Pubblicato il 17 aprile 2021
Abbiamo di recente parlato di intersezioni (incroci) ed abbiamo visto come in generale invece che intersezioni semplici si abbiano doppi scambi inglesi, che sono anche detti “scambi intersezione doppi” (in inglese “Double slip crossing“, in tedesco “Doppelkreuzungsweiche“).
Come si vede in figura, questi deviatoi hanno 8 aghi la cui posizione determina il percorso.
Con lo scambio inglese è possibile il passaggio da un binario all’altro (è quindi un’intersezione ed anche uno scambio). Ovviamente permette di risparmiare spazio e, quando usati in sequenza, anche di ridurre il numero di “curve” necessarie su un tracciati che si intersecano.
Questa volta entreremo in dettaglio su queste tipologie di deviatoi, e ne vedremo le istanziazioni in scala N, discutendone anche alcuni aspetti elettrici.
Faremo riferimento a degli appunti del corso di Progettazione di Sistemi ed Infrastrutture di Trasporto (Università della Calabria) a cura di Sergio d’Elia. Demetrio Festa, Giuseppe Guido.
L’azionamento di un doppio scambio inglese può essere con “manovra a forbice” oppure con “manovre separate” (i disegni provengono dai citati appunti).
Nel caso delle manovre separate si agisce separatamente su coppie di aghi, che si muovono in fase: ad esempio in figura nel passaggio dalla prima alla seconda configurazione cambia solo la posizione dei due aghi in basso a sinistra, che si “alzano” entrambi. Si può notare come in questo caso vi siano percorsi “proibiti”, ad esempio nelle configurazione in alto è permesso solo il passaggio sulla diagonale che va da in basso a sinistra a in alto a destra, e viceversa: ingressi dalle altre due direzioni porterebbero a un tallonamento. Idem nella foto sotto, con percorrenza permessa solo sulla diagonale discendente sinistra-destra.
Al contrario, nel caso della manovra a forbice lo scambio è sempre percorribile da qualunque direzione di ingresso.
Vi sono infatti due sole configurazioni per gli aghi, che determinano il comportamento come intersezione (figura in alto) o come deviata su tutti i percorsi (figura in basso). I movimenti degli aghi sono più complessi, perché sono azionati tutti in contemporanea, ed in controfase: quando quelli più esterni “si allargano”, quelli interni “si stringono”, e viceversa.
Abbiamo poi gli Scambi Inglesi Semplici (in inglese “Single Slip Crossing“), nei quali è possibile a deviata solo da un lato. In questo caso gli aghi presenti sono 4.
In H0 troviamo riprodotti gli scambi inglesi sia semplici che doppi, come ad esempio da Roco.
Nel caso del doppio, Roco ottiene il funzionamento corretto con 8 aghi, senza però che questo riproduca esattamente la tipologia di tale scambio inglese più diffusa al vero, che è invece riprodotta fedelmente da Piko.
In scala N invece troviamo per lo più delle versioni semplificate degli scambi inglesi.
Minitrix ad esempio iniziò introducendo scambi inglesi a 30º con otto aghi che ricordano quelli degli scambi normali, e con una zona non conduttiva centrale piuttosto ampia. Il disegno costruttivo ricorda quello dei Roco in H0, anche se con minore eleganza. L’azionamento è di tipo a forbice.
Arnold Rapido è invece il costruttore che (crediamo) per primo introdusse una struttura semplificata, usando solo quattro aghi (quelli esterni) e introducendo al centro dello scambio due ampie zone metalliche separate tra loro per garantire la continuità dell’alimentazione elettrica. Il funzionamento è garantito dal fatto gli aghi aperti agiscono come controbinario, forzando il percorso in deviata anche in assenza degli aghi interni che guidino il percorso. Anche in questo caso sono previste due sole configurazioni (intersezione o deviata su tutte le direzioni) e quindi è catalogabile come azionamento a forbice.
Minitrix, nella sua successiva realizzazione a 15º, riprende il concetto di Arnold.
La stessa cosa fece inizialmente Fleischmann coi i suoi binari con massicciata.
Ricordiamo che incroci e scambi Fleischmann (con massicciata) esistono in versione destra e sinistra (ne abbiamo parlato nella nota sul sistema di binari del produttore tedesco).
Anche la scelta di Roco fu analoga a quella di Arnold, con la differenza che gli azionamenti sono diversificati tra coppia di destra e coppia di sinistra: è quindi un caso di “manovre separate”. Nell’immagine sotto vediamo infatti come gli accessi lungo una delle due diagonali porterebbero a un tallonamento. RIcordiamo che i binari Roco confluirono poi nella linea Fleischmann senza massicciata in seguito alla riorganizzazione della produzione del gruppo Modelleisenbahn Muenchen Holding.
Il doppio inglese di Atlas (a catalogo Atlas-Rivarossi negli anni ’80) era a quattro aghi, e basato su comandi a manovre separate come il Roco.
Quanto alla gestione elettrica, in digitale non servono operazioni particolari, ed in analogico occorre solo ricordare che i vari rami sono elettricamente connessi in modo omogeneo: quindi se lo scambio inglese si trova all’incrocio di due percorsi con alimentazioni diverse bisognerà isolarlo elettricamente e gestirne l’attribuzione della corrente giusta di volta in volta.
Con la giapponese Tomix torniamo al caso dell’azionamento a forbice.
Questo modello differisce da quelli finora visti per una particolarità: le zone destra e sinistra dello scambio sono elettricamente isolate, proprio per gestire il caso di correnti diverse.
Anche Fleischmann modificò ad un certo punto i propri scambi inglesi (linea con massicciata) separando elettricamente la parte destra e quella sinistra dello scambio, come si vede i modo evidente nell’immagine sotto dell’art.9184.
Nella produzione dell’altro giapponese, Kato, gli scambi inglesi non sono presenti, come abbiamo avuto modo di osservare quando ne abbiamo discusso la geometria.
In questo panorama, che come abbiamo visto è, con qualche variante, omogeneamente basato su una semplificazione di questo tipo di scambio, si ha una netta distinzione con la produzione Peco. Il produttore inglese introduce ha infatti doppi scambi inglese in N con 8 aghi, come al vero. Di questi però parleremp una prossima nota dedicata.
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