Pubblicato il 16 febbraio 2019
Nel tempo abbiamo provato a visitare virtualmente vari produttori di rotabili in scala N: da Carminati, Colli, CLM, Danifer e così via fino a Trinacria/Uteca (la lista è nell’indice del sito). Abbiamo lasciato però una gravissima lacuna: non abbiamo mai dedicato una nota a Piccole Riproduzioni Artigianali di Treni e Affini, ovvero Pi.R.A.T.A.: Maurizio, Stefano, Andrea e Luca.
La loro storia ha radici lontane, ma con il marchio “Pirata” inizia nel 2007…
2007
Nel quell’anno, Giorgio Donzello scriveva sul suo rotaie.it:
Dalla passione per la scala N, quest’anno e’ nata una nuova azienda che promette cose veramente egregie, si chiama molto spiritosamente “Pirata”. Ecco la loro prima creatura, la ALe 582 FS disponibile nella coloritura di origine e in quella più recente XMPR. Il modello e’ bello, e’ motorizzato bene e il prezzo e’ molto buono, questi sono gli ingredienti fondamentali per un sicuro successo.
Il convoglio era disponibile, in entrambe le livree menzionate, in una confezione base da tre elementi (elettromotrice Ale.582, una rimorchiata Le.763 e una semipilota Le.562) ampliabili con un quarto (una seconda rimorchiata intermedia Le.763 con diversa numerazione)
Possiamo dire che Donzello fu un buon profeta? Certo: fu infatti un successo, che aprì la strada a quel che è divenuto uno dei protagonisti principali della N italiana.
L’avventura nacque partendo da buone basi: precisamente dalla RCR di Desenzano (Stefano Ramunno e Maurizio Casini Ropa) che già si era distinta per interessanti elaborazioni, ad esempio italianizzando “per bene” modelli Fleischmann Piccolo di locomotive a vapore preda di guerra, o producendo una ALn.773 motorizzata da Euromodell-FP. Ai due si aggiunsero Andrea Barella e Luca Patuzzi, formando così la “ciurma” che si apprestava a navigare il mare della N italiana. Una vocazione difficile, perché il mercato è ristretto, e un conto è produrre qualche modello artigianale in piccolissimi numeri, ma ben altra storia ė far stare in piedi un’azienda che di questo deve vivere.
2008
Ma continuiamo con la storia. Nel 2008 uscì un nuovo modello: la D.445.1032 in livrea XMPR. Era realizzato in metallo e resina, con riproduzione fedele di carrelli e sottocassa. Presenti i vomeri, con in opzione uno chiuso privo del gancio modellistico, e i mancorrenti (aggiuntivi da applicare). Altre caratteristiche erano i vetri applicati a filo, luci bianche e rosse (a seconda del senso di marcia) a microled e fibra ottica, e scritte e le decorazioni realizzate in tampografia. La meccanica era industriale con un anello di aderenza per carrello.
Curiosamente non ne vennero realizzate versioni in altre livree: peccato, perché le sapienti mani di Mario Vason ad esempio dimostrarono che in livrea Navetta la macchina aveva un appeal anche superiore, che probabilmente i clienti avrebbero apprezzato.
2009
L’elemento successivo, apparso a catalogo 2009, non fu da meno: si trattò della E.402 in versione prototipo in livrea d’origine bigrigia e rossa. Il modello era interamente realizzato in metallo. Anche questo si basava su una meccanica industriale. I pantografi erano in alpacca ad imitazione del tipo 52 FS. L’art.1001 era “d’elite”: venne realizzato in soli 50 pezzi, confezionati in un cofanetto in legno e accompagnato dalla targa della locomotiva 402 001 in scala 1:3 e da un libretto con la storia e numerose immagini del gruppo 402 prototipo.
Seguirono altre versioni della stessa motrice, sempre in livrea d’origine, con diverse numerazioni e piccole varianti.
Sempre nel 2009 si ebbero le carrozze Z1 nell’elegante livrea bigrigio con logo FS inclinato “corporate identity”. Venivano offerte in due set. Uno comprendeva due carrozze di seconda classe in livrea d’origine grigio crema con filetti blu.
L’altro era composto di una carrozza di prima classe (Art.6001), di una di seconda classe a salone BH (passeggeri disabili) (Art.6002) e di un bagagliaio, anche questo di Tipo Z (Art.6003), che qualche hanno più tardi apparve in una rivisitazione che lo migliorava – ma ne parleremo quando giungeremo, in questa storia, al 2014.
