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Posts Tagged ‘Fleischmann’

pubblicato: 26 dicembre 2009. Ultima modifica:29 novembre 2011

In genere un treno non può affrontare pendenze significative. Una ferrovia reale ha pendenze di qualche permille, ma può arrivare ben oltre: sulla ferrovia montana piu’ frequentata d’ Europa, la linea del San Gottardo (Chiasso – Lucerna), le pendenze massime sono del 26/27 per mille. Sul forum “il mondo dei treni” c’e’ una discussione che riporta rari casi di pendenze elevate – fino al 6-7% per i treni, e 10% per alcuni tram. In Germania si vedono delle brevi rampe con pendenze (almeno apparentemente) vertiginose per permettere a un binario di portarsi sotto un altro in un sottopassaggio – ma sono davvero brevi.

In un plastico – indipendentemente dalla scala – è bene non superare il 3% al massimo. Nel caso si voglia modellare una ferrovia di montagna, con dislivelli significativi, questo implicherebbe la necessità di spazi grandi. Una soluzione possibile e frequentemente usata è quella di ricorrere a rampe elicoidali, che permettono di superare dislivelli arbitrari in uno spazio estremamente limitato e sono generalmente nascoste in galleria.

Elicoidale in scala N: clicca sull’immagine per far partire il video.

Si tratta di gallerie che si sviluppano a spirale con un’uscita che può essere nello stesso punto dell’entrata ma ad una quota diversa. Le rampe elicoidali possono essere costruite usando delle barre filettate con dei dadi, per costringere del compensato alle giuste pendenze. Una pagina su stayathome.ch offre istruzioni per la costruzione di un “Gleiswendel” (una rampa elicoidale, appunto). E’ in tedesco, ma con il traduttore di Google anche chi ignora la lingua di Goethe può cavarne qualcosa. E’ possibile anche acquistarle in scatola di montaggio (come ad esempio da modellbau-menninghaus), oppure già montate (di tanto in tanto su ebay.de compaiono annunci in proposito: la porola chiave da cercare è Gleiswendel). Un sito è completamente dedicato alla vendita di “Gleiswendel”: gleiswendelshop.de.

Spirale multipiano. Foto da  i1.wp.com/www.modellbau-menninghaus.de

Spirale multipiano. Foto da
i1.wp.com/www.modellbau-menninghaus.de

In genere la geometria è molto semplice: calcolando un dislivello minimo tra due piani di 6 cm ed una pendenza del 3%, occorre percorrere due metri per salire di un piano, il che corrisponde ad un raggio di 318 mm. Il raggio R3 di Fleischmann (396,4 mm) corrisponde ad una circonferenza di 2489 mm, che mantenendo una pendenza del 3% comporta una distanza tra i piani di 7,5 cm. Una pagina su jumpnet.de offre, sempre in tedesco, due fogli Excel per effettuare calcoli utili per la progettazione di un Gleiswendel, anche usando geometria non circolare ma ovale.

Plasticando offre un lungo articolo con tanti dettagli sulla progettazione di rampe elicoidali. Un buon suggerimento (di Piero Tarabonio, dal forum ASN) è di tenere il binario di salita all’esterno (il binario esterno ha pendenza minore di quello interno, perchè per superare lo stesso dislivello fa un cammino più lungo).

Sul blog di FabioM (plasticon-sbb) è possibile seguire le fasi costruttive del suo plastico di ambientazione svizzera, che comprende anche una elicoidale a vari piani.

Un’altro esempio di uso è fornito dal seguente video che mostra due elicoidali simmetriche accoppiate da un ponte in quota: lo scheletro di un semplice plastico di effetto.

Clicca sull’immagine per far partire il video.

Le elicoidali esistono anche nelle ferrovie reali, anche se di solito limitate a mezzo o ad un giro. In genere sono in galleria (come ad esempio Skt.Jodok sulla linea del Brennero, Trasquera sulla linea del Sempione) ma esiste anche uno spettacolare esempio di una elicoidale a cielo aperto: il viadotto circolare di Brusio sulla Ferrovia del Bernina, unico al mondo, dove il treno percorre un anello di 360° per superare un dislivello di 25 metri.

Viadotto di Brusio sulla "Viafer Retica" . Immagine da www.hotelbernina.com/

Viadotto di Brusio sulla “Viafer Retica” . Immagine da http://www.hotelbernina.com/

C’e’ anche una webcam puntata sul viadotto: se siete fortunati potreste vedere il treno del Bernina passare in diretta!


Nella serie “Treni sui monti”:

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Pubblicato il 27 settembre 2009, ultimo aggiornamento 15 maggio 2021

In varie pagine ho raccolto informazioni sui modelli prodotti. Penso sia utile centralizzare qui la lista dei riferimenti ai produttori (artigianali e industriali) con indicazione del sito web se disponibile o altre informazioni di contatto.

NOTA: la presente lista cerca di raccogliere tutti i produttori, ma quasi certamente non è completa. Siamo felici di ricevere segnalazioni di eventuali assenze per integrarla.

Produttori artigianali attivi

A rischio di qualche omissione, e forse di un po’ di confusione, la lista comprende sia produttori professionali (ovvero aziende registrate con partita IVA, con una importante presenza sul mercato della scala N. una produzione consistente di rotabili, un sito web ufficiale, e presenti più o meno ad ogni fiera del settore) che hobbisti evoluti che producono modelli prevalentemente per uso personale, ma che ne cedono esemplari a terzi.

