Pubblicato il 10 maggio 2010, ultimo aggiornamento: 30 maggio 2015 |
1912-1960: i precursori
1912
La Gebrüder Bing introduce i primi modelli con scartamento 9 millimetri, anche se negli anni successivi la sua produzione diventerà un precursore della scala H0.
1920
In Inghilterra appare un treno giocattolo in scala 000 (1:150, “2mm per piede”) rappresentante una locomotiva 2-2-0 della London and North-Western Railway con carrozze.
1923
L’inglese H.B. Whall, di Kew, tenta di portare sul mercato le prime riproduzioni di treni elettrici in scala 1:152,3 (Scartamento di 9,2 mm). Gli inglesi hanno poi codificato il rapporto 1:150 per la loro la scala 000, ovvero la “2 mm per piede”, scartamento 9,42 mm.
1927
L’inglese A.R. Walkley realizza, tra varie sperimentazioni, un modello elettrico in scala 000. Non è il suo modellino più piccolo: costruisce anche una locomotiva in scartamento “1 mm per piede”, 1:300.
1947
La tedesca Steiger produce la “Mignon“: una ferrovia elettrica con scartamento 10 mm (scala circa 1:140), ricca di accessori: segnali, passaggi a livello, elementi paesaggistici. Nonostante il successo commerciale, nel 1951 chiuderà la produzione. Ne parliamo in un articolo a parte.
1947-48
L’iitaliana “Cappa” inizia la produzione di rotabili in scala 1:150 con binario di scartamento 10 mm (scala “C” secondo la notazione di ltalo Briano). I modelli erano motorizzati utilizzando motorini di tergicristalli per automobili. Il sistema (nonostante fosse a della corrente continua) si basa su una terza rotaia centrale ed un pattino per la presa di corrente. Sul sito Rivarossi Memories si può trovare un articolo tratto dalla rivista Fermodel del 1982 che parla di “Cappa”, alcune foto di trenini Cappa e persino un catalogo della ditta comprensivo di listino prezzi.
1948
Alla fiera di Hannover è presentato un modello elettrico con 8 mm di scartamento, 18 Volt CC. La cosiddetta Kersting-Bahn, però, non va in produzione di serie.
1959
L’azienda Trix fornisce modelli in scala 1:180 non motorizzati (Schiebetrix: “schieben” significa “spingere”), ma senza un corrispondente sistema di binari. A causa delle piccole dimensioni viene chiamato “Minitrix“. L’azienda tuttavia non riesce a risolvere il problema della motorizzazione di modelli così piccoli, che resteranno “a spinta” (e senza binari) fino al 1964.
1960
Sony realizza un modello del locomotore giapponese ED75 a scartamento 9mm. Anche questo prototipo (costruito credo in 200 esemplari) non raggiunge il mercato. Nel 2012, nell’ambito di una mostra retrospettiva, il modello è esposto al Sony Building di Ginza. (Fonte: blogs.yahoo.co.jp/nicky2526 – grazie ad A.Venezia per l’indicazione).
Arnold presenta alla Fiera del giocattolo di Norimberga un modello che funziona elettricamente con uno scartamento di 9 mm su una scala di 1:200. Viene chiamato “Arnold Rapido 200“. Viene inizialmente fornito come plastico completo chiavi in mano con il paesaggio, le case, e due scambi comandati a distanza e una V 200 funzionante a 6 Volt, con tre vagoni passeggeri al prezzo di 89 DM. (Per una dettagliata storia di Arnold, e alcune immagini dei suoi primi cataloghi, si veda il sito in inglese guidetozscale.com).
Nello stesso anno, alla Fiera del giocattolo a Brighton (UK), la Die Casting Machine Tools presenta con il marchio Lone Star la sua gamma di treni in scala 1:152 Treble-0-Lectric . Treble-0 (storpiatura di Triple-O) sta per “triplo zero”: la H0 (Half zero) era infatti chiamata anche 00 (doppio zero), e quindi “triplo zero” sta per “metà H0”. (Alcune immagini originali si trovano sul forum atlasrr).

Lone Star Treble-0
1961
Arnold espande il suo programma di veicoli attrezzature e accessori disponibili separatamente. I lunghi vagoni passeggeri vengono ridotti in scala 1:256.