La cassa delle carrozze era realizzata in metallo fotoinciso, telaio e carrelli Roco dotati di timone di allontanamento. Scritte e decorazioni erano realizzate in serigrafia. Gli interni erano riprodotti nella giuste forme e colori.
2010
L’anno si aprì con l’annuncio di una nuova versione del set delle tre carrozze Z1 che erano prodotte in bigrigio. Questa volta erano in livrea XMPR (una prima, una BH e bagagliaio) ed erano vendute al prezzo di 175 Euro (per la terna).
Un dettaglio della BH mostra la qualità dei modelli.
Per trainarle, giunsero anche due nuove versioni della E.402P, sia in versione XMPR1 che XMPR2.
Nello stesso anno vennero proposti anche dei carri merci. Il primo era il tramoggia FS Uagpps di Monfer per il trasporto di cereali, disponibili in versione blu e grigia (27 Euro): di carri tramoggia FS ne sarebbero stati fatti altri con scritte diverse negli anni a venire, come il “Moretti”.
Seguì il carro Shimmns (telonato) in due versioni, realizzato in cooperazione con Modellbahn Union.
Questi ultimo carro erano il primo frutto di una strategia di rafforzamento societario che vedeva i Pirati stabilire accordi con produttori stranieri, e che si sarebbe rivelata assai feconda. In virtù di queste collaborazioni, i Pirati erano in grado di presentare versioni “italiane” di rotabili internazionali, e di commercializzare in Italia prodotti esteri che potevano essere appetibili per i modellisti nostrani. Infatti oltre ai due carri italiani, veniva proposta sul mercato italiano l’íntera gamma di Shimmns prodotta da Modellbahn Union, con carri austriaci, francesi e tedeschi.
2011
Verona 2011 vide le preview della D.341 prima serie e di un bel carro F, entrambi ancora incompleti.
Anche il carro F era in realtà frutto delle collaborazioni con altri: la produzione era della tedesca MW-Modell, e nel corso dell’anno andò in consegna in sei diverse versioni: con e senza garitta del frenatore, per tre diverse epoche e marcature: scritte di Epoca 3, Epoca 3 con dicitura RIV-EUROP ed Epoca 4.
A Verona c’era anche un prodotto un po’ marginale, che riprendeva la tradizione di RCR di raffinata elaborazione di modelli industriali: era il turno di una CenterCab (macchine a cabina centrale) di derivazione USA: la General Electric 520 HP delle acciaierie di Piombino, piuttosto somigliante alla GE 44ton riprodotta in N da Bachmann. Proprio dalla base Bachmann partirono i Pirati per realizzarne una versione italiana: quella di una macchina industriale, in servizio presso le acciaierie di Piombino.
Vedere il modello Bachmann originale permette di apprezzare il lavoro di customizzazione fatto, con modifiche dei praticabili e relative ringhiere, fari, camini, cabina…
Chi la vedeva in fiera non poteva immaginare che fosse una sorta di anticipazione di un modello più ghiotto: una CenterCab molto più famosa da noi: la cosiddetta “Truman“. Quest’ultima venne annunciata nel novembre di quell’anno, in occasione della Fiera di Stoccarda. Un depliant ne presentava le due versioni: la Ne.120 in castano-isabella (art.2021) e la D.143 nella classica livrea verde magnolia con filetti gialli e panconi rossi delle motrici da manovra FS (art.2022). Il modello era dotato di motore Kato a cinque poli con volano d’inerzia, trasmissione cardanica su entrambi carrelli privi di anelli di aderenza per una miglior captazione della corrente. Il prezzo era di 195 Euro.
Vennero customizzati con marchio FS vari mezzi di servizio prodotti da Hobbytrain: la manutenzione dei binari era modellata anche sui plastici con scartamento a 9 mm!
Sempre sul fronte delle collaborazioni, giunsero i carri Zafns “Knickkesselwagen“ (ovvero “carri cisterna piegati”) prodotti dalla scozzese Dapol e invecchiati da Pirata (Carri di questo tipo, adibiti al trasporto di liquidi pastosi, circolavano anche in Italia, per esempio giungendo a Rovereto via Brennero), e i Remms/Rgmms 663 prodotti da Hobbytrain e customizzati da Pirata (in collaborazione con ACME) con vari tipi di carico.
2012
L’anno delle Olimpiadi di Londra vide la produzione di altre cinque versioni delle Truman, visibili già a Verona: due di queste erano relative alla D.143, in versione doppia ringhiera ma con battipiede, e in versione ringhiera singola. Nota: il battipiede è il profilo metallico posto a bordo del praticabile (alla base della ringhiera) come misura di sicurezza per evitare di scivolare giù con un piede: è generalmente dipinto di giallo come la ringhiera.