nome descrizione ne parliamo qui
ACAR Models di Achille Carminati, Milano.  acarmi@libero.it  –  Tel 335 6266009 – per maggiori dettagli vedi il loro sito web. Alcuni modelli sono commercializzati assieme a LoCo. ACAR models: i modelli di Achille Carminati
Borrello di Nino Rizzo Borrello, alcuni modelli in fotoincisione e altro I segnali (e alto) di Nino Rizzo-Borrello
Brennero Models di Pietro Sanguini, carrozzerie stampate in resina Brenneromodels (Pietro Sanguini)
DANIfer di Giuseppe Borzellino, contattabile via Facebook. DANfer di Giuseppe Borzellino
Euromodell FP di Bodo Fonfara, produttore tedesco. Modelli (principalmente italiani) realizzati a mano in piccola serie Euromodell FP
Fine Scale Muenchen di Helmuth Schwinghammer – Modelli di precisione in ottone in serie limitate (da 5 a 50 pezzi). Articoli taggati FSM
Fratix – ACME – Blackstar di Guido Andrea Fraticelli. Attivo in scala N vari anni fa, ha di recente (2015) ripreso a produrre modelli di carrozze italiane in scala N. Dal 2018 i suoi lavori sono commercializzati da ACME con il marchio Blackstar Articoli taggati Fratix 
ICHmodel di Massimo Icardi, contattabile via facebook. Prevalentemente a tema svizzero, produce anche alcuni rotabili italiani (es. le “Svizzerette” di FNM
Irmodel di Nino Iraci. Irmodel si autodefinisce “nè un produttore nè di un artigiano ma una sigla creata da un semplice appassionato di modellismo ferroviario.” E’ comunque un  piccolo produttore hobbistico “disposto a condividere con un ristretto numero di amici la propria collezione  a fronte di una partcipazione alle spese”.  In passato ha realizzato casse in resina di motrici, attualmente (febbraio 2013) il sito riporta motrici, carrozze e accessori come decals. Articoli taggati Irmodel 
Kurmanifaktur di Robert Kurmann, contattabile via Facebook. Pregevoli modelli di vetture italiane in piccolissima serie. Le Tipo 1955
Lineamodel di Vincenzo Pisano. Piazza IV Novembre N°39 – 51015 – Monsummano Terme – Pistoia. Modelli  e accessori in kit di montaggio in ottone – disponibili anche montati in serie limitata. Attivo dal 1994. Articoli taggati Lineamodel
LoCo (locomodels) di Lorenzo Colli – nata nel 1989 come “Riproduzioni Artigianali.” – Vastissima produzione di modelli realizzati principalmente in metallo , di recente disponibili anche in kit.  I modelli di Lorenzo Colli (LoCo)
Locomodel di Giorgio Donzello – costruzioni esclusive in piccolissime tirature di modelli ferroviari costruiti a mano, in tutto metallo, per collezionisti
N-Kit N-Kit – di Fabrizio Mungai – Luca Petruzzo N-kit (Fabrizio Mungai – Luca Petruzzo)
Malinverno di Mario Malinverno Le lastrine di Mario Malinverno
MaxRail di Massimo Peroni
naldinivittorio di Vittorio Naldini. Artigiano romano, offre modelli di treni e tram sia in scatola di montaggio, sia completati e verniciati  Articoli taggati Naldini
Pirata Models PIccole Riproduzioni Artigianali di Treni e Affini – Modelli ferroviari italiani in scala N Pi.r.a.t.a.
Prin Derre di Gianni Prin Derre gianni.prinderre@fastwebnet.it  I modelli di Gianni Prin-Derre
RCR di Stefano Ramunno e Maurizio Casini Ropa (mcr160@libero.it)
Via Montonale Basso 25015 DESENZANO D/G – Brescia – elaborazioni su base di modelli industriali (Minitrix, Fleischmann, Arnold) rcrmodels@msn.com mcr160@libero.it – non ha sito web, ora confluito in PirataModels
Randgust di Randall D. Gustafson. Piccolo produttore USA che tra vari modelli americani produce la versione italiana della 65-ton Withcomb, arrivata nella seconda guerra mondiale e rimasta qui come D143.  Le Truman
SAFER – NNext Ha prodotto una bella E.626 in scala N: prometteva bene ma problemi organizzativi (di produzione e distribuzione, con tempi molto lunghi) hanno scontentato molti hobbisti.
SAGI Fa principalmente H0, ma ha degli splendidi carri anche in scala N – purtroppo da qualche anno ha smesso di trattare la scala minore
Tecnomodel Principalmente si occupa di commercializzazione, ma c’è stato anche un modello (D143) prodotto con il suo marchio.
Trenomodel di Stefano Depietri. trenomodel@libero.it  Il Minuetto
Uteca – TriNacria Principalmente H0, ma nella linea TriNacria anche vari bei modelli in N  Trinacria-Uteca
Ubi major Di Gianfranco Visentin, modelli stampati in 3D in scala N e Z  Zeta italiana

C’è poi l’eNNegozio, che fa parte dell’Associazione Amici Scala N e che distribuisce ai soli soci le cosa prodotte nell’ambito associativo.

Sempre senza pretesa di completezza, la seguente lista riguarda produttori di soli accessori (a tema italiano in scala N), ma non rotabili.

nome descrizione ne parliamo qui
DecalEnne di Blaine Bachmann. Decals per la modifica di rotabili.  Articoli taggati decalenne
Il Treno Segnali, palificazioni ed altri acccessori per plastici
La Torre di Alex La Torre, contattabile via facebook : segnali ed altri accessori in fotoincisione Alex La Torre: segnali ma non solo
LKTrain di Luca Pavesi. Accessori stampati in 3D
Stefano Mencaroni Palificazioni ed altri acccessori per plastici
Ninive Accessori vari per plastici
Simplonmodel Accessori vari per plastici

Produttori artigianali non più attivi

Abbiamo dedicato un articolo ai produttori di un tempo: ARMO (Cantarella), Cestaro, COMFER, Euromodellismo (Vescovo), MFAL (Luzzietti), Pozzati, RIviermodel. Produttori attivi in un passato più recente sono listati nel seguente elenco:

nome descrizione ne parliamo qui
ALMA Models di Alessandro Pone c/o MCAuto SRL Via del Gelso 11 59100 Prato – Realizzazione di modelli ferroviari ed accessori in scala N. Alma Models nasce dalla fusione di Digitaltrain ed Ennemodelli. Da qualche anno però non esiste più, ed il sito http://www.almamodels.it/ è scomparso.
CLMHitech Articolate FS realizzate con carrozzeria in fusione metallica. Non più attivo. Il loro sito http://www.clmhitech.com ora appartiene a una compagnia giapponese che si occupa di … perdita di capelli! (2013) CLM
Eurorail Models di Lidia Santi – dal sett. 09 ha terminato la produzione e si è trasformata in “Eurotrain SL”. Il sito web www.eurorailmodels.eu non è più attivo dal 6/9/9. Vedi qui per approfondimenti.  Articoli su Eurorail Models
Eurotrain SL di Lidia Santi e Alberto Casiraghi.
Via Adolfo Venturi, 17, 41041-Formigine Fraz. Casinalbo (MO) /  Vecchia sede: Via Vignali, 138 27010-Miradolo Terme (PV). Nuovo nome di Eurorail Models di cui aveva ripreso la produzione di alcuni modelli migliorando la qualità dei prodotti ed adeguando (in alto) i prezzi. Dall’inizio del 2013 non più attivi nella produzione di modelli in scala N, il loro dominio web http://www.eurotrainsl.eu non è più registrato
Che succede a Eurotrain SL?Articoli su Eurotrain SL
Ferrovia del Caimano di Ilario Baccari. A fine ottobre 09 il suo sito è sparito, ingoiato dal naufragio di geocities. Un anno dopo è stato recuperato da oocities (ma non è più mantenuto da Ilario) Ilario baccari e la Ferrovia del Caimano
Hitech-rr-modelling di Alfonso Scoppetta e Caterina Mancuso. – Via Bolognese Nord, 63/A 59024 Vernio, località Sasseta (Prato). In N ha prodotto alcune locomotive e una ventina di carri merci, oltre ad accessori vari. Il sito non è più attivo. Nasce un nuovo produttore: Hitech-RR-Modelling (Alfonso Scoppetta)

Produttori industriali

ACME S.r.l. Via Lombardia 27 – 20131 Milano. Produttore di modelli in H0, dopo aver commercializzato dei modelli di Fratix, nel 2010 ha iniziato a mettere a catalogo modelli in scala N, che però non sono mai arrivati in produzione. Nel 2013 ha collaborato con Pirata per la realizzazione delle Gran Confort.
Arnold Rapido Inventore della scala N commerciale, ora assorbito da Hornby International per conto del quale concentra tutta la produzione in N
Atlas Produttore USA, negli anni 70-90 ha prodotto modelli italiani ed europei in collaborazione con Rivarossi. Ora fa solo modelli USA.
CIL “Compañia International del Libro”, editore. Ha prodotto una serie di locomotive in scala N vendute in edicola in Spagna, Germania e Portogallo. Due modelli erano italiani.
Del Prado Produttore spagnolo di materiale da hobby venduto prevalentemente in edicola. Ha pubblicato la collezione “Trains of the world” comprendente 100 modelli in scala N, di cui una decina italiani.
Fleischmann Un pilastro della storia della scala N internazionale, ora appartenente alla Modelleisenbahn-Holding
Lematec Prestige Models Produttore svizzero, ha ripreso il cammino di Lemaco dal 2006. Quest’ultima, dopo un’attività ventennale, ha cessato la produzione, ed è ora presente solo come importatore di giocattoli.
Hobbytrain Produttore austriaco, negli anni ha collaborato con Lima e Kato prima di diventare nel 2002 una divisione di Lemke.
Ibertren Produttore spagnolo, vari anni fa ha prodotto un modello di una loco industriale (ex DB) di una ditta italiana,
Kato Produttore giapponese, di interesse perchè ha prodotto dei treni europei (SBB RAe e SNFC TGV) che hanno circolato in Italia.
Lima Marchio storico e primo produttore di scala N in Italia, ora assorbito da Hornby International produce ormai solo H0
Mehano Produttore sloveno, ha prodotto materiale italiano usando anche il marchio Tibidabo.
Minitrix Uno dei grandi produttori tedeschi, dal 1998 è parte di Märklin
NewRay Produttore di giocattoli di Hong Kong. Nella produzione passata anche alcuni treni a batteria in plastica in scala N, usabili come base per elaborare modelli. Sul sito non c’è traccia dei modelli ferroviari, che tuttavia ancora si trovano occasionalmente in grandi magazzini o supermercati.
Rivarossi Marchio storico del modellismo italiano, ha prodotto in scala N negli anni 70-90 anche con il marchio Atlas. Ora il marchio Rivarossi fa parte della collezione Hornby International e produce solo H0
Roco Marchio austriaco, acquisito da Modelleisenbahn-Holding dopo un fallimento. Dopo l’acquisto di Fleischmann da parte di Modelleisenbahn-Holding nel 2009 produce solo H0
Tibidabo Storico marchio torinese, poi rilevato dallo scomparso Gianfranco Bianco e usato da Mehano per parte della sua produzione. Non ha sito web.
Tomytec Produttore giapponese, interessante per la produzione di carrelli motorizzati usabili per motorizzare modelli statici