L’Italiana FEM (binario 9,5 mm) realizza alcuni di rotabili, tra cui una rozza riproduzione di una E.424 senza i due pantografi ma con uno strano, unico trolley. Il modellino era mosso dal motorino di una suoneria elettrica, che sotto tensione comunicava una (letterale) vibrazione ad un manicotto in gomma para, disposto quasi verticalmente sotto il telaio. La macchina si spostava, così, saltellando!
1962-1985: Nascita e crescita della Scala N
1962
Arnold cambia scala in 1:160, e offre nuove e migliori modelli. Queste evento viene generalmente considerato la nascita della scala N.
1963
La giapponese Tommy presenta il prototipo di un giocattolo di lusso: uno Shinkansen in scala 000. Non seguirà la produzione.
Arnold introduce il sistema di agganciamento “Rapido”.

Gancio Arnold Rapido, poi divenuto standard NEM 356
1964
Viene standardizzato internazionalmente il simbolo “N” per indicare la scala è 1:160. La sigla “N” sta per la parola nove, che in molte lingue comincia con una N . Viene standardizzato lo scartamento a 9 mm, la tensiona a 12 V in continua con alimentazione dalle rotaie. L’agganciamento di tipo Arnold “rapido” viene standardizzato come NEM 356 per tutti i modelli europei in scala N.
Lone Star smette la produzione di trenini elettrici ma continua a produrre modelli non motorizzati (“push-trains”).
Trix fa la cosa opposta: trasforma i suoi modellini “a spinta manuale” in treni elettrici. Il cambiamento viene sottolineato dall’aggiunta “electric” al marchio “Minitrix”. Cambia anche scala da 1:180 ad 1:160.
La società Piko della Germania Est, che era nata nel 1949, comincia con la produzione di modelli in scala N: realizza soprattutto per modelli di treni della Germania orientale e dei paesi del “socialismo reale”. (vedi la Storia di Piko in tedesco)
Märklin inizia a considerare la possibilità di produrre in scala N. Inizia la preproduzione di modelli, che però resterà segreta per qualche anno e non avrà poi un seguito commerciale.
Con-Cor produce negli USA i primi modelli americani in scala N.
1965
In Giappone Sekisui Kinzoku Co. realizza alcuni modelli in scala N per verificare l’accettazione da parte del mercato giapponese. E’ la nascita di quella che diventerà Kato.
1966
Lima comincia a produrre i “MicroModel N“, inizialmente solo rotabili italiani che a partire dall’anno successivo si avvieranno a diventare una gamma piuttosto vasta di rotabili di molte nazionalità. L’intera storia della produzione Lima di rotabili italiani in scala N é riportata in un articolo dedicato.
Inizia la produzione Tibidabo, che presenta alla fiera di Norimberga la copia in scala N alcuni modelli H0 di Rivarossi.
1967
Il primo vagone passeggeri in scala 1:160 esatta viene prodotto da Arnold. Ha una lunghezza di 165 mm.
Negli Usa, Aurora Postage Stamp commercializza modelli Minitrix. Atlas presenta una intera serie di modelli in scala N a tema USA, destinati primariamente al mercato americano. Le motrici sono prodotte da Rivarossi e Mehanotecnica, i carri merce da Roco e Rivarossi, le carrozze passseggeri da Rivarossi. La prima motrice è la General Motors EMD E-8.
Revell, una sociatà basata in Venice, California, inizia la distribuazione di modelli Arnold Rapido negli USA con il marchio Revell Rapido (in precedenza i modelli Arnold erano commerciualizzati in USA da Charles Merzbach).
Sempre per il mercato USA, iniziano la produzione in scala N dei fabbricanti europei che si presentano con il marchio ModelPower, e che più anni dopo rivolgeranno la loro attenzione anche al loro mercato di casa: l’austriaca Roco, la yugoslava Mehanotechnika (poi divenuta Mehano) e la tedesca Röwa.
I Micromodel Lima vengono commercializzati in USA da AHM (Associated Hobby Manifacturers), mentre Wrenn li commercializza in Gran Bretagna.
1968
Kadee inizia la produzione dei suoi ganci automatici brevettati.
La Bachmann Bros. inizia a produrre per il mercato americano.
Peco appare sul mercato britannico, con una selezione che va dalla scala N alla scala 0. Il catalogo del 1969 è reperibile in rete.
Mårklin rivela in un annuncio sulla rivista “MoBa” di avere pronti da tempo i modelli in scala N, ma di non aver intenzione di dare seguito commerciale all’iniziativa.

