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Archive for the ‘Stampa 3D’ Category

Pubblicato il 27 gennaio 2024

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Riprendiamo a parlare dei nostri modelli in scala N realizzati in stampa 3D: dopo le Tipo 1921 e le vetture di servizio da esse derivate[1][2], proseguiamo con le Tipo 1931. Le avevamo già portate in preview a Novegro, ma ora sono pronte.

Le 1931 in scala N:  una 31000 Grigio Ardesia, una 21000 in Castano, una 11000 Castano Isabella e una 11000 verde (livrea sperimentale della 11900)

Si tratta di vagoni FS in scala esatta che, a quanto ci risulta, non sono mai stati riprodotti in scala 1:160 in passato. Innanzitutto vediamo di inquadrarli storicamente, e di capire le differenze rispetto ad altri tipi di carrozza.  Abbiamo già scritto una nota sulla storia delle Tipo 1931, ed un’altra sulle realizzazioni modellistiche in H0, ma ricapitioliamo qui i punti salienti.

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Pubblicato il 9 dicembre 2023

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A Novegro avevamo portato le nostre vetture FS di servizio in scala N, e ne avevamo parlato anche qui in una nota apposita. Si tratta di modelli di nicchia estrema, tanto che neppure in H0, dove in genere si trova di tutto, è possibile reperirle: sicuramente quantomeno non in modo così articolato, con una declinazione in una decina di diversi modelli, ciascuno con la sua storia. Con l’eccezione della Vacei, tutte le vetture che avevamo fin qui trattato erano classificate Vad (Vettura Alloggio Dormitorio), anche quando il loro ruolo era diverso, come per la 99-29 020 che era adibita a cucina e mensa, e che aveva operato durante l’elettrificazione della Val Pusteria (a proposito, abbiamo reperito delle immagini addizionali di quella vettura, anche con gli interni, e come facciamo in questi casi abbiamo aggiornato la nota relativa).

Strada facendo abbiamo scoperto un altro paio di carrozze di servizio, sempre derivate dalle Tipo 1921 ma con ruoli e marcature differenti: abbiamo quindi deciso di realizzare anche quelle.

Dettaglio della 99-29 097-2 Vofz in scala N, con la serranda.

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Pubblicato il 16 settembre 2023

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Studiando le Tipo 1921, abbiamo imparato come molte di queste carrozze degli anni ’20 siano rimaste attive fino al nuovo millennio in ambito FS,  trasformate in vetture di servizio. Abbiamo quindi approfondito l’argomento cercandone immagini e documentazione: ne abbiamo parlato in una nota dedicata. Abbiamo visto come molte siano divenute Vetture Alloggio e Dormitorio (Vad), mentre altre hanno avuto sorti diverse, divenendo cucina e mensa, o aule didattiche. Altre ancora sono divenute il treno del Genio Militare per le emergenze: anche di queste  abbiamo già discusso. Abbiamo provato anche a vedere cosa fosse stato realizzato modellisticamente: non molto, ci pare.

Una vetture derivata da una ex Cz 30000 (Tipo 1921) era presente in un kit ErreZeta che riproduceva l’intero convoglio di appoggio ad un carro gru residente a Milano negli anni ’70.

Carrozza Vad per il convoglio di appoggio a un carro gru a vapore, modello H0 di ErreZeta

Una lista di carri soccorso e affini commerciali in H0 è presente su Valestelor, ma tra di esse non troviamo nessuna vettura derivata dalle Tipo 1921-1937.  La lista non comprende una realizzazione di ACME che ha prodotto una coppia composta da una Vad derivata da una Tipo 1933, accompagnata da un ex bagagliaio trasformato in officina.

Carrozza Dormitorio (ACME 50226) assieme alla carrozza officina Vofm ex bagagliaio (ACME 50245), in H0

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Pubblicato il 24 febbraio 2023

I finestrini delle ritirate delle carrozze italiane anteguerra, con il loro disegno a losanga, sono indimenticabili: le rendevano inconfondibili, pur nelle molte serie (1921, 1933, 1937, e tutte le “minori”) che si somigliavano tutte come stile e disegno, e sono familiari a chiunque abbia vissuto un’epoca FS fino ad almeno gli anni ’70.

Finestrino della ritirata sul nostro modello in scala N, ancora non rifinito e verniciato

Vetture di questo tipo sono state già prodotte in scala N, ma:

  • quelle di Fine Scale München erano in numero limitato e non proprio per tutte le tasche,
  • il montaggio delle bellissime lastrine di Alpenmodell non era da tutti,
  • le famose e abbastanza diffuse Tibidabo sono in realtà una sorta di via di mezzo tra le Tipo 1921 e le Tipo 1937 alle quali si ispiravano (una approssimazione accettabile a suo tempo ma oggi un po’ grossolana)
  • le belle Tipo 1937 realizzate da LoCo (Lorenzo Colli), pur se simili alle 1921, sono storicamente successive di tre lustri.