Vedi anche la lista di Modellismo ferroviario (comprende anche produttori in scale diverse dalla N)

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Pubblicato il 18 settembre 2009 – ultimo aggiornamento: 8 ottobre 2022

Da ragazzino avevo un libro (credo della Fleischmann) che conteneva alcune decine di progetti – il tracciato ed un disegno prospettico che dava l’idea di come potesse risultare il plastico finito. Mi divertivo molto a studiarne i percorsi ed immaginare i possibili incroci di convogli. Ancor oggi mi piace guardare dei progetti, o immaginarne io. Il disegno del progetto si poteva fare con foglio e matita, ma meglio era dotarsi di una dima (“Schablone” in tedesco, “stencil” in inglese), come quella mostrata in figura (oggi si può fare lo stesso in modo più agevolmente con vari software su PC).

Schablone della Arnold

Schablone della Arnold

La progettazione di un nuovo plastico è infatti forse più divertente che non la fase di uso. Non a caso spesso capita che i plastici vengano fatti, e poi disfatti per passare a uno nuovo. E’ quanto accaduto ad esempio ad un bellissimo plastico punto a punto a tema austriaco realizzato da Denny Turani (si chiamava  Kopfbergbahn: per un po’ gli è sopravvissuta della documentazione sul web, oggi anch’essa sparita). A volte invece un plastico può durare a lungo, come nel caso di quello di Querceto e Pian Ginestra, che ha attraversato tre generazioni…

Schema del plastico

Schema del plastico

Il plastico di Querceto e Pian Ginestra (160×180) dimostra che in scala N si può fare molto anche in spazi non enormi (per dettagli si veda l’articolo raggiungibile cliccando sull’immagine). Ma anche se lo spazio a disposizione è ancor meno, però possibile fare delle cose non banali, come nel seguente caso:

In alternativa, si può pensare di costruire un piccolo modulo da agganciare a quelli fatti da tanti altri recandosi a manifestazioni dedicate: si tratta dei plastici chiamati “modulari“:

Per aiutarsi nella progettazione, si può fare ricorso dei libri di tracciati, come quello che ho citato. Su e-bay (specie ebay.de) se ne trovano con una certa facilità. Vi sono però anche vari siti web dedicati a progetti di plastici! Ok, spesso non sono in italiano, ma le immagini sono universali. Ad esempio c’è modellplan.de che ha due sezioni dedicate alla N: 64 progetti con binari Fleischmann e 55 progetti con binari Minitrix. In realtà loro i progetti li vendono, ma ci sono comunque delle immagini di dimensione ragionevole da poter essere studiate anche senza comperarne  la versione più grande e dettagliata.

Progetto tratto dalla galleria Fleischmann di modellplan.de

Senza pretesa di esaustività, elenco qui una serie di siti che offrono molti altri schemi per plastici. Alcuni sono in H0, ma basta dividere per due le misure per averli in N (a esssere precisi, dividere per 1,83). Spesso purtroppo non sono in Italiano, ma a volte basa guardare le figure.

Vari anni sono passati da quando abbiamo raccolto queste indicazioni. Purtroppo nel tempo vari siti che avevamo raccolto qui non sono più attivi o sono in ristrutturazione. Li teniamo comunque elencato per eventuali ricerche con la wayback machine

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Pubblicato il 16 agosto 2009, ultima modifica 14 dicembre 2021

Dal 1979 al 1993 hanno circolato in Italia i treni TUI (Turistik Union International) “Ferien Express”.

Convoglio TUI a Verona, da una brochure LS-Model

Erano dei treni charter composti di vetture a cuccette e vagone ristorante che portavano frotte di vacanzieri tedeschi in varie località europee. Le carrozze presentavano una classica livrea crema e rossa con sottili bordi arancio e una evidente scritta TUI Ferien Express sulle fiancate, con un motivo a zig-zag all’estremità delle carrozze (al centro nella ristorante, sul quale la scritta era TUI Treff: Incontri TUI).

TUI-Ferien-Express D 27444 Siofok – Hamburg nel 1984 – Foto Johannes Poet da wikimedia

Carrozze a cuccette Bcvmh ex TUI nel 1992 – Foto da lokfotos.de

L’imperiale, in genere crema, poteva anche essere marrone, come in una carrozza nella seguente immagine ripresa sulla linea del Brennero.

Convoglio TUI in Val d’Isarco, da una brochure LS-Model

Tutto ebbe inizio nel 1978 con l’ordine da parte di TUI alla Waggon Union di tre convogli da undici vetture ciascuno: uno era abilitato ai 200 km/h ed era composto da una “Treffwagen” WGtmh 09-90 (Vetture di incontro: una bar-ristorante) e dieci vetture a cuccette Bcvmh 05-90. Gli altri due convogli erano limitati a 160 km.h ed erano composti di dieci cuccette Bcvmh 05-70 e una Treffwagen WGtmh 09-70 ciascuno.

Il significato delle sigle indica alcune caratteristiche delle vetture: B sta per seconda classe, c per cuccette, v per “verringerter” (ridotto), indicante un numero di compartimenti inferiore rispetto a quello standard per la classe (12 per le B), m significa carrozza di lunghezza superiore a 24,5 metri e con intercomunicanti a “Gummiwurst”, ed h segnala la presenza di generatori di corrente sui carrelli. Per le ristorante, m ed h hanno ovviamente lo stesso significato, mentre  WGt indica “Treffwagen” – simbolo proprio di TUI, tanto che quando poi passarono a DB (come vedremo) la sigla passò a WGmh, abolendo la t che non figura nella tipologia DB e lasciando WG come “Gesellschaftwagen”, vagone di compagnia (usualmente usato per le carrozze da ballo).

Schema della TUI TREFF, da nachtzug-retten.de

Lo schema riportato sopra mostra la strutture delle Treffwagen: da destra, la cucina con portellone di carico, il bancone del bar, poi la sala da pranzo (11 tavolini da due persone), e a sinistra tre scompartimenti tradizionali (nel disegno mostrati sia in versione giorno che a cuccette) e una ritirata.