Altre riguardano la Ne.120, nelle livree verde-rosso, castano e prugna..
La D.341 arrivò in produzione (al prezzo di 200€) sia con numerazione Fiat (1002), che Breda (2001). Il modello era in resina con dettagli in fotoincisione, ed era mosso da un motore Kato a 5 poli e due volani di inerzia.
Sul piano della commercializzazione di motrici circolanti sui binari italiani, furono importate le RTC E.189 Zebra di Hobbytrain e alcune TRaxx di Arnold (BLS Alpinisti e Linea).
2013
Il 2013 portò una delle novità più amate dai modellisti, delle vetture dal fascino incomparabile: le Gran Confort (GC) in livrea Trans Europe Express (TEE). Sui forum si trovarono espressioni di ammirazione come queste: “Io sono accazerista incallito, ma quanto sono belle ‘ste carrozze TEE di PiRaTa.”
Erano realizzate in collaborazione con ACME, che ha curato la progettazione degli stampi ed aveva il compito di verificare l’intero processo di produzione da parte di Modern Gala (O.E.M. cinese di Hong Kong che già produceva per LS Models). Erano disponibili in due cofanetti: il 6110 conteneva una compartimenti, una salone, una ristorante e una bagagliaio-generatore. Il 6111 permetteva di completare una tipica composizione Mediolanum da 6 elementi, aggiungendo una salone e una compartimenti.
Vi fu grandissima eccitazione, un po’ perché è difficile pensare di mettere sul plastico un convoglio più bello di quello composto da una E.444 (o un Caimano) e un set di GC TEE, e questo diventava finalmente possibile, un po’ perché si aprivano scenari notevoli, con le GC che potevano in futuro arrivare anche in veste Bandiera, XMPR, ECI, ESCI, Frecciabianca… Intanto le TEE andarono esaurite subito!
Al tempo stesso vi fu anche un pochino di delusione, perché le carrozze erano arrivate con il logo inclinato, che al vero aveva viaggiato solo per un periodo brevissimo come TEE. Alle (tenui) rimostranze, si rispose che la ragione era che il carrello con smorzatori avrebbe permesso la produzione di modelli in altre livree, mentre sarebbero difficilmente giustificabili con il logo a televisore, visto che furono introdotti nel 1985, mentre i primi loghi inclinati datano già 1982. Molti comunque sperarono che le “logo televisore” sarebbero comunque arrivare presto, così cominciò una lunga attesa…
In realtà fu una vera rivoluzione. I prodotti precedenti potevano essere definiti “artigianali”: erano fatti, “a mano” (resina e fotoincisione, o metallo), mentre le nuove vetture erano dei prodotti industriali, stampati in plastica: un procedimento che richiede stampi dai costi elevati, e che quindi necessita di ripartire l’investimento su numeri più importanti. E il mercato della N non è vasto. Dunque fu un’operazione che richiese una buona dose di coraggio imprenditoriale, e una accurata scelta di cosa riprodurre. Le Gran Confort erano un buon candidato, proprio perché verniciabili in varie livree interessanti. Infatti, a metà settembre arrivarono le prime XMPR (art. 6114 e 6115). Anche queste, nel giro di pochi giorni, andarono esaurite.
Nel catalogo di quell’anno venne anche introdotto il marchio “Hand Made” applicato ai modelli realizzati in modo tradizionalmente artigianale per i modelli a tiratura più limitata.
Questo ovviamente definiva anche due fasce di prezzo: una un po’ più contenuta per i modelli a grande tiratura prodotti industrialmente (che possiamo identificare con circa 60 Euro a carrozza) ed una più elevata per quelli prodotti in piccoli numeri (tra gli 80 e i 90 Euro a carrozza). Veniva sottolineato anche che gli “hand made”erano anche “made in Italy”: implicitamente significava che quelli industriali erano prodotti altrove (e infatti erano prodotti in CIna su progetti italiano).
Proseguendo nella strategia di accordi con altri produttori, si ebbero, sempre nel 2013, le Vossloh G2000 su base Hobbytrain ma in versione Hupac (G.2000.34, art. 2901), ACT (G2000.19, art. 2905) e FER (G2000.21, art. 2906).
Vi fu anche un Kof castano-isabella su base Arnold (Art.2053), riprendendo nuovamente la tradizione RCR che di versioni di Kof magistralmente italianizzati ne aveva realizzate almeno una mezza dozzina.