Articolo su MOBA nel quale Marklin spiega la sua decisione di non produrre in scala N (da http://www.guidetozscale.com)
Il testo dell’articolo (che come detto è del 1968) recita: “Märklin in scala N esiste già da oltre 4 anni. Ma voi non li potete acquistare. Già nel 1964 abbiamo sviluppato la scala N per la produzione in serie. Avevamo immaginato che, dato il risparmio di spazio che offre, i giovani e i vecchi appassionati di ferromodellismo della Germania occidentale sarebbero stati interessati a questa piccola ferrovia elettrica. Ma se, come accade a noi, si deve produrre in grandi quantità, non si possono prendere decisioni basate solo sulle proprie ipotesi. Pertanto, abbiamo commissionato uno studio ad uno dei principali istituti di ricerche di mercato per determinare a fondo il parere dei tedeschi. Il risultato è stato chiaro: la stragrande maggioranza dei potenziali consumatori, ma anche coloro che hanno già un modello di treno, rifiutano categoricamente un treno Märklin così fortemente ridotto, pur riconoscendo il vantaggio di risparmiare spazio. Le ragioni sono essenzialmente profondamente psicologiche. Né i giovani né gli adulti vedono in queste miniature una ferrovia, nè riescono ad associare i modelli ai ‘Giganti del binario’: si potrebbe dire che un trenino così piccolo li lascia ‘freddi’. Questa avversione emotiva si è poi intensificata considerevolmente quando agli intervistati è stato detto che una ferrovia Märklin N avrebbe costi quasi uguali a quella dell’H0 che è grande il doppio. Beh, noi aspettiamo ed osserviamo come evolverà il pensiero del consumatore. Il Märklin in scala N è ancora in cassaforte.”
Pochi anni dopo (nel 1972) Märklin avrebbe cambiato idea sul “troppo piccolo”, lanciando i suoi MiniClub in scala Z, 1:220.
1969
Fleischmann entra nel mercato della scala N e introduce binari modellati con letto di ghiaia. Presenta le prime vaporiere con il motore nascosto nel tender, il che permette di liberare la cabina di guida delle stesse ottenendo un maggiore realismo.
La società Röwa, che in precedenza produceva modelli in scala N per conto di Trix, inizia a produrre in proprio anche per il mercato europeo. I suoi modelli, assieme a quelli di Mehanotechnica, sono commercializzati in USA da MRC (Model Rectifier Company).
Rivarossi mette a proprio catalogo i modelli in scala N che già realizzava per Atlas, e inizia a produrre anche modelli europei.
1970
L’americana Life-Like commercializza modelli prodotti da Mehanotechnica. Nel 1987 inizierà a produrre in proprio modelli USA in Cina.
L’inglese Graham Farish (GRAFAR) fa il suo esordio. In precedenza aveva prodotto modelli in scala 0.
Röwa va in bancarotta.Gli stampi dei modelli americani sono acquisiti da ConCor.
1972
Kadee inizia la produzione dei carri Micro Trains.
1973
La ditta spagnola Ibertren introduce modelli in scala N con alimentazione a falso binario centrale (simile a quello di Märklin in H0). Il sistema risultante (stessa scala della N ma incompatibile elettricamente) viene chiamato N3.

Binari e motrici Ibertren N3. La presa di corrente centrale sui bunari normali avviene facendo scorrere il pattino su delle punte metalliche poco visibili. In corrispondenza di scambi e incroci però la presa di corrente avviene su antiestetici scivoli.
1975
Roco ripende gli stampi di Röwa (parzialmente modificati) e fa il suo ingresso nella scala N europea.
1976
La giapponese Tommy, che nel 1963 aveva già ipotizzato la produzione in scartamento 9mm, lancia i marchi Tomix e Tomytec.
1981
La società austriaca Hobbytrain coopera con la giapponese Kato per la produzione di modelli in scala N.
1982
Ibertren ora produce anche modelli del “normale” sistema a doppio binario.
1984
Bachmann Bros. è acquisita dalla cinese Kader, e cambia il nome in Bachmann Industries.
La scarsa offerta di modelli italiani da parte di produttori industrali è complementata da un fiorire di piccoli artigiani, inaugurando una tradizione che continuerà fino ad oggi.
1985
Ibertren termina la produzione del sistema N3 ma mantiene la produzione in N.
Trix introduce il primo sistema digitale in scala N: il Selectrix.
