Pubblicato il 3 febbraio 2023
Qualche tempo fa discutemmo del rodiggio delle locomotive a vapore, con particolare riferimento alla classificazione delle locomotive italiane. Accennammo anche al fatto che negli USA, ma per estensione anche altrove, i diversi rodiggi fossero associati a dei nomi: per esempio anche da noi si parla delle 690 e 691 come delle “Pacific” italiane. I ferrovieri statunitensi usavano proprio tali nomi per distinguere le varie tipologie di locomotive. Elencammo i nomi più diffusi, abbastanza familiari anche ai modellisti italiani dato che i cataloghi Rivarossi li citavano.
Riprendiamo il discorso, per listare in modo più esaustivo i vari nomi, e soprattutto per indagare sull’origine degli stessi.
Per farlo seguiamo il lavoro di G. H. Gaskell che nel 1952 ha pubblicato l’articolo “The Origin of Locomotive Class Names” su The Railway and Locomotive Historical Society Bulletin (No. 87, October 1952 pp. 83-95). Per chi volesse leggere l’originale, l’articolo è reperibile su jstor.
Iniziamo proprio con la lista. In tabella riportiamo un’immagine visuale che rappresenta la sequenza degli assi (O per quelli motori, o per quelli portanti), seguita dalla notazione di F. M. Whyte, ingegnere meccanico della New York Central and Hudson River Railroad Company che all’inizio del ventesimo secolo razionalizzò la nomenclatura dei rodiggi riportando il numero di ruote (carrello anteriore – ruote motrici – carrello posteriore). Abbiamo poi la notazione francese che segue la stessa logica di Whyte, ma indica il numero di assi invece del numero di ruote, e quella tedesca, nella quale il numero di ruote motrici è indicato con una lettera maiuscola (A per 1, B per 2 e così via) preceduta e/o seguita da un numero indicante gli assi dei carrelli anteriore e posteriore se presenti (estesa poi in UIC). Infine indichiamo il nome attribuito alla tipologia negli USA.
Notiamo che alcuni rodiggi sono assenti in tabella (es. B1 o C1) perché ad essi non era attribuito un nome (forse in quanto si tratta di rodiggi non presenti, o rari, negli Stati Uniti).
Sequenza Ruote | Whyte | Francese | Tedesca | Nome |
---|---|---|---|---|
oO | 2-2-0 | 1-1-0 | 1A | Planet |
oOo | 2-2-2 | 1-1-1 | 1A1 | Jenny Lind |
ooOo | 4-2-2 | 2-1-1 | 2A1 | Bicycle |
OO | 0-4-0 | 0-2-0 | B | Four wheel switch |
OOO | 0-6-0 | 0-3-0 | C | Six wheel switch or Bourbonnais |
OOOO | 0-8-0 | 0-4-0 | D | Eight wheel switch |
OOOOO | 0-10-0 | 0-5-0 | E | Ten wheel switch |
OOOOOO | 0-10-2 | 0-5-1 | E1 | Union switch |
OOoo | 0-4-4 | 0-2-2 | B2 | Forney four-coupled |
OOooo | 0-4-6 | 0-2-3 | B3 | Forney four-coupled |
OOOoo | 0-6-4 | 0-3-2 | C2 | Forney six-coupled |
OOOooo | 0-6-6 | 0-3-3 | C3 | Forney six-coupled |
ooOO | 0-4-0 | 0-2-0 | 2B | American |
oOOo | 2-4-2 | 1-2-1 | 1B1 | Columbia |
ooOOo | 4-4-2 | 2-2-1 | 2B1 | Atlantic |
ooOOoo | 4-4-4 | 2-2-2 | 2B2 | Reading or Jubilee |
oOOO | 2-6-0 | 1-3-0 | 1C | Mogul |
ooOOO | 4-6-0 | 2-3-0 | 2C | Ten wheel |
oOOOo | 2-6-2 | 1-3-1 | 1C1 | Prairie |
ooOOOo | 4-6-2 | 2-3-1 | 2C1 | Pacific |
oOOOoo | 2-6-4 | 1-3-2 | 1C2 | Adriatic |
ooOOOoo | 4-6-4 | 2-3-2 | 2C2 | Baltic or Hudson |
oOOOO | 2-8-0 | 1-4-0 | 1D | Consolidation |
ooOOOO | 4-8-0 | 2-4-0 | 2D | Twelve wheel or Mastodon |
