Pubblicato il 9 settembre 2017
Nel 1937 FIAT riprese il progetto 026 del precedente anno (quello della Littorina ALn 56 di cui abbiamo parlato in un’altra nota) e lo rielaborò adattandolo allo scartamento ridotto per generare le automotrici omonime per Società Siciliana di Lavori pubblici esercente la “Ferrovia Circumetnea” (FCE). Fossero state FS, probabilmente avrebbero assunto la sigla di RALn 56, invece le automotrici del progetto FIAT 030 non fecero nella sigla alcuna menzione al fatto che lo scartamento non fosse quello standard, ma ridotto a 950 mm, e furono denominate FCE AL 56.
Le rare foto d’epoca sono in bianco e nero, ma la livrea d’origine era assai vivace: rosso amaranto e crema. In anni successivi adotto il “colore delle ferrovie”: castano e isabella, con fascione rosso frontale.
La Circumetnea è una ferrovia a scartamento ridotto inaugurata nel 1898, che collegava Catania Porto con Riposto, paese sulla costa a nord di Catania oggi pressoché unito con Giarre, passando sulle pendici sud, ovest e nord dell’Etna. Il tratto Riposto-Catania non venne costruito, in quanto lungo la costa vi era già il servizio a scartamento normale della Rete Sicula. Il percorso, di circa 114 Km, si inerpica fino a quota 976 m.s.l.m. per poi ridiscendere. La massima pendenza è del 36 per mille. La ferrovia serve 30 stazioni. In origine la trazione era ovviamente a vapore: piccole locomotive trainavano convogli passeggeri (carrozze a terrazzini), merci e misti. L’ordine delle 6 automotrici serviva ad eliminare la trazione a vapore per i treni passeggeri, e ad aumentarne la velocità commerciale. In effetti le automotrici, immatricolate come FCE 56 01–06, permisero di dimezzare i tempi di percorrenza. In caso di necessità potevano viaggiare in doppia, ma senza telecomando (con un macchinista per motrice).
Rispetto alle ALn 56 FS vi sono moltissimi punti in comune, ed alcune piccole differenze. Come le FS, hanno due motori diesel Fiat 355C, a 6 cilindri verticali ad iniezione diretta, per una cilindrata di 8.350 cm³ ed erogano 160 CV complessivi.
Le misure delle automotrici sono quasi uguali: larghezza in entrambi i casi 2400 mm e lunghezza 17600 per la FS e 17900 per la FCE. Un piccola differenza in altezza (3140 mm per la FS, 3040 per la FCE) è dovuta al diverso diametro delle ruote usate: 910 mm per la FS, 720 per la FCE.
I respingenti, presenti sulle FS, sono sostituiti da una sorta di “paraurti” sulla FCE.
L’arrangiamento interno è differente: la FS è simmetrica ed ha la ritirata al centro, mentre la FCE presenta su un lato il piccolo alloggiamento di prima classe da 16 posti (due soli finestrini per lato) e su quello opposto un più ampio compartimento di seconda da 40 posti (sei finestrini sul lato), con la ritirata ed una paretina a separare le due classi. Alcuni posti addizionali sono disponibili su strapuntini. L’arredamento è verde in seconda e rosso in prima classe.
Il finestrino della ritirata, sia sulla FS che sulla FCE, é più piccolo degli altri.
Le FCE, rispetto alle FS, non hanno i gocciolatoi ai finestrini, che invece presentano dei mancorrenti addizionali.
Consegnate nel 1937, le AL 56 vissero i tempi difficili della guerra, e ad essa sopravvissero. Fino al 1952 furono le regine incontrastate della ferrovia etnea, ma anche dopo seppero invecchiare bene: furono affiancate, ma a lungo non sostituite, da varie generazioni di automotrici più moderne (le Ranieri AL.541 e 542 del 1954 con le loro rimorchiate, tre automotrici usate diesel monomotore Ranieri a 2 assi usate ALn 35 e la AL 52.10 a carrelli nel 1961, e soprattutto negli anni settanta le 13 macchine nuove, diesel-elettriche, di costruzione Fiat Ferroviaria-Officine Meccaniche della Stanga ADe 01-03 e 11-20).
Solo il 14 ottobre del 1984, l’intero gruppo cessò ufficialmente il servizio viaggiatori e le automotrici vennero accantonate. Successivamente, le unità 02, 03, 04, e 05 furono demolite, mentre le unità 01 e 06 vennero saggiamente conservate e ripristinate, cosicché fu possibile vederle anche a fianco delle ADe 21-25 costruite a Catania nel 1991.
Furono dedicate a servizi turistici, ma nei primi anni duemila, l’unità 01 subì un guasto e non venne più riparata. Fu lasciata in accantonamento nel deposito locomotive della stazione di Bronte.