1987-2004: La crisi dei produttori storici
1987
Lima cessa la produzione di modelli in scala N.
Fleischmann presenta il proprio sistema di aggancio “PROFI”, che permette di avere agganciamento ravvicinato e presganciamento. Dopo lungo periodo torna il problema della incompatibilità tra le diverse marche.

Ganci Fleischmann Profi
1988
Hobbytrain acquisisce i modelli Lima e li commercializza con il nome Mini-bahn.
Arnold introduce il proprio sistema digitale sviluppato assieme a Märklin.
1989
PIKO termina la produzione di materiale in scala N.
Fleischmann introduce il sistema digitale FMZ (Fleischmann MehrZug Steurung).
1990
La cooperazione tra Hobbytrain, Kato e Lima termina. Nasce a Genova CLM: produrrà varie articolate FS.
1992
Il produttore spagnolo Ibertren termina la sua produzione dopo un incendio nel capannone di produzione.
Rivarossi prende il controllo di Lima.
1993
PIKO inizia a costruire di edifici – anche in scala N.
La scala N Rivarossi viene accorpata con la precedente produzione Lima sotto il marchio Rivarossi Minitrains. Le novità annunciate per il 1994 sono interessantissime (FS E.645 ed E.646, carrozza pilota BDt Svizzera): peccato che non arriveranno ad essere prodotte, e resteranno solo delle immagini sul catalogo 1994 .
1994
Brawa ha annuncia il suo primo modello in scala N: il DR 118 (PB 219 / 229) .
1995
Arnold va in fallimento.
In Italia viene fondata la Associazione Amici della Scala N.
Nasce N-Bahner, la prima rivista (in tedesco) interamente dedicata alla scala N.
1996
Trix va in fallimento.
Arnold viene rilevata dal Gruppo Rivarossi, che raggruppa sotto lo storico marchio tedesco anche i modelli che nei due anni precedenti erano marchiati “Rivarossi Minitrain“. La produzione Arnold a Mühlhausen (D) viene mantenuta.
1997
La società Trix viene rilevata da Märklin.
La scozzese Dapol (che dal 1993 ha acquisito il marchio Wrenn, che cederà nel 2001 a dei collezionisti) inizia a produrre modelli in scala N. In precedenza aveva prodotto per Hornby e Bachmann.
1999
Sachsenmodelle annuncia una nuova edizione di modelli Hobbytrain, ma va in fallimento prima di entrare in produzione.
2000
Bemo produce il Regio Shuttle in scala N.
ASN lancia il Premio Muzio: concorso modellistico internazionale riservato ad autocostruzioni o elaborazioni di materiale rotabile in stile italiano (o circolante in territorio italiano) in scala N (1:160). Si terrà con cadenza biennale.
Il 14 maggio viene inaugurato, presso la stazione Leopolda di Firenze, il Museo della Scala N.
2001
Tillig, storico produttore in scala TT, acquisisce Sachsenmodelle, ma non i diritti per la produzione Hobbytrain, e infatti non entra nel mercato della N.
Arnold Rivarossi chiude la produzione a Mühlhausen e la trasferisce a Como.
La britannica Graham Farish viene acquisita dalla cinese Kader.
Gianfranco Bianco, fondatore di Tibidabo, realizza un accordo commerciale con Mehano per la produzione di alcune motrici italiane (E.444R, E.424). Verranno commercializzate con entrambi i marchi.
Il 3 novembre, durante la Modellbahn-Süd di Stoccarda, viene fondata la International N-Gauge Association Network, I-N-G-A-NET, l’associazione internazionale che raccoglie i vari gruppi nazionali della scala N.
2002
La ristrutturazione e la delocalizzazione di Arnold / Rivarossi è data ancora non è stata completata. A partire dalla seconda metà dell’anno tornano disponibili alcuni modelli (già presenti a magazzino).
La società Lemke acquisisce i diritti dell’ex Hobbytrain e lo presenta con il nome di KATO Hobbytrain.
2004-oggi: Concentrazione dei marchi storici in poche mani
2004
La società spagnola Electrotren viene acquistata dall’inglese Hornby.
Lima-Rivarossi (compresi tutti i sottosettori, incluso Arnold) è ufficialmente in liquidazione – si cerca l’acquirente e nel mese di dicembre lo si trova in Hornby.
Con LSModels e Dingler nascono nuovi produttori in scala N.
Arrivano per la prima volta delle novità da Hobbytrain/Lemke dopo la ristrutturazione.