I carro F giunsero anche in versione gialla, di servizio (art. 401.p), e argento (carri Hg isotermici), e vi fu anche una coppia di carri EANOS con logo inclinato, uno con terrazzino e uno senza, su base Hobbytrain.
A Novegro di quell’anno apparve un’altro frutto di collaborazioni: LS Models produceva delle vetture francesi di tipo Mistral 69. Pirata commissionò delle carrozze di quel tipo, nella configurazione necessaria per riprodurre il Cisalpin che dal 1974 al 1984 aveva congiunto Parigi con Milano e Venezia. Venivano proposte in due set: il 6900 comprendente carrozze A8u, A8tu e WR (ristorante), e il 6901 con le A4Dtu (furgone generatore + 4 compartimenti) e due A8tu (di cui una SBB, mentre tutte le altre carrozze dei due set sono SNCF).
2014
La ventata di novità proseguì con gran forza nel 2014, anno in cui il catalogo raggiunse le 24 pagine (senza contare il secondo catalogo, quello con gli edifici prodotti in laser-cut).
Già a gennaio si videro i preprototipi delle GC in versione Bandiera, mentre chi si era perso le TEE poteva ancora reperire quelle prodotte per il mercato tedesco, e quelle per il mercato francese (le une e le altre caratterizzate da numeri di serie differenti rispetto a quelle vendute – ed esaurite – in Italia).
Arrivò a sorpresa una novità importante: la Fs 214 realizzata in resina con dettagli in fotoincisione su meccanica Arnold. Ne furono proposte tre versioni: art.2032, 2032 e 2033 che rispettivamente rappresentavano la FS 214.4178 in epoca IV-V, la FS 214.4024 in epoca IV e la 214.4184 in livrea gialla da loco da cantiere.
Un set da cantiere con un Kof giallo Cemes (su base Arnold) e da tre carri pianale adibiti a servizio era offerto come art. 2055, permettendo di ingrandire il cantiere che avevamo incontrato nel 2011.
C’erano i carri Uais per trasporto vetro in quattro versioni (art. 7011, 7011/V, 7012 e 7012/V).
Apparvero anche nuove versioni del bagagliaio Z in livree diverse: UTMR (art. 6010, set di due carrozze) e XMPR con serrande grigie (art.6011).
C’è anche in versione portabiciclette, con serrande blu, ma ci sfugge quale sia il numero a catalogo.
Si iniziava a poi a vedere il seguito dell’avventura “industriale”: vi era un Gran Confort ristorante in livrea XMPR, diversa da quella del TEE: quest’ultima aveva porte di accesso a entrambe le estremità, mentre quella XMPR le presentava solo sul lato cucina e non su quello sala da pranzo (art. 6800). Anche per questo modello, come per le altre GC, era dichiarata a catalogo una collaborazione con ACME.
Successivamente vi fu una seconda versione della stessa carrozza (Art.6802) con piccole differenze nelle scritte e nei piccoli finestrini della cucina.
A catalogo si trovava anche l’annuncio delle Gran Confort sia nell’attesissima livrea Bandiera, sia in versione EuroCity Italia(ECI). La prima pagina del catalogo faceva anche intendere – senza dirlo esplicitamente – che le TEE con logo a televisore fossero dietro l’angolo…
In chiusura d’anno, Novegro confermò parte degli annunci: si vide una nuova infornata di GC XMPR (art. 6116): leggermente diverse alle precedenti, avevano come quelle la fascia verde, ma logo FS aveva uno spicchio rosso. Delle Bandiera si videro i prototipi.
2015
Nel 2015 il catalogo cresce ancora, e arriva a 32 pagine. A differenza del passato però, molte di queste riguardano rotabili stranieri, a volte anche circolanti in Italia almeno per un breve tratto, altre no. Di questi non parleremo qui, non perché non siano interessanti (l’avventura con le RhB ad esempio la troviamo fantastica), ma perché il nostro fuoco qui è volutamente limitato al mondo italiano. Vogliamo comunque provare a intuire quali siano state le ragioni dell’allargamento al mondo oltre le Alpi. I Pirati si erano fatti conoscere anche sui mercati stranieri con le TEE GC che circolavano anche in Svizzera, Francia, Austria e Germania, e quindi avevano interesse anche a quei mercati, almeno tre dei quali sono molto più grandi di quello nazionale, notoriamente un po’ asfittico. Inoltre la collaborazione con LS Models e Hobbytrain continuava, e i Pirati, colsero l’occasione per presentare, nella linea “Hand made”, degli elementi di propria produzione che potevano costituire dei complementi per i convogli dei fabbricanti esteri, nella speranza che fossero interessanti anche (e anzi soprattutto) oltre frontiera: operazione fondamentale per aumentare il fatturato, che alla fine è quello che permette ad un’azienda di stare in piedi!