Questo ci aveva spinto a provare a realizzare in stampa 3D le “FS Tipo 1921“. E poi, c’è carenza di vetture italiane degli anni ’20 in scala N con le quali comporre convogli dell’epoca che non siano solo le “prede di guerra” di Fleischmann. Dunque i motivi per provare ad affrontare la realizzazione di queste vetture erano sufficienti.

Così presso lo stand ASN allo Hobbymodel di Verona del Marzo ’22 avevamo presentato il prototipo di una Az nel quale tutto, eccetto gli assali, era stampato in 3D.

Dalla Vetrina ASN allo Hobbymodel di Verona 2022: la Az 10000 Scalaenne

Il nostro prototipo di Az 10000 presentava però qualche problema da risolvere e varie cosette da affinare.

Cassa del prototipo della Az 10000 “scalaenne” verniciata per prova (il ricasco dell’imperiale dovrebbe essere castano, mancavano ancora i coprigiunti) – clicca sull’immagine per ingrandire.

Inoltre  il tempo trascorso da allora ci ha permesso di estendere il progetto, realizzando tutta la serie di vetture: non solo le Az 10000 ma anche le Bz 20000, ABz 50000, Cz 30000. Le accompagna il postale Uz 1300, e così si può comporre un bel convoglio completo.

La “nostra” Uz 1300 montata e verniciata da Filippo Vigarani, da facebook

Sono realizzazioni non commerciali che abbiamo fatto essenzialmente per noi stessi, ma ci siamo detti: perché non renderle disponibili agli amici che ne vorrebbero delle copia?

Così abbiamo esplorato varie strade, fino a giungere all’ipotesi di un kit da montare (davvero molto semplicemente) e verniciare. Dobbiamo rimarcare che si tratta di produzione hobbystica (ai sensi del D.Lgs. 114/98 effettuata in forma occasionale e non continuativa: “operatori non professionali che vendono, propongono, espongono, o barattano, in modo sporadico ed occasionale, prodotti di modico valore, per lo più opere della propria creatività o del proprio ingegno).

In questa nota presentiamo i vari aspetti di questi modelli e specifichiamo come chi fosse interessato può ottenerle.

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Pubblicato il 3 dicembre 2022, ultima modifica 7 dicembre 2022

Abbiamo recentemente discusso di bagagliai e di postali. Questa volta ci occupiamo delle vetture a due assi di questi tipi introdotte da FS a partire dagli anni ’20 e che sono rimaste in servizio fino agli anni ’80: le 90000 (Tipo 1927), le 92000 (Tipo 1931) e delle vetture a prima vista simili, ma dedicate parzialmente o interamente al servizio postale (Serie 97000 e seguenti: Tipi 1952R, 1964, 1964T).

DI90000 in composizione a un Siracusa-Messina – foto autore ignoto da amicialifana.it

Di 92000 nella pubblicità delle Officine Casaralta

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Pubblicato il 19 marzo 2022

Che la stampa 3D stia trovando il suo spazio nel modellismo in scala N è fuor di dubbio. Abbiamo già avuto modo di parlare  del nostro piccolo esperimento con la FS 225.698 e delle numerose realizzazioni del Gran Maestro Gianfranco Visentin, anche se abbiamo focalizzato soprattutto sui suoi modelli in scala Z (la lista completa ed aggiornata si trova sul suo sito), segnalando comunque la lista della sua vasta produzione in N presente su shapeways. Gli altri “esploratori” del territorio sono tanti, basta guardare ad esempio le sezioni dedicate sul forum ASN: [1] [2]. C’è chi disegni e stampe li fa solo per se stesso, come Ivan Armanelli, chi come Mario Vason o Antonello Lato condivide i suoi files cosicché chiunque è interessato se li possa stampare in autonomia, chi come Luca Parasacco mette i suoi modelli stampati a disposizione presso un service come shapeways.

Uno degli esempi più notevoli è però il lavoro di Robert Kurmann, appassionato svizzero del quale abbiamo già avuto modo di parlare presentando le sue “Tipo 1955”. Robert, che lo fa solo per la propria passione, mette poi a disposizione di chi vuole non la stampa, ma il modello finito, montato e verniciato, pronto a correre sul plastico.

FS Bz 33.584. Ma in che scala è?

Incredibile pensare che siano modelli in scala N essenzialmente autocostruiti…

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Pubblicato il 23 maggio 2020

Immaginate un bambino svizzero che a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 vada per diverse estati in vacanza in Liguria. In quegli anni ci si sposta prevalentemente in treno – la motorizzazione di massa è alle porte, ma non è ancora giunta. La famiglia parte dai pressi di Zurigo, salendo su un convoglio che in composizione ha carrozze provenienti da Scandinavia, Germania, Olanda e Francia, ma anche le vetture castano/isabella del paese verso cui il treno si dirige.