Nasce in Spagna un nuovo produttore: Hispatren.
2005
Roco va in fallimento nel luglio 2005. Viene fondata una nuova azienda dal nome Modelleisenbahn GmbH ad opera della Raiffeisenverband Salzburg che intende mantenere i posti di lavoro e acquisisce la Roco e ne continua la produzione mantenendone il nome.
A novembre, Mabar (in Spagna) si trasforma da rivenditore a produttore industriale in varie scale, tra cui la N.
Sempre in Spagna, Startrain, una divisione dell’azienda di giocattoli Soldat, inizia a produrre modelli in N. Ci sono però pochissime informazioni in rete. Credo che abbia iniziato a produrre tra il 2005 il 2006, e che nel 2013 (dopo la sparizione di Soldat che non ha più neppure un sito web) sia diventata Nowellhobby.
2006
Märklin (a cui appartiene Trix) viene scalata dall’investitore britannco Kingsbridge che a maggio acquisisce la maggioranza del capitale.
Vengono nuovamente prodotti modelli Arnold (edizioni rivedute). Hornby, cui Arnold appartiene, fonda Hornby Deutschland GmbH che rileva il costrutture Heico e assume la distribuzione di Lemke.
Appaiono due nuovi produttori (mkm models – Hünerbein e RailTop) ma vi sono solo annunci.
2007
Sotto il nome Modellbahnunion si presenta un nuovo costruttore – i modelli sono prodotti a Dapol in Inghilterra.
Dalla Svizzera si annuncia un nuovo produttore (Creanorm) che produce vagoni postali svizzeri.
Mehano ritorna all produzione di modelli in scala N.
Roco introduce, dopo un lungo periodo, un nuovo modello destinato al mercato spagnolo
Piko ha annuncia un nuovo modello per il mercato francese: il primo nuovo modello dal 1989.
Arnold porta una V80 di nuova costruzione sul mercato.
Modelleisenbahn GmbH (Roco) viene ceduta a Franz Josef Haslberger.
La società Rire Maschinenbau GmbH acquisisce Kibri.
2008
Fleischmann viene acquisita a febbraio dalla Modelleisenbahn Muenchen Holding di Franz Josef Haslberger che possiede anche Roco.
Ibertren, riattivata, ri-inizia la produzione di modelli in scala N.
Nasce la società belga-lussemburghese L.S.Models che produrrà anche carrozze di buona qualità in scala N.
La società svizzera Creanorm produce ora su larga scala N vagoni container delle poste svizzere.
Nasce l’italiana Pi.r.a.t.a. destinata ad essere una presenza significativa nella scala N italiana, stabilendo accordi con vari produttori (ACME, Hobbytrain, LS Models).
A causa della ristrutturazione dell’area della Stazione Leopolda di Firenze il Museo della Scala N chiude. Ne rimarrà memoria per un pò in un sito (anch’esso destinato a sparire nel 2012), e in un servizio televisivo del TG3 della Toscana (vedi video seguente).
2009
La Modelleisenbahn Muenchen GmbH decide che Roco sospenderà la produzione in scala N, che viene concentrata in Fleischmann. Molti dei marchi storici rimangono in vita, seppur concentrati in poche holding: Arnold, Fleischmann e Minitrix continuano a marchiare rotabili in scala N, mentre i marchi Rivarossi, Lima, Roco e Piko sono ormai limitati a rotabili H0.
2010
Arnold celebra i 50 anni di attività con l’annuncio di una serie di nuovi modelli.
Liliput, noto produttore in scala H0 e G, produce i suoi primi modelli in scala N.
ACME, che già aveva distribuito dei modelli Fratix, annuncia i suoi primi modelli in Scala N. All’annuncio purtroppo non seguirà la produzione. Arriveranno solo, nel 2012, dei modelli statici del Tram de Milan.
In Spagna nasce MFTrain, che focalizza la sua produzione su carri merce spagnoli.
2012
In Italia, il gruppo N-Party, che si era formato nel 2011 primariamente attorno ad un nuovo plastico modulare alternativo a quello di ASN, si costituisce in associazione.
2013
Il produttore portoghese Sudexpress finora attivo in H0 annuncia i suoi primi prodotti in scala N: la locomotiva Vlossoh Euro4000 in varie livree. Diviene così il primo produttore lusitano in scala N.
Nasce N Time, una nuova rivista (tedesca) dedicata alla scala N.