TUI 61 80 09-90 201-5 WGtmh at Ferrara in 1989. In primo piano il potello di carico della cucina. – Foto Jacopo Fioravanti da http://www.railfaneurope.net/

Le Bcvmh presentavano porte di accesso solo ad un’estremità (a destra sul lato compartimenti, a sinistra su quello corridoio), poiché su quella opposta lo spazio del vestibolo era occupato da una coppia di ritirate, come si può notare nella seguente immagine.

Estremità di una Bcvmh a Budapest nel 1988, da vlaky.com (foto Czéh György)

Di fronte alle ritirate (quindi sul lato corridoio) si apriva un portellone a scorrimento laterale, probabilmente per facilitare il caricamento bagagli (non è una porta di accesso passeggeri: mancano le scalette di accesso).

Estremità destra (lato compartimenti) di una Bcvmh con il portellone di carico, in un modello Roco in H0.

Schema della TUI a cuccette, da nachtzug-retten.de

Ogni treno poteva trasportare fino a 420 persone (undici compartimenti da 4 per carrozza, con un compartimento ogni due vetture ad uso del personale di servizio). Successivamente i tre treni vennero spezzati lungo il percorso in tronconi che avevano diverse destinazioni, o suddivisi in più convogli. Per integrarli vennero noleggiate alla bisogna carrozze DB, tipicamente in livrea Creme-Ozeanblau, ma anche usando occasionalmente vetture ristorante DB (nella classica livrea crema-rosso come i TEE) o vagoni letto.

In estate i TUI Ferien Express arrivavano in Francia e Spagna (Port Bou, per Barcellona si trasbordava su un convoglio a scartamento largo), Ungheria (Siófok), Jugoslavia (Fiume-Rijeka, Capodistria-Koper), Austria (Klagenfurt – Innsbruck – Mittenwald) e Italia (Venezia, Pesaro, Bolzano, Merano, Imperia/Ventimiglia. Pisa/Livorno).

Estratto da un orario TUI, da 3rotaie.it

Convoglio TUI in Jugoslavia. Foto da flickr, Bahnbilder von W. + H. Brutzer

In inverno le destinazioni erano le Alpi austriache (Innsbruck, Selzthal, Landeck/Bludenz, Zell am See), svizzere (Chur) e italiane (Bolzano, San Candido).

Treno TUI in Austria

L’orario generale DB del 1983 (Kursbuch Gesamtausgabe – Sommer 1983) riporta i seguenti convogli TUI relativi all’Italia:

  • D13073 e D13177: Dortmund Hbf/Hamburg Altona – Imperia Porto Maurizio
    Entrambi erano instradati via Basel, Domodossola.  Le sezioni dirette a Pisa Centrale venivano staccate ad Alessandria e proseguivano come treno Z2615.
  • D13113 e D13083: Hambug Altona- Pesaro
    Instradati via Brennero, comprendevano le sezioni dirette a Venezia SL che venivano sganciate a Verona PN.
  • D13085 Hamburg Hbf – Venezia SL, via Brennero.

!986, Verona. Treno TUI. Foto G. Sparacio da ilportaledeitreni

Alessandria, 1988. TUI Ferien Express “Riviera” N°13072 da Imperia Porto Maurizio con sezione “Riviera della Versilia und Elba” N°Z2610 da Pisa Centrale per Dortmund Hbf e Hamburg-Altona. Foto Jens Bühren da drehscheibe-online.de

Curioso accoppiamento di due TUI con una Self Service FS ad Alessandria nel 1986, Foto da https://klaus-bahnnostalgie.artfolio.com/

I treni TUI sono menzionati Giorgio Stagni sul suo sito” Orizzonte Ferrovia” , ricordando che  “tutti i giovedì d’estate collegava Dortmund con Imperia Porto Maurizio. Per alcuni anni esso proseguiva poi come materiale vuoto fino a Ventimiglia, permettendo di fotografare le sue attraenti carrozze giallo-rosse anche nell’ultimo tratto della ferrovia litoranea.” e mostrando una foto del  27 agosto 1992, quando una E.645 di seconda serie trainava le sei carrozze TUI insieme con una ristorante TEE tedesca nel tratto di lungomare tra San Lorenzo e Santo Stefano.

Carrozze TUI in Liguria nel 92 - Foto © Giorgio Stagni

Carrozze TUI in Liguria nel 92 – Foto © Giorgio Stagni

Convoglio TUI alla Cipressa nel 1991 – Foto Giorgio Stagni

Le vetture TUI entravano a volte anche in composizioni eterogenee, come nell’Italia Express fotografato da Matthias nell’aprile ’91 e pubblicato su drehscheibe.net:

CarrozzaTUI in composizione nell' Italia Express nell'aprile '91, - foto Matthias da drehscheibe.net

CarrozzaTUI in composizione nell’Italia Express nell’aprile ’91, – foto Matthias da drehscheibe.net

Il successo avviò però TUI verso la fine dei suoi treni turistici: le DB compresero che vi era spazio per un mercato redditizio, ed ampliarono la loro offerta entrando anche in quella nicchia. Il mercato di TUI fu progressivamente eroso, e questa nel 1993 chiuse la sezione ferroviaria, vendendo il proprio parco vetture. TUI rimane oggi un gigante nel mercato turistico, ma il suo business si è spostato sul trasporto aereo e navale, e sul settore alberghiero.

Le WGmh furono acquistate dalle DB, che apportarono solo lievi modifiche alla livrea, eliminando il marchio TUI ed apponendo il proprio.

WGmh vista dai due lati dopo la dismissione da TUI e l’incorporazione in DB. In alto la WGmh-855.1-61-80-89-90-002-0-ex-61-80-09-90-201-5 a Düsseldorf nel 1995, In basso la WGmh-61-80-89-90-002-0-ex-61-80-09-90-201-5 a Colonia nel 1996, foto da reisezugwagen.eu

Circolarono in treni DB che raggiungevano anche l’Italia, come si vede nel seguente fotogramma preso da un filmato del 1994.

Transito a Campiglia, da un filmato youTube: si vede una WGmh ex TUI in un Treno DB

Le cuccette andarono alle ferrovie olandesi (NS), dove inizialmente avevano conservato presso NS la loro livrea con la sola rimozione del logo TUI e aggiunta del classico logo NS.

NS E0713 con Locomotiva 1616, una UIC-X FS rosso fegato, la ex SNCF Grill-Express riadattata come “Buffet” ed una ex-TUI con logo NS nel 1994 a Utrecht – Foto Johannes Smit da flickr

NS Bcvmh 61 84 50 70 115 a Copenhagen nel 1994 – Foto Lolke Bijlsma da flickr

Vennero poi riverniciate  in colore blu acciaio ed  impiegate dalla compagnia olandese nei propri treni internazionali notturni fino al 2002.

NS Bcvmh ex.TUI – Foto MU4797da flickr (si nota il portellone di carico).

Alcune ebbero la livrea CNL – City Night Line.

Bcvmh in livrea CityNightLine ad Amsterdam nel 2003 Foto Heiko Mueller, d rig-bahn.jp

Nel 2003 furono cedute alla ditta Euro Express Trein Charter che le usò nei suoi Alpen ExpresSki-TreinAutoSlaap Trein, noleggiandole anche ad altre ditte che effettuarono ad esempio il Bergland Expres e il  Lourdes Express.

61 84 05-70 123-5 Bcvmh in un Autoslaaptrein a Livorno nel 2012 – Foto Marco Claudio Sturla da ilportaledeitreni. Il logo NS è stato coperto da un rettangolo bianco.

Varie foto degli interni (e non solo) si trovano su vagonweb.cz.