L’unità 06 venne ristrutturata e riverniciata nella livrea originale (amaranto e bianco), che la rende estremamente fotogenica.
Ancora oggi la motrice é funzionante, e svolge servizio turistico sulla tratta Randazzo – Linguaglossa. Il racconto di una giornata sulla AL 56 si trova, corredato di molte belle foto, su www.afi-amiciferroviaitalia.com. Entrambe le AL 56, insieme alla locomotiva a vapore N.10 “MASCALI” (una Breda del 1884) e a due carri merci d’epoca sono attualmente conservate nel deposito locomotive di Bronte, divenuto “spazio espositivo rotabili storici”.
Dal 2016 “a Litturina” è usata per il “Treno del Vino“, manifestazione che si è ripetuta nel 2017 da aprile a dicembre. rimettendo in funzione sui binari con cadenza settimanale la macchina in buono stato di efficienza. Questo permette agli appassionati di rivivere una esperienza di viaggio indimenticabile su una autentica Littorina del 1937, godendo anche della spettacolare vista frontale (e posteriore).
Anche chi non è amante dei treni, può godere appieno dell’esperienza, perché, riportando le parole di Giorgio Stagni,
“la Circumetnea, e il ramo nord in particolare è “un altro mondo”. In un certo senso lo è ogni ferrovia concessa; qui tuttavia il percepire questa linea e queste automotrici come un patrimonio prezioso, sopravvissuto dalla storia, e che nulla di moderno potrà mai equiparare, si completa con la solarità mediterranea dello scenario naturale, della valle dell’Alcàntara su cui si aprono gli sguardi e del versante del vulcano, lungo il quale la ferrovia trova il suo cammino.”
Rimandiamo al sito di Giorgio per molte altre stupende immagini.
Chi non ha la possibilità recarsi in Sicilia per il viaggio, può almeno godere dei filmati. Un recente video di Carmen Consoli è interamente ambientato a bordo della ALn 56 (bellissime le immagini di ingresso e uscita dalla galleria).
Un altro filmato di circa mezz’ora, in tedesco, della serie Eisenbahn-Romantik della TV tedesca SWR, presenta la Circumetnea, e dal minuto 16:30 offre un interessante spezzone sulla ALn 56 che poi riprende dal min. 20 circa fino al termine, con immagini stupende.
In scala N
In scala N il modello non ci sarebbe (c’é la versione FS di Trinacria in fotoincisione, che come abbiamo visto è un pò diversa dalla FCE) se non ci fosse la stampa 3d, se non ci fosse il solito Gianfranco Visentin che ne ha realizzato la carrozzeria. Resta come sempre da motorizzarla.
Le altre note sulle littorine:
- La nascita delle Littorine: le FIAT di prima generazione. Parte prima: 1932-1938
- Littorine FIAT di prima generazione, parte 2: l’evoluzione, e le littorine merci
- Littorine FIAT di prima generazione. Parte 3: le Littorine in Africa Italiana
- Littorine FIAT di prima generazione, parte 4. Lo scartamento largo: URSS, Spagna e Brasile
- Littorine FIAT di prima generazione, parte 5: scartamento ridotto in Sardegna (FMS, FCS).
- Littorine FIAT di prima generazione, parte 6: il comando multiplo (Aln 556.1xxx)
Bravo Marco, sono contento del tuo articolo saulla Aln 56 FCE anche perchè io l’ho vissuta negli anni 50 quando da adrano mi spostavo con i miei per andare a Randazzo paese di mia madre, o catania per motivi di salute. come ssai io ho costruito diversi modelli della Uteca ma come hai detto tu sono tipo FS,forse piu in là potremmo modificare insieme a Giacomo qualcosa per farla diventare a scartamento ridotto.
Ciao e ancora complimenti per il tuo esauriente commento
Peppe Petronio
Grazie Peppe!
Un bello articolo, per cinquanta anni li ho viste girare sotto casa a Catania, è quest’articolo mi ha ricordato la prima che passava sotto casa alle cinque del mattino per caricare i pendolari che si recavano nei paesi etnei per lavoro ed altro. Buonissima recensione, complimenti.
Ciao Marco, grazie a questo tuo articolo ho riesumato dal mio hard disk una clip catturata dalla trasmissione RAI1 “Easy Driver” del 3 maggio 2014. dove viene mostrata una AL56 restaurata in corsa tra le lave tra Randazzo e Bronte, e l’ho pubblicata sul mio canale YouTube.
Qui il link: https://youtu.be/S3E7Bacpq6M
Grazie, video breve ma intenso, merita davvero!
Molto bello (e anteriore, 2010 contro 2014) anche il video di Carmen Consoli: alcune inquadrature sono simili (per non dire quasi identiche) a quello di Easy Driver. Ho rivalutato la linea delle Fiat, ora la trovo molto elegante: fino a “ieri” preferivo le Breda ma direi che nessuna delle due sfigura.