Treno internazionale a destinazione Italia sulla ferrovia del Gottardo (Wassen 1955, 11419 SBB Ae 6/6, Foto Brian Stephenson da railpictures.net)

Il viaggio sarà lungo e occuperà la giornata intera, ma il bimbo non si annoia. Il suo nasino è incollato al finestrino mentre il treno attraversa il meraviglioso scenario del Gottardo: i monte e i boschi sono belli, ma la cosa che più lo diverte è cercare di scorgere un altro convoglio giù in valle, sui binari su cui il suo treno è passato poco prima nel suo lento e sinuoso arrampicarsi. Intravvedere per un attimo un altrettanto sinuoso Coccodrillo prima che l’oscurità delle viscere della montagna spenga il panorama gli dà un sussulto.

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Pubblicato il 7 settembre 2019

Tra le prime camminate in montagna che ricordo, ci sono le escursioni a Passo Pecol, partendo dalla Val San Nicolò, laterale della val di Fassa. Si passava per il Lagusel, bellissimo laghetto nel quale un vecchio tronco caduto segnava una lunga linea nera sul fondo verde, e si giungeva poi al passo, vicino al quale c’erano i tumuli di un vecchio cimitero di guerra.

Il Lagusel - Foto AT © Peer da www.trentino.com

Il Lagusel – Foto AT © Peer da http://www.trentino.com

Nei pressi trovammo spezzoni di filo spinato arrugginito, e un frammento di una granata, evidentemente sfuggiti ai recuperanti del primo dopoguerra. Già, quel meraviglioso paradiso alpestre era stato l’inferno per dei giovani ragazzi di cent’anni fa.

Fu proprio la tragedia di quella guerra a portare tra i monti, nelle valli secondarie, la ferrovia. Fu così per la Val di Fiemme, ed anche per la Val Gardena.

Ferrovia della Val di Fiemme (Fleimstalbahn)

Ma andiamo con ordine.
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Pubblicato il 21 aprile 2018

Questo blog è nato, alcuni anni fa, dalla curiosità di vedere cosa la scala N potesse offrire ai ferromodellisti interessati alle Ferrovie della Penisola. Strada facendo l’interesse si è spostato più sulla storia delle ferrovie italiane, pur tenendo sempre ben d’occhio il modellismo in scala N. Quello che davvero non ci saremmo aspettati, è di arrivare un giorno a raccontare cosa c’è di italiano in scala Z: e invece il momento è giunto.

FS E.424 in scala Z accanto al “grande” fratello in scala N – Foto e modello di Gianfranco Visentin

Non è un caso che iniziamo con un E.424: fu la motrice il cui modello diede origine alla scala N italiana, dunque ci pare un buon inizio anche per un discorso sulla Z. Ma quanto è ricca la scala Z italiana? Davvero non poco, per chi abbia voglia di giocare a costruirsi i modelli. Lo scopriremo nel corso di questa nota.
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Pubblicato il 4 novembre 2017

In una delle prime note pubblicate su questo blog nel lontano 2009 citammo l’iniziativa di ASN  che organizzava “seminari” sul “come si fa a…” in ambito modellistico, e l’opera di Giorgio Donzello che aveva raccolto sul suo nel sito rotaie.it  la documentazione sui “Master” organizzati dalla ASN tra il 2002 e il 2006 in occasione dell’evento “Giornate Fiorentine”. Vi erano link anche ad altre risorse utili a chi volesse avvicinarsi al ferromodellismo.

I Master erano terminati con la fine delle “Giornate Fiorentine” che coincise con la trasformazione della Leopolda (che come sappiamo, da allora ha avuto la ribalta della cronaca per altre ragioni).

Torniamo ora sull’argomento, perché da qualche anno ASN ha ripreso la meritoria tradizione in occasione delle principali fiere di settore: lo Hobby Model di Novegro e di Verona. Ora si chiamano “Clinics & Workshops“. Chi frequenta ASN sa che sul sito sono archiviati i materiali relativi a tali eventi. Il formato è quello della copia, in pdf, delle slides di PowerPoint usate dai relatori. Interessante, ma parziale.

Ne riparliamo ora per segnalare che a Novegro 2017 c’é stata un importante discontinuità. Non ci sono più le slides, ma i video caricati su youtube! Quindi ora anche chi non era presente, o alla fiera era troppo occupato a fare altro, può godere appieno delle interessantissime presentazioni.

Riportiamo i link ai video anche qui, suddividendoli in sezioni tematiche, per aiutare a dare diffusione a questa meritoria iniziativa. Buona visione!

 

Tecniche modellistiche di base

“Una montagna di polistirolo” a cura di Antonio Rampini – ASN

“Costruiamoci il binario” a cura di Antonio Rampini – ASN

“Lavorare il Forex” a cura di Max Icardi – Ich Models

“Costruiamo i ponti in Forex” a cura di Max Icardi – Ich Models

“La saldatura” a cura di Giorgio Di Modica – FIMF

 

Ferromodelismo digitale

“DCC: scegliere la giusta centrale” a cura di Nuccio Ranieri – DCC World

 

Le nuove tecnologie

“Laser cutter” a cura di Danilo Verderi – Nscalecars

“Fermodellisti e Marker” a cura di Antonello Lato – FIMF

 

Esempi di ferromodellismo

“Il diorama in una scatola” a cura di Andrea Sottile – FIMF

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