EETC chiuse nel 2015 vendendo le vetture ai gruppi MSM e Train Rental International, che di nuovo le impiegò anche in convogli interessanti l’Italia denominati Urlaubs Express (Urlaub è sinonimo di Ferien in tedesco), e così ancora oggi, dopo oltre 40 anni, possiamo vedere sui nostri binari queste carrozze.

NL-MSM 61 84 05-90 107-4 Bcvmh (lato corridoio) in composizione al UEX 1395 Hamburg-Altona-Verona Porta Nuova a Bolzano il 20.07.19 – Foto Torsten Liermann da flickr

NL-MSM 61 84 05-70 117-7 Bcvmh (lato compartimenti) in composizione al UEX 1395 Hamburg-Altona-Verona Porta Nuova a Bolzano il 20.07.19 – Foto Torsten Liermann da flickr

Urlaubs Express in Val D’Adige, da https://urlaubs-express.de In composizione due Bcvmh nella nuova livrea, poi quattro carrozze letto WLAB, poi ancora due Bcvmh, una WLAB e infine i carri per il trasporto autovetture.

Dettaglio della Bcvmh nella nuova livrea di Urlaubs Express attualmente in circolazione anche in Italia

Nel Modellismo

In H0 le vetture in livrea TUI sono riprodotte da ACME, LS-Models (anche a marchio Pirata) e Hobbytrain. Si veda l’elenco su  gamos81.altervista.org, che però dimentica di menzionare le vetture Roco (44281 e 4227A).

Carrozze TUI Roco in H0

In H0 sono riprodotte da LS-Models anche in versione NS il livrea blu.

Per quanto riguarda la N-ostra scala, nel 2008 Lemke/Hobbytrain ne aveva annunciato una versione in scala N, in due diversi set, a circa 110 Euro per ogni set composto da tre vetture (purtroppo prezzi di altri tempi!). RCR le usò come base per produrne una propria versione presentata a Novegro. [1][2].

Hobbytrain estese poi la produzione arrivando ad offrire 4 confezioni da tre carrozze, due di sole cuccette, due includenti un Treff-Wagen. Ciascun set contiene due vetture con imperiale panna ed una con imperiale scuro. Le marcature sono tutte diverse tra loro.

  • 22050 K (Bcvmh 61 80 05-90 107-8, Bcvmh 61 80 05-70 114-8, Bcvmh 61 80 05-90 103-7)
  • 22051 K (Bcvmh 61 80 05-90 106-0, Bcvmh 61 80 05-90 106-0, WGtmh 61 80 09 70 203-5)
  • 22052 K (Bcvmh 61 80 05-90 102-9, Bcvmh 61 80 05-90 111-0, Bcvmh 61 80 05-90 110-2)
  • 22053 K  (Bcvmh 61 80 05-90 119-3, Bcvmh 61 80 05-90 120-1, WGtmh 61 80 09-70 202-7)

Hobbytrain 22050K

Hobbytrain 22051K

Hobbytrain 22052K

Hobbytrain 22053K

LS Models ha prodotto cinque set di vetture (quattro da tre, uno da due) con marcature diverse da quelle Hobbytrain.

I primi due (76001 e 76002) hanno il tetto crema. Il 76001 è composto di sole cuccette Bcvmh, il 76002 comprende una Treff-Wagen (vettura ristorante) WGtmh.

LSModels76001

LSModels76001

LSModel 76001K

LSModel 76002K

Le marcature sono rispettivamente, per i due set:

  • 61 80 05-90 101-1, 61 80 05-90 104-5, 61 80 05-70 117-1
  • 61 80 05-70 123-9, 61 80 05-90 100-3, 61 80 09-90 201-5

I secondi due set(76015 e 76016) hanno il tetto scuro. Anche qui, tutte le carrozze sono Bcvmh eccetto una WGtmh nel secondo set.

LSModel 76015K

LSModel 76016K

In questi due set le marcature sono

  • 61 80 05-90 105-2, 61 80 05-90 108-6, 61 80 05-70 116-3
  • 61 80 05-70 118-9, 61 80 09-70 203-5, 61 80 05-70 114-8

Il quinto due set (76017), del quale non abbiamo immagini, comprende due carrozze Bcvmh in livrea TUI ma senza logo TUI.

Ulteriori tre set di LS Models riproducono le vetture ne loro periodo olandese. Il set 74004 comprende due vetture con la scritta Ferien Express ma senza TUI, con un evidente logo NS sulla destra, con marcature 61 84 50-90 109-4 e 61 84 50-70 122-1.

LSModel 76004K

Il set 76005 K comprende due carrozze in livrea blu acciaio. Le marcature sono 61 84 50-70 116-3 e 61 84 50-70 121-3.

LS Models7 4005 K

Il set 76006 K presenta le vetture il livrea CNL, con marcature 61 84 50-90 106-0 e 61 84 50-90 107-8.

LS Models 74006 K

Per inciso, il nome FerienExpress era stato usato in precedenza dalle DB (epoca III) per convogli basati su carrozze  C4ywe 36/52 riprodotti in scala N da Fleischmann.

Fleischmann 867706, FerienExpress Epoca III

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Pubblicato il 23 giugno 2009, ultimo aggiornamento: 3o gennaio 2016

Posso mescolare rotaie di produttori diversi? No, non sempre. Dipende da vari fattori, quindi occorre fare delle scelte iniziali che poi saranno abbastanza vincolanti.  Innanzitutto salta all’occhio che alcune (Fleischmann ad esempio) hanno la massicciata ed altre (la maggioranza) no.

Poi, il colore: ricordo le orribili rotaie gialle di Fleischmann in H0 negli anni’60: avranno avuto una buona conduttività elettrica ma erano davvero brutte! In scala N, la maggior parte sono color argento, ma Arnold ad esempio le produce brunite.

La tendenza a ossidarsi (e quindi a non condurre più bene la corrente): le rotaie Lima erano più economiche, ma davvero cattive da questo punto di vista. Tra l’altro era difficilissimo saldarle a stagno.

Giunzioni: possono essere simmetriche o asimmetriche (uno dei due binari è più lungo dell’altro su un estremità, e più corto sull’estremità opposta). Arnold, ancora una volta, si distingue dagli altri, essendo asimmetrico, tanto che occorre uno speciale binario di compensazione per unire un binario Arnold ad uno di altra marca.

Geometria: dimensioni dei pezzi e raggi di curvatura differiscono da marca a marca – mescolare elementi di marche diverse in genere introduce complicazioni nella stesura del tracciato. Si veda in proposito anche l’articolo sui raggi di curvatura.

Il profilo: quelle “vere” hanno un profilo ad I (o a fungo). In scala N la maggioranza sono ad I, ma alcune hanno profili diversi (ancora Arnold, ad esempio ha la testa arrotondata). In realtà i profili sono “normati”, ovvero esiste una norma internazionale (NEM 120) che definisce come dovrebbero essere fatti i binari. Per la verità la norma raccomanda alcune possibili combinazioni di parametri, e le specifiche si applicano poi alle varie scale. Per la scala N le specifiche raccomandate sono la CODE 70 e la CODE 55. (il “code number” è l’altezza del profilo espressa in millesimi di pollice, quindi 70=1,8 mm e 55=1,4 mm), Curiosamente il codice 70 – che corrisponde ad una delle due raccomandazioni NEM- è disponibile solo da un paio di produttori minori. ATLAS perà ha introdotto quest’anno (2009) un CODE 65 con massicciata (vedi il loro catalogo). La maggior parte di produttori usa il codice 80 (altezza 2,1 mm). Atlas e Peco producono anche il Code 55, che risulta più leggero alla vista ed in fin dei conti più realistico. Si trova anche (in genere a prezzi da gioeilleria) il codice 40. Attenzione però – alcuni modellini più vecchi (vagoni e locomotori) potrebbero avere difficoltà su binari con codice minore di 80, a causa del diametro del coltello delle ruote (il coltello è la parte interna della ruota che incontrando il fianco della rotaia impedisce alla vettura di scivolare fuori dal binario). In genere il problema può essere risolto (facilmente per i vagoni, meno per le motrici) sostituendo le ruote.