Allo stesso modo, proposero versioni delle Vossloh G2000 Hobbytrain anche in livree di interesse per Belgio, Francia e Germania, e dei modelli per il mercato svizzero (SBB Tm IV, RhB ABe 4/4 III). Per la stessa ragione, nel 2015 si ebbe anche la prima edizione del catalogo Pirata in H0, cosa questa vissuta un po’ come un tradimento da alcuni N-isti un po’ talebani, i quali evidentemente faticavano a comprendere che aprendo anche sulla scala maggiore si aumentava la solidità della “barca”, il che in realtà dava maggiori garanzie che l’avventura in scala N potesse continuare: magari non con l’impeto iniziale, ma certamente con brio. Certo, se i numeri di N-modellisti italiani fossero dello stesso ordine di grandezza di quelli tedeschi il discorso potrebbe essere ben diverso.
Ma torniamo sui binari nostrani in 1:160. Annunciato a Novegro 2014, giunse nel catalogo Pirata 2015 come art. 6020 una edizione completamente rifatta del bagagliaio Z bigrigio con modifiche alla carenatura e all’imperiale rispetto all’edizione del 2009.
Arrivò le Self Service in livrea XMPR (art. 6014), mentre quella in livrea di origine (art.6015), annunciata simultaneamente, a fine 2018 non era ancora giunta.
Fu annunciata una coppia di carrozze letto FS di tipo MU, una il livrea TEN ed una il livrea XMPR, realizzate da Fleischmann per Pirata. Di queste ci mancano immagini da presentare.
Vi fu la carrozza diagnostica per UMTR in livrea bianca e blu (come quella dell’Archimede), art.6012.
Apparvero due nuove versioni del carro F (sempre in collaborazione con MW-Model), con scritte “La Provvida” sia per i carri in livrea argento (isotermici), art. 401Pa che per quelli rosso vagone, art. 401 Pb. Ogni articolo era formato da una coppia di carri.
Le Gran Confort ECI giunsero sugli scaffali di vendita. Perché proprio le ECI, livrea sfortunata vissuta solo pochi mesi nel 2006, invece delle più interessanti ESCI o Frecciabianca? Le ragioni possono essere molteplici. Una potrebbe essere “ordine cronologico”. Noi siamo più inclini a credere che si sia trattato piuttosto di una semplice legge di mercato. Se la gente ha fame, meglio proporre prima dei pasti buoni ma non particolarmente sfiziosi, e solo dopo le prelibatezze migliori. Se presentati in quest’ordine, anche chi ha già lo stomaco pieno riuscirà a trovare un posticino per le delizie, mentre offrendoli nell’ordine inverso, chi ha già saziato la fame non sarà attratto da del cibo buono ma non superattraente. In altri termini, chi da sempre soffre della penuria di carrozze italiane in scala N, sarà probabilmente disposto ad acquistare le ECI, anche se storicamente inquadrabili solo nell’anno 2006 (e nemmeno per intero…), ma quando poi usciranno le ESCI o le Frecciabianca sarà felice di prendere anche queste ultime, mentre per l’inverso non varrebbe se non per i più accaniti collezionisti.
Quale che sia la motivazione, fatto sta che giunsero le ECI, parte della produzione “industriale” offerte in due set: l’art.6120 da 4 carrozze comprendente una prima classe e tre seconde, ed il 6121 da due carrozze, con una prima classe ed una BHR.
Gli stampi delle casse di prima e seconda classe sono invariati rispetto alle GC TEE a compartimenti. Gli interni invece sono completamente modificati, e riproducono bene la sciagurata disposizione dei sedili post-revamping (si possono vedere gli schienali dei sedili posti a metà finestrino). La BHR ha invece richiesto modifiche allo stampo delle casse per sopprimere il finestrino piccolo sulla destra, lato ex corridoio.
Le Bandiera restarono ancora allo stato di annuncio, anche se rinforzato, con la previsione di altri due set da due carrozze “riservate” ad un rivenditore tedesco. Vi fu una anticipazione: il bagagliaio in livrea Bandiera (art.6023) andò in produzione e consegna. Perché questo si e le altre no? Questo è della serie “Hand Made”, fatto in Italia, e subito disponibile. Le altre sono industriali e… ne parliamo tra poco.