oOOOOo | 2-8-2 | 1-4-1 | 1D1 | Mikado |
ooOOOOo | 4-8-2 | 2-4-1 | 2D1 | Mountain or Mohawk |
oOOOOoo | 2-8-4 | 1-4-2 | 1D2 | Berkshire |
ooOOOOoo | 4-8-4 | 2-4-2 | 2D2 | Confederation, Northern, Pocono, Niagara |
oOOOOO | 2-10-0 | 1-5-0 | 1E | Decapod |
ooOOOOO | 4-10-0 | 2-5-0 | 2E | Mastodon |
oOOOOOo | 2-10-2 | 1-5-1 | 1E1 | Santa Fe |
ooOOOOOo | 4-10-2 | 2-5-1 | 2E1 | Southern Pacific |
oOOOOOoo | 2-10-4 | 1-5-2 | 1E2 | Texas |
oOOOOOO | 2-12-0 | 1-6-0 | 1F | Centipede |
oOOOOOOo | 2-12-2 | 1-6-1 | 1F1 | Javanic |
ooOOOOOOo | 4-12-2 | 2-6-1 | 2F1 | Union Pacific |
ooOOOOOOOoo | 4-14-4 | 2-7-2 | 2G2 | Soviet |
Vale la pena di menzionare che, in origine, il metodo tedesco di classificazione prevedeva una frazione, in cui il numeratore era il numero di assi motori e il denominatore era il numero totale di assi, senza tuttavia distinguere la posizione degli assi portanti. La stessa frazione poteva quindi rappresentare diverse disposizioni: ad esempio sia una 2C che una 1C1 erano rappresentate dallo stesso rapporto: 3⁄5.
Ci sarebbe poi la nomenclatura delle articolate, che però rimandiamo ad altra occasione.
Iniziamo la discussione dei nomi. Questa volta affrontiamo la prima parte della lista, e nelle successive puntate (ve ne vorranno diverse) esamineremo il resto. Nel testo faremo riferimento ai rodiggi usando la notazione tedesca, anche se talvolta la useremo assieme a quella di Whyte.
Le origini
Inizialmente ogni locomotiva prodotta veniva battezzata con un nome proprio. Quella costruita nel 1830 da George Stephenson per la Liverpool and Manchester Railway venne chiamata “Planet“. Aveva i cilindri interni. Nel novembre dello stesso anno, la motrice trainò un treno speciale tra Manchester e Liverpool; il viaggio di 31 miglia e mezza (50 chilometri) fu completato in un’ora. Il successo fece sì che il progetto divenisse uno standard secondo il quale furono costruiti molti esemplari dedicati ai convogli passeggeri.
Per migliorare la stabilità della macchina, ben presto (novembre 1832) George Stephenson raccomandò ai direttori della Liverpool and Manchester Railway di aggiungere un asse portante posteriore, passando al rodiggio 1A1. Nel 1933 il progetto venne brevettato (visto anche che la Planet era stata copiata senza pagare royalties al suo ideatore) e la classe di locomotive, ampiamente utilizzate nelle ferrovie britanniche, venne chiamata Patentee (ovvero “brevettata” in inglese).
Non sempre però il nome attribuito a questo rodiggio rimase “Patentee”: spesso prese quello di Jenny Lind, nome di una famosa soprano svedese. Nel 1847, David Joy progettò per la Midland Railway una locomotiva con rodiggio 1A1 con una pressione del vapore di 120 psi (7,5 atmosfere), che fu costruita da E. S. Wilson, di Leeds. La locomotiva ebbe un grande successo: nel 1848 un esemplare della classe trasportò un treno espresso da Derby ad Altofts, una distanza di 64 miglia, in 68 minuti. In quegli anni la cantante più famosa era la soprano svedese Jenny Lind. Forse perché il canto della motrice di Joy era ritenuto perfetto e soave, le classi di macchine con tale rodiggio presero in nome della cantante. Nel 1850, Jenny fu invitata da Barnum negli Stati Uniti, dove tenne 93 grandi concerti, ed il suo nome divenne popolare anche oltre oceano.