Sul sito della Atlas c’era – in inglese – la storia dei loro code 55 (purtroppo sparita…).

Scambi Atlas Codice 55

Deviatoi (scambi) Atlas Codice 55

Binari di codice uguali e di produttori diversi possono in genere essere accoppiati, fatte salve le dfferenze di aspetto, pià raramente, e di giunzione.

Il sito tedesco spur-n.com presenta una bella rassegna dei tipi di binario dei vari produttori. Un traduzione in italiano aggiornata al luglio 2009 è disponibile in una pagina del sito ASN.

A proposito: un’altra norma (la NEM 112) specifica quale debba essere la distanza tra binari che corrono paralleli (interbinario). In realtà questa distanza è in genere per il modellista una distanza obbligata dalla geometria degli scambi – la norma è utile però perchè produttori diversi devono (o dovrebbero) usare la stessa geometria.

Per i deviatoi  (scambi): la meccanica per lo spostamento (manuale o elettrico) può essere negli (orribili) cassoni neri a fianco dello scambio, oppure nascosta sottoplancia. La seconda opzione, disponibile solo da alcuni costruttori, è più costosa e logisticamente più complicata perchè occorre ricavare gli spazi necessari sotto la massicciata, ma è infinitamente più bella e realistica. Tra le meccaniche sottoplancia, le più raffinate permettono un movimento lento dello scambio (azionato da un micromotorino invece che da una elettrocalamita che provoca lo spostamento a scatto degli aghi). Un esempio di quest’ultimo tipo per la scala N è quella a catalogo Conrad (426c112 Universal-Weichenantrieb meno di 10 euro Euro a pezzo).

Scambi Roco con meccanica elettromagnetica per comando remoto

Scambi Roco con meccanica elettromagnetica per comando remoto

Conrad, comando sottoplancia (Unterflur-Weichenantrieb), esempio in H0

Conrad, comando sottoplancia (Unterflur-Weichenantrieb), esempio in H0

Gli scambi possono essere destri o sinistri, diritti o curvi o a Y. Importante l’angolo di deviazione: la maggior parte dei produttori ne offre due, uno ampio per chi ha poco spazio (come i Minitrix a 30 gradi, che però sono bruttissimi da vedere), ed uno con angolo minore (15 o 10 gradi, già molto più realistici). Recentemente si sono visti anche scambi con angolo ancora minore, per emulare quelli per treni ad alta velocità.
Poi ci sono i doppi scambi inglesi, una specie di incroci che permettono di muoversi anche sul ramo deviato. Interessanti certe geometrie speciali, come il double crossover prodotto da Peco in codice 55 che combina quattro scambi e un incrocio in un singolo pezzo (anche Kato e Tomix hanno elementi simili, in codice 80)

Peco Double Crossover (scissor) SLE383F

Peco Double Crossover (scissor) SLE383F

Per finire, alcune segnalazioni:

  • una lettura interessante: una guida scritta per l’H0 (Scelta dei binari per principianti), ma che ha una parte generale che introduce alcuni termini e concetti indipendenti dalla scala  (interbinario, griglia, scambio pensante ecc.).
  • un sito americano ove reperire i binari Code70, 55 e 40 di Micro Engine
  • un sito tedesco che vende binari codice 80. Sono prodotti dalla italiana GT (che non vende direttamente), e come tipo di materiali si accostano bene alla famiglia Atlas-Roco-Minitix.
  • le sagome di ingombro dei binari Peco (dal sito di Massimo di Giulio) per simulare (in dimensione reale) la posa dei suddetti binari prima di acquistarli.
  • Curiosi i binari Tomix MiniRail e SuperMiniRail: hanno raggi di curvatura ridottissimi (103, 140 e 177 mm) che possono risultari interessanti per qualche tratto di ferrovia industriale – attenzione però che la maggior parte dei rotabili non riesce a circolare su questi raggi!. I binari sono reperibili su Plaza-Japan.
I ridottissimi raggi di curvatura Tomix (immagine da sunny-life.net)

I ridottissimi raggi di curvatura Tomix (immagine da sunny-life.net)

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Pubblicato il 13 giugno 2009, ultimo aggiornamento: 25 giugno 2016

Wikipedia riporta una lista di locomotive a vapore in forza alle FS di ben 68 modelli a scartamento normale e 5 a scartamento ridotto. La lista riportata da “il mondo dei treni” (che distingue anche le sottoserie aventi lo stesso numero) arriva a contare 136 tipi solo per lo scartamento normale.   In scala N se trova solo un piccolo sottoinsieme. Per la maggior parte si tratta di loco tedesche rimaste in Italia come prede belliche. Ecco la lista (probabilmente incompleta?) dei modellini che sono riuscito a rintracciare. Come per le altre liste, vengono elencati solo i modelli che sono o sono stati prodotti per la commercializzazione, e non i modelli unici di hobbisti. Alcuni modelli unici sono riportati in altri post:

Segnalo anche la interessante raccolta dei disegni quotati di gran parte delle loco a vapore italiane, e una lista di loco in H0 (utile per confronto e riferimento).



Gr. 60

Gr.60 FIne Scale München FS Nebenbahn-Dampftriebwagen mit Post-/GepŠckabteil (grŸn) Reihe 60 (Ansicht von vorne und von hinten) FINESCALE M†NCHEN Exclusive Kleinstserien-Eisenbahnmodelle Helmuth Schwinghammer Fichtenstra§e 2a D-82065 Baierbrunn bei MŸnchen Telefon +49 (0)89 / 74485119 Fax +49 (0)89 / 79369344 eMail:  finescalemuc@web.de Internet:  www.finescalemuc.de

Gr.60 Fine Scale München

 

  1. Fine Scale Muenchen

Gr. 271/Gr. 272
rodiggio 0-3-0

R53 Fleischmann, italianizzabile in Gr 271/Gr272

BR53 Fleischmann, italianizzabile in Gr 271/Gr272

  1. Fleischmann (Br53)
  2. RCR

Gr. 422/Gr. 423
rodiggio 0-4-0 – vedi l’articolo dedicato

Arnold Rapido 2515

Arnold Rapido 2515, italianizzabile come Gr.422

  1. Arnold (001, prodotta come 422 dal 1980 al 1983 e come 423 nel 1983/4, ex Preußische G 8, a catalog con il n. 2516 ha decals FS )

Gr. 460
rodiggio 0-4-0 – vedi l’articolo dedicato

RCR Gr460 ottenuta modificando una BR55 Fleischmann, foto di Deltaforce

RCR Gr460 ottenuta modificando una BR55 Fleischmann, foto di Deltaforce

  1. Fleischmann art. 715502- FS Gr.460
  2. Fleischmann art. 7153 (ex Br55 25-56, ex Preußische G 8.1)
  3. RCR

Gr. 473

rodiggio 0-5-0 – vedi l’articolo dedicato

Hobbytrain 10572

Hobbytrain 10572 – Italianizzabile come Gr473 – Modello della G10 prussiana- al termine della prima guerra mondiale 9 unità furono consegnata all’Italia come parziale riparazione dei danni di guerra.