2014
Dopo venti anni, giunta al numero 120, la storica rivista N-bahner chiude i battenti.
Altri riferimenti
- Una versione complementare della storia della scala N si trova sul sito ASN, a cura di Federico Rampini. Le stesse notizie si trovano in un articolo dello stesso Rampini sul bollettino FIMF.
- Su 1zu160 c’è un’ampia pagina di storia della N in tedesco.
- Una prospettiva americana della storia della N (in inglese) si trovava su billsrailroad.
La storia continua: per aggiornamenti, con segnalazioni di novità (e archivio delle stesse), si veda (in tedesco…):
Veramente interessante, ed è un peccato che molte aziende sono scomparse o assorbite da holding, speriamo in un futuro più lineare e semplice per noi modellisti.
Vorrei aggiungere alla storia la comparsa di vitrains nel 2005. Azienda Italiana con ottimi modelli, purtroppo per me che sono un ennista, li produce solo in H0.
Nel rileggere l’articolo ho notato che si riferiva alla scala N… Ecco forse perchè mancava 🙂
Già… 🙂
molto interessante. mi viene da pensare che il fermodellismo sia sulla strada di …..un’isola felice per ricchi baroni altezzosi e sputasentenze. mentre invece dovrebbe essere un motivo di serenità non foss’altro che….per staccare la spina ogni tanto dai nostri stress, preoccupazioni ed ansie (…con quello che stiamo passando di questi tempi…..!). insomma un fermodellismo del popolo e per il popolo, per la gente normale, per quegli appassionati che rimangono tali e non possono permettersi nemmeno un carro merci perchè qualcuno, a Roma, ha pensato bene di succhiar loro il sangue.
Grazie della tua opinione. Io penso che nel ferromodellismo ci sia spazio per chi ricerca la precisione assoluta (e la paga fior di quattrini, e anzi in qualche caso paga tanto anche senza avere la precisione filologica) ma anche per chi riesce a divertirsi anche solo con un ovalino e qualche carro standard, magari non FS, pagato pochi soldi su ebay. Un carro merci FS di fattura artigianale puó costare 50 euro, uno DB industriale si può trovare (usato ma come nuovo) su ebay a meno di tre euro.
Poi c’é spazio per chi decide di divertirsi modificando modelli per renderli piú simili al vero, o anche costruendoseli da solo, come fanno molti soci ASN. Sono tutti modi per staccare la spina, e non tutti costano uno sproposito.
Quanto alle odiate sanguisughe romane, sta a noi scegliere tra poco chi far restare a casa… Se no sarà colpa nostra che ci siamo lasciati raggirare ancora una volta. Dire che tanto sono tutti uguali é darla vinta ai peggiori tra loro.
An excellent history! I have been readying your wonderful blog for a long time, but only today came across this superior historical account of N Scale! I am working on creating a version myself for publication on the web. As you note, “Bills Railroad Empire” is no longer available, but it was also very focused only on the American story and missed the important contributions of the European and Japanese companies to the formation of N in the US. This is an important story I think.
Thanks. Feel free to grab and copy whatever may be useful for you!
Well, two years later and I am finally getting prepared to create an (english language) version video of this topic! I see you have made some great updaets! Really nice work! I will be sure to give you credit!
grazie per la tua risposta, la quale avvalora in un certo senso la mia tesi, e comunque non la da’ vinta a quel mondo di ladri e di infami, Certo che anche un ovalino, una piccola motrice usata e un paio di carrozze o qualche carro merci danno un pò di felicità, quella felicità che nasce dal cuore e vorrebbe andare ben oltre l’orizzonte dei nostri trenini, nonostante vogliano spezzarci le ossa con i loro sorrisetti ed i loro bla-bla. P.S. sul mio ovalino corre una 424 Lima, una 835 Tibidabo (che va ancora splendidamente!!!!!) 3 carrozze 52000 Tibidabo, 5 carri Lima e 8 Tibidabo tutti FS Italia. Sul tuo Blog mi studio la possibilità di reperire una macchina diesel ed un’altra vaporiera, ex tedesca va benissimo. In bocca al lupo x tutto e seguirò i tuoi aggiornamenti.
ladri ed infami chi?
bellissimo articolo, segnalo solo una piccola inesattezza. ACME in scala N ha prodotto davvero, una bellissima serie, in perfetta scala, dei tram milanesi, anche se non motorizzati
Hai ragione, aggiornato.
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