Pubblicato il 25 marzo 2017, ultimo aggiornamento 9 maggio 2017
Abbiamo raccontato altrove la le origini delle Littorine FIAT di prima generazione. Proseguiamo qui vendendone la storia successiva e le molte varianti che ne scaturirono. Delle Ansaldo, Breda e OM parleremo in altra occasione, con un piccola eccezione: la Breda Merci. Iniziamo proprio con l’esame delle particolari versioni delle littorine dedicate al trasporto di merci, prima di affrontare la storia delle trasformazioni che accompagnarono il declino di quelle passeggeri.
Le ALb merci
Tra gennaio e febbraio 1934 le FS ordinarono la costruzione di 6 automotrici-bagagliaio destinate a svolgere traffico merci su linee dove il volume non giustificava l’impiego di un tradizionale treno raccoglitore. Tre furono ordinate alla FIAT che le consegnò nell’estate dello stesso anno. Erano basate sulle ALb 48 di serie, ed assunsero marcatura ALDb 01 ÷ 03, poi variata in ALDb 101 ÷ 103. Lunghe 15.616 mm, avevano interperno di 9.550 mm e passo di 2.880 mm. Il volume trasportabile era di 45 m3 per una portata massima di 7,5 t.
Le altre tre erano di costruzione Breda e furono classificate ALDb 201 ÷ 203. Le Breda erano più capienti delle FIAT: lunghe 16.860 mm,avevano interperno di 15.600 mm e passo di 3.000 mm.Il volume trasportabile era di 50 m3 per una portata massima di 8 t.
Nella realtà l’idea si dimostrò poco pratica, e le automotrici da trasporto non trovarono impieghi interessanti.
Le FIAT furono assegnate a Foggia, ove la 102 venne distrutta da un incendio. Le restanti, trasferite qua e là, continuarono a non trovare un utilizzo sensato.Vennero trasformate a metano nel 1942, e demolite poco dopo la fine del conflitto.
Le Breda furono assegnate inizialmente al deposito di Bologna, ma presto trasferite a Foligno, Lì la 201 venne distrutta in un incidente. La 202 venne demolita nel 1948, mentre la 203 nel 1950 venne demotorizzata, e riclassificata come rimorchiata LDb 203 (dal 1962 LDn 203), per essere accantonata nel 1971.
Nonostante l’insuccesso dell’operazione degli anni ’30, dopo la guerra si tentò nuovamente di utilizzare le automotrici per il trasporto, questa volta di merce un po’ speciale: pesce fresco. In occasione di una Grande Riparazione, nella primavera del 1947, tre ALb.64 (le 106, 116, 140) vennero inviate alla FIAT che modificò la carrozzeria ed eliminò gli interni, facendo posto ad un unico ampio vano frigorifero per il trasporto del pesce. Le tre automotrici furono riclassificate ALHb 64.106, 116, 140.
Sopra l’imperiale era montata una copertura metallica il cui scopo era di proteggere il mezzo dall’irraggiamento solare, favorendone il raffreddamento. Sermpre a protezione dall’irraggiamento la cassa venne interamente verniciata di colore alluminio, come peraltro avveniva anche per i carri frigorifero. Le ALHb 64 avevano una portata utile di 5 tonnellate, ghiaccio compreso.
Era stato mantenuto il motore delle ALb 64 originario. Lo scappamento era posto su un fianco del carrello motore: nelle ALb di origine invece i gas di scarico potevano fare un lungo giro per riscaldare l’abitacolo, e venivano espulsi sopra il tetto.
Furono assegnate a Roma per il trasporto rapido del pesce da Ancona Marittima alla Capitale, ma sulla linea Ancona-Roma rimasero per solo poco tempo. Nel luglio 1949 vennero trasferite al Deposito Locomotive di Verona Santa Lucia per l’impiego con partenze da Chioggia.
Nel febbraio 1962 vennero smotorizzate riclassificandole LHn 64.101 – 103. Come rimorchiate al seguito di automotrici Diesel effettuarono servizio per qualche mese, ma nello stesso anno 1962 vennero accantonate nel deposito di Verona Santa Lucia, Furono demolite fra il 1968 e il 1970.
Declino delle Automotrici FIAT di prima generazione
La rapida evoluzione che aveva premesso alle automotrici FIAT di prima generazione di imporsi velocemente fu anche, assieme alla guerra, causa del loro declino: nuove e più moderne automotrici si affacciarono, con la possibilità di telecomando che sulle littorine di prima generazione era assente. Inoltre la scelta del diesel rese meno interessanti le ALb. Per finire, le vicende belliche certo non aiutarono. Così nel giro di un meno di un ventennio le motrici di prima generazione furono accantonate e demolite, o trasformate in rimorchi.
ALb 64
Le ALb 64 furono, in periodo di guerra, trasformate a metano (a partire dal 1941). Sappiamo poco del loro uso postbellico, ma finirono tutte demolite. Tre tra le sopravvissute al conflitto furono, come appena visto, riadattate per il trasporto pesce.