  1. Hobbytrain
  2. Minitrix 12248

Gr. 650

SFAI 1811 Del Prafo - foto da digilander.libero.it/sportinglife

SFAI 1811 Del Prafo – foto da digilander.libero.it/sportinglife

rodiggio 2-3-0

  1. Del Prado (modello statico, nella versione SFAI)

Gr. 675
rodiggio 2-3-0

 Gr 675 ottenuta da RCR modificando una Fleischmann DR 38 10-40, foto di Deltaforce

Gr 675 ottenuta da RCR modificando una Fleischmann DR 38 10-40, foto di Deltaforce

  1. Fleischmann art.7167 (ex DR 38 10-40, ex Preußische P 8 )
  2. RCR

Gr. 677

rodiggio 2-3-0

FS Gr677 di Minitrix

FS Gr677 di Minitrix

  1. Minitrix (ex Preußische S 10) Art. 51 2082 00
  2. RCR

Gr. 685

rodiggio 1-3-1

Gr685 - Pezzi ottenuti dagli stampi Tibidabo

GR.685 Rivarossi in H0, riportata qui per dare l'idea

GR.685 Rivarossi in H0, riportata qui per dare l’idea

  1. Tibidabo – modello per il quale furono realizzati stampi, ma che non era mai andato in produzione
  2. ACAR Models – modelli in resina ricavati dallo stampo Tibidabo

Gr. 691

rodiggio 2-3-1 (Pacific)

La Gr691 di Bodo Fonfara (Euromodell FP)

La Gr691 di Bodo Fonfara (Euromodell FP)

  1. Euromodell FP (022)
  2. Del Prado (modello statico)

GR. 737

rodiggio 1-4-0

Gr.737 di ACAR

Gr.737 di ACAR

  1. CMM – Pozzati (vedi articolo dedicato)
  2. ACAR Models (001 e 003), ottenute modificando una base Graham Farish inglese ex F8 della LMS. Articolo n.1402/A e n.1402/B della Acar Models. Carrozzeria in metallo pressofuso, motore a 5 poli. Anche in versione con tender a gasolio
Gr.737 a gasolio, di ACAR

Gr.737 a gasolio, di ACAR

Si veda anche l’articolo di Giuseppe Risso come trasfomare una Graham Farish 8F in una FS Gr.737.


Gr. 740

rodiggio 1-4-0

Euromodell FP- FS 740

Euromodell FP- FS 740

  1. Euromodell FP

Gr. 743

rodiggio 1-4-0

Euromodell FP- FS 743

Euromodell FP- FS 743

  1. Euromodell FP

Gr. 800 “Cubo”
rodiggio 0-2-0

Gr.800 "Cubo" FIne Scale München

Gr.800 “Cubo” FIne Scale München

  1. Fine Scale Muenchen


Gr. 835

rodiggio 0-3-0

La Gr. 835 di HiTech RR Modelling, foto di Christian CIcognani

La Gr. 835 di HiTech RR Modelling, foto di Christian CIcognani

  1. Tibidabo (prodotta nel 1966)
  2. ACAR Models (non motorizzata)
  3. Atlas/Rivarossi (Modello 2190, discretamente simile anche se con biellismo semplificato e duomo invertito)
  4. HiTech RR Modelling, prodotta nel 2010, (290€ su prenotazione)

Gr. 875
rodiggio 1-3-0

Gr. 875 di JMT

Gr. 875 di JMT, Foto di Marco Emili dal forum ASN

  1. JMT, presentata nel 2012

Gr. 880

rodiggio 1-3-0

FS Gr.880 CIL

FS Gr.880 CIL

  1. CIL (non motorizzata)
  2. Fine Scale Munchen

Gr. 897

rodiggio 0-5-0

Fleischmann italianizzata in  Gr. 897 "Pierina"

Fleischmann Br 94 italianizzata in Gr. 897 “Pierina”

 

Sul sito di pescaraferr una guida a come italianizzare il modello Fleischmann.

  1. Fleischmann art.7095 (ex Br 94 5-18, ex Preußische T 16)
  2. RCR

Gr. 899
rodiggio 0-3-0

Gr.899. da Pescaraferr

Gr.899. da Pescaraferr

 

Le Gruppo 899 erano delle locomotive austriache del Gruppo k.k.St.B 294.xx, divenuto FS Gruppo 899 in seguito alla incorporazione della linea Bolzano-Merano (Bozen-Meranen Bahn) e delle sue dotazioni infrastrutturali nella rete nazionale delle Ferrovie dello Stato alla fine della guerra in numero di 8 unità. La locomotiva 899.006 Merano (ex k.k.St.B 294.09) è conservata al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.
La Gr.899 è simile alla BR 89. (sul sito di pescaraferr la documentazione del lavoro da fare per trasformare in Gr.899).

  1. Arnold (BR 89 come base)

Gr. 940
rodiggio 1-4-1

GR.940 Fine Scale Muenchen, dal forum.spur-n-schweiz.ch

GR.940 Fine Scale Muenchen, dal forum.spur-n-schweiz.ch

  1. Fine Scale Munchen (in preparazione)
  2. UTECA (in preparazione)

Gr. 999
rodiggio 0-3-0

Minitrix T3

Minitrix T3

ll gruppo 999 nacque allo scopo di raggruppare sotto un’unica voce un certo numero di locomotive eterogenee, differenti tra loro, anche se di prestazioni simili e tutte a tre assi accoppiati, che non erano inquadrabili in nessuno dei gruppi omogenei.
In particolare, la Gr999.005 era derivate dalla T3 tedesca. Di quest’ultima vi sono modelli prodotta da Arnold e Minitrix, che quindi forniscono una buona base di partenza per ottenere la motrice italiana.

  1. RCR
  2. Arnold T3 come base)
  3. Minitrix T3 come base)

Br 52 italiana
rodiggio 1-5-0

Br 52 Minitrix, Foto da trains.manvell.org.uk

Br 52 Minitrix, Foto da trains.manvell.org.uk

Br52 Minitrix

Tra il 1945 e il 1949 l’amministrazione delle Ferrovie dello Stato utilizzò in varie parti di Italia (Udine, Verona, Firenze, Pisa, Foligno…) delle motrici tedesche rimaste sul territorio nazionale alla fine della guerra: le BR52. In un post sul forum di ASN si trova un documento di Roberto Bracciante contenente alcune notizie storiche, e istruzioni per la modifica del modello Minitrix per “italianizzarlo”.

  1. Minitrix


LINK AI PRODUTTORI CITATI



Per gli indirizzi dei produttori vedi la pagina Produttori di rotabili italiani in scala N

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Pubblicatp il 20 maggio 2009, ultimo aggiornamento: 20 marzo 2011

La lista di modelli motorizzati di motrici italiane in scala N prodotte industrialmente non è molto lunga. Per di più, in molti casi si tratta di motrici diesel tedesche usate da ferrovie secondarie o industriali in Italia, e di locomotive a vapore tedesche restate in Italia come preda bellica. Inoltre quasi tutti i modelli sono fuori produzione – di questi alcuni si trovano senza eccessiva difficoltà su eBay, altri sono veramente “merce rara”.

Eccone la lista (probabilmente incompleta?), con link ai produttori ove possibile. I singoli modelli sono linkati allo splendido database di modellbahn-spur-n.de o a quello di www.spurweite-n.de dove possibile.