A Novegro fece capolino anche la nuova D.236. Si trattava di un modello realizzato in collaborazione con Hobbytrain: quest’ultima aveva messo a listino una nuova realizzazione della tedesca WR 360, ed i Pirati hanno colto al volo l’opportunità di customizzare il modello realizzando una delle macchine rimaste in Italia al termine del secondo conflitto mondiale. Il prezzo di listino é 144,90 €. Pochi giorni dopo la fiera giunse anche la versione in livrea verde, al prezzo di 149,90 €.
Intermezzo
Ma perché le Bandiera non arrivavano? Perché dopo dopo le ECI non giungevano le ESCI e le Frecciabianca? Perché le TEE a logo a televisore latitavano? In fondo la parte più complessa e costosa del lavoro era fatta. C’erano gli stampi delle TEE, e quelli modificati per le IC 901 di cui la prima espressione erano state le ECI. Si trattava solo di ristampare i modelli “colorandoli” in maniera diversa…
Il fatto è che sulla Cina ci sono dei miti. Uno è che la qualità dei loro prodotti sia necessariamente bassa: falso. Basta prendere in mano una TEE di Pirata prodotta laggiù per rendersi conto che non è vero. Un altro è che in Cina le aziende non falliscono: falso. Tant’è che Pirata si trovò all’improvviso senza fornitore, e credo anche nell’impossibilità di recuperare gli stampi (una disavventura “cinese” era occorsa anche a Uteca). Così nel tentativo di capire cos’era successo realmente prima, e di vedere se e come porvi rimedio poi, il tempo passava. Passarono infatti alcuni anni prima che fosse trovata una soluzione, che alla fine fu un accordo con la vicentina Vitrains per la produzione industriale in scala N di modelli in scala 1:160 in Italia! E così, circa 50 anni dopo che la “Lavorazione Italiana Metalli e Affini” (Lima) aveva inventato la scala N italiana a Vicenza, ecco che ancora a Vicenza un’altra azienda con gli “Affini” nel nome, “Piccole Riproduzioni Artigianali di Treni e Affini” (Pirata) riprendeva la produzione industriale di modelli italiani in scala N.
Nomen omen… (il nome è un presagio).
Ma non accadde subito: si dovette attendere fino al 2018. Riprendiamo quindi il racconto da dove siamo giunti.
2016
Anche questo si prefigura come un anno di grandi novità, annunciate da una altisonante copertina che mostra la E.444R. In realtà, come vedremo, si apre una fase di consolidamento, con alcune novità sicuramente interessanti e realmente consegnabili, ed altre che restano annunci. Tali sono destinate a restare le E.444R, la cui realizzazione dipende da accordi con altri (Mehano), e quindi il rischio di una divergenza tra quello che si vuole e quello che si può fare si concretizza, se non altro per quanti riguarda le tempistiche. Anche le Bandiera rimangono confinate in un imprecisato “mañana“.
Di concreto arriva il diesel V100 rosa di Oceanogate su base Fleischmann (art.2060) che può fare compagnia alla E.183 della stessa compagnia (prodotta da Minitrix).
Cé anche una quarta versione della D.214, ora con le scritte Trenord (art.2034).
Anche delle ECI appare una nuova versione: sono quelle con la scritta “EuroCity Italia” sulla fiancata. Probabilmente fu in tentativo di aumentare il sex-appeal di una livrea che non ne aveva moltissimo. Modello curioso comunque, perché vetture di questa foggia circolarono solo nelle corse di prova: al vero la scritta venne cancellata per ragioni di copyright prima dell’entrata in servizio delle carrozze (la storia l’abbiamo raccontata in un’altra nota). Anche il packaging è diverso: invece che 4+2 sono 3+3 (1 BHR + 2 prime a compartimenti, art. 6123, e 3 seconde ex compartimenti, art. 6122).
Cè la T2S in versione FS.
Ci sono dei carri merci: ancora un carro Zags per il trasporto di gas (ditta SIT, art 23430 LS Models) e i nuovi Laaeks per il trasporto auto (bisarca) su base Minitrix, in 4 versioni (Art.15921/A, B, C, D).
In collaborazione con l’Editoriale del Garda (editore di Mondo Treno, che è un “vicino di casa” di Pirata: entrambi di Desenzano) viene lanciato il libro: “SIFTA – una storia italiana” che accompagna la bisarca noleggiata dalla ditta torinese (e realizzata da Pirata sia in N che in H0).
