 141 e 147) furono accantonate a Ostellato e Codigoro e presso la Decotrain.
Il primo convoglio revampizzato da Ansaldo Breda é stato consegnato alla Sangritana nell’Aprile del 2000. Il treno è stato formalmente messo in esercizio il 27 maggio dello stesso anno, anche se di fatto la sperimentazione si é poi protratta per diversi anni.
Le elettromotrici, dotate di aria condizionata con i ThermoKing sull’imperiale, sono state dotate di cabine ridisegnate con profilo aerodinamico, e dotate un sistema di localizzazione satellitare del mezzo con la possibilità di inviare all’utenza le informazioni sulla corsa. Sono rimaste invariate le fiancate caratterizzate dalle lamiere ondulate in acciaio inox. Per via dell’installazione dell’impianto di condizionamento, i finestrini sono stati sostituiti con quelli fissi alternati con alcuni apribili a vasistas. Le marcature sono ALe 056.401+ALe 056.402 … 409+410. I treni hanno un nomignolo ufficiale: “Orsetto” (ricordiamo che quello dei Minuetti -Coradia Meridian- della FAS è invece “Lupetto”, mentre l’ALn776 é denominato “Aquilotto”. “Orsetto” è il nomignolo non ufficiale anche dei Coradia Meridian di Trentino Trasporti).
Nel settembre 2014 un Orsetto é stato noleggiato dalle FSE baresi per effettuare una prova dei lavori di elettrificazione della linea Bari-Putignano.
Nel modellismo
Le AM belghe sono state riprodotte in H0 da Jocadis (un piccolo produttore belga non più attivo) tra il 1996 e il 2013. Vi sono state varie versioni, ma tutte più recenti delle 54, 55 e 56 di interesse italiano.
Non sono a conoscenza di realizzazioni in scala N.
In questa serie:
1) Gli streamliners americani
2) Gli streamliners italiani. Parte 1: Le carrozze Inox FS
3) Gli streamliners italiani. Parte 2: I Tolloni FNM
4) Gli streamliners italiani. Parte 3: Le Emmine Inox FCL
5) Gli streamliners italiani. Parte 4: I binati FCV – LFI (questo articolo)
6) Gli streamliners italiani. Parte 5: Le ALe 056 (SATTI/GTT, LFI/TFT, FAS)
7) Gli streamliners italiani. Parte 6: Hüttenfiltzer (SATTI D.51)
8) Gli streamliners italiani. Parte 7: Altre carrozze in acciaio Inox
9) Gli streamliners italiani. Parte 8: SNFT An 70.231 Faruk (non ancora pubblicato)
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Le ho intraviste poche settimane fa in una stazione di testa GTT in zona Lingotto a Torino. In effetti il frontale “tecnico”, compatto e massiccio, suggeriva la provenienza nord europea, magari inglese. Come sempre, ottima descrizione del rotabile.
Interessante, grazie. Strano però, risulterebbero accantonate lo scorso anno. Forse riesumate per tamponare qualche emergenza?
Ho chiesto ad amici della zona, e sembra che le macchine siano lì da un pò. La stazione é Torino Dora GTT, e sono visibili anche da Google Maps… (http://goo.gl/maps/rMmMw) Gli automotori sono due, e quello più in vista sembra essere il 18.
Le ALe 054/056 sono attualmente in servizio sulla linea SFM-A Torino-Caselle/Aeroporto-Germagnano-Ceres, benchè ancora presenti in pochissime unità e confinate ad alcuni orari soltanto. Attualmente dovrebbero essere attive la ALe 054 08 e le ALe 056 09 e 11, mentre gli altri servizi vengono espletati dai TTR 001, 002, 013, 014, 015, 016, 017, 018 e 019. Sono state altresì rimosse dal servizio le ALn 668 riqualificate che operavano sulla linea Germagnano-Ceres.