In un altro articolo c’è la lista dei modelli prodotti artigianalmente, spesso in un numero veramente limitato di pezzi – e visto che i prezzi sono in genere inversamente propozionali alla quantità prodotta…


MODELLI INDUSTRIALI


Arnold

ALn1205 Ferrovie Reggiane, Arnold 1998-2002

ALn1205 Ferrovie Reggiane, Arnold 1998-2002

  1. Gr422.001 (prodotta dal 1980 al 1983)
  2. Aln 1205 “Ferrovie Reggiane” (a listino dal 1998 al 2002)
  3. D 213.917 verde “Kof” (a listino nel 1997)
  4. D 213.911 “Kof” bruno isabella (a listino solo nel 1998)
  5. DHG 700 “Porto Marghera” e Agrolinz (fuori produzione)
  6. 220 011-3 Ferrovia Suzzara-Ferrara (FSF) (prodotto dal 1983 al 1985)
  7. V220-045-9 Ferrovie Padane (anche con vetture passeggeri ex SBB)
  8. E444 (ex Rivarossi, a cat. tra il 2000 e il 2002, baffoblu e bafforosso)
  9. E447 (ex Rivarossi, a cat. tra il 2000 e il 2002)
  10. V80 giallo (da cantiere, fuori produzione) (?)
  11. ex V100  SFV (da cantiere, T 1817) prodotto nel 1990/91
  12. E186, locomotore policorrente della compagnia privata “linea” (art. HN 2108 a catalogo 2010)

Eurorail Models di Lidia Santi
(Non più attiva. Il sito www.eurorailmodels.eu non risponde più da inizio settembre 2009, vedi qui per approfondimenti. Tutti i modelli sono fuori produzione.)

E464 XMPR di Eurorailmodel

  1. D342 FS bruno-isabella / bruno-verde
  2. E483 FS Cargo
  3. E412 FS Livrea originale/con logo E412 sulle fiancate / FS-SBB CFF FFS Cargo
  4. E464 XMPR / TILO
  5. E405 FS
  6. EU11 FS ( ex PKP )
  7. E484 CISALPINO
  8. EU43 RTC Cargo ( Rail Traction Company )

EuroTrain SL di Lidia Santi

TAF di EuroTrainSL

  1. D.449
  2. TAF

Fleischmann

Gr 460 di Fleischmann

Gr 460 di Fleischmann

  1. Gr 460-037
  2. Gr675
  3. Gr897 “Pierina”

Si tratta di locomotive tedesche che erano entrate a far parte del patrimonio FS. I modelli sono in generica “versione europea” con decals di localizzazione: tuttavia un macroscopico dettaglio fuori posto è il colore delle ruote: nere anzichè rosse.


Gr473 Hobbytrain

Gr473 Hobbytrain

Hobbytrain (ora una divisione di Lemke)

  1. Gr473 – Modello della G10 prussiana– al termine della prima guerra mondiale 9 unità furono consegnata all’Italia come parziale riparazione dei danni di guerra.
  2. Plasser & Theurer Duomatic 07-32 – Mezzo di servizio per manutenzione binari, in versione DB ma a parte il logo indistinguibile da quelle in servizio sui binari italiani.

Inoltre i seguenti rotabili svizzeri circolavano sulla Milano-Chiasso:

  1. SBB RAe II TEE – elettrotreno policorrente
  2. SBB RABe II Gottardo – elettrotreno policorrente
  3. Re 474 (SBB in livrea giallo-blu e rosso-blu, e anche FNM)

Mentre la seguente motrice austriaca viaggia in Val Pusteria:

  1. OeBB 1116 Taurus

V80 Cemes di Ibertrain

V80 Cemes di Ibertrain

Ibertren

  1. V80 della ditta CEMES di Pisa

.

.

.


TGV di Kato

TGV di Kato

Kato

    1. TGV circolante sulla Modane-Torino

Nota: Kato e Hobbytrain hanno prodotto in collaborazione – ad esempio i RAe II e RABe di Hobbytrain si trovano anche con il marchio Kato.


D312 Lima

D312 Lima

Lima (ora produce solo H0 come divisione Lima-Hornby)

  1. E444.001
  2. E424 bruno isabella / navetta (prodotta dal 1966 al 1975)
  3. D341(facilmente reperibile su ebay, 50-80 Euro)
  4. D312 (prodotto dal 1980 al 1982, modello di fantasia, non mi risulta sia mai esistito!)
  5. V 160 Lollo delle ACT (serie Minitrain) (?)

E444R XMPR Di Mehano

E444R XMPR Di Mehano

Mehano (usa anche il marchio Tibidabo)

  1. 424 XPMR / Navetta / Castano / Bruno e Isabella(fuori produzione)
  2. 444R XMPR1 / XMPR2 / rosso-grigia
  3. Vossloh G2000 Locomotiva diesel elettrica. Sui binari italiani in livrea “Serfer”, “Railion” e “SBB Am840”
  4. MAK G2000 RaiLioN Iyalia

Siemens Dispolok. class ES 64 F4 delle Ferrovie Nord Milano, Minitrix 2007

Siemens Dispolok. class ES 64 F4 delle Ferrovie Nord Milano, Minitrix 2007

Minitrix

  1. Gr677 (prodotta dal 1986 al 1991)
  2. Siemens Dispolok. class ES 64 F4 delle Ferrovie Nord Milano
  3. Loco diesel industriale blu strisce gialle base rossa – molto simile alla motrice industriale Serfer T3570

Inoltre le seguenti motrici di amministrazioni estere circolano anche da noi:

  1. E189 Dispolok
  2. SBB Re 484 (Minitrix realizza in realtà la Re 482 che è quasi indistinguibile)
  3. SBB Am842
  4. OeBB 1116 Taurus

E444 Bafforosso Rivarossi

E444 Bafforosso Rivarossi

Rivarossi (Atlas) (ora produce solo H0 come divisione Rivarossi-Hornby)

  1. E444 2a serie baffoblu/bafforosso (444 015 art 9161, 444 037 art 9164, 444 053 art 9163)
  2. E447 (la Tartaruga della Direttissima)
  3. D341 (verde-marrone FS/nera FSAS
  4. Gr 835

Nel 1995 aveva annunciato con il marchio MinitrainRR le E645 ed E646 che però sono rimaste solo a catalogo


V220 Ferrovia Suzzara-Ferrara di Roco

V220 Ferrovia Suzzara-Ferrara di Roco

Roco (ora produce solo H0)

  1. V220 051-7 (ex V200, Ferrovia Brescia-Edolo SNFT, prodotto nel 1993)
  2. V220 061-1 Ferrovia Suzzara-Ferrara (prodotto dal 1993 al 1997)

Inoltre il seguente autotreno diesel non italiano circolava sulla Milano-Verona-Brennero:

  1. DB VT-11.5 TEE

E626 Tibidabo

E626 Tibidabo

Tibidabo(vedi anche la voce Mehano)

  1. E626
  2. D345 (su base Del Prado)
  3. GR 835
  4. GR 685 (esistono solo gli stampi, Tibidabo chiuse prima di iniziare la produzione)
  5. ETR 470 (su base NewRay)

.



ALTRO


Poi ci sono alcune cose più “giocattolesche” ma interessanti come base da elaborare e (ri)motorizzare:

New Ray

ETR500 di New Ray

ETR500 di New Ray

New Ray produce degli elettrotreni giocattolo a batteria, con ruote e binari in plastica. Sono usabili come come base motorizzabile. Tra le varie cose che hanno (ICE, TGV ecc.) ce n’è un paio di italiane. Non ho trovato un distributore ufficiale (il sito della new ray italia non riporta i treni) ma ogni tanto si riescono a trovare nella grande distribuzione (supermercati ecc.), specie attorno a Natale. Ho trovato anche un sito che li vende on-line: toyhouse. Lineamodel ha un kit di trasformazione per l’ETR500 basato su motore Faulhaber.

  • ETR500 (due motrici e due vetture)
  • ETR480 (due motrici e due vetture)

Infine, ci sono le riproduzioni statiche (CIL e Del Prado) – ma di quelle abbiamo parlato altrove.



LINK AI PRODUTTORI CITATI



Per gli indirizzi dei produttori vedi la pagina Produttori di rotabili italiani in scala N

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