In chiusura d’anno, a Novegro, veniva commercializzata dalla ciurma la De.520 “Occhialuta” prodotta da Minitrix in livrea Trenord, digitale e con sound, ed alcune carrozze russe LS Models appositamente customizzate per rappresentare il Mosca-Nizza che passa dal Brennero e attraversa Veneto, Lombardia e Liguria prima di raggiungere la Costa Azzurra: due carrozze fatte realizzare da Pirata hanno tabelle di percorrenza con destinazione Milano Rogoredo. Le carrozze sono WLABmz + WLABmz, delle Ferrovie Russe RZD con marcatura: CH-FPC 62 85 78-90 028-2 e CH-FPC 62 85 78-90 168-6. Il set è il PI98024.
2017
Il catalogo 2017 apre nuovamente con le Tartarughe, che però anche quest’anno rimangono nel “pasado mañana“, e con un nuovo annuncio: le FS 245 in due versioni, la 2000 con bielle e la 6000 senza. La prima delle due si vedrà, in forma prototipale, a Verona, dove era invece già acquistabile una nuova edizione della D.341 prima versione: si tratta della 1004 con vomere e sottocassa rossi, che si affianca alla 1002 prodotta in passato. Prodotta in serie limitata (50 esemplari) è dichiarata essere l’ultima edizione di questa motrice, che in futuro non verrà ristampata.
Arrivata anche la quinta versione della 214, questa volta in versione epoca V e VI (art. 2035): non ne abbiamo immagini, ma è caratterizzata da un grosso logo XMPR sulla fiancata.
La ristorante Gran Confort, versione con una sola porta per fiancata, appare anche in versione Cisalpino (art.6801). Per il Cisalpino c’è anche il bagagliaio tipo Z1: le due carrozze integrano perfettamente i set Minitrix e Arnold composti da una Re474 e tre carrozze, Apm e Bpm per Minitrix e Z per Arnold.
Del bagagliaio Cisalpino non abbiamo immagini.
Il bagagliaio Z appare anche in una nuova versione Bandiera, questa volto con logo inclinato (Art.6024): quella del 2015 aveva il logo a televisore, anche di questo non abbiamo foto.
C’è anche una tripla di carrozze Z in XMPR (una prima e due seconde) che Fleischmann realizza in esclusiva per Pirata.
Tra i merci, una novità vera, il carro canguro FS (art. 7010), e la riproposizione di carri già visti ma ora in nuove varianti: un carro Zags con logo VTG e varie versioni di carro Eanos su base Hobbytrain. Anche i RoLa Fleischmann hanno delle customizzazioni italiane.
A fine anno, finalmente, a Novegro appaiono le attesissime Bandiera: non ancora commercializzate, ma praticamente pronte.
2018
Il 2018 porta buon vento. L’empasse che durava da quando era nata la sindrome cinese finalmente è superata: l’operazione Vitrains è andata in porto con successo, e a inizio anno, all’epoca di Verona, le prime Bandiera già corrono sui plastici di alcuni clienti! Le versioni, da molto annunciate, sono ora davvero giunte, in tante varianti, di cui alcune riservate per rivenditori tedeschi (gli art. 614x):
- Art. 6130: quattro carrozze epoca IV, logo a televisore (2 a compartimenti, una salone, una ristorante a 4 porte)
- Art.6131: due carrozze a compartimenti epoca IV, logo a televisore
- Art.6140: una carrozza salone e una ristorante a due porte, epoca IV, logo inclinato
- Art.6141: due carrozze a compartimenti epoca IV, logo inclinato
- Art.6142: una carrozze a compartimenti e una salone epoca IV, logo inclinato
- Art. 6150: quattro carrozze epoca IV, logo XMPR (2 a compartimenti, una salone, una ristorante a 2 porte)
Il catalogo presenta un nuovo simbolo: “rerun”, che indica modelli esauriti in passato ma che vengono ora riproposti, come nel caso di varie 214.
Nel parco macchine da manovra è ora in consegna la D.245 serie 2000 (con bielle), disponibile a 189,90 Euro in versione senza battipiede (art. PI2040) e con battipiede (art. PI2041)
Per la versione 6000 (senza bielle, che si era vista in forma prototipale a Verona) occorre attendere ancora un poco.