ALb 48 -> ALUb 24, Ln 55.1
Vi sono maggiori informazioni delle ALb 48. Cinque delle dodici (ALb 48.106, 108, 109, 112, 113) vennero trasformate in ALUb 24 nel 1940, con l’ampliamento dell’ambiente per il servizio postale, e la corrispondente riduzione del numero di posti a soli 24. Mantennero il numero di sequenza che avevano come ALb. Nel periodo delle sanzioni, quattro ALUb 24 vennero convertite a metano, assieme a quattro ALb 48. La ALb 48.106 ritornò allo stato di origine nel 1946. La ALUb 24.108 fu venduta nel 1952 alle SFS. Due unità furono radiate nel 1946 e nel 1947, ed una sopravvisse fino al 1961. Non ne abbiamo trovato immagini o disegni.
Le quattro ALb 48 superstiti, assieme a tre automotrici analoghe precedentemente in possesso delle Ferrovie Biellesi SLB (AUTO BCz 48.22.01 – 03), vennero smotorizzate ricavandone sette rimorchi da 55 posti (Ln 55.101 – 107).
Nel 1983 quattro Ln 55 (102 – 105, ex SFB 02 e 03 e ALb 48.105 e 106) erano ancora nel parco FS, uno in uso a Treviso e tre accantonati a Pisa. Il n. 104 è attualmente preservato a Pietrarsa.
ALb 80 -> ALn 80
Anche queste furono trasformate a metano. Nel 1942 cinque unità ebbero il motore sostituito con un Diesel Fiat tipo 355-C da 55 kW. LA velocità massima venne ridotta a 95 km/h. Vennero riclassificate ALn 80.1101 – 1105. Vi sono immagini che le ritraggono in servizio Pianura Padana negli anni 50 e 60. Finirono poi tutte radiate e demolite.
FIAT ALb 56.100 -> ALDUb 28.100, LDn 32, LDn 64
Nel 1939 la ALb 56.149 venne trasformata, assieme ad 8 analoghe motrici a nafta ALn 56 (si veda sotto) per il servizio misto passeggeri, posta e collattame, divenendo la ALDUb 28.100. L’anno successivo tornò allo stato di origine.
Una trentina di unità, poco più della metà delle 56.1 a benzina prodotte, sopravvisse al conflitto. Due (56.119 e 136) vennero vendute alla Ferrovia Suzzara-Ferrara nel 1951, le altre furono convertite a metano.
Quindici unità vennero demotorizzate tra il 1959 ed il 1963, ottenendo dei rimorchi secondo due diversi modelli: gli LDn 32.101 – 110 e gli Ln 64.101 – 105
Anche se già a metà anni ’70 vari LDn 32 erano usati esclusivamente per il servizio postale, e non ammettevano passeggeri a bordo, questi rimorchi sono rimasti in servizio fino agli anni ’80: per questa ragione non è troppo difficile trovarne documentazione fotografica in rete, anche grazie agli storici scatti a colori di Werner Hardmeier.
Al 1° gennaio 1983 risultavano in parco FS otto LDn 32 (quattro in attesa di demolizione, e quattro in servizio: tre a Treviso ed uno a Siena) e quattro Ln 64 a Treviso.
FIAT ALn 56.1xxx ->ALDn 28, ALDUn 28, ALDUn 32,
Poco prima del 1940 le FS trasformarono otto unità ALn 56 Fiat adeguandole al servizio misto viaggiatori-collettame, e in qualche caso anche con ufficio postle (come per la ALb 149 di cui abbiamo già detto). Mezza automotrice era dedicata ai passeggeri, ed offriva 28 posti, mentre l’altra metà era dedicata al servizio bagagli (ed eventualmente posta). Quelle prive di ufficio postale viaggiante vennero reimmatricolate come ALDn 28 1005-1008 (erano le ALn 56 1018, 1019, 1028 e 1031) mentre quelle che ne erano dotate divennero ALDUn 28 1001-1004.(erano le ALn 56 1040, 1076, 1079 e 1086). Tre delle ALDUn 28 furono cedute nel 1950 alle SNFT, assieme a due delle ALDUn 28 mentre una (la 1079) tornò allo stato di origine nel 1949. Le altre due ALDUn 28 (le ex 1018 e 1019) assieme alla ALn 56.1917 vennero invece (ri)trasformate in ALDUn 32.1101-1103 . Il figurino di queste ultime, tratto dall’album FS del 1965 delle automotrici, curiosamente ne mostra correttamente l’interno in pianta ma non fa vedere sul fianco la serranda di accesso, che invece è presente in un altro disegno reperito in rete.
Il resto del gruppo ALn 56 restò in servizio fino agli anni ’60, quando venne progressivamente radiato.
L’automotrice ALn 56.136 era stata acquistata dal Museo Ferroviario Piemontese. Purtroppo fu accantonata all’aperto, ed un’immagine del 1992 la mostra in pessimo stato di conservazione.