In USA, il nome viene associato ad una locomotiva per la prima volta nel rapporto annuale della Cumberland Valley R.R. per l’anno 1853. In esso viene menzionata la locomotiva 2-2-2 denominata “Jenny Lind”, costruita nel 1851 da Seth Wilmarth, di Boston, Massachusetts, e dal peso di 10 tonnellate. Stando a Gaskell, forse non più di una dozzina di esemplari con questo rodiggio furono costruiti negli Stati Uniti: fatto sta che negli USA il nome della cantante rimase associato a quel rodiggio.
Il tipo 4-2-0 (2A) non ebbe un nome (e infatti non è incluso nella tabella di Gaskell). Aveva questo rodiggio la prima locomotiva che operò a Chicago: era stata costruita nel 1837 da Baldwin per la Utica and Schenectady Railroad ed era chiamata Pioneer. Era successivamente stata acquistata (1848) dalla Galena and Chicago Union Railroad, antico predecessore della Chicago and North Western Railway.
Non si trovano molte altre notizie di 4-2-0 in USA: un paio di esse sono citate negli articoli a cui abbiamo fatto riferimento, ma la documentazione non è molta. Forse non è un caso che al rodiggio non sia stato dato un nome.
Le 4-2-2 (2A1) erano una sorta di evoluzione delle 2-2-2 (1A1): anziché un singolo asse, in testa presentavano un carrello. Furono soprannominate “Bicycle“, forse proprio per via della coppia di ruote anteriori. La più famosa Bicycle, anche se non la prima prodotta, fu la 5000° locomotiva progettata e costruita da Baldwin per la Philadelphia & Reading R. R. nel 1880. La macchina ricordava le famose Camelback 4-4-2 della Atlantic City Railroad, ma aveva un solo asse motore invece di due. Secondo Baldwin, la motrice fu in grado di percorrere le 90 miglia (145 km) da Jersey City a Philadelphia in 105 minuti, fermate incluse, con una media di 51.4 mph (83.km/h) (v. locobase su steamlocomotive.com). Successivamente fu portata in Inghilterra.
Gli Switcher
Le motrici con soli assi motori prendono il nome di X wheel switch, dove X è il numero di assi. Switcher è il nome dato alle motrici da manovra negli Stati Uniti (in Gran Bretagna invece vengono chiamate Shunters). In genere non hanno carrelli portanti, per cui il loro rodiggio è molto semplice: 0-4-0, 0-6-0, 0-8-0 oppure 0-10-0 (in notazione Whyte). Tra i molti Switcher, per gli ennisti sono famose le Four Wheel Switch prodotte da Rivarossi e le simili Six Wheel Switch prodotte da Minitrix (anche per Aurora Postage Stamps).
Le locomotive da manovra si muovono a bassa velocità: è questa la ragione principale dell’assenza del carrello portante anteriore (bissel). Questo infatti, oltre cha a ripartire il peso diminuendo quello assiale, serve principalmente per facilitare l’ingresso in curva a velocità elevata. Viaggiando lente, le switcher non ne avevano necessità, e si preferiva la semplificazione costruttiva.
Tra le locomotive a tre assi motori, particolarmente famose sono le USRA 0-6-0, 255 delle quali furono prodotte durante la prima guerra mondiale. In quel periodo (dal 1917 al 1920) le ferrovie statunitensi furono nazionalizzate nella United States Railroad Administration, e vennero definiti degli standard per le locomotive (USRA Standards). Quando nel 1920 le ferrovie tornarono ai precedenti proprietari, olte due dozzine di compagnie avevano nel loro parco delle USRA 0-6-0.
A riprova poi della grande diffusione di questo rodiggio tra gli switcher, citiamo il fatto che Pennsylvania Railroad ne contò oltre 1200 nel suo parco.
Le macchine da manovra pesante avevano un maggior numero di assi, Di nuovo, ben nota ai ferromodellisti è le Eight Wheel Switch di Indiana Harbor Belt n.102, anch’essa riprodotta da Rivarossi sia in H0 che in N (anche con marcature di altre compagnie statunitensi).
Per manovra pesante vi furono anche delle Ten Wheel Switch.
Anche in Italia vi fu una motrice di tipo Ten wheel switch: si tratta della motrice tedesca T161 preda di guerra nota da noi come Pierina (ne abbiamo parlato altrove).
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