Un’arrivo che non era stato annunciato in anticipo è la E.193 Mercitalia (su base Hobbytrain) in due versioni, ciascuna in serie limitata da 100 pezzi. Le due versioni differiscono solo per il numero di serie (651 – art.2991 e 642 -art. 2992). Il modello è realizzato in termoplastica con dettagli in metalli, luci disattivabili, predisposto per il digitale ma disponibile anche in versione sound. Sono commercializzate al prezzo di 159,90 Euro in versione base. Anche la versione SBB Cargo E.193.462 è di interesse per i binari nazionali.
Tra i “rerun”ci sono anche le GC art.6116, con fascia verde e logo rosso: vi sia affianca ora anche una versione con fascia bianca art.6117.
La serie delle GC ristorante si è arricchita (a catalogo 2018) anche della variante XMPR a logo piccolo (art. 6803), e della versione il livrea TEE del parco storico FS (art. 6804), che differisce dalle “vere” TEE per la presenza di una sola porta (si veda la nota che pubblicammo in proposito). Compare anche una variante come BHR ex ristorante GC, art.6030: livrea XMPR con logo rosso.
Ci sono poi tra i merci, ulteriori nuove varianti di carri EANOS, e una quinta variante della bisarca SIFTA, con numero di serie diverso (art. 15921/E).
Siamo ormai abituati che la copertina del catalogo dichiara le intenzioni per il futuro: ed ecco che, sbloccata la coda, riappaiono all’orizzonte (futuro) le ESCI, le Frecciabianca e le nuove IC Sun.
2019
Eccoci giunto ad oggi. Il nuovo catalogo è appena uscito, e le promesse sono molte. Ci aspettavamo la prosecuzione del cammino con le Gran Confort in nuove livree, e ci sono, ma c’è molto altro… andiamo per ordine.
Prima novità assoluta, la E.402B, in livrea di origine (art. 1301) e nella nuovissima IC Sun (art. 1300), disponibili anche con il sound. Quest’ultima è accompagnata dall’intero convoglio: una GC di prima, una di seconda ed una self service (set in livrea IC-SUN, art. 6170), poi ancora una GC di prima e due Z1 di seconda (set in livrea IC-SUN, art. 6171) e a completare il tutto una semipilota Z1 (art. 6172 mai fatta prima!).
Della D.245 viene annunciata anche la serie 2000 (Art. 2042).
Tra le vetture, una interessante novità: le Z1 in livrea Bandiera (Art.6200, una coppia). Erano in passato proposte da Arnold, ma sono molto rare.
Le Z1 bandiera vengono proposte anche per dei nuovi set:
- art 6160, una Z1, una GC salone con tetto cannellato, una GC ristorante, anch’essa con tetto cannellato,
- art 6161, una Z1, una GC comparti con tetto cannellato e un bagagliaio
Con tetto cannellato c’è anche una ristorante GC XMPR (art. 6805). Altri nuovi set sono il 6210 (una Eurofima di prima, una Eurofima di seconda, una Z1 di seconda in livrea XMPR IC Plus) e il 6212 (Una GC salone, una Eurofima di seconda, una Z1 di seconda).
Tra i merci, due carri FS Habils prodotti in collaborazione con Hobbytrain, con loghi televisore (art. H23461-1) e inclinato (art. H23461-2). Arriva anche una sesta variante della bisarca SIFTA, con numero di serie diverso (art. 15921/F).
Resta l’attesa per le E.444R, nuovamente annunciate. Ci sono poi varie novità sui binari esteri, ma come già dichiarato qui ci siamo occupati solo dei rotabili italiani.
Quando vedremo queste meraviglie? Per il momento sono “buone intenzioni”: sul sito (www.piratamodels.it) non sono ancora ordinabili. Alla Fiera di Norimberga (fine gennaio ’19) erano visibili la E.444R con le ultime prove di tampografia, le Z bandiera in versione di prototipo pressoché pronto, ed altri prototipi non verniciati. Un uccellino dice che le carrozze “hand made” attese (bagagliai e self service) saranno disponibili nella prima metà dell’anno, a inizio estate dovrebbero esserci le E.402B, mentre per le Z e i convogli che le contengono la seconda parte del 2019, con le semipilota a fine anno. Le E.444R paiono ancora avvolte nelle nebbie: mañana! (il “domani” latino-americano che spesso non vol dire davvero “domani”, ma piuttosto, “un giorno, prima o poi…”) .
Le prime risposte concrete le avremo tra pochissimo, al prossimo Hobbymodel di Verona a marzo (tra pochi giorni!): non mancheremo di mostrare foto di quel che ci sarà. E quel che non vedremo lì, lo aspetteremo al varco a Novegro!
gran bel post, Marco, succoso e corposo!!!
Grazie Paolo!