Di lì a poco l’opera della ruggine fece collassare l’imperiale: a quel punto, ormai troppo tardi, quel che restava fu ricoverato al coperto, in attesa di un sempre più improbabile restauro almeno statico. Il fatto che oggi non figuri nel catalogo delle automotrici attualmente possedute dal Museo stesso non è certo un buon segno.
ALn 40
Abbiamo visto in precedenza come le lussuose ALn 40 abbiano avuto il loro momento di gloria nell’anteguerra con le prestigiose connessioni sulle dorsali Roma-Bologna-Milano-Torino e Roma-Genova-Torino in coincidenza con gli ETR.200 quando questi non potevano spingersi al nord per l’assenza di elettrificazione.
Con la guerra si dovette rinunciare ai servizi rapidi di lusso, e così curiosamente tra il 1940 ed il 1942 12 unità vennero rivendute alla FIAT che le aveva prodotte, dimezzando così il proprio parco di automotrici di lusso.
Nel 1943 le unità 1002,1003,1004,1008 e 1025 vennero vendute alla Ferrovia Torino Nord (FTN, poi divenuta SATTI, quindi GTT) che le impiegarono per l’effettuazione di servizi sulla ferrovia Canavesana tra Torino Porta Susa-Settimo-Rivarolo Canavese-Castellamonte/Pont. Qui i servizi prestati non erano di lusso, e quindi gli interni furono rifatti, con eliminazione della cucina, portando la capacità a 70 passeggeri senza tuttavia modificare il gruppo che restò An 40. Le comode poltrone furono sostituite con panche di legno.
Al termine del conflitto, con la linea elettrica in gran parte distrutta, le automotrici termiche ebbero nuovamente un importante ruolo, e le FS riacquistarono da FIAT le unità 1001,1007, 1010 e 1011. Fino alla rielettrificazione della dorsale, le ALn 40 trovarono nuovamente un nobile impiego nei servizi rapidi tra Milano e Roma. Successivamente furono riallocate a servizi minori, dapprima chiudendo la cucina, poi effettuando trasformazione analoga a quella operata dalle FTN. Infatti, nell’Album FS delle automotrici del 1965 risulta il figurino della ALn 40 con interni senza cucina e numero di posti aumentato.
Le otto ALn 40 che erano rimaste in carica a FIAT furono vendute alle Ferrovie Bulgare, dove furono immatricolate nella classe 14.
Le automotrici passate alla FTN (che avevano una capienza aumentata a 70 posti) furono utilizzate fino alla fine degli anni settanta (tranne la 1025 demolita nel 1962); un’unità ex-FTN, la ALn 40.004, è preservata. Quattro video di Aloisius del 1996 mostrano la 004 in servizio.
Presso GTT/SATTI vestirono almeno tre diverse livree.
Due unità FTN furono noleggiate tra il 1946 e il 1948 alla ferrovia Pisa-Tirrenia-Livorno.
Le ALn 40 rimaste nel parco FS furono accantonate nel corso degli anni ’60.
Sfortunatamente dunque dell’epica storia delle prime Littorine rimangono solamente lo Ln 55.104 conservato a Pietrarsa e la ALn.40.004 di GTT, almeno per quanto riguarda le automotrici FS a scartamento normale. Di quelle a scartamento ridotto parleremo in un’altra puntata.
In scala N
Oltre alla ALn 56 vista nella puntata precedente, in scala N è stata realizzata da Trinacria/UTECA la ALHb 64.
Le altre note sulle littorine FIAT anteguerra:
- La nascita delle Littorine: le FIAT di prima generazione. Parte prima: 1932-1938
- Littorine FIAT di prima generazione, parte 2: l’evoluzione, e le littorine merci
- Littorine FIAT di prima generazione. Parte 3: le Littorine in Africa Italiana
- Littorine FIAT di prima generazione, parte 4. Lo scartamento largo: URSS, Spagna e Brasile
- Littorine FIAT di prima generazione, parte 5: scartamento ridotto in Sardegna (FMS, FCS).
- Littorine FIAT di prima generazione, parte 6: il comando multiplo (Aln 556.1xxx)
Mi pare che le ALHb64 frigo abbiano terminato la carriera a Verona Santa Lucia per trastorto pesce Verona-Chioggia, non Venezia…..
LV
Buongiorno!
I’m doing a research about how the famous Littorina railcars inspired development of high-speed trains in other parts of Europe.
In 1933, the Littorina FS 80.04 was presented in Czechoslovakia. Please, does anyone know how this railcar looked like?
I fount something about Littorina in Italian Wikipedia, but I could not find FS 80.
Thank you for any help 🙂
Hi Daniel, the full name of the Littorina that was presented in Czechoslovakia was ALb.80 (and actually the machine 04 of that series). You can find pictures of the ALb.80, and also a video, here:
Later on, their Gasoline engine was replaced by a Diesel engine, and they became ALn.80 (You find images also of this version towards the end of the article).
If you have any problems with understanding Italian , or its google translation, feel free to ask. What type of research are you doing?